Grazie Mich per questa bellissima e appropriata citazione di un altro grandissimo visionario, ma lucidissimo, della nostra letteratura.michxk.4 post=63861 userid=7064Sono arrivato all'inizio del terzo quaderno.
Finora sto apprezzando parecchio la prosa di Pirandello, che trovo molto elegante e, come ha detto anche Mattia, musicale.
Mi è piaciuta tanto anche la breve riflessione di Serafino sul potere catartico della scrittura, che condivido pienamente. A un certo punto scrive, infatti: "Soddisfo, scrivendo, a un bisogno di sfogo prepotente".
Il discorso sul potere distruttivo della "macchina" mi ha fatto pensare, poi, anche al finale apocalittico de La coscienza di Zeno, purtroppo estremamente (e tristemente) attuale: "Ma l'occhialuto uomo, invece, inventa gli ordigni fuori del suo corpo e se c'è stata salute e nobiltà in chi li inventò, quasi sempre manca in chi li usa. Gli ordigni si comperano, si vendono e si rubano e l'uomo diventa sempre più furbo e più debole. Anzi si capisce che la sua furbizia cresce in proporzione della sua debolezza. I primi suoi ordigni parevano prolungazioni del suo braccio e non potevano essere efficaci che per la forza dello stesso, ma, oramai, l'ordigno non ha più alcuna relazione con l'arto. Ed è l'ordigno che crea la malattia con l'abbandono della legge che fu su tutta la terra la creatrice. La legge del più forte sparì e perdemmo la selezione salutare. Altro che psico-analisi ci vorrebbe: sotto la legge del possessore del maggior numero di ordigni prospereranno malattie e ammalati. Forse traverso una catastrofe inaudita prodotta dagli ordigni ritorneremo alla salute. Quando i gas velenosi non basteranno più, un uomo fatto come tutti gli altri, nel segreto di una stanza di questo mondo, inventerà un esplosivo incomparabile, in confronto al quale gli esplosivi attualmente esistenti saranno considerati quali innocui giocattoli. Ed un altro uomo fatto anche lui come tutti gli altri, ma degli altri un po' più ammalato, ruberà tale esplosivo e s'arrampicherà al centro della terra per porlo nel punto ove il suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un'esplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie.".
Il parallelo mi sembra calzare a pennello; intanto in un desiderio implicito, magari anche solo allucinato, che quasi si arrivi alla fine del mondo per poter ricominciare da zero (la catastrofe inaudita vs fare una volta tanto punto e daccapo). Secondariamente, mi suscita una riflessione sulla relazione tra sviluppo tecnologico e debolezza che io tradurrei da un lato come vulnerabilità e dall'altro come stupidità. Mi spiego. Lo sviluppo tecnologico estremo ci sta portando ad autoestinguerci. Tutti gli esempi del caso fateli voi. In secondo luogo, stiamo diventando più stupidi, o meglio, sempre meno inclini a ragionare e ad essere creativi. Tutto è bell e pronto: hai una domanda? E subito puoi trovare la risposta. Non sai fare qualcosa? C'è sicuramente un tutorial che te lo spiega. Tutto bello, però il cervello si impigrisce e gradualmente perde la sua funzione più elevata: l'atto creativo, il genio.
Anch'io sono giunto al terzo quaderno, ma la bella citazione sulla scrittura me la sono persa o forse non vi sono ancora giunto.
In compenso, non me ne vogliano gli animalisti (so che è un gesto ignobile), ma mi ha fatto sorridere la sorte della povera tartaruga, soprattutto per la maestria che Pirandello usa per descriverla. Che però fa riflettere su come alle volte ci si ritrovi in situazioni che in alcun modo siamo andati a cercare (la vita ci segna; e a chi attacca un vezzo, a chi una smorfia).
Mi è piaciuto molto anche l'inizio del secondo capitolo del terzo quaderno. Questa sorta di rebus che cela una semplice strada di campagna e fa da contrasto alla confusione di tutto ciò che ruota intorno alla KOSMOGRAPH.
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Ho appena finito anch'io il terzo quaderno e confermo la sublimità della lettura.Ho finito il terzo quaderno e per me la lettura si conferma molto piacevole.
Pirandello alterna benissimo riflessioni generali e trama; anzi, fa di più, perché teoria e pratica, per così dire, si mescolano perfettamente nella narrazione al punto da renderla sempre godibile e interessante.
Nel terzo quaderno viene proposto il tema della relatività tanto caro all'autore e che viene ripreso in tantissime sue opere ed espresso in forme differenti. Qui Pirandello lo descrive così: "Abbiamo tutti un falso concetto dell'unità individuale. Ogni unità è nelle relazione degli elementi tra loro; il che significa che, variando anche minimamente le relazioni, varia per forza l'unità". Quanto è vero! Quanto cambiamo noi e quanto cambiano gli altri ogni volta che siamo/sono posti in contesti differenti e con diverse persone, al punto che talvolta è difficile riconoscere che siamo/sono sempre gli stessi. Mi vengono in mente le classiche interviste ai vicini di un assassino: "Ma con noi era sempre gentile, una persona tranquilla, ecc.".
Mi piace molto anche la descrizione dell'ambiente cinematografico. E' una parte divertente che mi richiama alla mente alcune scene della serie tv Boris (in particolare con riferimento ai rapporti tra le persone, ad es. tra attori e altri lavoratori).
