Martedì, 04 Novembre 2025

Maggio 2018 - Lolita

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04/05/2018 17:14 #36377 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic RE: Maggio 2018 - Lolita

vanna ha scritto: I narratori russi per descrizioni realistiche e psicologiche sono insuperabili!
È vero non si riesce ad empatizzare con il protagonista siamo lontani dalla sua perversione ed a torto supponiamo che l' autore per giungere ad una narrazione cosi sublime abbia vissuto esperienze analoghe, ma leggendo la sua biografia non esiste nessun riscontro. Se penso ad altre letture dove si incontrano personaggi assassini, malfattori insomma amorali almeno io prendo le distanze , non riesco ad immedesimarmi , mi resta solo da riflettere. A questo proposito mi viene in mente Dio di illusioni di Donna Tartt, bel romanzo , ma lontana anni luce da quell' ambiente degradato descritto benissimo così come le perversioni di alcuni personaggi, in certi momenti della lettura ho avuto nausea e mal di stomaco.

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Concordo con te Vanna.

A me recentemente è accaduto di avere reazioni simili (nausea e mal di stomaco) leggengo "Una vita come tante" di Hanya Yanagihara. Eppure lo giudico un libro di una bellezza inusitata. Ne posso pensare che la scrittrice americana abbia sofferto quello che fa soffrire al protagonista del libro.

Attenzione: Spoiler!

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
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04/05/2018 17:16 #36378 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Maggio 2018 - Lolita

guidocx84 ha scritto:

vanna ha scritto: I narratori russi per descrizioni realistiche e psicologiche sono insuperabili!
È vero non si riesce ad empatizzare con il protagonista siamo lontani dalla sua perversione ed a torto supponiamo che l' autore per giungere ad una narrazione cosi sublime abbia vissuto esperienze analoghe, ma leggendo la sua biografia non esiste nessun riscontro. Se penso ad altre letture dove si incontrano personaggi assassini, malfattori insomma amorali almeno io prendo le distanze , non riesco ad immedesimarmi , mi resta solo da riflettere. A questo proposito mi viene in mente Dio di illusioni di Donna Tartt, bel romanzo , ma lontana anni luce da quell' ambiente degradato descritto benissimo così come le perversioni di alcuni personaggi, in certi momenti della lettura ho avuto nausea e mal di stomaco.

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Vanna ha ragione. E mi torna. Non tutti gli scrittori che scrivono del male, devono per forza averlo provato o causato. La fantasia, lo studio di documentazione e la bravura dello scrittore nel saper leggere le persone ed i loro comportamenti, credo che determinino in parte la buona riuscita del romanzo. E quello di questo mese è un caso eclatante. Da lì anche la differenza tra scrittori di cronaca e di romanzi. Hanno peculiarità diverse.


Ovviamente concordo anche con te Guido. E se siamo qui a discuterne è proprio perché la peculiare scrittura di Nabokov, il fatto di usare la prima persona ci rende difficile (e questa è arte vera) distinguere lo scrittore dal protagonista.

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04/05/2018 17:27 #36379 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic RE: Maggio 2018 - Lolita

KIRA990 ha scritto: Ho letto tutti i vostri commenti e mi invogliano alla lettura di questo libro ma ho un problema: mi resta troppo sullo stomaco l'argomento...
Ho letto credo i primi due o tre capitoli, quindi sono solo all'inizio, ma sono bloccata.
Sicuramente scritto molto bene, ma non riesco a proseguire. Solo immaginandomi cosa possa venire nelle prossime pagine, sapendo che probabilmente quello che leggerò sarà peggio della mia immaginazione, mi blocco.
Sono la sola in questa situazione?


Kira è difficile riuscire a "sbloccarti" se non riesci ad andare oltre la vicenda, ossia alla cronaca spicciola della trama. Per questo avevo usato il paragone con un'opera d'arte "disturbante" come può essere considerato "L'urlo" di Munch. Peccato che Guido abbia voluto banalizzarlo mostrando la merda d'artista di Manzoni.

