Martedì, 04 Novembre 2025

Agosto 2022 - Cirano di Bergerac

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14/08/2022 09:05 #60229 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic Agosto 2022 - Cirano di Bergerac
Ieri mattina ho finito di leggere anche io: dopo i primi due affollatissimi atti forse ci ho un po' preso la mano, poi mi ha coinvolta, insomma sono andata più spedita.

Devo dire che, a parte la confusione iniziale, ho trovato piacevole questo "affollamento" perché dipinge un quadro molto vivo e allegro, penso soprattutto alla compagnia dei cadetti di Guascogna, che è quasi un personaggio a sé stante. Li troviamo a far baldoria da Raguenau, il pasticciere-poeta, li troviamo a far la fame ma anche a farsi coraggio sul fronte di guerra, e poi li troviamo sempre al fianco di Cirano. Mi piace il loro senso di cameratismo, sono orgogliosi ma anche teneri, pronti a prendersi in giro ma anche a pararsi il fianco, insomma, amici leali. :)

Raguenau è un personaggio comico, ma anche lui tenero a suo modo, quando ammette che sa che cadetti e poeti vengono da lui per mangiare a sue spese, d'altronde non gli dispiace dare da mangiare a chi di mangiare ne ha poco. E Cirano lo stima per questo.

Cirano è un personaggio che riempie veramente il cuore, comunque. Orgoglioso, forse troppo, ma pieno di dignità, coerente sino all'ultimo, consapevole dei propri difetti, duro coi potenti ma tenero con chi ha la vita più dura. Non ha riguardo solo per Rossana, di cui è innamorato: è gentile con le serve, rallegra le suore con i suoi motti, tiene alti i cuori dei cadetti. Insomma, è davvero di buon cuore, oltre ad essere brillante e fantasioso. Non è un personaggio perfetto, ha difetti di carattere, non solo di fisico, ma questo ce lo fa amare ancora di più. Il finale è stato davvero commovente. Che strana opera: fa tanto ridere, ma finisce in tragedia... eppure non mi sono sentita vuota, alla fine. Mi sento ancora piena e in un certo senso orgogliosa di lui, perché ha vissuto come voleva, anche se alcune delle sue scelte hanno contribuito a questo finale così triste.

QUesta è  la tragedia : tutti e tre alla fine hanno vissuto una vita che non era la loro .

Concordo. Cristiano, nonostante parta un po' sbruffoncello, si fa le domande giuste e ti contagia con il suo sgomento. Si può anche considerare che nella prima parte della storia è anche un po' travolto dagli eventi, succede tutto molto in fretta. Sul campo di battaglia ha modo di riflettere e le conclusioni gli sembrano impossibili da ignorare. Alla fine, Cristiano era insicuro quanto Cirano: quante volte ripete che non è bravo a parlare, che ha paura del rifiuto, si sente insomma inadeguato. E quel che Rossana gli dice, purtroppo, non fa che spargere il sale sulla ferita. Mi è sembrato inoltre che tra lui e Cirano si sia sviluppato un rapporto di amicizia vera, o se non altro di stima: Cirano asserisce più volte che Cristiano gli piace, e non per far piacere a Rossana. Cristiano a sua volta, dopo aver fatto un po' lo sbruffone per autodifesa, gli confessa di tenerlo in alto riguardo.

A proposito di Rossana va poi detto che si distingue da molte altre protagoniste femminili per la sua intraprendenza. Questo di lei mi ha colpito: non esita ad approfittare delle occasioni che intravvede ed è spesso motore degli eventi, non come musa ispiratrice, ma proprio perché "fa cose": dichiara per prima il suo amore per Cristiano, e prega il cugino di intercedere per lui; con l'astuzia ottiene di rimandare, almeno per un po', la chiamata dei cadetti al fronte; con una mossa sola, si sbarazza del pretendente sgradito e sposa Cristiano, un uomo che le piace; si fa largo fino al fronte, portando viveri ai cadetti. Infine, anche se può sembrare banale, non si suicida alla morte dell'amato (mossa classica nelle tragedie): si ritira in convento, sì, ma la sua vita non è finita. Ha il coraggio di vivere il suo dolore e anche di ammettere quando ha sbagliato, come si vede nel suo ultimo dialogo con Cristiano. In definitiva è una protagonista femminile che mi ha sorpresa, specie per l'epoca. Forse perché per gran parte è una commedia, un genere in cui i personaggi femminili hanno un po' più di spazio di manovra. Ma è solo un'ipotesi.

