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Giugno 2021 - Uomini e topi

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08/06/2021 21:02 #53151 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Giugno 2021 - Uomini e topi
Certo Vanna, so benissimo che Guido non mi ha "ripreso" per le mie impressioni, ma solo sulla frase perché, così come era posta, a lui sembrava che volessi dire una cosa valida per tutti, invece per me era solo una impressione personale. Sono arrivata a questa conclusione perché poi mi ha "corretto" riportando la mia frase in forma soggettiva, da qui quel discorsone che ho fatto: a tutti capita di omettere qualche "per me" ma alla fine vogliamo sempre esprimere una opinione personale, cioè che vale solo per noi. Ribadisco di nuovo che sono assolutamente serena e tranquilla con Guido, anche perché lui è stato garbato come sempre. Semplicemente stavolta non ci siamo intesi: io ho dato per scontato che si capisse che il mio post fosse visto come "è l'opinione di Giorgia" e Guido ha invece visto quella frase in modo diverso da quella che era nelle mie intenzioni. La prossima volta cercherò di migliorare ed essere più chiara ;)

Per tornare a Steinbeck, era un autore che volevo leggere e, anche se il libro non mi ha entusiasmato, sono contenta di averlo letto quantomeno per cultura personale. Ho il problema (se in effetti è un problema) che se un libro non riesco in qualche modo a viverlo, quasi sempre va a finire che non mi prende e mi piace poco... e poi, si sa, io e i contemporanei non viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda (ma non demordo, continuo a leggerli quando capita!). Probabilmente, se ci fossero state altre pagine, qualche storia in più sui personaggi, l'avrei apprezzato meglio. Forse ho bisogno di uno Steinbeck un po' meno breve e un po' più dinamico, anche perché i temi li ho trovati importanti e significativi, infatti avrei gradito un approfondimento o che lui si soffermasse di più sugli stessi. Credo che la mia delusione sia dovuta anche alle alte aspettative che avevo essendo un autore e un romanzo osannato, pure io avevo letto da qualche parte che è un libro da scuole americane. Comunque, su Instagram, una ragazza (non ricordo il nickname purtroppo!) ha detto di recente che questo autore ha scritto cose diverse, quindi forse si tratta solo di imbroccare il libro più nelle mie corde.

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

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08/06/2021 22:33 - 08/06/2021 22:33 #53152 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Giugno 2021 - Uomini e topi
Giorgia, ti confermo che il mio intervento non voleva essere "contestatorio" nei confronti tuoi o di ciò che hai scritto. Né volevo "riprenderti" su quella frase come dici a Vanna. Mi dispiace averti fatto percepire il mio intervento in questo modo. La prossima volta sarò ancora più attento a come mi esprimo. In realtà la tua osservazione mi era stata molto utile per una riflessione personale sull'empatia, che ho voluto condividere con la Community. Tutto qua. Ti assicuro che non mi permetterei mai di fare il maestrino nei vostri confronti, neanche se avessi le competenze per farlo. Pertanto non sono d'accordo quando dici che:

potrebbe anche passare il messaggio che se non stai super attento a quello che scrivi, vieni ripreso da qualcuno che ti dice che hai sbagliato ad esprimerti e che invece di X dovevi scrivere Y. Non è il mio caso, sono piuttosto serena a riguardo e con te, ma puoi sicuramente immaginare quali potrebbero essere le conseguenze su utenti timidi, introversi e poco pratici delle dinamiche del forum


Secondo me non c'è il rischio che passi questo messaggio perché stiamo tutti parlando serenamente, confrontandoci anche su ciò che scriviamo e non solo su quello che leggiamo (altrimenti le discussioni sui libri sarebbero composte da un post unico per ciascun utente e diventerebbero recensioni invece che discussioni).
Inoltre penso che tutti gli utenti, anche i più timidi, introversi e poco pratici delle dinamiche del Forum (quali dinamiche poi...? :D), sappiano rendersi conto che nessuno in questo Forum li giudica per cosa scrivono ma che semmai quello che si scrive può essere utilizzato dagli altri utenti per dissentire in maniera costruttiva per la discussione generale e per il gruppo, anche fornendo una visione diversa e personale della questione. È così che cresciamo insieme ;)

Tornando alla famosa frase, semplicemente hai scritto una cosa che non mi trovava d'accordo e io l'ho detto provando a spiegare il perché, dicendo anche che se tu avessi scritto una cosa più soggettiva e meno generica ai miei occhi, probabilmente non avrei neanche dissentito.

