Se non spiego cos'è per me la felicità è normale che non capite cosa intendo.
Per me la felicità è quel sentimento intenso che si prova ad esempio quando veniamo a sapere che in famiglia si aspetta un bambino, quando qualcuno che è andato all'estero torna a ritrovarci dopo un anno , quando una persona cara sconfigge una malattia grave, oppure quando ci fanno una sorpresa non aspettata, o un colpo di fulmine, l'innamorarsi...
Ecco per me la felicità è un sentimento molto forte.
Leggere un libro, in se, non mi da felicità, non mi da quell' "estasi" così forte, però leggere credo che in un certo senso aumentati la mia sensibilità verso le cose del mondo, da ciò nasce un sentimento positivo, come se mi sentissi appagato, realizzato, corroborato, rinforzato, confortato più "ricco" come personalità.
Faccio una similitudine un po' fantasiosa:
Le mosche vedono bianco e nero e a rallentatore (se non ricordo male) , poi leggono un libro e alla loro vista si aggiunge il rosa, ne leggono un altro e si aggiunge il blu, e così , via via la mosca è sempre più contenta di scoprire nuove tonalità che non credeva esistessero.
Quindi, arricchendomi come persona, potrei dire i libri provocano felicità indirettamente.
Quindi gira e rigira i libri danno felicità XD
Mi ritrovo molto nella definizione di Nabokov , riporto ciò che ha riportato emily :
<< Tutte le grandi opere di narrativa, per quanto cupa sia la realtà che descrivono, hanno in sé il nocciolo di una rivolta, l'affermazione della vita contro la sua stessa precarietà.
Ma è nel modo in cui l'autore riracconta la realtà, [...] che questa rivolta prende forza: tutte le grandi opere d'arte, [...], celebrano l'insubordinazione contro i tradimenti, gli orrori e i tranelli della vita.
La perfezione e la bellezza del linguaggio si ribellano alla mediocrità e allo squallore di ciò che descrivono.
>>
Io ne so pochissimo ma credo che il mondo arabo abbia bisogno del suo illuminismo e della sua riforma e penso che l'unica speranza possa venire soltanto dalle donne (aiutate anche dagli uomini più "emancipati") , dalla loro ribellione sia estetica, sia morale, sia intellettuale.
Proprio perché sono quelle che se la passano peggio di tutti gli altri.
I libri hanno gli stessi nemici dell'uomo: il fuoco, l'umidità, il tempo e il proprio contenuto.
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
Chi brucia i libri, presto o tardi arriverà a bruciare esseri umani.
La cultura non è per tutti, ma solo per chi la vuole.