Certo, ci sono artifici inverosimili, come quando appunto riesce a contrabbandare i viveri ai francesi e gli spagnoli la fanno passare senza dire ba, però come già osservato ci sono anche altre discrepanze, come il fatto che la voce di Cirano non smascheri mai la sua identità. Ma la storia è bella, quindi ce li facciamo andar bene! :D

Maria Chiara | Redattrice editoriale e per il Web | Social: @lettereminute
Anch'egli sarebbe invecchiato, anch'egli un giorno sarebbe dovuto morire [...]. Ma oggi egli era giovane, era un bambino, il nuovo Siddharta, ed era pieno di gioia. (Siddharta, Herman Hesse)
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14/08/2022 16:53 #60231 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Agosto 2022 - Cirano di Bergerac
Terminato anche io, direi che il quinto atto è più una sorta di epilogo che di atto in sé, tant´è che direi che le parti che mi son piaciute di più son state il quarto e il terzo atto, mentre il quinto nonostante la conclusione l´ho trovato meno intenso.

Anche a me nel finale ha colpito di più (o forse solamente) Rossana, che non si lascia andare o cerca la morte come magari eroine simili del tempo, ma continua a vivere, dimostra interesse per i racconti di Cirano, ironia verso Raguenau, simpatia verso le suore.

Ho recuperato l´introduzione, di cui ha già parlato esaustivamente Giorgia, l´unica cosa che mi sento di aggiungere è sulla questione identitaria tra Cirano e Cristiano: nell´introduzione si sottolinea come il traduttore, Giobbe, decidendo di tradurre Christian in Cristiano abbia voluto enfatizzare ulteriormente questo aspetto dell´identià, in modo tale che lo stesso nome Cirano fosse contenuto in Cristiano, con una immedesimazione totale.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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14/08/2022 16:58 #60232 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Agosto 2022 - Cirano di Bergerac

Cirano mi sembra attraversato da una profonda contraddizione: tanto è coraggioso e arrogante in ogni aspetto della vita diverso dall'amore, quanto è timido e forse anche vile in quest'ultimo. Perfino Cristiano, che non ha certo qualità morali particolarmente elevate, mostra alla fine più coraggio di Cirano.
Quanto vale la bellezza in amore? Non mi sembra che si dia una risposta definitiva. Le parole di Rossana, quando diceva che avrebbe amato Cristiano anche se orrendo, sono veritiere? Non lo sappiamo, perché Cirano non si confessa mai, se non in punto di morte.
In fin dei conti, la tragedia di Cirano riguarda non tanto la sua bruttezza, quanto ciò che la bruttezza può fare allo spirito di un uomo, per quanto straordinario.
 
Sí, anche a me Cristiano è piaciuto molto nell´ultima parte, dimostra come dici te più coraggio di Cirano, che invece continua a preferire di nascondersi dietro di lui, anche una volta morto, perchè ha paura di un rifiuto, mentre Cristiano accetta un rifiuto perchè capisce che lui non è quel che Rossana cerca.
Sulla tua ultima considerazione, sí, forse Cirano ha così paura a causa di quel che la bruttezza ha causato nel suo spirito. E come dicevo in un commento precedente, il problema è proprio quello: i "brutti", o chi ha deficienze fisiche o pensa di averle, non hanno la possibilità di mostrare il loro valore, perchè da una parte non vengono considerati, ma spessisimo loro stessi pensano che tanto non verrebbero considerati e si precludono quindi da soli tante possibilità.

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14/08/2022 17:00 - 14/08/2022 17:00 #60233 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Agosto 2022 - Cirano di Bergerac
ah comunque anche io ho "Pennacchio" e non l´ho capita

Vedrò di recuperare Guccini....

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Ultima Modifica 14/08/2022 17:00 da bibbagood.

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14/08/2022 18:47 - 14/08/2022 18:48 #60235 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic Agosto 2022 - Cirano di Bergerac

Sí, anche a me Cristiano è piaciuto molto nell´ultima parte, dimostra come dici te più coraggio di Cirano, che invece continua a preferire di nascondersi dietro di lui, anche una volta morto, perchè ha paura di un rifiuto, mentre Cristiano accetta un rifiuto perchè capisce che lui non è quel che Rossana cerca.


