Molto interessante il tuo commento Ilaria
Mi ha fatto ripensare ad un articolo che lessi qualche tempo fa:
The Internet of Stupid Things
. Era il 2015 quando lo pubblicarono. Oggi, le cose, se vogliamo, sono pure peggiorate. In questo articolo si rifletteva più che altro sui problemi di sicurezza introdotti da dispositivi non intelligenti o non sviluppati secondo tutti i necessari criteri che vengono collegati in Internet (es. le babycam cinesi da 10 €).
Io mi sono ritrovato la connessione bluetooth attiva (e peraltro non disattivabile) pure nello spazzolino da denti! Ma vi rendete conto?

Potrei monitorare tramite una app quanto tempo spazzolo per ogni semiarcata e se sto spazzolando bene o male... usata una solta volta solo per curiosità (volevo capire se effettivamente era affidabile), poi disinstallata (e non perché era inaffidabile...)
IlariaAngelicchio ha scritto: La mia riflessione è quindi: come facciamo a prendere il meglio da questi strumenti minimizzando i rischi?
Come dicevo in qualche altro post, la cosa migliore che possiamo fare secondo me è sforzarci di conoscere a fondo gli strumenti che utilizziamo.
Parli correttamente di dati. L'altro giorno, ad esempio, ho sentito da qualche parte (non ricordo se in radio o in tv) che quasi il 90% degli utenti non legge le informative dei prodotti che utilizza (argomento del quale si parla, ad esempio, anche in
QUESTO ARTICOLO
).
Ammetto di fare parte di quel 90% (spesso, vuoi per fretta, vuoi per svogliatezza, vuoi per come sono scritte le informative, ecc., anche io, che sono del settore, non leggo le informative... ed è sbagliato!).
Eppure, quando vogliamo comprare qualcosa di nuovo, spesso ci soffermiamo ad analizzarne le caratteristiche, leggiamo recensioni, ci informiamo. Invece con le cose che ci vengono date gratuitamente difficilmente lo facciamo. Come dicevano nel documentario su Netflix di cui parlavo nel mio primo post di questo topic: "Se non pagate per un prodotto, ricordatevi che il prodotto siete voi!" (intendendo, tra le altre cose, i nostri dati).
Quindi, senza dubbio, l'aspetto fondamentale sarebbe la conoscenza, la formazione in merito a ciò che si utilizza. Aggiungo anche la moderazione (un uso moderato dello strumento, limitandolo a quando realmente ne abbiamo bisogno).
Ecco, credo che con questi due accorgimenti i rischi non sarebbero eliminati ma sicuramente mitigati
Per quanto riguarda il libro, sono circa all'80%. Le storie, per iterazioni successive, volgono al termine. Ormai lo finisco e poi tornerò qui a dire la mia