Terminato ieri sera. Ho aspettato di proposito a leggere i vostri commenti e a commentare, non lo so il perché, molto probabilmente volevo che questa lettura fosse una cosa personale, non so nemmeno se ho fatto bene a procedere in questo modo.
Leggendo adesso i vostri commenti mi viene d'impulso di rispondere alla domanda di Claudia, quella sulla felicità che ha dato il via ad una bella discussione.
Per come la penso io, quando in un libro ci sono degli eventi negativi, come la morte di qualcuno o la sofferenza, noi ce ne affezioniamo di più (al libro). Mi viene in mente il sentimento che provai a fine lettura del cacciatore di aquiloni, una storia d'amicizia immensa e immensamente triste. Piansi alla fine del libro eppure avevo nel petto una sensazione di gioia, affetto, non so cosa fosse, ma era davvero un sentimento bellissimo. Mi sentivo legata ai singoli personaggi, come se avessi vissuto insieme a loro quella esperienza. Quindi secondo me è a questo che si riferisce la ragazza quando parla di felicità, al sentimento che proviamo non tanto per l'evento negativo ma per quello che il libro ci lascia dentro a fine lettura. Al legame, ecco. Ed ecco perché la traduzione in inglese con il termine "Joy" mi sembra più appropriata.
Per quanto riguarda la mentalità e il modo di vivere di questa popolazione mi sembra tutto assurdo. Come possono dei capelli sciolti essere strumento di seduzione? Non mi viene altro da pensare che l'uomo islamico è davvero, davvero, davvero debole. Ragazzi io di politica e cose del genere non ci capisco proprio nulla, il mio è un commento fatto su ciò che ho letto, senza approfondimenti e senza niente. Anche il fatto di togliere dalla circolazione alcuni libri, per quale motivo? Se io nascono qualcosa, o in qualche modo la faccio sparire è perché quella cosa mi sta scomoda, e se mi sta scomoda vuol dire che nel mio pensiero o in quello degli altri c'è qualcosa che non va. Per carità, il mondo è stracolmo di cose che non vanno per il verso giusto, ma io, giovane donna occidentale, non vivo come le ragazze di questo libro, ho molta più libertà, non devo nascondere i miei capelli per paura che un uomo si ecciti e cosa più importante sono assolutamente libera di dire, di leggere, di pensare quello che la mia mente secondo ragione vuole dire, leggere e pensare. Quindi se c'è qualcosa che non va sicuramente non sta nel mio modo di vivere o di pensare bensì nel loro.
Molto probabilmente si è capito che questo libro mi ha lasciato tanta rabbia, e scusatemi se leggerete un commento molto confuso ma sto scrivendo tutto di getto.
Ho sottolineato anche io molte frasi, alcune le ho rilette nei vostri commenti e questo mi fa piacere, sapere che più persone hanno apprezzato quello che ho apprezzato io è una bella sensazione.
L'"esperimento" con le ragazze mi è piaciuto molto, è un po' come il nostro club e per me condividere la lettura è il modo migliore per crescere, in ogni senso. Mi dispiace solo di non essere riuscita ad immaginare per bene le ragazze, forse perché erano più di una e avevano tutte nomi strani non facili da memorizzare e mi risultava difficile.
Nonostante io non abbia letto "Il grande Gatsby" il suo processo è stato fantastico, spero un giorno di poter discutere in questo modo con qualcuno di un libro!!
Poi volevo solo aggiungere che anche questo libro l'ho letto come il libro di Tiziano Terzani e cioè ho immaginato la Nafisi che mi raccontava parola per parola il libro.