Anche io mi ritrovo in questo; sicuramente di un libro mi rimane molto meno impressa la trama rispetto alle riflessioni che può suggerire, alle idee che esprime e che mi portano a interrogarmi sul perchè si agisce in certi modi in certe situazioni, e credo che proprio le idee trasmesse tramite un libro mi possono aiutare a migliorare la mia sensibilità nel rapportarmi con quel che mi succede intorno, mentre della trama non è che mi rimane molto.Comunque, tornando sul "tema" dello stile, ho appena letto un passaggio della terza parte che esprime molto bene la visione (vicinissima alla mia) che Marías ha dei romanzi: "Quello che ne è stato è la cosa meno importante, e quello che accade nei romanzi è indifferente e si dimentica, una volta che siano terminati. Le cose interessanti sono le possibilità e le idee che ci inoculano e ci portano tramite i loro casi immaginari, rimangono in noi con maggiore nitidezza dei fatti reali e li teniamo in maggior considerazione." Che ne pensate?
Ammetto che anche io, al contrario di altri qui, ho apprezzato molto più la prima parte che la seconda, e poi di nuovo un po'di più la terza. È vero che nella seconda comincia a esserci un po'più di trama, ma non so, mi è risultata più statica e ripetitiva nelle riflessioni. Nella terza invece trama e riflessioni diventano insieme più articolate. Come ha riportato michxk.4 (ti si pu`chiamare Michele o per cosa sta il nick ? ) la "svolta" porta a ulteriori riflessioni secondo me molto ben fatte, come le frasi che hai riportato, ma ce ne sarebbero molte altre, che portano a chiedersi qual é la scelta giusta da fare in questi casi, se ve ne è una. Quanto possa essere egoistico e vigliaccoHo appena terminato la terza parte
Lascio qui sotto alcune impressioni
Attenzione: Spoiler!Finora la prima parte è quella che mi è piaciuta di più, però mi ha colpito molto anche la svolta inaspettata alla fine della terza. La digressione sulla malattia è stata, secondo me, struggente e bellissima. C'è un passo, in particolare, che mi ha lasciato un vuoto: "Di una vita così, di vita morta o premorta, di sofferenza e deformità, di non essere più quel che si è ma uno spettro angosciato che si limita a entrare e uscire da un ospedale. La trasformazione dell'aspetto, questa era l'unica cosa, non avrebbe dovuto essere per forza immediata, non lo sarebbe stata: aveva a disposizione un mese e mezzo o due prima che comparissero i sintomi nel volto o risultassero visibili, prima che gli altri se ne rendessero conto, disponeva di quel tempo per nasconderlo a tutti e fingere." Non so che ne pensate, ma avendo provato (e penso di non essere l'unico) ciò che Marías ha scritto, a parer mio l'ha espresso benissimo a parole e in maniera tutt'altro che banale. Un'altra immagine poetica e dolorosa che ho amato è stata quella dell'ultimo giorno di vita: "Questo è l’ultimo. Oggi non vedrò calare la notte.".
Ho riportato soltanto alcuni passaggi, ma ce ne sarebbero tanti altri, come ha giustamente scritto elis_, se la memoria non mi inganna
In generale, finora, continuo ad apprezzare la storia, ma sto amando soprattutto lo stile lento e microscopico, capace secondo me di restituire ogni sfumatura e di allargare gli orizzonti verso profonde riflessioni universali, come quella sul suicidio, sulla malattia o sul binomio amore-morte.
Che ne pensate di questa svolta alla fine della terza parte?
Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.
Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.
Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.
Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.
Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.
(tra l'altro, in questo preciso istante mi è venuta in mente la strana somiglianza tra il nome della protagonista e il cognome dell'autore, sarà un caso? )
Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.
È vero Kheper post=61184 userid=5416
(tra l'altro, in questo preciso istante mi è venuta in mente la strana somiglianza tra il nome della protagonista e il cognome dell'autore, sarà un caso? )
E il protagonista maschile si chiama Javier!
Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.
Kheper post=61129 userid=5416Ciao a tutti, ho finito il libro stanotte;
Attenzione: Spoiler!
che dire... pessimo finale per me! Con tutte le alternative che aveva, ha scelto quella peggiore.
