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Dicembre 2020 - Kentuki

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05/12/2020 10:23 #48365 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Dicembre 2020 - Kentuki
Sto all'80% e confermo che la scorrevolezza della narrazione ha come conseguenza che sia una lettura un po' superficiale. In particolar modo, nel mio caso ha giocato anche il fatto di aver letto meno di due mesi un libro del mese simile per tematiche, tematiche che appunto non mi interessano molto. Però è anche capitato in un periodo giusto, in cui volevo avere una lettura più leggera e avevo voglia di condivisione qui sul forum, magari in altri periodi non gli avrei dato una possibilità.

Le singole storie e reazioni, i diversi approcci, tutti cosi realistici, è sicuramente il punto forte del libro, sembrano tanti piccoli esperimenti sociologici.
La storia di Enzo trovo sia forse la più triste e quasi inquietante, forse perchè molto realistica: c'è il tema di come in casi di separazione si usi la scusa del bene per il figlio per imporsi sull'altro, facendo poi pagare al figlio el conseguenza; c'è i tema di come sempre più spesso i genitori non si rendano conto di come la tecnologia li assorbi a tal punto da dedicare più attenzioni ad essa che ai figli: probabilmente se fosse il figlio a non parlargli più mentre Mister continuasse a filarlo, neanche se ne accorgerebbe; mentre invece il fatto che Mister lo trascuri, fa si che non riesca a pensare a niente altro.

Ho letto da poco la scena di Marvin, che solo dopo un bel po' di tempo davanti al tablet si rende conto di avere ancora lo zaino in spalla. Anche qui, penso succeda spessimo purtroppo che uno entri in casa e continui a rispondere a messaggi sul cellulare o a leggere/vedere qualcosa sul cellulare e solo dopo un bel po' si accorga di avere ancora la giacca adosso.

Triste la storia di Alina, e tanto piena di solitudine quella di Emilia.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
Ringraziano per il messaggio: Mattia P.

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05/12/2020 15:19 #48370 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic Dicembre 2020 - Kentuki
Beatrice cosa intendi con superficiale? Che lascia i ragionamenti al lettore e non li esplica nel testo? Perché gli spunti di riflessione sono tanti, come quelli che hai riportato. Forse tu hai letto libri dello stesso genere più approfonditi, me ne suggerisci qualcuno? Mi interessa :)

Sono d'accordo con le tue impressioni sulle storie, anche se la più triste per me è quella di Grigor :(

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

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05/12/2020 16:26 #48371 da Blache_Francesca
Risposta da Blache_Francesca al topic Dicembre 2020 - Kentuki

Sono d'accordo con le tue impressioni sulle storie, anche se la più triste per me è quella di Grigor :(

Perché?

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05/12/2020 17:25 #48372 da Piripicchio
Risposta da Piripicchio al topic Dicembre 2020 - Kentuki
Finito adesso!

A caldo, a mio modesto parere:

Una scrittura incredibilmente piatta e superficiale (come qualcuno ha gia avuto modo di dire, leggendo in volata i commenti precedenti) una trama che sembra uscita da una puntata bruttina di blackmirror.
E a me Blackirror mi fa irritare. La tecnofobia mi irrita come la tecnofilia...

Sembra un libro didascalico per le scuole, da far leggere agli adolescenti per metterli in guardia sulle conseguenze del trattare con leggerezza la propria privacy.

Ma l'assurdità della trama e del soggetto principale sono talmente disarmanti da palesare praticamente subito le intenzioni moralistico-didattiche del narratore.

Ditemi che senso ha mettersi in casa una webcam che ti segue?
una webcam libera per casa che ti osserva legge 24/7 senza praticamente controllo....quale sarebbe l'appeal di un oggetto simile? Oltre all'ovvio riferimento con facebook e soci io non vedo nulla di concreto su cui ragionare.
E' un testo tecnodemenziale sul voyeurismo,i n cui piano piano la gente si accorge che dietro il pupazzetto ci potrebbe veramente essere chiunque...magari un malintenzionato chissà...ma dai...incredibile!
Per non parlare del Fronte di liberazione Kentuki che tanto mi ricorda il FLNDG (fronte di liberazione nani da giardino). Qui si raggiunge il parossismo. Persone che bramano di essere liberi con il kentuki, come se questa "liberaà" fosse in alcun modo differente dal connettersi con googlemap ed andare in giro liberamente con la visuale in soggettiva.

