Sì, sono d'accordo, l'idea probabilmente era questa... tuttavia, io preferisco una storia per volta, ma è una cosa mia da lettrice, cioè soggettiva.A mio avviso la scelta stilistica è stata dettata dal fatto che l'autrice ci volesse dare l'impressione di quello che contemporaneamente stava accadendo in tutto il mondo, ci voleva trasmettere l'urgenza del fenomeno Kentuki
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Brutta la scena nella casa di riposo con gli anziani, di una tristezza unica. Questo fa riflettere perché spesso gli anziani sono considerati non interessanti, ma sono anche ritenuti per così dire "indegni" di qualcosa e infatti molti giovani non li rispettano, come poi è accaduto con la storia tra Eva ed Emilia. Qui possiamo aprire un'altra parentesi: la nonnina sicuramente si era fissata male, ma comunque l'aveva fatto a fin di bene nei confronti di questa ragazza che voleva, in qualche modo, proteggere come una figlia da un compagno poco raccomandabile.
Orribile la storia del pedofilo e di un padre così cieco da non capire una cippa di quello che accadeva. Talmente cieco da dare il numero telefonico a uno sconosciuto, soltanto perché era probabilmente disperato dalla separazione e si sentiva solo, aveva bisogno di un amico... tutto questo senza pensare alle conseguenze. Tra tutti i racconti, la maggiore solitudine di un essere umano l'ho vista proprio in questo padre. Ma poi cecità totale dell'assistente sociale che ha raccomandato il kentuki per il bambino, ma come si fa? E' chiaramente un distopico, ma quanta gente c'è che ha dei ruoli importanti e poi combina guai nei confronti dei bambini o di anziani o anche di adulti che hanno delle difficoltà?
Violenta la storia che riguarda Alina. Lei non ha una sua dimensione, forse non ha deciso ancora chi essere, non saprei. Fatto sta che ha una relazione con un compagno artista con cui non condivide nulla nella vita, se non la casa, e perché quei due stiano ancora insieme è un mistero. In realtà no, conosco tanta gente che sta insieme per noia o perché spaventata dal rimanere da soli... Alina, nonostante sia l'unica che vuole mettere un limite con il kentuki rispetto a tutti gli altri personaggi, è colei che si scopre violenta con il pupazzo, pensando fosse un vecchio pervertito. Avrebbe potuto "ucciderlo" in modo diciamo più sano, cioè chiudendo il kentuki da qualche parte lontano dal caricatore e, invece, inveisce su di lui più e più volte. E alla fine, rivede tutto questo (e anche di più) alla mostra del fidanzato. Lei cattivissima eh, per carità, non si è mai posta il dubbio che dietro ci potesse essere un'altra persona non malata, ma il fidanzato che razza di problemi ha? Essere artisti non significa buttare la vita della gente in bella mostra e se anche la famiglia di quel kentuki avesse dato l'ok, sicuramente non l'ha dato Alina. E' vero che ha traumatizzato un bambino che voleva solo giocare e ha sbagliato alla grande, è giusto che le si sia fatto notare l'errore e il comportamento sbagliato, ma era necessario metterla così in mostra? Se la privacy è quasi annullata nel rapporto tra padrone e kentuki, non lo è certamente tra persone viventi "reali", quindi non mi spiego questa cattiveria immonda del fidanzato. Anche questo è revenge porn, magari non proprio porn, ma una vendetta lo è senza alcun dubbio.
Alla storia francese con i due kentuki orientali non so darmi una spiegazione. Cioè il kentuki maschio non mi pareva un maniaco esaltato con la kentuki femmina, eppure poi c'è stato quel risvolto violento. Sono rimasta dubbiosa.
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Capisco, infatti per la sua struttura il libro non è di facile lettura, o meglio potrebbe portare ad una lettura superficiale, dove lasciamo per strada qualche pezzo.Sì, sono d'accordo, l'idea probabilmente era questa... tuttavia, io preferisco una storia per volta, ma è una cosa mia da lettrice, cioè soggettiva.
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Sì, esatto. Certe volte siamo mossi da buone intenzioni eppure sbagliamo i modi. Lo facciamo di continuo anche nel quotidiano, senza malizia. Penso che dovremmo riflettere di più e farci un bel bagno nell'empatia, che è una cosa che oggi scarseggia!questa storia mi ha fatta sentire così male per i poveri anziani!
Emilia mi ha inquietata perché aveva buone intenzioni, però è stata dannosa nonostante tutto. Cioè era la prima che cercava di capire dove abitasse la ragazza, che stalkerava il suo compagno e poi che rispondeva alle telefonate!
Secondo me questo episodio ci mostra proprio come a volte la nostra percezione distorta ci porta a fare danni anche quando abbiamo buone intenzioni e a vedere il malvagio solo negli altri senza renderci conto che pure noi potremmo apparire così. Uguale nell'episodio di Alina.
