Ciao a tutti, è il mio primo intervento nel forum... sono un po' emozionata

Ho iniziato il libro da qualche giorno, ma ci ho messo un po' a capire come usare il forum (non trovavo il topic!!

) e quindi solo oggi riesco a leggere i vostri commenti e a intervenire. Il che già credo possa darvi un'idea dei miei ottimi rapporti con la tecnologia, visto che siamo in tema.
Ho letto un po' velocemente i commenti, vorrei rispondere a tanti ma è impossibile. Vi lascio le mie impressioni, nate nella prima metà del libro (più o meno quello che ho letto finora).
Sono d'accordo con chi trova la scrittura un po' superficiale: non mi sta appassionando il modo di scrivere, molto piatto, poco coinvolgente per i miei gusti. Finora mi ha appassionata poco anche la trama, nel senso che finora ho trovato poca trama. Ammetto che inizia adesso a rendersi un po' più avvincente quindi gli dò una possibilità

Io amo i romanzi (e i film) non lineari, amo salti di trama e di tempo, ma devo dire che in questo caso non mi sta stuzzicando, forse perché non intravedo un "trait d'union" della storia. Sono, come è già stato detto, come tanti racconti indipendenti ma sullo stesso tema. Ma allora forse avrei apprezzato di più una raccolta di racconti. I personaggi emergono troppo lentamente e non riesco ad affezionarmici (il che per me è il punto di partenza per farmi assorbire da un libro). Può essere, come ha detto qualcuno, che sia proprio l'intenzione dell'autrice di farli conoscere poco alla volta, di far emergere lentamente luci e ombre della tecnologia. Comunque adesso, appunto a metà del libro, i personaggi iniziano ad essere delineati, inizia a succedere qualcosa e si fa più interessante. (Però metà libro è troppo...)
Per quanto riguarda il tema... be', purtroppo anche qui concordo con chi l'ha trovato superficiale o scontato. Forse perché è un argomento su cui rifletto da tempo, a cui sono molto sensibile (e da qui parte il mio difficile rapporto con la tecnologia: amore/odio, necessità/rifiuto, ecc), su cui ho già fatto mille ragionamenti e discussioni. Su cui lotto quotidianamente con i miei figli, che vivono di queste cose, nonostante limiti, divieti, controlli... E qui rispondo, abbattuta, a chi ne parlava. Non c'è scampo, ahimé! È molto diverso dai primi PC, dalla TV, dai primi videogiochi... basti pensare che mio figlio quattordicenne sta facendo scuola con pc e cellulare, il pc è in camera sua, per necessità (e spero che finisca questa benedetta DAD così lo spostiamo in soggiorno!), come se ne esce? È dura... Io vivo quotidianamente con l'ansia da dipendenza. Purtroppo è una droga che ti entra in casa, che gli diamo noi genitori... e dalla quale non possiamo esimerci, a meno di ritirarci a vivere in una foresta (tipo Captain Fantastic... bellissimo film che mostra le conseguenze di scelte così estreme. A proposito di cose da dire... questo mi ha detto molto, a me estremista per natura

).
E quindi, leggendo questo libro, veramente mi viene da dire: niente di nuovo sotto il sole. È uno spaccato di realtà neanche tanto distopico: ci sono dei pupazzetti al posto di pc e smartphone. Quello che fanno i pupazzetti è né più né meno quello che fanno i social, e il rapporto dei personaggi con loro è né più né meno il rapporto (anzi, i rapporti) che molti di noi (anzi, tutti, viste le molte sfumature) hanno con i social. Probabilmene è questo il punto, l'intenzione dell'autrice. Ma ripeto, non mi dice niente di nuovo. E infatti non mi inquieta neanche... non più di quanto mi inquieti la realtà

Ma sono solo a metà. Mi riservo di confermare o smentire questo giudizio alla fine.