Non solo ha paura, si sente anche in colpa. Nell'ultimo atto Rossana gli dice: "Era vostra la lacrima su questa lettera!" e Cirano risponde: "Ma il sangue è il suo". Brividi!

Vedrò di recuperare Guccini....


Recuperiamolo subito! Questa è la canzone, in cui il confine tra i due poeti è molto sottile: il mondo in cui questo Cirano si muove è quello di Francesco Guccini ("questo benedetto, assurdo Bel Paese") ma le citazioni sono numerosissime, a volte letterali. Caccia al tesoro!



Venite pure avanti, voi con il naso corto
Signori imbellettati, io più non vi sopporto
Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio
Perché con questa spada vi uccido quando voglio

Venite pure avanti poeti sgangherati
Inutili cantanti di giorni sciagurati
Buffoni che campate di versi senza forza
Avrete soldi e gloria, ma non avete scorza
Godetevi il successo, godete finché dura
Che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura
E andate chissà dove per non pagar le tasse
Col ghigno e l'ignoranza dei primi della classe
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna
Però non la sopporto la gente che non sogna
Gli orpelli? L'arrivismo? All'amo non abbocco
E al fin della licenza io non perdono e tocco

Io non perdono, non perdono e tocco

Facciamola finita, venite tutti avanti
Nuovi protagonisti, politici rampanti
Venite portaborse, ruffiani e mezze calze
Feroci conduttori di trasmissioni false
Che avete spesso fatto del qualunquismo un arte
Coraggio liberisti, buttate giù le carte
Tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese
In questo benedetto, assurdo bel paese
Non me ne frega niente se anch'io sono sbagliato
Spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato
Coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco
E al fin della licenza io non perdono e tocco

Io non perdono, non perdono e tocco

Ma quando sono solo con questo naso al piede
Che almeno di mezz'ora da sempre mi precede
Si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
Che a me è quasi proibito il sogno di un amore
Non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute
Per colpa o per destino le donne le ho perdute
E quando sento il peso d' essere sempre solo
Mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo
Ma dentro di me sento che il grande amore esiste

Amo senza peccato, amo, ma sono triste
Perché Rossana è bella, siamo così diversi
A parlarle non riesco
Le parlerò coi versi
Le parlerò coi versi

Venite gente vuota, facciamola finita
Voi preti che vendete a tutti un'altra vita
Se c'è, come voi dite, un Dio nell'infinito
Guardatevi nel cuore, l'avete già tradito
E voi materialisti, col vostro chiodo fisso
Che Dio è morto e l'uomo è solo in questo abisso
Le verità cercate per terra, da maiali
Tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali
Tornate a casa nani, levatevi davanti
Per la mia rabbia enorme mi servono giganti
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco
E al fin della licenza io non perdono e tocco

Io non perdono, non perdono e tocco

Io tocco i miei nemici col naso e con la spada
Ma in questa vita oggi non trovo più la strada
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo
Tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo
Dev'esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto
Dove non soffriremo e tutto sarà giusto
Non ridere, ti prego, di queste mie parole
Io sono solo un'ombra e tu, Rossana, il sole
Ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
Ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
Perché oramai lo sento, non ho sofferto invano
Se mi ami come sono

Per sempre tuo
Per sempre tuo
Per sempre tuo
Cirano

Maria Chiara | Redattrice editoriale e per il Web | Social: @lettereminute
Anch'egli sarebbe invecchiato, anch'egli un giorno sarebbe dovuto morire [...]. Ma oggi egli era giovane, era un bambino, il nuovo Siddharta, ed era pieno di gioia. (Siddharta, Herman Hesse)
Ultima Modifica 14/08/2022 18:48 da lettereminute.
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14/08/2022 19:20 #60236 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Agosto 2022 - Cirano di Bergerac
Ho finito anche io Cirano, ma voglio parlare dei singoli atti