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Ma Pirandello, nei panni di Gubbio, cerca di sottolineare come questo sia buono. Cioè se tutti la odiano, la Nestoroff, questa è per lui una ragione fortissima per non odiarla. E poi, a seguire, il passaggio di notevole profondità: "Sempre, nel giudicare gli altri, mi sono sforzato di superare il cerchio de’ miei affetti, di cogliere nel frastuono della vita, fatto più di pianti che di risa, quante più note mi sia stato possibile fuori dell’accordo de’ miei sentimenti". Che io leggo come: "ho sempre cercato di non farmi condizionare dai miei pregiudizi, perchè la vita è difficile e dunque ci vuole compassione anche per quelle persone, note stonate, che non ci vanno tanto a genio".
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Ciao a tutti,Oggi ho iniziato anche io l’ascolto del libro e sin dalle prime pagine mi ha colpito quanto fosse attuale l’argomento di cui Pirandello ci parla mediante l’operatore cinematografico Serafino.
Questo rapporto tra l’uomo e la macchina, fonte di dibattito sin dagli anni della rivoluzione industriale, continua e si rinnova da quegli anni. Oggi parliamo principalmente di AI ma generalizzando, il problema è sempre lo stesso.
Rispetto agli anni in cui è stato scritto il libro, le cose secondo me sono anche molto peggiorate ed esattamente nella direzione in cui immaginava Pirandello.
Sono ancora all’inizio del libro ma per adesso promette molto bene.
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Potrei dire lo stesso dei libri... la macchina editoriale è diventata una potente macchina d'intrattenimento, e se nelle storie non ci sono effetti speciali, c'è comunque tanta fuffa, tanta maniera, tante formule ripetute per creare prodotti di consumo (si sa che va quello, e quello si produce in serie: si pensino ai prodotti young e new adult, un certo tipo di romance ecc.).Per come la penso io, la qualità dei film al cinema si è notevolmente ridotta: tanta fuffa ed effetti speciali, ma poche idee e povertà di contenuti. Ci sono ovviamente tante realtà anche indipendenti, che continuano a cercare di realizzare prodotti culturali validi.
Gli Inglesi sono forse ai tempi nostri sostituiti dagli Americani e soprattutto dalle piattaforme di streaming (Netflix). Le sarcastiche critiche nella ultima stagione di Boris in proposito sono geniali , così come l'ultimo film di Nanni Moretti, Il sol dell'avvenire (tra le altre cose, ad esempio, si ironizza sulla necessità che lo spettatore sua coinvolto entro i primi due minuti).
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Ciao a tutti,lettereminute post=63899 userid=6958Ho iniziato anche io la lettura qualche sera fa, e oggi ho finito il Secondo Quaderno. Il primo l'ho trovato interessante, ma mi sono dovuta riabituare alla lingua utilizzata (cent'anni fa e più! A pensarci!) e sono partita un po' lenta, con poca attenzione. Il secondo mi ha conquistata a partire dalla descrizione minuziosa, piena di atmosfera della casa di campagna sorrentina, dove vediamo letteralmente crescere dei personaggi che poi saranno comprimari, forse protagonisti della storia di Serafino.
Il gioco letterario utilizzato da Pirandello è brillante, prima disorienta allontanandosi dalla scena conosciuta nel Primo Quaderno, ma non te ne preoccupi troppo perché la narrazione culla; e non ti lascia in sospeso a lungo, ti ritrovi presto con i fili annodati. Mi ha sorpresa e mi è piaciuto il distacco compassionevole con cui Serafino analizza la femme fatale della storia, l'attrice Varia Nestoroff. Il quadro che dipinge è doppio, ma non banale. Ho apprezzato la profondità psicologica di una diva per ora solo descritta, ma descritta senza superficialità (è fredda e perfida con gli uomini, ma anche innamorata e speranzosa; desidera essere amata, ma come si accorge di essere un premio, ammirata solo per il suo corpo, si arrabbia e assume comportamenti oppositivi per vendetta).Potrei dire lo stesso dei libri... la macchina editoriale è diventata una potente macchina d'intrattenimento, e se nelle storie non ci sono effetti speciali, c'è comunque tanta fuffa, tanta maniera, tante formule ripetute per creare prodotti di consumo (si sa che va quello, e quello si produce in serie: si pensino ai prodotti young e new adult, un certo tipo di romance ecc.).Per come la penso io, la qualità dei film al cinema si è notevolmente ridotta: tanta fuffa ed effetti speciali, ma poche idee e povertà di contenuti. Ci sono ovviamente tante realtà anche indipendenti, che continuano a cercare di realizzare prodotti culturali validi.
Gli Inglesi sono forse ai tempi nostri sostituiti dagli Americani e soprattutto dalle piattaforme di streaming (Netflix). Le sarcastiche critiche nella ultima stagione di Boris in proposito sono geniali , così come l'ultimo film di Nanni Moretti, Il sol dell'avvenire (tra le altre cose, ad esempio, si ironizza sulla necessità che lo spettatore sua coinvolto entro i primi due minuti).
L'algoritmooo!
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Allora, a me la Nestoroff, per ora sta antipatica. Semplicemente perchè sembra che al suo atteggiamento da diva non corrisponda una sua reale capacità recitativa e artistica. Cioè io posso perdonare, per fare un parallelo, per esempio, tutto a John Lennon, che pure aveva un bel caratterino, in virtù del suo genio artistico. Ma se il caratterino è solo il frutto di un ego inflazionato, be' allora...
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Non tutti insieme è... buahahahah!
Qualcuno vorrebbe leggere il romanzo "Lady Macbeth" di Isabelle Schuller?
Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum
Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie
Ciao Ludofrog, per contattare il gruppo di Lecce, scrivi in questo TOPIC
Ciao a tutti! Chi posso contattare per avere delle info sui prossimi incontri dei Pasticciotti Letterari? Grazie ✨
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