lo dico con affetto e allegria e con la solita speranza di essere contraddetto con forza: tèrribol!
Ringraziano per il messaggio: Mattia P., Gisella

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05/12/2020 17:59 - 05/12/2020 18:00 #48373 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Dicembre 2020 - Kentuki

Beatrice cosa intendi con superficiale? Che lascia i ragionamenti al lettore e non li esplica nel testo? Perché gli spunti di riflessione sono tanti, come quelli che hai riportato. Forse tu hai letto libri dello stesso genere più approfonditi, me ne suggerisci qualcuno? Mi interessa :)


Secondo me l'offrire spunti di riflessione ha poco a che vedere con la "profondità" di un testo, bensì unicamente con il senso critico di chi legge :) Possono nascere discussioni e si può sentire il bisogno di articolare una propria opinione anche in base a un articolo di dubbia validità letto velocemente in rete, se chi lo legge si sofferma a rifletterci :) . Quindi secondo me sono due cose distinte. Trovo la narrazione superficiale per lo stile, piuttosto semplice, e perchè appunto butta qua e là vari possibili scenari e reazioni, senza però analizzare il perchè di determinate situazioni. Sicuramente però rispetto all'altro libro letto con voi ad ottobre, qui mi sento più coinvolta come lettrice e persona, proprio perchè le storie delle diverse persone mettono nero su bianco situazioni che anche se estreme sono secondo me realistiche e mi trasmettono quindi un sentimento di angoscia (anche se devo dire che la seconda metà/ultimo terzo mi è sembrata un po' ripetitiva e forzata).

Non ho nessun altro libro da consigliarti dal momento che mi guardo bene dal leggere libri su questi temi :laugh: Come ho detto, è un argomento che non mi interessa per niente, non riesco a leggere per piacere cose che già fanno parte della mia quotidianità, non mi sembra aggiungano nulla di nuovo. Forse per quello amo la letteratura classica o in generale non apprezzo molto la letteratura italiana contemporanea: probabilmente sono una di quelle lettrici un po' limitate che nella lettura di piacere cercano di fuggire un po' dalla realtà o di imparare qualcosa di nuovo, di soddisfare qualche curiosità, e un libro che tratta di una realtà in cui sono già immersa non riesce a incuriosirmi molto purtroppo (nonostante riconosca che probabilmente proprio questi libri sono necessari per capire meglio la realtà in cui si vive, quindi la mia non è assolutamente una critica, anzi ;) )

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
Ultima Modifica 05/12/2020 18:00 da bibbagood.

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05/12/2020 21:56 #48375 da Blache_Francesca
Risposta da Blache_Francesca al topic Dicembre 2020 - Kentuki

lo dico con affetto e allegria e con la solita speranza di essere contraddetto con forza: tèrribol!

Ti prendo in parola ma domani, perché stasera sono stanca.
Ma un indizio te lo do: e Cortázar?

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05/12/2020 23:10 #48376 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic Dicembre 2020 - Kentuki

Sono d'accordo con le tue impressioni sulle storie, anche se la più triste per me è quella di Grigor :(

Perché?


Attenzione: Spoiler!

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

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06/12/2020 10:29 - 06/12/2020 10:32 #48380 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic Dicembre 2020 - Kentuki
Ho terminato qualche giorno fa il libro e mi è piaciuto molto, l'ho abbassato spesso per riflettere su una moltitudine di temi: la solitudine, la privacy, il bisogno di attenzione e approvazione, il giudizio, il pregiudizio, come questi sono declinati nella nostra società, il fatto che spesso diamo più importanza a quello che sta lontano e dietro uno schermo rispetto a quello che viviamo, l'incapacità generalizzata di godere di quello che si ha nel presente senza dover mostrare agli altri cosa si sta facendo, l'incapacità di sopportare la solitudine o la noia, di concentrarci, l'incapacità di rendersi conto che noi stessi con la tecnologia possiamo essere un pericolo per gli altri, e non solo il contrario, l'incapacità di avere una relazione sana con una persona senza bisogno di un oggetto nel mezzo, gli orrori che si possono scoprire con la curiosità.
Quindi Samanta Schweblin ha perfettamente colto nel segno, dal momento che afferma di non aver voluto scrivere un romanzo di fantascienza, ma sulle relazioni umane.