Mia opinione: per come hai scritto, più che empatia con Candy, mi pare che tu ti sia immedesimato nella situazione e, secondo me, sono due cose diverse.


L'empatia è immedesimarsi nell'altro, comprendendone lo stato d'animo.
Credo che l'uccisione del cane di Candy sia l'espediente che utilizza l'autore per far affrontare a Candy il tema della solitudine (uno dei temi centrali del libro), nello specifico della solitudine derivante del sentirsi abbandonati dalla società perché anziani (uno dei grandi problemi della società statunitense ancora oggi, insieme al razzismo).
È su questo sentimento che ho provato empatia perché un giorno prima, parlando con mio nonno di 90 anni, per l'appunto avevo provato le stesse sensazioni di Candy, come se io stesso mi fossi proiettato in avanti di 50 anni e mi trovassi solo in una società anni luce distante da quella in cui oggi invece mi muovo con disinvoltura. Nella discussione con mio nonno l'espediente per arrivare a provare io stesso il terrore per la solitudine quando sarò anziano è stata l'estrema digitalizzazione di questo periodo storico rispetto ai suoi tempi, il suo sentirsi abbandonato e perso come un pesce fuor d'acqua per il fatto che tutto ciò che era abituato a fare in un modo oggi lo si fa diversamente... e per il fatto che per poter vedere le partite di calcio mio nonno dovrà "attivarsi il www...!", che per lui è male e veicolo di meretrici :D :D :D

L'episodio specifico dell'uccisione del cane di Candy e il fatto che io non me ne sarei stato lì a sentirlo ammazzare, è un altro tema :)

Comunque... siamo entrambi tranquilli, siamo stati garbati, tutti e due abbiamo detto che cercheremo di essere più chiari... W Il Club del Libro e chi lo popola! Lunga vita al Club del Libro! :D ;)

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Ultima Modifica 08/06/2021 22:33 da guidocx84.
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10/06/2021 21:53 - 10/06/2021 21:55 #53167 da Bibi
Risposta da Bibi al topic Giugno 2021 - Uomini e topi
Ciao ragazzi, libro terminato e come Graziella mi sento di dire che Guido, se tutto da quotare! 

Nonostante si tratti di un libro brevissimo, fatto soprattutto di dialoghi, sono riuscita ad entrare nella storia e a percepire i sentimenti dei personaggi.
Non so perché ma ho provato un senso di profonda compassione durante tutta la lettura, anche se l'autore ci mette davvero poco per descrivere personaggi, situazioni ed emozioni, quel poco mi è bastato per soffrire 
Attenzione: Spoiler!
 
Sono arrivata a pensare che per Lennie sia un bene non rendersi totalmente conto di quello che costantemente combina e mi chiedo: quanto un uomo cerebralmente perfetto possa resistere in quelle condizioni?! Credo poco! 

La ricorrenza del pezzo di terra per me è da classificarsi quasi come un protagonista: è la speranza, il sogno, che li accomuna tutti fino all'incidente. 

Attenzione: Spoiler!


Per concludere ringrazio Vanna per averlo proposto, mi sa che adesso dovrò leggere Furore anche io, e ringrazio anche Giorgia perché altrimenti non avrei proprio notato i collegamenti (sbagliati) dei nomi. 