Ma infatti è assurdo, allucinante, fuori da ogni logica. Ovviamente oggi non sarebbe possibile (si spera!), ma comunque fa riflettere tantissimo anche il non-fare dei genitori. Io avrei frugato tutto casa pur di trovare quell'affare, l'avrei rotto e probabilmente avrei cambiato pure casa, telefono, città.Agghiacciante il consiglio della psicologa, la madre che le va dietro, nessuno che si accorge delle sofferenze del bambino, poi l'ex-moglie che dà tutta la colpa al padre e gli dice di sbarazzarsi del kentuki perché potrebbe essere un maniaco... Ma seria? cioè se avessi avuto io un dubbio simile lo avrei distrutto con le mie mani.. E poi terribile la telefonata, in cui il padre realizza di colpo la verità
Greta, io non mi spiego questo ragazzo, so solo che mi fa ribrezzo il suo comportamento perché è da concime (non voglio essere volgare) e non da persona.Alina è quella che più mi ha fatto pena, perché sembrava quella più consapevole dei pericoli, eppure è stata più un pericolo lei stessa. Mi sono sentita male per lei alla fine. Certo il ragazzo non stava bene nemmeno lui, non parlare, spiegare come stanno le cose, approfittarne per filmarla
Ok, quindi secondo te il marito e il padrone erano in combutta, però a che pro? Cioè lei prendeva delle lezioni di francese gratuitamente, ma doveva sfregare i piedi al padrone (feticista). Ma a parte questo? Al marito non sarebbe convenuto che la moglie rimanesse ignorante e non facesse niente, né vedesse/parlasse con altri? Non so, questa storia mi lascia perplessa, penso di non averla capita perché c'è qualcosa che non mi torna o forse mi sono fissatano non era esaltato, a me è parso che fossero in combutta il marito della tipa e il suo padrone e mi ha fatto molta pena lei, perché evidentemente era maltrattata da entrambi.
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Si spera! Però dinamiche in cui i genitori sono presi dalle liti continue e dal voler avere ragione e nel frattempo trascurano il figlio o gli arrecano danno ce ne sono a bizzeffeMa infatti è assurdo, allucinante, fuori da ogni logica. Ovviamente oggi non sarebbe possibile (si spera!), ma comunque fa riflettere tantissimo anche il non-fare dei genitori. Io avrei frugato tutto casa pur di trovare quell'affare, l'avrei rotto e probabilmente avrei cambiato pure casa, telefono, città.
Chissà, l'idea che mi sono fatta è che senza volere si fosse creata una relazione malata con il padrone, a imitazione di quella con il marito. E poi una volta instaurata la comunicazione i due si fossero messi d'accordo. Ma effettivamente non è chiarook, quindi secondo te il marito e il padrone erano in combutta, però a che pro? Cioè lei prendeva delle lezioni di francese gratuitamente, ma doveva sfregare i piedi al padrone (feticista). Ma a parte questo? Al marito non sarebbe convenuto che la moglie rimanesse ignorante e non facesse niente, né vedesse/parlasse con altri? Non so, questa storia mi lascia perplessa, penso di non averla capita perché c'è qualcosa che non mi torna o forse mi sono fissata
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RIesco peggio a calarmi in una situazione in cui questo è diventato un fenomeno di massa, coi bambini lasciati da soli con gente a caso che li guarda e interagisce con loro tramite internet.
Trovo la cosa esageratamente pretestuosa e veramente poco credibile, forse volutamente grottesca...
Ho letto da poco la scena di Marvin, che solo dopo un bel po' di tempo davanti al tablet si rende conto di avere ancora lo zaino in spalla. Anche qui, penso succeda spessimo purtroppo che uno entri in casa e continui a rispondere a messaggi sul cellulare o a leggere/vedere qualcosa sul cellulare e solo dopo un bel po' si accorga di avere ancora la giacca adosso.
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Grazie Guido per il tuo intervento, interessante analisi sulla struttura del testo. Io mi sono fatta un’idea diversa che ho manifestato in un precedente post, ma la tua spiegazione mi sembra molto convincente. In fondo la molla che ci spinge a leggere è proprio la voglia di vedere come evolve il rapporto tra kentuki e personaggio. Questo tipo di racconto frammentato però mi ha portato a correre per vedere la fine, ecco perché ho sentito l’esigenza di rileggere riprendendo per intero la storia di ogni singolo personaggio, per capire se mi fosse sfuggito qualcosa e devo dire che al momento ho riscontrato che mi sia sfuggito più di qualcosa.Vorrei fare una riflessione sulla struttura del libro prima ancora che sui contenuti.
Andando avanti con la lettura, ho rilevato una differenza sostanziale con la struttura dell'altro libro di racconti "intrecciati" di cui parlavo nel mio precedente post ("Turbolenza"), o con altri libri di racconti che ho letto in precedenza.
In Kentuki i racconti sono organizzati in modo da farci ritrovare ciclicamente i personaggi che abbiamo incontrato in precedenza.
Questa struttura frammentata secondo me agevola il lettore nell'andare gradualmente sempre più a fondo nelle storie dei personaggi. L'autrice sembra volerci mostrare come tale esperienza li stia cambiando profondamente e progressivamente.
Ho trovato interessante provare a visualizzare questo cambiamento per gradi, distaccandoci per un attimo dai personaggi, per poi tornare a trovarli più avanti, analizzando l'impatto che il kentuki porta nelle loro vite ad ogni passaggio delle loro storie.
Mi pare che questo approccio renda i cambiamenti dei personaggi maggiormente visibili al lettore rispetto a come sarebbe stato, ad esempio, se l'autrice avesse strutturato il libro utilizzando un approccio standard (es. se ogni racconto avesse narrato dell'esperienza di uno dei protagonisti dall'inizio alla fine, per poi non incontrare più questo protagonista nei racconti successivi).
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Votate la foto più bella per Scatti del mese di Agosto? Tema: La pietra di Luna! Venghino siori
Avete votato per il libro del mese di Settembre? Avete tempo fino al 16, vi aspetto qui!
Palermo a Settembre?
Non tutti insieme è... buahahahah!
Qualcuno vorrebbe leggere il romanzo "Lady Macbeth" di Isabelle Schuller?
Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum
Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie
Ciao Ludofrog, per contattare il gruppo di Lecce, scrivi in questo TOPIC
Ciao a tutti! Chi posso contattare per avere delle info sui prossimi incontri dei Pasticciotti Letterari? Grazie ✨
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