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Giugno 2021 - Uomini e topi

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12/06/2021 15:11 #53187 da vanna
Risposta da vanna al topic Giugno 2021 - Uomini e topi

 

Cara Vanna, è interessante il punto di vista che proponi perché schiude argomenti a me cari spingendomi ora a una ulteriore riflessione che merita qualche riga di approfondimento. La leva del sentimento a cui ti richiami certamente stride con le parole forti da me usate e che tu comprensibilmente ometti. Anteporre il cuore per lenire le sofferenze altrui è un segno evidente della nostra umanità e su questo nessun dubbio. Facciamo di tutto per le persone a cui teniamo perché stiano in salute e non patiscano dolore se affette da gravi e debilitanti malattie, fisiche o psichiche poco importa. Però, a parer mio, se lasciamo che il cuore guidi le scelte estreme che le circostanze ci spingono a compiere, come quella che affronta George, rischiamo di elevare a valore morale una condotta che è di principio discutibile e certamente condannabile se crediamo ad esempio nella sacralità della vita. Se osserviamo con gli occhi di George è probabile che in quel contesto sociale il sentimento di compassione che nutre verso l'amico può forse risultare compatibile con la soppressione di una vita umana ma l'atto in sé non può trovare giustificazione alcuna per le ragioni sopra richiamate e soprattutto per quei diritti umani riconosciuti sin dalla seconda metà del '700 che hanno posto un argine al libero arbitrio e sono a parer mio proprio quei diritti, peraltro ispirati dalla dichiarazione d'indipendenza americana, a sorreggere la sacralità stessa della vita: ancora prima del gesto avrebbe potuto tutelarne la salute, farsi guidare dal cuore alla ricerca di soluzioni meno estreme; perché proprio la morte? Un gesto che forse avrebbe potuto trovare qualche comprensione di fronte alla sofferenza di un uomo ormai segnato da una grave malattia che non ha cure, anche se per me inaccettabile, e non certamente di disagio psichico pur se particolarmente grave.
Grazie per avermi dato modo di aggiungere altro.


Sono d'accordo con ciò che affermi sulla sacralità della vita tutelata dai diritti umani e che l'atto di distruggerla è comunque deprecabile ma in quel contesto di poveracci sfruttati in un ranch arido e assolato nel periodo della grande depressione americana che futuro avrebbe aspettato Lennie ? Torture, carcere nel migliore dei casi e quando il povero Lennie sarebbe stato raggiunto da Curley che imbraccia il fucile con la chiara intenzione di sparargli " nelle budella" ?La situazione è talmente compromessa che a pare mio aver sangue freddo ed agire risulta una delle mosse possibili
Tu dici che George avrebbe dovuto tutelare la salute dell'amico, ma in che modo e con quali risorse?
Faccio fatica anch'io ad accettare il finale di quella vicenda e tutte le volte che l' ho letta provo un'immensa tristezza e sicuramente se mi fossi trovata nei panni di George non avrei agito come lui non sarei stata capace di un gesto simile ,non fa parte del mio carattere.
Inoltre penso che bisogna viverle certe situazioni come quelle con persone care malate e sofferenti e trovarsi nell' impossibilità di aiutarle, personalmente se mi verrò a trovare in tali frangenti preferirei vedere metter fine alla mia esistenza . La malattia e la sofferenza senza rimedio mi fanno molta paura per non parlare di deperimento cognitivo come l' Alzheimer .

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12/06/2021 15:54 - 12/06/2021 16:06 #53189 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Giugno 2021 - Uomini e topi
Caro Guido, non solo Vanna ha ragione..
Ma ti dirò che George ha sparato all'amico per amore. Per salvarlo da ciò che sicuramente gli sarebbe capitato.  Un gesto d'amore!!!!!
Una morte caritatevole, pietosa.
Vorrei manifestare la mia gioia per la lettura di questo mese che ha visto molti partecipanti interessati e una moderatrice colta, intelligente, garbata e capace. Da parte mia un grazie.grande. 

