Ho terminato la parte sugli psicopatici.
Graziella ha scritto: Sulle proiezioni del proprio sè sugli altri ci sarebbe molto da dire. Da quelle che usano le persone disturbate ma anche dal nostro comune come di comportarci.
"Su un traghetto che dal continente, portava in Sardegna un mio amico che andava a fare un corso di barca a vela a Caprera, si è svolto uno scambio di di informazioni personali fra lui e due quarantenni molto ben vestiti e prestanti. Il mio amico pensò che fossero due allievi che si recavano al corso di barca a vela. I due pensarono che il mio amico facesse il camionista (in effetti era vestito in modo molto casuale): durante il colloqui si stabili che i due elegantoni erano due camionisti, e il mio amico andava a fare il corso di barca a vela."
Sono cose che capitano spesso. "Ognuno del proprio cuor l'altrui misura"
Vero, questo continua ad attirare la mia attenzione perché è facile notarlo in tutte le persone e in noi stessi, anche per cose semplici come quelle che hai scritto tu. Alcuni altri esempi: persone che hanno tradito il partner tendono a essere più gelose perché proiettano il proprio impulso non contenuto sul partner ignaro; le persone sincere tendono a sospettare meno gli altri di sotterfugi; ecc. Quindi tutte dinamiche legate anche alla vita quotidiana. Essere consapevoli di questo a volte non è piacevole, perché quando parlo con persone che mi esternano i loro sospetti rispetto ad altre persone, non posso evitare di pensare che forse stanno proiettando le loro personalità sugli altri 
Mattia P. ha scritto: Sono rimasto veramente male nel leggere di queste persone, perchè Simon sembra non vedere speranza per loro. Il capitolo infatti si conclude dicendo che per queste persone non c'è un vero trattamento psicologico che funzioni.
Anch'io ci sono rimasta molto male. L'autore dà un po' di speranza per gli psicopatici con l'età e con attività che permettano di reindirizzare i loro impulsi, come la partecipazione a circoli di auto-aiuto. Però dice che gli impulsi non si esauriscono mai e che non c'è possibilità di cura con la psicoterapia.
Anche qui, come hai fatto notare, i tratti psicopatici si possono incontrare in diverse persone; mi ha colpita il fatto che molti psichiatri affermino che dei tratti ricorrenti di bambini che sviluppano tendenze omicide da adulti sono: piromania, crudeltà verso gli animali e pipì a letto. Non ho potuto evitare di pensare che sono tratti molto comuni! A parte l'ultimo, comunissimo, ma la crudeltà verso gli animali la manifestano diversi bambini!
Interessante anche l'analisi della differenza di questo disturbo tra maschi e femmine. 
"La combinazione di disfunzione cerebrale minima, deficit di attenzione/iperattività, disturbo comportamentale, che contribuisce a disturbi della personalità antisociale è più comune nei ragazzi che nelle ragazze." L'autore dice che in parte questo può essere ricondotto all'educazione, che insegna alle femmine a controllare di più l'espressione della rabbia. Ragazzi antisociali tendono a esserci di più in famiglie numerose in cui ci sono contatti con ragazzi aggressivi, mentre quando la famiglia ha una predominanza di femmine il comportamento antisociale dei ragazzi è inibito. Ragazze antisociali provengono da famiglie più travagliate rispetto a quelle da cui vengono i ragazzi antisociali.
Come condizioni che portano al disturbo abbiamo la privazione della madre nei primi 5 anni, o padri antisociali e alcolizzati.
Mi ha fatto venire la pelle d'oca la storia del Dr.Williams, lo psicologo psicopatico che ha abusato in ogni modo dei suoi clienti, portandoli anche al suicidio! Pensate di essere una persona già debole e bisognosa d'aiuto, trovate il coraggio per chiederlo e vi ritrovate nelle mani di uno così 
Un altro impulso inquietante è quello dello psicopatico necrofilo, che si realizza a partire dalla fantasia molto comune (a quanto dice l'autore) di avere rapporti con una donna addormentata (conoscete la versione di Biancaneve dei fratelli Grimm, in cui il principe si innamora del cadavere? La trovate riassunta in 
    questo articolo
 
 )
La domanda che è rimasta per me irrisolta è: perché esistono individui psicopatici? C'è una spiegazione evolutiva?