 
Ultima Modifica 10/06/2021 21:55 da Bibi.
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10/06/2021 21:54 - 10/06/2021 21:56 #53168 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Giugno 2021 - Uomini e topi
Ho finito il libro che ho trovato (così Guido si tranquillizza ) molto bello e per certi versi scioccante.
Forse perché sono poco perspicace, ma non mi aspettavo affatto il finale e ne sono rimasto scosso.
Trovo straordinaria la capacità di Steinbeck, che non conoscevo, di racchiudere in 100 pagine tanti temi diversi, tanti personaggi ben caratterizzati, tanti "registri" diversi, fino allo Spannung finale.
Condivido molto quello che è stato detto da Federico e da Graziella. L'assenza di "progettualità" che lei ha notato rende i personaggi più animali, immersi in un costante presente di dolore (soprattutto) e di piacere, che uomini.
La figura di Crooks è interessante non solo perché rappresentativa dell'isolamento sociale dei neri, ma anche per l'approfondimento psicologico. Come avviene tipicamente per le persone escluse, Crooks cerca di convincersi che è lui a volere l'isolamento. Ma poi quando si confida con Lennie confessa quanto è forte la sua solitudine e come i libri non possano mai sostituire il contatto umano.
Anche in Candy c'è non solo la condizione femminile (più o meno tutti dicono: ma perché non se ne sta a casa?), ma anche il dramma di una persona i cui sogni sono infranti e che non vede futuro davanti a sé.
Anche io ho letto il libro in originale e concordo con le osservazioni sulla lingua fatte da Federico.
Insomma, libro molto bello! Grazie Vanna per averlo proposto
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11/06/2021 07:28 #53169 da gavi
Risposta da gavi al topic Giugno 2021 - Uomini e topi
Ho finito ieri di leggere l'ultimo capitolo e debbo dire che mi ha lasciato un po' di amaro in bocca per l'inatteso epilogo della storia, anche se stilisticamente lo trovo avvincente. Non so perché, pensavo avesse un finale altro, forse quel lieto fine tanto atteso per alcuni suoi protagonisti di realizzare il sogno di una vita indipendente e riscattare così la propria condizione sociale. È probabile che qui l'autore abbia voluto raccontare gli eventi come specchio ineludibile della realtà umana.
La lettura nel complesso l'ho trovata piacevole, molto diretta e concisa, forse un po' ripetitiva in alcune parti, come qualcuno ha già sottolineato, anche se il ripetersi parrebbe funzionale a rappresentare bene il tratto psicologico del personaggio Lennie. Non conosco l'autore, né letto altri suoi libri, debbo dire comunque che la narrazione pur se condensata in poche pagine offra bene lo spaccato di una America rurale proiettando una sottile e tragica luce sulle condizioni di vita di persone comuni. Lo sguardo è proprio verso loro e il racconto mi pare faccia emergere proprio quei temi noti nelle quinte della vita Americana, e non solo, come disagio, solitudine, abbandono, razzismo e che l'autore offre in ribalta al suo pubblico, oggi è senza confini.
Il legame tra Lennie e George lo trovo al quanto insolito. Lo spirito di protezione per l'amico Lennie mi pare faccia emergere in George più la necessità di porre un argine alla sua solitudine, un senso di autoconservazione verso cui il limite della propria vita lo spinge, più che un altruistico senso di protezione e cura nei confronti dell'amico, altrimenti non mi spiego la raccomandazione che rivolge all'amico nel non proferire parola alcuna dei fatti successi a Weed mentre è lui stesso il primo a tradirla, come pure l'atteggiamento tenuto durante lo scontro tra Lennie e Curley e poi, quel gesto estremo nel finale nel quale peraltro intravedo una sorta di parallelismo con la morte del cane di Candy.
Certo, qui si potrebbe pensare l'atto omicida in altro modo, come espressione magari di un affetto profondo per l'amico il cui destino di morte, ormai segnato dal tragico evento, sarebbe stato certamente più doloroso per mano altrui che per propria, e forse George se ne convince proprio durante l'esperienza vissuta con l'uccisione del cane; e poi perché togliergli la vita se non per cogliere l'occasione e liberarsi dalle catene alle quali si era da tempo stretto? Avrebbe dovuto lottare perché non lo uccidessero, se questa era la sua preoccupazione e avesse avuto a cuore la sua sorte, e sostenere con forza l’idea originaria del suo internamento evocata e suggerita a Slim. È una prospettiva, questa, che non mi convince molto. Forse più tempo per conoscere meglio l’autore avrebbe certamente giovato per una riflessione più ricca. Insomma un interessante spaccato di un'America profonda degli anni 30 che ho apprezzato. Questi sono i punti che mi hanno colpito e che ho voluto qui condividere e spero di non essermi dilungato troppo.
Grazie per aver scelto questa lettura per le interessanti prospettive che avete condiviso e per aver fatto cenno a un’altra sua opera, “Furore”, che non vedo l’ora di leggere.