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
Ultima Modifica 12/06/2021 16:06 da Graziella.
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12/06/2021 16:56 #53190 da vanna
Risposta da vanna al topic Giugno 2021 - Uomini e topi
Graziella finalmente l' hai svelato a chiare lettere!!!
Sono contenta che il libro sia piaciuto ed abbia suscitato un vivace dibattito.
Grazie per i complimenti, sei troppo buona!

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12/06/2021 17:44 #53191 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Giugno 2021 - Uomini e topi
Anche io come Gavi e Giuseppe ho difficoltà a giustificare l’atto di George, al quale ovviamente attribuisco tutte le migliori intenzioni di questo mondo nel commettere l’omicidio del suo amico Lennie (pietà, carità, ecc.), che però resta pur sempre un omicidio! Un omicidio neanche troppo vicino al concetto di eutanasia secondo me perché Lennie non era incosciente o in fin di morte.
George non può sapere con certezza cosa sarebbe potuto succedere a Lennie. Se lo immagina e sulla base di questa ipotesi agisce. Ovviamente ipotesi diverse in cui a Lennie non accade niente non sono da prendere in considerazione perché non funzionali alla storia che ci vuole raccontare l’autore, sulla quale ci spinge a riflettere.
Steinbeck non ci racconta dettagliatamente cosa accade a George dopo quel gesto perché il libro finisce di netto, con il metaforico pugno nello stomaco di cui parlavo e perché non ha bisogno di farci capire altro.
Però se avessi un amico che, conscio che qualcuno stesse venendo a massacrarmi di botte, mi facesse direttamente fuori con le sue mani, non so se starei tanto tranquillo :D
Insomma, questa storia si presta a tante riflessioni diverse: come dice Vanna è anche difficile commentarle perché bisognerebbe trovarsi in una situazione del genere per capire come ci comporteremmo (anche se preferirei di gran lunga non trovarmici e continuare a fare supposizioni ;)). Secondo me torniamo un po’ al concetto del dilemma morale affrontato con il Libro del Mese di Ottobre 2020. Solo che invece dell’uomo grasso, in questo libro abbiamo l’uomo grosso :D

«Heaven goes by favor. If it went by merit, you would stay out and your dog would go in.» Mark Twain
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12/06/2021 18:55 - 12/06/2021 20:11 #53192 da gavi
Risposta da gavi al topic Giugno 2021 - Uomini e topi

 

Cara Vanna, è interessante il punto di vista che proponi perché schiude argomenti a me cari spingendomi ora a una ulteriore riflessione che merita qualche riga di approfondimento. La leva del sentimento a cui ti richiami certamente stride con le parole forti da me usate e che tu comprensibilmente ometti. Anteporre il cuore per lenire le sofferenze altrui è un segno evidente della nostra umanità e su questo nessun dubbio. Facciamo di tutto per le persone a cui teniamo perché stiano in salute e non patiscano dolore se affette da gravi e debilitanti malattie, fisiche o psichiche poco importa. Però, a parer mio, se lasciamo che il cuore guidi le scelte estreme che le circostanze ci spingono a compiere, come quella che affronta George, rischiamo di elevare a valore morale una condotta che è di principio discutibile e certamente condannabile se crediamo ad esempio nella sacralità della vita. Se osserviamo con gli occhi di George è probabile che in quel contesto sociale il sentimento di compassione che nutre verso l'amico può forse risultare compatibile con la soppressione di una vita umana ma l'atto in sé non può trovare giustificazione alcuna per le ragioni sopra richiamate e soprattutto per quei diritti umani riconosciuti sin dalla seconda metà del '700 che hanno posto un argine al libero arbitrio e sono a parer mio proprio quei diritti, peraltro ispirati dalla dichiarazione d'indipendenza americana, a sorreggere la sacralità stessa della vita: ancora prima del gesto avrebbe potuto tutelarne la salute, farsi guidare dal cuore alla ricerca di soluzioni meno estreme; perché proprio la morte? Un gesto che forse avrebbe potuto trovare qualche comprensione di fronte alla sofferenza di un uomo ormai segnato da una grave malattia che non ha cure, anche se per me inaccettabile, e non certamente di disagio psichico pur se particolarmente grave.
Grazie per avermi dato modo di aggiungere altro.