Quello che volevo dire e che ribadisco è che un'opera d'arte, anche letteraria, non necessariamente deve far riferimento ai buoni sentimenti ai prati verdi, alle montagne incantate e ai boccioli di rosa. Arte è anche l'opera che ci mostra un lato negativo, una stortura, una deformazione della psiche umana. Perché l'uomo è anche negatività, storture, "merda" giusto per stare in tema con le scatolette di Manzoni.

Questo tipo di letteratura può non piacere, e sui gusti persinali non si discute. Questo però non toglie nulla al suo valore artistico.

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04/05/2018 17:34 #36380 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Maggio 2018 - Lolita

ClaCla ha scritto: "E' incredibile. Come è possibile, se non si prova minimamente neanche una parte delle sensazioni fatte provare ad Humbert Humbert dall'autore, narrarle con così tanta dovizia di particolari? Se vi soffermate un attimo a pensare questo, vengono quasi i brividi..." - E' esattamente quello che continuo a pensare mentre leggo: come è possibile parlare di certe cose in tale maniera (stilisticamente magistrale, ma anche accurata e dettaglia psicologicamente) se non le si sono provate in prima persona? credo questo sia uno dei punti di forza di questo libro.


Giuseppe Berto in epigrafe al suo "Il male oscuro" scrive:

Da quando Flaubert ha detto «Madame Bovary sono io» ognuno capisce che uno scrittore è, sempre, autobiografico. Tuttavia si può dire che lo è un po’ meno quando scrive di sé, cioè quando si propone più scopertamente il tema dell’autobiografia, perché allora il narcisismo da una parte e il gusto del narrare dall’altra possono portarlo ad una addirittura maliziosa deformazione di fatti e di persone.

Forse questa frase risponde in parte ai tuoi dubbi. Nabokov si cala in Humbert come se egli stesso fosse Humbert e in tal modo nabokovaizza Humert e ci restituisce questo personaggio terribile e tremendo che pur è capace di un amore, sebbene maledetto, verso la luce dei suoi occhi.

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04/05/2018 17:46 #36382 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Maggio 2018 - Lolita

pierbusa ha scritto:

KIRA990 ha scritto: Ho letto tutti i vostri commenti e mi invogliano alla lettura di questo libro ma ho un problema: mi resta troppo sullo stomaco l'argomento...
Ho letto credo i primi due o tre capitoli, quindi sono solo all'inizio, ma sono bloccata.
Sicuramente scritto molto bene, ma non riesco a proseguire. Solo immaginandomi cosa possa venire nelle prossime pagine, sapendo che probabilmente quello che leggerò sarà peggio della mia immaginazione, mi blocco.
Sono la sola in questa situazione?


Peccato che Guido abbia voluto banalizzarlo mostrando la merda d'artista di Manzoni.


Mi spieghi per favore perché ritieni che l'opera d'arte contemporanea alla quale ho fatto riferimento io banalizza il concetto espresso, mentre quella che hai mostrato te lo esalta?

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04/05/2018 17:47 #36383 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Maggio 2018 - Lolita

guidocx84 ha scritto: Avete idea di quante persone nel mondo avranno letto quella frase sugli italiani e creduto che fosse vera? Gli scrittori (soprattutto i buoni scrittori come Nabokov) hanno un potere enorme... forse dovremmo/dovrebbero riflettere anche su questo. Quanto peso dare alle parole?


Al capitolo 2 si fa riferimento a un certo Pichon ed al suo La Beauté Humaine, su cui il giovane Humbert avrebbe appreso qualche nozione d’educazione sessuale. Cercando in rete, si scopre però che titolo ed autore sono inventati. Allo stesso modo, al capitolo 8, accanto a Dickens e ad Agata Christie, viene citato pure tale Percy Elphinstone, l’autore di Venezia rivisitata, Boston, 1868. Anche in questo caso, nonostante la nota estremamente dettagliata, non ho trovato una reale corrispondenza.