Poi leggo le vostre critiche e alcune le riconosco e le ammetto, senza nulla togliere alla mia impressione espressa sopra, perché l'esperienza del libro è stata totalmente positiva per me.

Per prima la questione della superficialità e della semplicità del linguaggio, di cui mi sono resa conto solo adesso. Non c'è nessuna bella frase da appuntare in questo libro, non ci sono perle stilistiche. Di solito queste cose le noto, eppure nonostante questo ci sono delle scene che ho stampate nella testa,
Attenzione: Spoiler!
e potrei andare avanti ancora. Insomma per me lo stile sebbene scarno è pur stato evocativo e sufficiente per il tipo di storia e per il fatto che la semplicità ha permesso anche di catturare di più la mia attenzione, di avvolgermi completamente.
Ricordo che anche con il libro proposto da me c'era stato questo problema: il fatto di non sviscerare gli argomenti in modo approfondito aveva infastidito. Non condivido ma comprendo.

Una cosa che ho notato invece subito è stata la presenza di temi legati al sesso, al voyeurismo, presenti in molte delle storie. Alla prima storia ho pensato fosse un modo banale per attirare l'attenzione, però poi mi sono ricreduta. Pensando a quello che si sente nelle notizie o anche a esperienze personali non mi pare che sia così inverosimile questa frequenza, Piripicchio!

Bibbagood: Non ho nessun altro libro da consigliarti dal momento che mi guardo bene dal leggere libri su questi temi :laugh: Come ho detto, è un argomento che non mi interessa per niente, non riesco a leggere per piacere cose che già fanno parte della mia quotidianità, non mi sembra aggiungano nulla di nuovo. Forse per quello amo la letteratura classica o in generale non apprezzo molto la letteratura italiana contemporanea: probabilmente sono una di quelle lettrici un po' limitate che nella lettura di piacere cercano di fuggire un po' dalla realtà o di imparare qualcosa di nuovo, di soddisfare qualche curiosità, e un libro che tratta di una realtà in cui sono già immersa non riesce a incuriosirmi molto purtroppo (nonostante riconosca che probabilmente proprio questi libri sono necessari per capire meglio la realtà in cui si vive, quindi la mia non è assolutamente una critica, anzi ;) )


Capisco perfettamente, io mi occupo di ambiente e leggo raramente libri che ne parlano, perché avendolo studiato approfonditamente spesso li trovo banali e non mi insegnano nulla di nuovo. Al massimo leggo di questo tema declinato in ambiti di cui sono meno esperta, ad esempio la politica.

Piripicchio ti concedo che la scrittrice descrive qui evidentemente gli aspetti negativi della tecnologia e quindi aveva un'intenzione moralistica, ma che ti aspettavi, su quelli positivi mica ci scrivi un romanzo.
Su tutto il resto sono in pieno disaccordo! La trama assurda? è assolutamente realistica, io penso che la gente li comprerebbe subito questi kentuki, è proprio questo il punto del libro, che alcune tecnologie SONO già kentuki!
Il fronte di liberazione l'ho visto come l'ennesima riflessione, mica ti sta dicendo che va creato, che è una figata, sta semplicemente descrivendo una situazione che secondo lei potrebbe verificarsi. La gente che non si rende conto di cos'è la vera libertà. Mi ha fatto pensare a due cose molto attuali: la gente che si lamenta della libertà tolta con il covid e pensa di erigersi a liberatore della patria con filmati demenziali di protesta, e i complottisti dell'app Immuni che però hanno sempre lo smartphone in tasca e gli occhi sui social. Queste dinamiche già esistono, la scrittrice ha provato ad adattarle alla sua storia.
Attenzione: Spoiler!
La tua reazione di indignazione è quella giusta comunque :woohoo:

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

Ultima Modifica 06/12/2020 10:32 da Margarethe.
Ringraziano per il messaggio: guidocx84, bibbagood, Mattia P., dbrach77