Sono d'accordo con ciò che affermi sulla sacralità della vita tutelata dai diritti umani e che l'atto di distruggerla è comunque deprecabile ma in quel contesto di poveracci sfruttati in un ranch arido e assolato nel periodo della grande depressione americana che futuro avrebbe aspettato Lennie ? Torture, carcere nel migliore dei casi e quando il povero Lennie sarebbe stato raggiunto da Curley che imbraccia il fucile con la chiara intenzione di sparargli " nelle budella" ?La situazione è talmente compromessa che a pare mio aver sangue freddo ed agire risulta una delle mosse possibili
Tu dici che George avrebbe dovuto tutelare la salute dell'amico, ma in che modo e con quali risorse?
Faccio fatica anch'io ad accettare il finale di quella vicenda e tutte le volte che l' ho letta provo un'immensa tristezza e sicuramente se mi fossi trovata nei panni di George non avrei agito come lui non sarei stata capace di un gesto simile ,non fa parte del mio carattere.
Inoltre penso che bisogna viverle certe situazioni come quelle con persone care malate e sofferenti e trovarsi nell' impossibilità di aiutarle, personalmente se mi verrò a trovare in tali frangenti preferirei vedere metter fine alla mia esistenza . La malattia e la sofferenza senza rimedio mi fanno molta paura per non parlare di deperimento cognitivo come l' Alzheimer .

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Ci tengo a precisare Vanna che il mio intervento ha avuto il solo fine di dare profondità alla riflessione e spero di non aver urtato inavvertitamente la sensibilità con cui ti rivolgi ai sentimenti che peraltro ho molto apprezzato. Sono nuovo in questo gruppo e alcune dinamiche forse mi sfuggono ancora. Se è così sentiti pure libera di segnalarmelo. Detto ciò rispondo all'interrogativo che mi hai posto e a un punto seguente che mi ha toccato nel profondo.
Il mio riferirmi alla tutela della salute non era inteso in senso strettamente economico quanto piuttosto propositivo ovvero George avrebbe potuto spingere per il suo internamento, che peraltro invoca, convincendo Slim quale possibile alternativa percorribile e al cui consenso, se ottenuto, nessuno vi si sarebbe opposto. (quello che dice Slim è legge). Per quanto poi discutibile l'istituzione in sé "manicomi criminali" luogo che certamente lo avrebbe accolto per l'espiazione della colpa di cui si è macchiato, forse gli avrebbe offerto una occasione seppur minima di trovare rimedio che non lo avrebbe certamente guarito ma quanto meno offerta una chance di vita e non di morte. Generalizzare su queste istituzioni come luogo deprecabile e inumano è condivisibile ma in quei luoghi vi hanno operato anche medici e infermieri fedeli al proprio giuramento d'Ippocrate e sono gli stessi che ne hanno minato le basi promuovendone un volto nuovo dando dignità alle persone ivi rinchiuse.

So bene poi cosa significa vivere la sofferenza altrui. Mi sono trovato da adolescente a dovermi prendere cura di una persona a me cara che presentava disturbi bipolari seri e credimi non è stato facile. Molte sono state le volte in cui mi sono trovato a un bivio se continuare a stargli accanto o lasciarlo al proprio destino ma l'amore che ho provato e che provo ancora oggi nonostante le sofferenze patite ha prevalso sul buonsenso. Sono loro, le istituzioni, che hanno potuto sollevarmi e che gli hanno restituito in parte quel senso di dignità sottratta dalla indifferenza e dall'umiliazione altrui subite. Se l'amore per Lennie fosse stato maturo e così grande George avrebbe potuto trovare una alternativa forse più equa. È ciò che penso. Di sicuro il contesto sociale non ha giocato a suo favore e come ho già detto è il contesto che lo ha senz'altro spinto in quella direzione.

Spero anch'io di non trovarmi sofferente di un disturbo simile a quello che ho soccorso perché il dolore visibile nel volto suo e dei familiari è davvero straziante.


