Pagina trecentosessanta. Poco più di cento pagine alla fine del libro. Ci sono quasi anche io. Mi preme, più brevemente e sinteticamente che posso, una correzione concettuale in merito al mio precedente post. Ho parlato, come ha del resto fatto anche Nabokov, per quanto letteralmente quasi accennandone soltanto, di concepimento e di nascita in merito alla procreazione umana. Nella teorizzazione della nascita umana che ho esposto nel mio post "notturno".. di qualche giorno fa parlavo di formazione della retina, suo attraversamento da parte della luce e conseguente stimolazione della materia cerebrale, del cervello insomma. In questa teorizzazione da me esposta la retina si forma si, alla 24ma settimana, ma la sua effettiva esposizione alla luce avviene solo al momento effettivo del parto. Non prima. Ne consegue.. parto, la luce traversa la retina, raggiunge il cervello.. ed avviene la prima fondamentale reazione umana psichica. E con essa, nel neonato, non più feto all'interno del ventre materno, nasce il pensiero. E con quest'ultimo tutti i diritti e doveri, anche legislativi.., del caso. Punto.
Ne consegue, dalla necessita di questa correzione.. che, un po' l'ora del precedente post era tarda.. ma più probabilmente.. che per quanto razionalmente possano interessarmi certe, più o meno recenti correnti di pensiero psichiatriche, irrazionalmente è innegabile e a volte è dura a morire, una mia giovanile appartenenza di pensiero freudiana. Comunque, ogni strafalcione è bello ' a "papa'" soja.. se cosi si può dire.
Se provo interesse per molte delle teorizzazioni di una corrente psichiatrica piuttosto che un altra, non prendo mai nulla per oro colato e rimango vigile, ove dovessi non concordare concettualmente al 100%.
Più per me che per altri insomma. E' che se mi è capitato di citare certi argomenti, era giusto perlomeno farlo bene e senza errori. Ari.. punto.
Tornando a Lolita, che l'off-topic è dietro l'angolo, se non è già ahimè in mezzo alla strada.. il libro mi sta in generale piacendo. E in molti passaggi anche molto.
Peccato però per le 50/80 pagine circa dedicate al primo girovagare americano di H.H. e Lo. Eccessivo e alla fine qualitativamente, narrativamente sterile secondo me. Noioso. Sono d'accordo che possa essere piuttosto importante e funzionale alla patologia di H.H. E infatti nulla H.H. poteva vedere e notare dei paesaggi sconfinati americani visto quanto era, è.. ossessionato da Lolita. Come dalla possibilità di essere scoperto, denunciato e finalmente "per noi lettori" fermato.
Ma bastavano, se posso.. anche 10/20 pagine. Insieme, magari.. all'ottima sintesi di circa pagina 268. Cito.
"Eravamo stati dappertutto. E in realtà non avevamo veduto nulla."
Più chiaro di così...
Anche secondo me poi il fatto di sapere di essere un mostro, ma di volersene alleggerire con le più svariate, improbabili, inveritiere, assurde scuse è concettualmente finalizzato alla realtà del personaggio. Alla fine, in qualche modo, nella sua malattia, deve pur svegliarsi la mattina. Lavarsi, vestirsi, mangiare e "andare avanti". Se nel suo personaggio esistesse solo la consapevolezza della sua mostruosità senza, a volte, le paradossali scuse che si rivolge, non potrebbe procedere il racconto.
Humbert si ucciderebbe e punto.
O almeno questo penso fino a qui. Vedo come termina il libro con le prossime cento pagine.
Intanto. Trama, contenuto malato a parte.. non sono poche le sottolineature e appunti che ho fatto come esempi, secondo me, di grande forma espressiva, letteratura. Due tra esse. Intorno a pagina 340. Cito. "Le montagne color malva, decise a non compromettersi, che cingevano a mezzo la cittadina, mi sembravano brulicare di Lolite ansimanti, inerpicantisi, ridenti, ansimanti, che si dissolvevano nella loro bruma (quando H.H. perde una volta di vista "la sua Lo.."). E. Poche pagine più avanti.
Tormentato, H.H., all'idea di essere seguito, fermato.. magistrale come viene visualizzata da Nabokov la labile, evanescente memoria di una targa di macchina che H.H. si era appuntato su un foglio e che lo stesso, non potendola ricordare, ricercherà poi inutilmente in un cassettino della loro macchina.
Mi fermo qui. E anche se sono alle ultime pagine e penso di aver superato il punto in cui lo abbondonai ormai secoli fa.. non si sa mai.
Procedo in punta di piedi. . . .
Novel67 ti leggo ora sul cellulare che sto quasi per postare dal pc e li non ti vedo ancora, ma il tuo post è uno spasso. Magari non lo condivido nel merito della qualità espressiva e piacere nello scorrimento finora della maggioranza delle pagine che ho letto del libro, ma il tuo post è uno spasso.
Un vero spasso.