Atto quarto
Tutta la parte iniziale, per quanto non nelle mie corde perché si parla di guerra, ha il suo fascino perché, come è già stato detto, questi compagni d'armi sono tra loro come fratelli. Si supportano, fatto letteralmente gruppo perché vive in loro un po' di sano campanilismo, cioè l'essere tutti guasconi: "Non vi fidate. Perché i guasconi, quelli veri, sono pazzi. Non c'è niente di più infido di un guascone con la testa a posto." e, infatti, non vedono di buon occhio De Guiche che, pur guascone anche lui, ha modi opposti ai loro.
Sempre nel quarto atto c'è la spiegazione dell'ultima parola di questa tragedia, ma ne parlerò alla fine.
Al fronte giunge anche Rossana in un modo decisamente improbabile, su di lei ho poco da dire perché ha sempre questo modo di fare da comandante che non mi piace. Ad ogni modo, è con la sua venuta che Cristiano, capendo di essere amato solo per le parole e intuendo che anche Cirano è innamorato di Rossana, costringe il nostro eroe a dire tutta la verità perché vuole essere amato da Rossana per quello che è davvero e non come uomo di versi. Bellissima la frase "Sono stanco di portare in me stesso un rivale". Ovviamente, per imprevisti, questo non accade e dopo sarà troppo tardi, Cristiano è morto ammazzato e Cirano non se la sente di fare la sua dichiarazione d'amore a Rossana. La scena è drammatica però anche io, come Bea, sono stata toccata ben poco a livello emotivo.

Atto quinto
Arrivo subito al dunque perché la scenetta delle suore è un po' inutile. C'è un salto temporale di 15 anni in cui sappiamo che Rossana si è chiusa in convento. Le vengono a fare tutti visita, tra cui De Guiche e ovviamente Cirano. De Guiche, in qualche modo, mi sembra sempre interessato a Rossana, ma stavolta si comporta meglio, mi sembra anche lui più maturo. Avete avuto anche voi la stessa sensazione?
Cirano, nonostante sia ferito gravemente, mantiene fede ai suoi impegni e fa visita a Rossana alla stessa ora... decretando la propria morte. Qui c'è il dramma vero di tutta l'opera perché effettivamente Cirano finalmente si dichiara e abbiamo la quasi certezza che se l'avesse fatto prima, sarebbe stato amato da Rossana. Molto bella la scena della morte in cui Cirano ha le allucinazioni, ma vuole morire affrontando con coraggio, come ha sempre fatto in vita.

Nella versione in prosa, l'ultima parola "pennacchio" non c'è e capisco adesso la motivazione. La scena è intensa, drammatica, c'è del pathos e tale parola avrebbe un po' rovinato l'atmosfera per il semplice motivo, a mio parere, che non viene colta al volo. Io ho capito solo perché ho letto due introduzioni prima di approcciarmi al testo e ho letto ogni battuta di Cirano con grande attenzione per cercare di entrare meglio nello spirito di Rostand. In pratica, parte della questione del "pennacchio" viene spiegata nel quarto atto, quando si parla della sciarpa bianca di De Guiche (Cirano e cadetti).

DE GUICHE: [...] Rischiavo di essere preso e fucilato quando ho avuto la presenza di spirito di sciogliere e lasciar cadere la sciarpa rivelatrice del mio grado militare. [...] E allora - che ne dite della mia trovata?
CIRANO: Che Enrico IV***, anche se oppresso dal numero, non si sarebbe mai liberato del suo pennacchio bianco.
DE GUICHE: Comunque sono riuscito nel mio intento.
CIRANO: Può essere, ma non si rifiuta l'onore di fare da bersaglio. S'io fossi stato presente quando la sciarpa cadde - questa è la differenza tra il mio coraggio e il vostro - l'avrei raccolta e me la sarei messa.
(Poi scopriamo che Cirano aveva raccolta la sciarpa nella trincea nemica)

Non solo, la parola usata da Rostand è "panache" che viene letteralmente tradotta con pennacchio (e in effetti lo troviamo sul cappello di Cirano), ma ha anche il significato di brio e stile. Insomma, pennacchio è IL simbolo identitario di Cirano: da un lato rappresenta il suo essere stravagante ed esuberante, dall'altro lato il suo onore e il suo coraggio.



*** Nella battaglia di Ivry del 1590 contro gli spagnoli, pare che Enrico IV abbia pronunciato questa frase "Non perdere di vista il mio pennacchio (panache), lo troverai sempre sulla via dell'onore e della vittoria".