 
Ultima Modifica 12/06/2021 20:11 da guidocx84. Motivo: Corretto tag quote
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12/06/2021 20:09 #53193 da vanna
Risposta da vanna al topic Giugno 2021 - Uomini e topi
Gavi ho apprezzato tantissimo le tue profonde riflessioni ,il confronto è sempre costruttivo, ti ringrazio per aver partecipato alla discussione.

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13/06/2021 10:35 - 13/06/2021 10:39 #53194 da Federico
Risposta da Federico al topic Giugno 2021 - Uomini e topi

George ha sparato all'amico per amore. Per salvarlo da ciò che sicuramente gli sarebbe capitato.  Un gesto d'amore!!!!!
Una morte caritatevole, pietosa.


 

Brava Graziella, secondo me qui hai centrato in pieno. La morte come più grande atto d'amore. Tant'è che lo uccide nel modo più dolce possibile: evitandogli dolore, evitandogli che Lennie se ne renda conto, anzi, facendogli rivivere un'ultima volta il suo umile sogno.
Da notare che questa era l'intenzione di Goerge da subito, appena ha scoperto ciò che era successo: infatti la prima cosa che ha fatto è stata rubare la pistola.
Perché? George lo fa perché sarebbe stato linciato da Curley, che è arrabbiato, è un violento e aveva già da prima una gran voglia di vendicarsi dell'umiliazione subita durante la lotta. Infatti tutti se ne escono coi fucili in mano per andare ad ammazzarlo senza nemmeno bisogno che se lo dicano. Gavi mi trovi in disaccordo quando hai preso la tangente degli istituti psichiatrici: quella non sarebbe mai stata la fine di Lennie, se l'avessero preso e non ammazzato, dopo una selvaggia pestata sarebbe finito dritto sulla sedia elettrica.

In questa settimana mi son spesso chiesto cosa rappresenti Lennie, visto che è chiaramente un simbolo. La conclusione che più mi ha convinto è questa: George e Lennie sono due lati dell'uomo. George rappresenta la maturità adulta, la razionalità pratica, Lennie rappresenta l'infanzia, l'illusione. Il primo è quindi scafato e si destreggia nel mondo, ma non ha sogni, ideali, aspirazioni che non siano utilitaristiche. Il secondo è un sognatore ma non sa comportarsi, non pensa alle conseguenze di quel che fa (non ha nemmeno memoria di quel che fa o dice), non sa vivere nel mondo (un esempio su tutti è a inizio libro quando reitera l'errore di bere dall'acqua stagnante per poi aver mal di pancia la notte). Steinbeck mi sembra che voglia dire che per sopravvivere nell'America del tempo, ma forse ancor più genericamente nel mondo intero e in tutte le epoche, dobbiamo sopprimere la parte infantile che per anelare a una sognata felicità futura perde contatto con la realtà presente. Anche se questa è forse la parte più dolce e umana che abbiamo.
Ultima Modifica 13/06/2021 10:39 da Federico.

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13/06/2021 11:30 #53195 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Giugno 2021 - Uomini e topi

Guido:
Un omicidio neanche troppo vicino al concetto di eutanasia secondo me perché Lennie non era incosciente o in fin di morte.

Si Guido, effettivamente ripensandoci non è lo stesso ambito problematico. Concordo con Vanna e Federico che la scelta va inserita nel contesto in cui si trova Geroge: siamo praticamente ancora nel far west, dove la vita di un uomo vale davvero poco, il confine tra il vivere e il morire è molto labile, la dignitià umana è un concetto ancora troppo lontano. Sul fatto che poi George sia mosso da un atto di pietà perche vuole bene a Lennie, mi sembra non ci siano dubbi. Difficile anche persino fare un pronostico su come avrei agito, perchè le influenze delle situazione, la sua urgenza, sono tali da esercitare una pressione molto maggiore rispetto al contesto quasi da laboratorio dei vari dilemmi morali di cui ci siamo serviti a ottobre.