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11/06/2021 16:05 - 11/06/2021 18:15 #53171 da vanna
Risposta da vanna al topic Giugno 2021 - Uomini e topi

Forse perché sono poco perspicace, ma non mi aspettavo affatto il finale e ne sono rimasto scosso.
Trovo straordinaria la capacità di Steinbeck, che non conoscevo, di racchiudere in 100 pagine tanti temi diversi, tanti personaggi ben caratterizzati, tanti "registri" diversi, fino allo Spannung finale.

Nonostante lo abbia letto più volte il finale mi sconvolge sempre, mi rattrista profondamente ma dal mio punto di vista fra tutte le conseguenze nefaste che avrebbero potuto esserci e' la più accettabile se vogliamo con un ossimoro la più umana di un atto violento

Certo, qui si potrebbe pensare l'atto......... in altro modo, come espressione magari di un affetto profondo per l'amico il cui destino ........., ormai segnato dal tragico evento, sarebbe stato certamente più doloroso per mano altrui che per propria, e forse George se ne convince proprio durante l'esperienza vissuta con l'uccisione del cane...


Questa è stata la mia prima impressione e tuttora ne sono convinta !
Risparmiare dolore, sofferenze e giudizi non lusinghieri ad una persona con handicap cognitivo a cui ti sei affezionato e vuoi bene probabilmente anche perché ti fa sentire meno solo e più determinato nel perseguire insieme un progetto di vita migliore, è un atto di pietà estremo che la legge condanna così come la fredda razionalità ma il cuore assolve.
I temi affrontati in poche pagine sono tanti e purtroppo ancora attuali si presentano sotto altre forme in una società che ha subito tanti cambiamenti ma non riesce ancora a risolverli, quanta diffidenza verso George e Lennie che si presentano a chiedere lavoro in coppia il cui equilibrio è continuamente messo in crisi dalle azioni imprevedibili di quell'omone grande e grosso ma ritardato, quanti migranti oggi in fuga da guerre e povertà cercano con i viaggi della speranza un futuro migliore e trovano mille ostacoli alla realizzazione del loro sogno?
La solitudine nonostante i numerosi dispositivi che noi abbiamo a disposizione si nasconde dietro contatti virtuali da tastiera.Lo sfruttamento e l' ingiustizia sociale si registra non solo fra le classi più povere ma anche in quelle medio-piccole e a questo punto mi vengono in mente i lavoratori di Amazon,fra quelle più basse i raccoglitori di pomodori ..
Steinbeck era molto preoccupato per la giustizia sociale e fu insignito del premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione"Per le sue scritture realistiche e immaginative,che uniscono l' umore sensibile e la percezione sociale acuta"



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Ultima Modifica 11/06/2021 18:15 da guidocx84. Motivo: Corretto tag quote
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11/06/2021 18:28 - 11/06/2021 18:29 #53172 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Giugno 2021 - Uomini e topi

Forse perché sono poco perspicace, ma non mi aspettavo affatto il finale e ne sono rimasto scosso.
Trovo straordinaria la capacità di Steinbeck, che non conoscevo, di racchiudere in 100 pagine tanti temi diversi, tanti personaggi ben caratterizzati, tanti "registri" diversi, fino allo Spannung finale.

Nonostante lo abbia letto più volte il finale mi sconvolge sempre, mi rattrista profondamente ma dal mio punto di vista fra tutte le conseguenze nefaste che avrebbero potuto esserci e' la più accettabile se vogliamo con un ossimoro la più umana di un atto violento

gavi" post=53169
Certo, qui si potrebbe pensare l'atto......... in altro modo, come espressione magari di un affetto profondo per l'amico il cui destino ........., ormai segnato dal tragico evento, sarebbe stato certamente più doloroso per mano altrui che per propria, e forse George se ne convince proprio durante l'esperienza vissuta con l'uccisione del cane...