Questa commistione così ben congegnata tra realtà e finzione confonde il lettore, che già disturbato dal tema e fuorviato da una nota introduttiva che sembra rimandare ad un presunto fatto di cronaca, ad un certo punto non riesce più a discernere tra ciò che è verità e ciò che è romanzo. La supposta identità tra autore e personaggio cui qui s’è fatto cenno ne è - credo - una conseguenza.

Ci si domanda, non senza un brivido: com’è possibile descrivere con tale lucidità le sensazioni di Humbert se non le si è provate? Da qui il sospetto di un “lato oscuro” in Nabokov. Ma estendendo l’indagine psicologica ai lettori, potremmo allora chiederci anche se un lato oscuro non esista pure in noi, che nel modo di pensare e di sentire di Humbert riconosciamo senza dubbio alcuno il profilo del vero pedofilo, quasi ne avessimo mai avuta esperienza diretta. E questo non vi metterebbe ancor più i brividi?

Ecco perché non condivido la conclusione di Graziella, quando scrive: “qui mi pare non si voglia accettare che Nabokov ha potuto scrivere Lolita, ha potuto parlare di Humbert, proprio perché anche lui si è potuto identificare nel suo personaggio”. E nemmeno comprendo fino in fondo questa distinzione che si fa tra contenitore e contenuto. Non dovremmo infatti secondo me dimenticare che stiamo pur sempre leggendo un romanzo, non gli atti d’un processo: sui personaggi non ci è richiesto d’emettere sentenze e nemmeno d’esprimere giudizi morali, che del resto sono già impliciti anche in Nabokov quando premette: non ho alcuna intenzione di mettere «H. H.» in una luce favorevole. Egli è indubbiamente un individuo ripugnante ed abietto, un fulgido esempio di lebbra morale, una commistione di ferocia e lepidezza che rivela forse un’infelicità estrema, ma non contribuisce affatto a rendercelo simpatico.

Io sono ancora all’inizio: Lolita è appena entrata in scena. Non posso ancora gridare al capolavoro, come fa Pier, ma non ho provato alcun senso di nausea; anzi, il romanzo - per ora – mi sta piacendo, non solo stilisticamente. C'è da preoccuparsi? :)
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04/05/2018 18:13 #36385 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Maggio 2018 - Lolita

Novel67 ha scritto:

guidocx84 ha scritto: Avete idea di quante persone nel mondo avranno letto quella frase sugli italiani e creduto che fosse vera? Gli scrittori (soprattutto i buoni scrittori come Nabokov) hanno un potere enorme... forse dovremmo/dovrebbero riflettere anche su questo. Quanto peso dare alle parole?


E nemmeno comprendo fino in fondo questa distinzione che si fa tra contenitore e contenuto. Non dovremmo infatti secondo me dimenticare che stiamo pur sempre leggendo un romanzo, non gli atti d’un processo: sui personaggi non ci è richiesto d’emettere sentenze e nemmeno d’esprimere giudizi morali


La distinzione tra contenuto e contenitore secondo me invece ha senso in questo caso perché non stiamo leggendo un libro mediamente bello che narra una storia mediamente bella. Stiamo leggendo un libro stilisticamente ottimo che narra episodi che a qualcuno possano provocare volta stomaco e rabbia. La media è la stessa. La varianza cambia ;)
Non considerare che a te non sta dando noia leggere certe cose, è soggettivo. Pensa agli altri. Pensa ad un film di Tarantino ad esempio.
Regista super acclamato (io ho adorato molti dei suoi film) ma che ama inserire nei suoi lavori scene splatter che a volte ti costringono a chiudere gli occhi e girarti dall'altra parte. Però lo si guarda... Pur sapendo che incorreremo in certe scene... Così come si legge questo libro, pur sapendo di cosa parla... Perché si apprezza il lavoro dell'autore. Perché lo stile dello scrittore, come quello del regista, è superiore alla media ;)

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04/05/2018 18:27 #36386 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Maggio 2018 - Lolita
Contributo alla discussione.