E comunque:

Guido:
Secondo me torniamo un po’ al concetto del dilemma morale affrontato con il Libro del Mese di Ottobre 2020. Solo che invece dell’uomo grasso, in questo libro abbiamo l’uomo grosso

L'accostamento ci sta tutto! Geniale :) E grazie per quel sano, cinico umorismo toscano che ci aiuta a tirare un po il fiato in una situazione tanto drammatica





 

"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"

Carlos Ruiz Zafon
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13/06/2021 11:49 #53196 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Giugno 2021 - Uomini e topi
Anche io sono d'accordo che la morte di Lennie sia stata un atto di amore. Lennie sarebbe comunque morto perché nel ranch volevano già ammazzarlo, se fosse stato arrestato l'avrebbero condannato a morte per l'omicidio della donna e, se anche fossero riusciti a farlo andare illeso in manicomio, lì avrebbe sofferto parecchio proprio per la sua indole. Non ho una visione rosea dei manicomi perché sono passate alla storia varie brutture e, in più, ho i resoconti di una mia amica che da qualche anno sta sistemando gli archivi di un ex manicomio italiano e, per lavoro, va leggendo lettere private e documenti vari e qualche storia brutta l'ha trovata, anche se poche e se non erro riferite ad altri manicomi e non in quello specifico. Ovviamente non si può fare dell'erba tutto un fascio e, anche all'interno delle stesse strutture, immagino ci saranno state delle eccezioni (in negativo o in positivo), ma io personalmente non ne ho un grande opinione (così come delle case di cure per anziani, per esempio, i tg mi fanno rabbrividire ogni tot di settimane con delle storie terribili) e quindi faccio fatica a pensare che Lennie avrebbe potuto vivere una vita serena e protetto in una struttura (è un mio limite, lo so). 
Tornando al libro, si può discutere sul fatto che sia brutto ammazzare un'altra persona e penso che siamo tutti d'accordo: è orribile. Tuttavia, bisogna anche valutare i contesti e credo che, in quel contesto, probabilmente George abbia agito in modo giusto; così come trovo sia giusta e umana l'eutanasia (visto è stata tirata in ballo in qualche post precedente).
La scena finale di George e Lennie, secondo me, si ricollega alla scena del cane perché rappresenta un po' come sarebbe dovuta andare la vicenda dell'animale. George, a causa degli eventi, ruba preventivamente la pistola perché sa qual è la legge del ranch, del resto è un uomo pratico e senza grandi illusioni. Sa che deve sparare all'amico per evitargli inutili sofferenze, in un certo senso è come se fosse una forma di protezione per quanto sia un controsenso visto che si parla di ammazzare un essere umano.
Non l'ho letto qui, ma qualcuno ha obiettato altrove dicendo che Lennie era un peso per George e che lui l'ha ammazzato per liberarsi di tutto. Se è indiscutibile il peso, per me non ha base solida il resto perché George avrebbe potuto abbandonare l'amico molto tempo prima, inoltre esita a sparare perché gli manca il coraggio e, comunque, come ha sottolineato Federico, George cerca di distrarre Lennie parlandogli della solita favoletta e cerca di evitare che l'amico soffra (anche lo stesso sparo è un colpo secco). Tutti questi gesti, secondo me, testimoniano solo affetto, pena e compassione.
E' moralmente sbagliato che Lennie sia morto? Sì, certo, in un mondo giusto una persona con dei problemi seri dovrebbe vivere in un posto più adatto, dove possa essere protetto, tutelato e curato e avere una esistenza felice e serena. Ma il mondo di Steinbeck non è un mondo giusto, è un mondo molto duro, violento, arido.

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare
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13/06/2021 12:10 #53197 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Giugno 2021 - Uomini e topi

George ha sparato all'amico per amore. Per salvarlo da ciò che sicuramente gli sarebbe capitato.  Un gesto d'amore!!!!!
Una morte caritatevole, pietosa.