Ad ulteriore dimostrazione di quanto il personaggio sia disturbato, lei stessa nella parte finale dice più volte che per lei il concetto di giustizia e ingiustizia non hanno senso in quel caso. A mio avviso, se ci rifletto, penso sia stato lo stesso Marias a mettere in luce questo aspetto, facendo ripetere più volte alla sua protagonista quel passo del libro di Balzac in cui nello studio dell'avvocato si parla dei crimini che restano impuniti e di quelli più disgustosi che accadono attorno a noi, intrecciati nel tessuto sociale di cui noi stessi facciamo parte e quindi, tanto vale averci a che fare a viso aperto. Cinicamente, lei è riuscita a scendere a patti con la sua coscienza e passare sopra un omicidio disgustoso, in cambio di un po' di passione. Povero, alla fine del libro, quell'uomo che lei sta per sposare. Se Diaz-Varela un giorno dovesse tornare da lei, lei si sbarazzerebbe di lui dei loro figli nel giro di una notte.
Voglio fare un passo indietro. Durante il colloquio tra Maria e Javier, quando lui ammette l'omicidio, prima di rivelare la storia della malattia, lui dice qualcosa tipo Ebbene si, se questa è l'unica vita che abbiamo, allora l'unica cosa che conta sono i miei desideri e farò di tutto per appagarli.
Questa visione mi fa riflettere, perchè sebbene sia lontanissima dal mio modo di essere, vedere, pensare e agire, riconosco che ha il suo fascino e credo che molte persone ce l'abbiano come dottrina di vita. E ancora più facile è farlo in nome dell'Amore, giustificativo per eccellenza, in nome del quale a volte compiono le peggio schifezze.
La seconda cosa su cui voglio riflettere meglio è la scelta di Maria.
Inutile dire che avrei preferito ne facesse una diversa alla fine, in segno di redenzione quasi, invece lei, moderna Amleto divisa tra l'essere o il non essere, ha scelto di essere complice. Complice di un omicidio, e forse cosa ancora peggiore, colpevole delle menzogne in cui ha lasciato vivere Luisa. A nulla serve per me la motivazione Vabbè tanto ormai il danno è stato fatto e almeno Luisa adesso è felice, a che servirebbe infierire ancora. Io avrei disgusto di me stesso a sapere che una cosa tanto odiosa si è compiuta sotto ai miei occhi e addirittura col mio benestare. Allora aboliamo il sistema penale, tanto il crimine ormai è compiuto, che senso ha infierire ancora. Meglio far finta di nulla e dimenticare!
Non può esistere una motivazione del genere per me. Povero chi ha una scala di valori basata su questa visione delle cose.
Mah... Alla fine il libro non mi ha convinto, né nella trama, né nei personaggi, né nelle decisioni. Ad essere onesto, è stato brutto dall'inizio alla fine, con una piccola parentesi più interessante nel mezzo ma sono contento di averlo letto perchè almeno adesso conosco un po' Marias e posso starne alla giusta distanza.
Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.
Diamo per scontato che gli orrori più brutti siano in guerra, forse perchè non vogliamo soffermarci a pensare alla subdolezza di comportamenti che non hanno neanche la guerra come giustificazione (ovviamente la guerra non dovrebbe mai essere una giustificazione, ma può essere il contesto che lo richiede, un ordine, la difesa, ecc). E forse anche in questa interpretazione si allaccia la decisione finale di Maria, ovvero che lei non si sente in diritto di puntare il dito e rovinare altre vite.
Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.
Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.
Votate la foto più bella per Scatti del mese di Agosto? Tema: La pietra di Luna! Venghino siori
Avete votato per il libro del mese di Settembre? Avete tempo fino al 16, vi aspetto qui!
Palermo a Settembre?
Non tutti insieme è... buahahahah!
Qualcuno vorrebbe leggere il romanzo "Lady Macbeth" di Isabelle Schuller?
Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum
Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie
Ciao Ludofrog, per contattare il gruppo di Lecce, scrivi in questo TOPIC
Ciao a tutti! Chi posso contattare per avere delle info sui prossimi incontri dei Pasticciotti Letterari? Grazie ✨
Accedi per utilizzare la Shoutbox.