In una celebre intervista Stanley Kubrick spiega come, anche per lui, Lolita in fin dei conti sia una grande storia d’amore:

Beh, è certamente una delle più grandi storie d’amore, non è vero? Penso che Lionel Trilling spieghi molto bene la questione quando parla di Lolita come “la prima grande storia d’amore del ventesimo secolo”. Usa come criteri lo shock totale e lo straniamento, che gli amanti, in tutte le grandi storie d’amore del passato, hanno prodotto sulle persone intorno a loro. Se si considerano “Romeo e Giulietta”, “Anna Karenina”, “Madame Bovary”, “Il rosso e il nero”, tutti presentano un aspetto in comune: l’elemento dell’illecito, o almeno ciò che era considerato illecito al loro tempo, in ogni caso un fattore che ha causato la loro completa alienazione dalla società”.

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04/05/2018 18:34 #36387 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Maggio 2018 - Lolita

pierbusa ha scritto: Contributo alla discussione.

In una celebre intervista Stanley Kubrick spiega come, anche per lui, Lolita in fin dei conti sia una grande storia d’amore:

Beh, è certamente una delle più grandi storie d’amore, non è vero? Penso che Lionel Trilling spieghi molto bene la questione quando parla di Lolita come “la prima grande storia d’amore del ventesimo secolo”. Usa come criteri lo shock totale e lo straniamento, che gli amanti, in tutte le grandi storie d’amore del passato, hanno prodotto sulle persone intorno a loro. Se si considerano “Romeo e Giulietta”, “Anna Karenina”, “Madame Bovary”, “Il rosso e il nero”, tutti presentano un aspetto in comune: l’elemento dell’illecito, o almeno ciò che era considerato illecito al loro tempo, in ogni caso un fattore che ha causato la loro completa alienazione dalla società”.


Personalmente sono troppo all'inizio dell'ascolto dell'audio libro per apprezzare queste affermazioni. Probabilmente perché per adesso la sensazione che mi lascia è che questo grande "amore" è di natura perversa e soprattutto "monodirezionale", non ricambiato.
Probabilmente andando avanti con i capitoli scoprirò che è corrisposto, che Dolores ci mette del suo e che Humbert è una vittima della situazione e della sua malattia... e allora faremo altri tipi di ragionamenti. Grazie per lo spunto però. Lo riprenderò più avanti ;)

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04/05/2018 18:35 - 04/05/2018 18:38 #36388 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Maggio 2018 - Lolita

guidocx84 ha scritto:

pierbusa ha scritto:

KIRA990 ha scritto: Ho letto tutti i vostri commenti e mi invogliano alla lettura di questo libro ma ho un problema: mi resta troppo sullo stomaco l'argomento...
Ho letto credo i primi due o tre capitoli, quindi sono solo all'inizio, ma sono bloccata.
Sicuramente scritto molto bene, ma non riesco a proseguire. Solo immaginandomi cosa possa venire nelle prossime pagine, sapendo che probabilmente quello che leggerò sarà peggio della mia immaginazione, mi blocco.
Sono la sola in questa situazione?


Peccato che Guido abbia voluto banalizzarlo mostrando la merda d'artista di Manzoni.


Mi spieghi per favore perché ritieni che l'opera d'arte contemporanea alla quale ho fatto riferimento io banalizza il concetto espresso, mentre quella che hai mostrato te lo esalta?


Perché io non facevo riferimento allo "schifo" che un'opera d'arte può suscitare (e non dirmi che mettendo quella foto non hai pensato di suscitare qualche sorriso), mi riferivo più a un turbamento interiore che si ha aprendo lo sguardo (in questo caso leggendo, nella lettura) verso uno stato mentale o verso un vero e proprio tabù come può essere l'attrazione di Humbert nei confronti di Lolita. In soldoni: così come capolavoro in pinacoteca ci può turbare ma non per questo ci permettiamo dire che non sia un capolavoro così un libro ci può turbare ma non per questo non può non essere un capolavoro (come mi è sembrato sostenesse graziosamente Graziella).

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
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Ultima Modifica 04/05/2018 18:38 da pierbusa.
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Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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