 

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare
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14/08/2022 22:15 - 14/08/2022 22:16 #60237 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Agosto 2022 - Cirano di Bergerac
se siamo in tema di video, questo è imperdibile! 

Ultima Modifica 14/08/2022 22:16 da davpal3.
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16/08/2022 12:42 #60246 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic Agosto 2022 - Cirano di Bergerac

 De Guiche, in qualche modo, mi sembra sempre interessato a Rossana, ma stavolta si comporta meglio, mi sembra anche lui più maturo. Avete avuto anche voi la stessa sensazione?


L'ho notato anche io, perché anche questo sviluppo del personaggio non è per niente banale. Non rimane un antagonista monodimensionale, come mi sarei aspettata. Il cambiamento parte dalla fine del quarto atto, quando rimane a combattere con i guasconi (ottenendo peraltro una rivalutazione da Cirano).

Nella versione in prosa, l'ultima parola "pennacchio" non c'è e capisco adesso la motivazione.


Nella mia in poesia c'è, ma devo dire che l'ho capita solo grazie a te! Era davvero difficile da rendere tutto quello che hai detto in una sola parola... per chi legge "a freddo" è un finale un po' anticlimatico. Conserva comunque la sua potenza per via della messa in scena, come abbiamo già discusso la morte di Cirano è piena di dignità e passione.

 

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16/08/2022 12:57 #60247 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic Agosto 2022 - Cirano di Bergerac
Ho terminato anch'io quest'opera e posso affermare che mi ha appassionata sia nella sua ironia sia nella sua drammaticità.
Ho apprezzato tutti i personaggi con le loro sfaccettature. 
Cirano é un uomo dai nobili ideali, coraggioso e ribelle anche se attaccabrighe. Non accetta il compromesso, é orgoglioso e fiero e si batte in nome delle sue convinzioni con la penna e con la lama con la stessa abilità.
Il suo ardore per Rossana e ciò che più anima questo personaggio, ed é alla base di molte delle sue scelte.
Per alcuni la sua ritrosia nel dichiararsi può sembrare viltà ma non dobbiamo dimenticare che nel primo atto nell'incontro con Rossana lui era pronto a manifestare i suoi sentimenti mettendo da parte ogni timore. Tuttavia difronte alle dolci parole della donna per Cristiano che senso avrebbe? Scegli invece per amore la felicità di lei e decide di far fede alla promessa.
Da qui nasce la splendida amicizia con Cristiano, un giovane di bell'aspetto e animo gentile seppur senza alcuno slancio poetico o altra particolare attitudine.
I due si completano a vicenda e Cirano lo aiuta a conquistare Rossana.
Diventano quindi impostori in nome dell'amore, come se il fine giustificasse i mezzi. Ma al fine, Rossana, non dispiace essere ingannata, seppur ignara, dal momento che ciò che cerca per alimentare i suoi sentimenti è un illusione fatta di rime. Ama Cristiano? Ama le parole di Cirano? Io credo che ami un ideale d'uomo e si innamori di Cristiano tanto quanto più  egli si avvicina a quell'immagine, senza alcun desiderio di conoscerlo davvero.
Per cui lei sceglie di ingannare se stessa e lo fa con facilità dal momento che non riconosce l'abilità poetica di Cirano ne tanto meno la sua voce.
La parte migliore di Cristiano esce quando scopre che Cirano è innamorato di Rossana e proprio come Cirano si fece indietro per la felicità di lei, Cristiano decide di mettere da parte i suoi sentimenti per la felicità di Cirano. Quest'ultimo farà lo stesso trovando l'amico in punto di morte, un ennesimo atto di amore e altruismo. 
Forse la storia di questa strana amicizia è la più sincera e vissuta di questo dramma.
I due non hanno paura di viverla essendo se stessi, accettando l'uno i limiti dell'altro, cosa che invece nella storia d'amore non avviene.
La paura del rifiuto, della mancata accettazione è troppo forte. E anche se non sapremmo mai come Rossana avrebbe reagito, nonostante nel pieno dei suoi sentimenti dichiara di poter amare Cristiano anche se brutto, non si può negare che le previsioni di Cirano e Cristiano non sono così lontane dalla realtà dal momento che lei si innamora dell'apparenza, di belle parole imbastite ad arte.
La sincerità del suo amore è provata però dal coraggio che la spinge a correre il rischio di attraversare il campo di guerra per raggiungere il suo amato.
Tuttavia la durevolezza e onestà dei sentimenti di Rossana si scoprirà alla fine quando dopo 15 anni la ritroviamo in convento, dove si è ritirata rinunciando al bello e alla mondanità per mantenere fede all'amore per Cristiano.
Ed è qui che troppo tardi coglie in fallo Cirano morente, scoprendo finalmente la verità. Spesso scegliamo di essere ciechi credo che l'autore abbia appositamente voluto sottolineare questo, non credo sia una svista o una forzatura nella storia.
Tutti hanno vissuto una vita a metà vittime dei propri convincimenti e delle rispettive paure. Un gioco di seduzione destinato a finire male, perché in questo gioco ognuno ha impedito all'altro di conoscerlo e di riconoscersi.
Quest'opera trovo sia estremamente contemporanea.
Mi piace tantissimo come affronti il tema dei canoni estetici e da come questi dipenda l'accettazione di sé e da parte della società. È un punto centrale e attuale dal momento che oggi si investe moltissimo sull'esteriorità per essere apprezzati e accolti e all'immagine dedichiamo metà del tempo della nostra vita.
È triste come la fisicità, come nel caso di Cirano, possa negare le gioie di una vita e rilegare un animo bellissimo nell'ombra.
Altro tema che mi è piaciuto molto è la distinzione tra l'amore inteso come possesso, nel caso di De Guiche, e l'amore incondizionato e altruista di Cirano che regala o meglio non sottrae una delle cose più preziose, la libertà.
È una fortuna poter trovare qualcuno che ci ami per ciò che siamo e ci accetti, tanto quanto trovare qualcuno che scelga di amarci senza impedirci di essere liberi.
A quante uomini e donne questo é negato? Basta guardarci intorno e anche molto da vicino.
Bellissima lettura!
Trovo che la canzone di Guccini sia la sintesi perfetta, mi emoziona moltissimo. 
Passerò a guardare la versione teatrale di Cirano e vi aggiornerò 

