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SINOSSI

Il protagonista della nostra storia di lavoro fa il postino, mette in comunicazione tutti gli altri ma accanto a sé non ha nessuno. La sua unica compagnia è un gatto, Cavolo, con cui divide un piccolo appartamento. I giorni passano pigri e tutti uguali, fin quando quello che sembrava un fastidioso mal di testa si trasforma nell'annuncio di una malattia incurabile. Come passare la settimana che gli resta da vivere? Riesce a stento a compilare la lista delle dieci cose da provare prima di morire. Non resta nulla da fare, se non disperarsi: ma ecco che ci mette lo zampino il Diavolo in persona. E come ogni diavolo che si rispetti, anche quello della nostra storia propone un patto. Un giorno di piú di vita in cambio di qualcosa… Con la delicatezza di Sepúlveda e il gusto per il fantastico di Murakami, Kawamura Genki ha scritto una fiaba moderna per ricordarci quali sono le cose davvero importanti.

RECENSIONE

Ti sei mai chiesto cosa succederebbe se oggi sapessi che ti rimane una settimana di vita? Il nostro protagonista ce lo racconta: da lunedì a domenica, tramite i suoi pensieri attraversiamo negazione, frustrazione, rimpianti e rimorsi di una persona, appena trentenne, che si rende conto di non aver mai vissuto davvero la sua vita e che non riuscirà più a farlo. E allora come non cadere in tentazione quando ti si presenta il Diavolo in persona, sagace e sarcastico come solo lui potrebbe essere, offrendo un giorno di vita in più in cambio della sparizione di un oggetto? Sembra un ottimo compromesso, ma in realtà ogni oggetto è importante per qualcosa o per qualcuno, per cui inevitabilmente questa scelta andrà a modificare le sorti del mondo. A questo punto ci si ritrova a pensare a cosa si sarebbe disposti a sacrificare davvero, a cos’è davvero importante per la nostra vita, ma soprattutto ci si chiede se, in questo frenetico e quotidiano tran tran, stiamo davvero vivendo la nostra vita nel modo in cui desideriamo. Con leggerezza, dolcezza e un pizzico di allegria, Se i gatti scomparissero dal mondo ci pone una serie di domande che dovremmo imparare a farci, di tanto in tanto, per non rischiare di rivedere un film in bianco e nero, triste e noioso, al termine dei nostri giorni quando ripenseremo alla vita che abbiamo vissuto.

[RECENSIONE A CURA DI ELIS_]