Con un po' di ritardo, ho terminato anch'io la lettura. Ho aspettato di finirlo prima di esprimere un'opinione, confidando nel fatto che la storia potesse prendere una piega inaspettata e quindi migliorare, ma non è stato così: mi duole dirlo, ma non mi è piaciuto per niente. Da persona con lo stomaco forte e amante del genere distopico, mi sento di dire che il mio disprezzo non ha nulla a che vedere con la crudeltà dei temi e dei dettagli trattati, che a mio avviso si avvicinano più a quelli di una storia dell'orrore piuttosto che ad una di un mondo distopico, ma riguarda proprio l'intera vicenda, che ho trovato insensata e campata per aria, nonostante mi sia davvero sforzata di trovarci un senso. Mi è chiaro l'intento dello scrittore e il messaggio che voleva far passare ma trovo che non sia stato ben eseguito, è una storia che non ha né capo né coda, assurda, esagerata, irrazionale, tutta questa rabbia dei condomini nata e sbocciata quasi totalmente dal nulla, cresciuta in modo esponenziale senza particolari ragioni e senza che poi nessuno tra migliaia si sia mai fatto qualche domanda o abbia chiamato aiuto, anzi tutto il contrario. I condomini non si sono involuti in animali, ma peggio, il racconto stesso ci fa notare come gli animali posseggano caratteristiche che l'uomo ha perduto quali il pudore, la fedeltà, la paura, e va bene che lo scrittore vuole farci capire la bruttezza e l'oscurità dell'animo umano se lasciato all'anarchia e guidato dai suoi istinti più basilari, ma a me è parso di leggere ben poco di animo umano, seppur oscuro, e invece molta accozzaglia di emozioni e reazioni poco congrue. Alcuni dettagli poi mi hanno proprio infastidita perché portati all'eccesso, come ad esempio il desiderio sessuale ridotto ad un mero istinto primordiale, addirittura superiore alla fame e alla sete direi. Mi hanno fatta riflettere, in particolare, due frasi, che penso racchiudano in breve la storia: la prima, a pag 102 
"era evidente che i gesti vandalici erano fini a se stessi, senza senso né scopo"  e la seconda, a fine libro, quando Wilder si accoccola con la ragazza vicino la piscina 
"lei lo aveva accettato come avrebbe accettato qualunque razziatore" , ecco quindi quale penso sia il succo della trama: un'involuzione dell'umanità fino ai tempi dei vichinghi, dei villaggi razziati e delle donne violentate, con l'eccezione che allora si agiva così perchè parte del loro costume e non si conosceva altro modo, non perchè non gli andassero a genio i vicini di casa o volessero scalare un palazzo per poi rimanerne comunque imprigionati, mi è sembrato dunque di leggere una storia ambientata in quelle epoche, piuttosto che una su un futuro distopico.
P.s. Senza star qui a citare tutti i messaggi, vorrei ringraziare Giorgia perchè ha fornito un punto di vista della storia diverso e mi ha effettivamente dato nuovi spunti di riflessione, anche se non sono stati sufficienti per farmi apprezzare il libro 
 inoltre, vorrei difendere a spada tratta "Cecità" di Saramago, uno dei miei libri preferiti, che, molto brevemente, penso non regga minimamente il paragone con "Il condominio"