Io sto finendo un altro libro ma domani lo inizio di sicuro!

Io ho iniziato ieri e forse oggi lo finisco

Sono storie di famiglie, ne prendo atto ma non mi coinvolge tanto, la storia scorre ma sembra scivolarmi addosso, aspetto vostri commenti!

Anche io ho cominciato, la lettura è semplice e veloce. Non so come procederà la storia ma mi sento vicina alla mamma poiché all'età di 13 anni ho avuto un problema simile (meno grave ma mi costrinse a consultare uno psicologo). Devo ammettere che non penso rientrerà nei miei libri preferiti ma sono contenta di leggerlo perché parla di situazioni familiari non facili. Quanti al giorno d'oggi restano vicini ad una cara persona malata? Mi dispiace tanto ma purtroppo non è così scontato, vedo coppie oggi che al minimo problema si separano, si lasciano e i comportamenti così prenurosi del padre mi fanno tenerezza. Una volta finito il libro tornerò a commentare

L'ho iniziato anch'io. Di Alan Bennett avevo letto tempo fa "La sovrana lettrice" libro dall'humor sottile e pieno di spunti letterari. Qui siamo di fronte ad un libro autobiografico dove, sebbene il tono del racconto sia molto controllato al limite del disincanto, traspaiono i vari drammi familiari che hanno costellato la famiglia di Bennett.

Purtroppo faccio molta fatica a leggere questo genere di libri perché riescono a portare alla superfice i miei drammi familiari anche se per dirla con Tolstoj "Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo".

Insomma un racconto che aldilà dell'intenzione dell'autore e del tono distaccato riporta alla memoria cose che si vorrebbero relegate laddove non possano più nuocere.

Nonostante questo vorrei finirlo, magari a piccole dosi.

Io ho finito qualche giorno fa la lettura, un libro molto distaccato tutto sommato anche se autobiografico

Lo comincio stasera e poi vi faccio sapere.Sono curiosa di cominciare l'avventura del forum!

Io l'ho finito: come Katya ho riscontrato una sorta di distacco, freddezza che t'impedisce di provare molto sentimento in questo libro. L'autore in effetti ne viene fuori non tanto bene dalle sue stesse parole ma penso che come scrive e quello che scrive gli serva più che altro per autodifesa, cerca di avere un tono distante per non dover soffrire.
Inizialmente mi sono ritrovata in alcune cose, mi son tornati alla mente dolori passati, poi è ovvio che leggendo la storia di questa famiglia, che in effetti è proprio una famiglia "come le altre", viene da pensare alla propria.
Non si può non pensare a quanto la famiglia condizioni quello che siamo, a quanto i dolori, le sofferenze, gli sbagli dei genitori ricadano sui figli e poi sui figli dei figli e così via. A volte è anche solo questione di ereditarietà forse, le cosidette "tare" familiari.
Lettura scorrevole e veloce ma non mi ha colpito come speravo.

Ho terminato il libro in un paio di giorni ma l'ho trovato piuttosto deludente. Lo stile è scorrevole ma l'autore non è riuscito a coinvolgermi, nonostante raccontasse episodi, anche piuttosto drammatici, riguardanti la propria famiglia.

All'incirca il libro sembra avere lo stesso risvolto per tutti, con la drammaticità di alcuni eventi vissuti in questa famiglia non si sente molto il dolore dello scrittore e mi chiedo se fosse una sorta di barriera, come diceva erica, che altro spunto potrebbe dare questo libro? A farci pensare alle nostre di famiglie e vivere il nostro di dolore invece che del suo? Io ammetto che in parte ne esco ancora bene, leggendo non ho ritrovato forti dolori nella mia famiglia e ritengo di essere molto fortunata. Ma voi?