 

Brava Graziella, secondo me qui hai centrato in pieno. La morte come più grande atto d'amore. Tant'è che lo uccide nel modo più dolce possibile: evitandogli dolore, evitandogli che Lennie se ne renda conto, anzi, facendogli rivivere un'ultima volta il suo umile sogno.
Da notare che questa era l'intenzione di Goerge da subito, appena ha scoperto ciò che era successo: infatti la prima cosa che ha fatto è stata rubare la pistola.
Perché? George lo fa perché sarebbe stato linciato da Curley, che è arrabbiato, è un violento e aveva già da prima una gran voglia di vendicarsi dell'umiliazione subita durante la lotta. Infatti tutti se ne escono coi fucili in mano per andare ad ammazzarlo senza nemmeno bisogno che se lo dicano. Gavi mi trovi in disaccordo quando hai preso la tangente degli istituti psichiatrici: quella non sarebbe mai stata la fine di Lennie, se l'avessero preso e non ammazzato, dopo una selvaggia pestata sarebbe finito dritto sulla sedia elettrica.

In questa settimana mi son spesso chiesto cosa rappresenti Lennie, visto che è chiaramente un simbolo. La conclusione che più mi ha convinto è questa: George e Lennie sono due lati dell'uomo. George rappresenta la maturità adulta, la razionalità pratica, Lennie rappresenta l'infanzia, l'illusione. Il primo è quindi scafato e si destreggia nel mondo, ma non ha sogni, ideali, aspirazioni che non siano utilitaristiche. Il secondo è un sognatore ma non sa comportarsi, non pensa alle conseguenze di quel che fa (non ha nemmeno memoria di quel che fa o dice), non sa vivere nel mondo (un esempio su tutti è a inizio libro quando reitera l'errore di bere dall'acqua stagnante per poi aver mal di pancia la notte). Steinbeck mi sembra che voglia dire che per sopravvivere nell'America del tempo, ma forse ancor più genericamente nel mondo intero e in tutte le epoche, dobbiamo sopprimere la parte infantile che per anelare a una sognata felicità futura perde contatto con la realtà presente. Anche se questa è forse la parte più dolce e umana che abbiamo.


Concordo totalmente sulla prima parte, meno sulla seconda.
George non mi sembra un simbolo della razionalità. Pur avendo un sogno, spende i soldi nel bordello come tutti gli altri. Su questo punto le parole di Crooks (tutti sognano di cambiare vita, nessuno è in grado di farlo) sono impietose. Ma George non è razionale, e questa volta in senso buono, neanche con Lennie. Da un punto di vista puramente utilitaristico farebbe bene a sbarazzarsene, ma è sentimentalmente legato a lui, ben più di quanto ammetterebbe.

Aggiungo che la scena finale è bellissima anche per quello che si dicono George e Lennie. Il racconto del loro sogno è ripetuto tante volte nel romanzo, al punto da annoiare o infastidire: sembra una inutile litania. Alla fine diventa invece il sottofondo, quasi musicale, della morte di Lennie, che si spegne avendo in mente un'illusione della felicità. Una scelta narrativa a mio avviso geniale.
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Avatar di mulaky mulaky - 24/08/2025 - 14:02

Votate la foto più bella per Scatti del mese di Agosto? Tema: La pietra di Luna! Venghino siori

Avatar di callmeesara callmeesara - 12/08/2025 - 14:16

Avete votato per il libro del mese di Settembre? Avete tempo fino al 16, vi aspetto qui!

Avatar di mulaky mulaky - 08/08/2025 - 15:43

Ciao Marigiò, ti linko il gruppo di Palermo: QUI :)

Avatar di Marigió Marigió - 08/08/2025 - 00:43

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Avatar di guidocx84 guidocx84 - 26/07/2025 - 10:53

Non tutti insieme è... buahahahah! :P :D lol

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Qualcuno vorrebbe leggere il romanzo "Lady Macbeth" di Isabelle Schuller? :D

Avatar di mulaky mulaky - 17/07/2025 - 08:32

Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum ;)

Avatar di Yuman4 Yuman4 - 15/07/2025 - 22:02

Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie

Avatar di mulaky mulaky - 13/07/2025 - 17:10

Ciao Ludofrog, per contattare il gruppo di Lecce, scrivi in questo TOPIC

Avatar di ludofrog95 ludofrog95 - 13/07/2025 - 15:06

Ciao a tutti! Chi posso contattare per avere delle info sui prossimi incontri dei Pasticciotti Letterari? Grazie ✨

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