Novel67 ha scritto: 
guidocx84 ha scritto: Infine, l'insospettabile Isola del tesoro, che letto con gli occhi di un bambino ti trasmette qualcosa, letto da adulto secondo me può trasmettere altro.
Un nuovo mea culpa si profila all'orizzonte ...  
 
 
Non lo so... dei tre libri che ho proposto sembrerebbe essere quello più "
a rischio mea culpa" in effetti... ma vi consiglio di leggere questa 
    Recensione
 che mi ha convinto nel proporlo.
Breve digressione: sì, ho messo volutamente la "R" maiuscola perché, quando si parla di recensioni, sono un "feticista" e questa è una vera recensione, non un commento al libro... e sopratutto NON rivela assolutamente nulla sulla trama... perché per scrivere una buona recensione non c'è bisogno di svelare la trama. Fermatevi a metà pagina, quando dice che ci sono spoiler... ecco, da lì in poi io non ho letto... fate voi...
Tornando al libro, fate attenzione a quando l'autrice della recensione dice che sì il libro è un libro per ragazzi (non per bambini) ma che ci sono alcuni aspetti, soprattutto legati allo stile di scrittura dell'autore, che soltanto un adulto, con svariate letture alle spalle (questo lo aggiungo io) è in grado di carpire.
A tal proposito in rete su questo libro si trovano anche commenti di questo tipo:
Il libro tocca tematiche sociali e offre una interessante riflessione sulla morale della politica. Lo scenario è sovente in bilico tra fantapolitca (su un livello metaforico, studiando i rapporti tra il capitano pirata e l'equipaggio) e avventura, a dimostrazione di quanto l'opera di Stevenson sia un'importante precorritrice di quel fenomeno che ormai la critica chiama contaminazione dei generi narrativi.Il cardine di tutta la storia ruota intorno alla questione deontologica sulle responsabilità della scienza di fronte alla scelta di rispettare o meno le regole della Natura. Il capitano dei pirati, a metà tra un dio e un carnefice, egli è legato al suo equipaggio, vittima di un rapporto di dominio e necessità in cui è ricomposto persino un accenno alla lotta di classe. Invece Jim è inoltre una vera icona ante litteram della civiltà contemporanea, che ha ormai divinizzato scienza e progresso; nonché il simbolo eloquente dello sfruttamento industriale che crea automi e burattini al posto di esseri umani.
Il libro è essenziale, formalmente quasi scarno. Talvolta sembra persino strizzare l'occhio a un linguaggio di tipo documentaristico. La descrizione degli ambienti poi esalta i colori tenui, che ben si sposano con un indugiare in un certo esotismo.
Commenti che non credo provengano da un adolescente.
A tal proposito suggerisco la lettura della prima parte di 
    QUESTO ARTICOLO
 di cui riporto un estratto:
"
Incasellare la letteratura in generi e schemi rigidi e inviolabili, non è la scelta più saggia. Si perde molta parte della bellezza in cui la creatività spazia."
Ed ecco perché, seppur inizialmente avevo delle remore a proporvelo proprio perché per mia ignoranza lo ritenevo un romanzo per bambini, alla fine ho deciso di metterlo in terna.
Inoltre è un grande classico che tutti dovremmo aver letto. Quindi, dato che io non l'ho fatto, e dato che le regole prevedono di scegliere libri di categorie diverse, perché no? 
 
Aggiungo che il fatto che sia stato scritto da Stevenson, autore peraltro de 
Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (un libro che ho amato moltissimo), ai miei occhi lo rende una garanzia.
Ora, qui sul Forum abbiamo già letto anni fa 
La vera storia del pirata Long John Silver di di Björn Larsson che, seppur di un autore diverso, potrebbe essere considerato una sorta di sequel. Tuttavia ritengo che leggere la storia originale, a maggior ragione perché abbiamo letto il libro di Larsson, sia indispensabile!
Su questo libro non dirò altro lasciando a voi ogni altra considerazione. Ho parlato del perché ho proposto il primo libro, del perché ho proposto il secondo libro e, a breve, tornerò a raccontarvi qualcosa anche sulle motivazioni che mi hanno spinto a scegliere il terzo libro.