Ho terminato anch'io il
capitolo di Fumiko.
Il surrealismo non mi disturba, mi piace lo stile semplice che però a stare attenti nasconde molti significati, devo dire che mi rilassa e mi spinge a riflettere, al contrario di stili più prolissi ed espliciti. Nonostante questo neanch'io per ora sono particolarmente colpita dal romanzo, però sono molto curiosa di continuare.
mulaky post=53949Non ho capito neanche io la questione degli orologi, ma forse era solo un modo per disorientare i clienti (e noi lettori) e dare l'idea di essere in una bolla in quel locale, cioè fuori dal tempo. Bolla che, secondo me, trova un po' conferma anche con le temperature differenti rispetto a quelle fuori dalla sala.
Sì anche secondo me, entrando nel locale che non ha luce naturale né orologi giusti è come entrare in uno spazio senza tempo, dove puoi viaggiare nel tempo liberamente. A me è successo entrando in un locale a Trieste durante una festa swing: la luce esterna oscurata e l'orologio fermo sulla mezzanotte hanno dato un tocco in più alla musica anni '20, mi sembrava proprio di aver cambiato epoca!
mulaky post=53949Non ho capito perché l'autore si sia soffermato molto sul conto, su quanto ciascuno pagasse. Ipotizzo che avesse un significato e che indicasse il carattere dei personaggi. Ricordo, ad esempio, il conto enorme dell'ordine fatto dalla sorella di Hirai perché affamata, ma più che fame sembrava avesse una sorta di buco nero nello stomaco... ecco, qui ho pensato che qualunque cosa ingurgitasse non l'avrebbe mai saziata perché la sua era fame d'amore.
penso che a farci attenzione pure il conto ci comunicherebbe qualcosa. Essendo in yen non ci ho fatto molto caso, però penso sia come dici tu. Inoltre ricordate l'uomo col giornale che aveva il portafogli pieno di scontrini? Veniva sempre al locale ma alla fine non si sedeva mai su quella sedia.
mulaky post=53949Più che altro, l'autore pone il punto sulla incapacità di comunicare con le persone amate sia perché ogni personaggio ha le sue emozioni che lo bloccano, sia perché si fa anche i propri film mentali... incomunicabilità che porta, ovviamente, a non centrare mai il pensiero dell'altra persona e a sentirsi soli, quando poi non è così. Forse il messaggio finale del romanzo è di parlare, di aprirsi, di dire effettivamente le cose che vorremmo dire invece di stare zitti e di avere poi rimpianti. Quindi, in un certo senso, di lanciarsi e di non avere paura, essere cioè coraggiosi.
Dalla prima storia mi pare proprio che il messaggio sia questo: non potrai cambiare il passato, ma basta qualche parola in più per capire e cambiare il futuro. Inoltre la storia tra Fumiko e Goro è sempre stata un po' all'insegna dell'incomunicabilità:
Per quanto riguarda la signora in bianco.. mi sembra che siate troppo curiosi! Insomma, deve restare un personaggio misterioso, altrimenti che gusto c'è? Come sto leggendo in un altro libro giapponese l'insegnante di cerimonia del tè dice alla protagonista di non fare troppe domande, le cose si fanno così e basta. Ritrovo questo nelle regole e nella figura della donna in bianco. In ogni caso la vera informazione che abbiamo è che