Anche io sono d'accordo che la morte di Lennie sia stata un atto di amore. Lennie sarebbe comunque morto perché nel ranch volevano già ammazzarlo, se fosse stato arrestato l'avrebbero condannato a morte per l'omicidio della donna e, se anche fossero riusciti a farlo andare illeso in manicomio, lì avrebbe sofferto parecchio proprio per la sua indole. Non ho una visione rosea dei manicomi perché sono passate alla storia varie brutture e, in più, ho i resoconti di una mia amica che da qualche anno sta sistemando gli archivi di un ex manicomio italiano e, per lavoro, va leggendo lettere private e documenti vari e qualche storia brutta l'ha trovata, anche se poche e se non erro riferite ad altri manicomi e non in quello specifico. Ovviamente non si può fare dell'erba tutto un fascio e, anche all'interno delle stesse strutture, immagino ci saranno state delle eccezioni (in negativo o in positivo), ma io personalmente non ne ho un grande opinione (così come delle case di cure per anziani, per esempio, i tg mi fanno rabbrividire ogni tot di settimane con delle storie terribili) e quindi faccio fatica a pensare che Lennie avrebbe potuto vivere una vita serena e protetto in una struttura (è un mio limite, lo so).
Tornando al libro, si può discutere sul fatto che sia brutto ammazzare un'altra persona e penso che siamo tutti d'accordo: è orribile. Tuttavia, bisogna anche valutare i contesti e credo che, in quel contesto, probabilmente George abbia agito in modo giusto; così come trovo sia giusta e umana l'eutanasia (visto è stata tirata in ballo in qualche post precedente).
La scena finale di George e Lennie, secondo me, si ricollega alla scena del cane perché rappresenta un po' come sarebbe dovuta andare la vicenda dell'animale. George, a causa degli eventi, ruba preventivamente la pistola perché sa qual è la legge del ranch, del resto è un uomo pratico e senza grandi illusioni. Sa che deve sparare all'amico per evitargli inutili sofferenze, in un certo senso è come se fosse una forma di protezione per quanto sia un controsenso visto che si parla di ammazzare un essere umano.
Non l'ho letto qui, ma qualcuno ha obiettato altrove dicendo che Lennie era un peso per George e che lui l'ha ammazzato per liberarsi di tutto. Se è indiscutibile il peso, per me non ha base solida il resto perché George avrebbe potuto abbandonare l'amico molto tempo prima, inoltre esita a sparare perché gli manca il coraggio e, comunque, come ha sottolineato Federico, George cerca di distrarre Lennie parlandogli della solita favoletta e cerca di evitare che l'amico soffra (anche lo stesso sparo è un colpo secco). Tutti questi gesti, secondo me, testimoniano solo affetto, pena e compassione.
E' moralmente sbagliato che Lennie sia morto? Sì, certo, in un mondo giusto una persona con dei problemi seri dovrebbe vivere in un posto più adatto, dove possa essere protetto, tutelato e curato e avere una esistenza felice e serena. Ma il mondo di Steinbeck non è un mondo giusto, è un mondo molto duro, violento, arido.
Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.
Otello - William Shakespeare