Questa è stata la mia prima impressione e tuttora ne sono convinta !
Risparmiare dolore, sofferenze e giudizi non lusinghieri ad una persona con handicap cognitivo a cui ti sei affezionato e vuoi bene probabilmente anche perché ti fa sentire meno solo e più determinato nel perseguire insieme un progetto di vita migliore, è un atto di pietà estremo che la legge condanna così come la fredda razionalità ma il cuore assolve.
I temi affrontati in poche pagine sono tanti e purtroppo ancora attuali si presentano sotto altre forme in una società che ha subito tanti cambiamenti ma non riesce ancora a risolverli, quanta diffidenza verso George e Lennie che si presentano a chiedere lavoro in coppia il cui equilibrio è continuamente messo in crisi dalle azioni imprevedibili di quell'omone grande e grosso ma ritardato, quanti migranti oggi in fuga da guerre e povertà cercano con i viaggi della speranza un futuro migliore e trovano mille ostacoli alla realizzazione del loro sogno?
La solitudine nonostante i numerosi dispositivi che noi abbiamo a disposizione si nasconde dietro contatti virtuali da tastiera.Lo sfruttamento e l' ingiustizia sociale si registra non solo fra le classi più povere ma anche in quelle medio-piccole e a questo punto mi vengono in mente i lavoratori di Amazon,fra quelle più basse i raccoglitori di pomodori ..
Steinbeck era molto preoccupato per la giustizia sociale e fu insignito del premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione"Per le sue scritture realistiche e immaginative,che uniscono l' umore sensibile e la percezione sociale acuta"



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Concordo su tutta la linea (e grazie per avermi tranquillizzato Davide... stavo in pensiero... :D :P ;)).

Ho finito anche io il libro da un giorno e ho provato la vostra stessa sensazione: un pugno nello stomaco!

Attenzione: Spoiler!


Probabilmente quanto dite in merito all'estremo gesto di pietà è esattamente ciò che intendeva trasmettere l'autore. Me lo fa pensare il fatto che ad un certo punto uno dei lavoranti fa riferimento al fatto che Lennie, qualora fosse stato incarcerato, avrebbe sofferto le pene dell'inferno, maltrattato e vessato da chiunque per via del suo handicap. Certo però che botta...

Adesso leggo la prefazione e torno qua nei prossimi giorni per il commento finale... comunque grande Vanna! Ottimo consiglio di lettura! Grazie ;)

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Ultima Modifica 11/06/2021 18:29 da guidocx84. Motivo: Corretto tag quote
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12/06/2021 11:22 #53181 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Giugno 2021 - Uomini e topi

Vanna:
Questa è stata la mia prima impressione e tuttora ne sono convinta !
Risparmiare dolore, sofferenze e giudizi non lusinghieri ad una persona con handicap cognitivo a cui ti sei affezionato e vuoi bene probabilmente anche perché ti fa sentire meno solo e più determinato nel perseguire insieme un progetto di vita migliore, è un atto di pietà estremo che la legge condanna così come la fredda razionalità ma il cuore assolve.
I temi affrontati in poche pagine sono tanti e purtroppo ancora attuali si presentano sotto altre forme in una società che ha subito tanti cambiamenti ma non riesce ancora a risolverli, quanta diffidenza verso George e Lennie che si presentano a chiedere lavoro in coppia il cui equilibrio è continuamente messo in crisi dalle azioni imprevedibili di quell'omone grande e grosso ma ritardato, quanti migranti oggi in fuga da guerre e povertà cercano con i viaggi della speranza un futuro migliore e trovano mille ostacoli alla realizzazione del loro sogno?
La solitudine nonostante i numerosi dispositivi che noi abbiamo a disposizione si nasconde dietro contatti virtuali da tastiera.Lo sfruttamento e l' ingiustizia sociale si registra non solo fra le classi più povere ma anche in quelle medio-piccole e a questo punto mi vengono in mente i lavoratori di Amazon,fra quelle più basse i raccoglitori di pomodori ..
Steinbeck era molto preoccupato per la giustizia sociale e fu insignito del premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione"Per le sue scritture realistiche e immaginative,che uniscono l' umore sensibile e la percezione sociale acuta"

Grazie Vanna perchè in questo tuo commento mi aiuti a fare luce su uno dei motivi per cui ho adorato questo "capolavoro" di Steinbeck. E' proprio vero che le cose più semplici, sono a volte le più efficaci. E Steinbeck con questo breve romanzo rende chiarissimo e accessibile a tutti (proprio perche lo fa ad un livello emotivo e non intellettualoide) un tema tanto delicato quanto quello dell'ingiustizia sociale di una certa società, che come tu hai evidenziato, è poi anche la nostra. Anch'io sono rimasto particolarmente colpito dallo sciopero dei cosiddetti riders.

