Margarethe post=55017

Bibi post=54995Per concludere, adoro il parallelismo tra i nomi dei protagonisti e quello che rappresentano, tipo Katniss la Sagittaria

Non avevo colto il collegamento al fatto che la pianta ha la foglia a forma punta di freccia!

Ce ne sono molti altri, guarda cosa ho trovato ieri sera www.distretto12.it/libri/lorigine-dei-nomi-di-hunger-games/ 

Ho terminato anche la seconda parte del libro!    

Mi ha colpito molto una frase di Haymitch: "Sta tutto nello spettacolo, sta tutto nel modo in cui ti percepiscono", mi è venuto automatico associare questa frase alla nostra era e in particolare a Instagram e ai social in generale, dove ormai è degna di importanza soltanto la perfezione, anche se si tratta di una perfezione palesemente montata ad arte solo per qualche istante, poi dopo lo scatto perfetto possono ritornare ad essere delle persone di cacca.  

Lettura terminata! 

Sarei curiosissima di leggere degli Hunger Games di Haymitch!   Lui mi piace molto come personaggio, si rifugia nell'alcool e nella dissolutezza, eppure quando arriva il momento di affrontare l'arena fa di tutto per riportarsi i ragazzi a casa vivi. 

L'ultima parte del libro è brutale  Ho avuto la stessa pietà di Katniss nei suoi riguardi. Non riesco a volere male a questi ragazzi, nemmeno ai più violenti... è il sistema il problema e per fortuna Katniss, con i suoi piccoli atteggiamenti e le sue piccole scelte riesce a creare una falla e a farlo percepire vulnerabile. 

Peeta credo sia uno dei personaggi più autentici e genuini della storia dei libri!   Che bella persona. 

 

Bibi: Mi ha colpito molto una frase di Haymitch: "Sta tutto nello spettacolo, sta tutto nel modo in cui ti percepiscono", mi è venuto automatico associare questa frase alla nostra era e in particolare a Instagram e ai social in generale, dove ormai è degna di importanza soltanto la perfezione, anche se si tratta di una perfezione palesemente montata ad arte solo per qualche istante, poi dopo lo scatto perfetto possono ritornare ad essere delle persone di cacca.

Esatto, e la cosa più terrificante è che tutti sappiamo che è finzione, così come tutti sanno che gli Hunger Games sono sofferenza e non divertimento (forse solo gli abitanti di Capitol non se ne rendono conto) eppure non riusciamo a svincolarci da questo modo di pensare.

Bibi: Sarei curiosissima di leggere degli Hunger Games di Haymitch!

li leggeremo a dicembre!

Riguardo ai nomi risulta un parallelismo tra Capitol e l'Impero Romano, infatti l'impero si chiama Panem, da "Panem et circenses", i tributi sono delle specie di gladiatori e gli abitanti vengono tenuti buoni con cibo e spettacolo. Forse ne parla anche nel terzo libro, vedremo!

Margarethe: li leggeremo a dicembre!

Ma lo sai che dalla trama non l'avevo capito? Sì c'è scritto che i tributi saranno del Distretto 12 ma non pensavo si trattasse di Haymitch!  Meglio, non vedo l'ora allora!