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”

(Francesco Petrarca)
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18/08/2022 17:29 - 18/08/2022 17:31 #60265 da Kheper
Risposta da Kheper al topic Agosto 2022 - Cirano di Bergerac
Ciao a tutti,
l'ho letto in questi giorni a cavallo di ferragosto e mi è piaciuto molto, aspettative mantenute!
Ho l'edizione economica Feltrinelli a cura di Cinzia Bigliosi e dovrebbe essere una nuova traduzione.
Il testo è in rima, molto scorrevole e ricco di note esplicative.
Finisce con la frase "Il mio pennacchio"; credo sia un riferimento all'atto IV, scena IV, quando De Guiche visita il campo dei guasconi durante l'assedio e battibecca con Cyrano.
De Guiche ha confessato di aver abbandonato il suo stendardo durante un combattimento, per non essere riconosciuto e catturato e Cyrano risponde "Enrico IV non avrebbe mai consentito di privarsi del suo pennacchio bianco".
Nelle note è spiegato il riferimento alla battaglia di Ivry (14 mar 1590) in cui Enrico IV avrebbe pronunciato questa frase: "Compagni, se mai doveste perder gli stendardi, le bandiere o i drappelli, non perdete di vista il mio pennacchio: lo ritroverete sempre sulla strada dell'onore e della vittoria"

Secondo me il riferimento è al fatto di essere rimasto se stesso fino alla fine (il mio pennacchio bianco sempre in vista), infatti nell'ultimo atto, quando De Guiche e Le Bret parlano delle condizioni economiche disperate di Cyrano, De Guiche dice "se l'è voluta, non compiangetelo troppo: ha vissuto senza compromessi, libero nel pensiero e nell'agire".

A parte Cyrano, gli altri personaggi sono marginali e incarnano uno stereotipo a mio avviso. Ho letto che in alcune critiche, il personaggio di Rossana viene definito "enigmatico"... ma non so, c'è troppo poco materiale per giudicare.
Una bella opera comunque nel complesso, e mi sto convincendo sempre più che la differenza tra un'edizione e l'altra (una traduzione e l'altra) possa fare la differenza tra l'apprezzare o meno un libro.
Ciao!
Ultima Modifica 18/08/2022 17:31 da Kheper.
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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

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Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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