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06/12/2020 12:40 - 06/12/2020 12:41 #48392 da Piripicchio
Risposta da Piripicchio al topic Dicembre 2020 - Kentuki
MI spiego meglio, che se parlo a caldo poi dico le cose come se fossi al bar:

Mi rendo conto, anche perché da venti anni lavoro con/su/per internet, che il problema della privacy e delle relazioni umane nell'epoca dei social sia qualcosa di molto sentito e per certi versi cruciale.
Mi rendo anche conto che ci siano situazioni in cui la gente si mette davanti una webcam a pagamento per soddisfare esigenze sessuali, curiosità di ogni tipo e direzione, ad uso e consumo di chiunque voglia connettersi.
Capisco che nella sfera degli orientamenti e delle pulsioni c'è anche chi possa trovare attraente mettersi, in sostanza, uno sconosciuto travestito da topo in casa 24/7. Nulla di strano.

RIesco peggio a calarmi in una situazione in cui questo è diventato un fenomeno di massa, coi bambini lasciati da soli con gente a caso che li guarda e interagisce con loro tramite internet.
Trovo la cosa esageratamente pretestuosa e veramente poco credibile, forse volutamente grottesca...

E' un poco come se da decine di anni si parlasse del problema delle armi possedute dai civili e poi uscisse un film in cui i genitori regalano mitragliatrici uzi ai bambini per il compleanno: cosa succederebbe alla società e alle relazioni umane?
Risposta: sarebbe un vero schifo. punto. Quasi come avere uno stalker in casa che ti scrocca pure la corrente.

Se la tesi è: "a lungo andare andremo a finire in questo modo" - Può anche darsi, speriamo di no, come per le armi (USA a parte).
Premere il pedale dell'angoscia in un momento in cui il lato oscuro della comunicazione su internet fa notizia è, a mio parere, qualcosa che trovo piuttosto facile, esattamente come la trama di kentuki.

Credo, essenzialmente, di essermi letto un romanzo su gente che guarda altra gente e in cui tutto quello di prevedibilmente drammatico accade. Raggiri, incomprensioni, tradimenti e crimini.
Lo stratagemma del peluche è solo formale e non aggiunge nulla alla sostanza del concetto: Per l'autrice siamo sulla strada per essere tutti in un gigantesco mutuo grande fratello.

Cmq leggo in giro solo recensioni ed opinioni positive per cui ci sta che sia un problema mio!
Ultima Modifica 06/12/2020 12:41 da Piripicchio.
Ringraziano per il messaggio: Mattia P.

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06/12/2020 15:49 #48399 da Ariel
Risposta da Ariel al topic Dicembre 2020 - Kentuki
Ciao a tutti! ho iniziato anche io il libro e sono a circa il 30%, faccio fatica a procedere perchè sinceramente questa lettura mi metta molta inquietudine, avete già fatto molte osservazioni che condivido perciò cercherò di non ripetermi... Riprendendo la domanda di Nautilus se essere o vere un kentuki, risponderei nessuna delle due, ma se proprio fossi costretta a scegliere preferirei esserlo per avere il controllo della situazione. Leggendo, soprattutto le storie di chi come Emilia è un kentuki mi è venuto da pensare a programmi come Il grande fratello o l'isola dei famosi, conosciamo tutti il format ecco non so voi, io non li seguo, ma quando mi capita di cambiare canale e capita che non c'è nulla se non uno di questi programmi mi scatta instintivamente la curiosità di guardare per pò, di spiare le vite di queste persone, non arrivo al punto di non riuscire a spegnere la tv ma 10 minuti o un quarto d'ora li perdo. Ecco leggendo questo libro mi è venuto in mente, che probabilmente ciò che spinge "emilia" ad appassionarsi alla vita di quella ragazza è la stessa cosa che spinge me a non cambiare canale, quella strana curiosità. Le pagine più inquietanti per me sono quelle della storia di Alina o
Attenzione: Spoiler!

Proseguo!

"...Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita,
io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima." William Ernest Henley
Ringraziano per il messaggio: Mattia P., Margarethe

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Avatar di mulaky mulaky - 24/08/2025 - 14:02

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Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum ;)

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