Ovviamente, questo autore mi ha poi anche completamente stregato anche da un punto di vista stilistico per i suoi dialoghi alla Tarantino (come ha fatto notare Guido, ma potrei citare anche i fratelli Coen), l'uso dello slang e situazioni stereotipate (come la cena a base di fagioli e il bivacco in riva al fiume).

Certo però non riesco ad allinearmi all'idea che "il cuore possa assolvere" l'omicidio anche se a fin di bene, così come si farebbe con un animale. Ma qui si entra in un tema difficile quale è, forse, quello dell'eutanasia.

Per la cronaca, io avevo letto il libro in inglese e questa volta ho provato a leggere la versione in italiano di Pavese, ma ho rinunciato dopo poche pagine. Troppo lontano da quel countrysmo americano che mi esalta in Steinbeck. E dunque lo rileggerò in inglese.

"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"

Carlos Ruiz Zafon
Ringraziano per il messaggio: vanna, davpal3

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12/06/2021 11:59 #53182 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Giugno 2021 - Uomini e topi

Forse perché sono poco perspicace, ma non mi aspettavo affatto il finale e ne sono rimasto scosso.
Trovo straordinaria la capacità di Steinbeck, che non conoscevo, di racchiudere in 100 pagine tanti temi diversi, tanti personaggi ben caratterizzati, tanti "registri" diversi, fino allo Spannung finale.


Nonostante lo abbia letto più volte il finale mi sconvolge sempre, mi rattrista profondamente ma dal mio punto di vista fra tutte le conseguenze nefaste che avrebbero potuto esserci e' la più accettabile se vogliamo con un ossimoro la più umana di un atto violento


Concordo, ma fa pensare che la soluzione più "umana" sia anche quella più crudele, in cui l'amico uccide l'amico.

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12/06/2021 13:05 #53185 da gavi
Risposta da gavi al topic Giugno 2021 - Uomini e topi
 

Vanna ha scritto:
Risparmiare dolore, sofferenze e giudizi non lusinghieri ad una persona con handicap cognitivo a cui ti sei affezionato e vuoi bene probabilmente anche perché ti fa sentire meno solo e più determinato nel perseguire insieme un progetto di vita migliore, è un atto di pietà estremo che la legge condanna così come la fredda razionalità ma il cuore assolve.

Cara Vanna, è interessante il punto di vista che proponi perché schiude argomenti a me cari spingendomi ora a una ulteriore riflessione che merita qualche riga di approfondimento. La leva del sentimento a cui ti richiami certamente stride con le parole forti da me usate e che tu comprensibilmente ometti. Anteporre il cuore per lenire le sofferenze altrui è un segno evidente della nostra umanità e su questo nessun dubbio. Facciamo di tutto per le persone a cui teniamo perché stiano in salute e non patiscano dolore se affette da gravi e debilitanti malattie, fisiche o psichiche poco importa. Però, a parer mio, se lasciamo che il cuore guidi le scelte estreme che le circostanze ci spingono a compiere, come quella che affronta George, rischiamo di elevare a valore morale una condotta che è di principio discutibile e certamente condannabile se crediamo ad esempio nella sacralità della vita. Se osserviamo con gli occhi di George è probabile che in quel contesto sociale il sentimento di compassione che nutre verso l'amico può forse risultare compatibile con la soppressione di una vita umana ma l'atto in sé non può trovare giustificazione alcuna per le ragioni sopra richiamate e soprattutto per quei diritti umani riconosciuti sin dalla seconda metà del '700 che hanno posto un argine al libero arbitrio e sono a parer mio proprio quei diritti, peraltro ispirati dalla dichiarazione d'indipendenza americana, a sorreggere la sacralità stessa della vita: ancora prima del gesto avrebbe potuto tutelarne la salute, farsi guidare dal cuore alla ricerca di soluzioni meno estreme; perché proprio la morte? Un gesto che forse avrebbe potuto trovare qualche comprensione di fronte alla sofferenza di un uomo ormai segnato da una grave malattia che non ha cure, anche se per me inaccettabile, e non certamente di disagio psichico pur se particolarmente grave.
Grazie per avermi dato modo di aggiungere altro.
Ringraziano per il messaggio: Bibi, vanna, Graziella, Mattia P.

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