EmilyJane ha scritto: Pierbusa, anche se sono d'accordo con te sulla medicina alternativa e quella tradizionale, non posso non capire quello che dice Francis.
Lui ha perfettamente ragione su quello che dice Terzani, e lo fa per quasi tutto il libro: nonostante le belle parabole, la sua voglia di provare tutto quello che esula dalla scienza, alla fine è sempre dissacrante e non riesce lui stesso a credere in quello che prova. Piú volte leggendo questo libro ho pensato che se uno parte già prevenuto sulle medicine alternative questo libro non fa altro che confermare le sue idee: Terzani butta tutto dentro un grande calderone così che anche le cose buone passano per negative. Alla fine la visione alternativa per lui risulta essere buona solo per il mondo interiore, per la conoscenza di sé e non per stare meglio fisicamente. E poi, pur con tutte le sue critiche alla scienza e alla medicina non ci rinuncia mai del tutto, nemmeno alla fine di tutto il suo percorso.
Come ho detto, questo libro è interessante e offre spunti di riflessione ma non deve essere preso per Bibbia, Terzani stesso dice ad ognuno di seguire la propria strada, senza bisogno di un guru da cui dipendere.
EmilyJane secondo me io e te diciamo e pensiamo le stesse cose. Francis invece dice un'altra cosa.
Voglio precisare che io non sono per le medicine alternative sic-et-simpliciter. Utilizziamo i rimedi omeopatici per nostra figlia perché questa cosa ci ha permesso di non intossicarla con i farmai allopatici. Farmaci che evidentemente NON sempre sono così indispensabili.
Aver messo gli antibiotici nel mangime degli animali da allevamento non ha solo permesso di allevarli in condizioni atroci ma ha reso una miriade di batteri insensibili agli stessi...
Quando a mio padre due anni fa fu diagnosticato un mesotelioma e subito gli su suggerito di fare la chemioterapia solo perché il protocollo prevede il trattamento questo non gli ha allungato al vita ma al contraio accorciata e con atroci sofferenze.
Faccio una chiosa solo sull'ultima cosa che hai detto. Parlare con partecipazione di un libro non significa prenderlo come una bibbia. Anche perché personalmente anche sulla bibbia ho qualche fondato dubbio...
Vorrei però far capire che non possiamo banalizzare sempre tutto. Così come mi arrabbiavo (metaforicamente) quando qualcuno parlavo de "La signora delle Camelie" come di un romanzetto rosa così mi accoro (metaforicamente) quando si commenta il libro di Terzani frettolosamente o con superficialità.
E' un libro da meditare, prima, poi si può essere critici quanto si vuole...