Ieri mattina ho finito di leggere anche io: dopo i primi due affollatissimi atti forse ci ho un po' preso la mano, poi mi ha coinvolta, insomma sono andata più spedita.
Devo dire che, a parte la confusione iniziale, ho trovato piacevole questo "affollamento" perché dipinge un quadro molto vivo e allegro, penso soprattutto alla compagnia dei cadetti di Guascogna, che è quasi un personaggio a sé stante. Li troviamo a far baldoria da Raguenau, il pasticciere-poeta, li troviamo a far la fame ma anche a farsi coraggio sul fronte di guerra, e poi li troviamo sempre al fianco di Cirano. Mi piace il loro senso di cameratismo, sono orgogliosi ma anche teneri, pronti a prendersi in giro ma anche a pararsi il fianco, insomma, amici leali. 
Raguenau è un personaggio comico, ma anche lui tenero a suo modo, quando ammette che sa che cadetti e poeti vengono da lui per mangiare a sue spese, d'altronde non gli dispiace dare da mangiare a chi di mangiare ne ha poco. E Cirano lo stima per questo.
Cirano è un personaggio che riempie veramente il cuore, comunque. Orgoglioso, forse troppo, ma pieno di dignità, coerente sino all'ultimo, consapevole dei propri difetti, duro coi potenti ma tenero con chi ha la vita più dura. Non ha riguardo solo per Rossana, di cui è innamorato: è gentile con le serve, rallegra le suore con i suoi motti, tiene alti i cuori dei cadetti. Insomma, è davvero di buon cuore, oltre ad essere brillante e fantasioso. Non è un personaggio perfetto, ha difetti di carattere, non solo di fisico, ma questo ce lo fa amare ancora di più. Il finale è stato davvero commovente. Che strana opera: fa tanto ridere, ma finisce in tragedia... eppure non mi sono sentita vuota, alla fine. Mi sento ancora piena e in un certo senso orgogliosa di lui, perché ha vissuto come voleva, anche se alcune delle sue scelte hanno contribuito a questo finale così triste.
QUesta è  la tragedia : tutti e tre alla fine hanno vissuto una vita che non era la loro .
Concordo. Cristiano, nonostante parta un po' sbruffoncello, si fa le domande giuste e ti contagia con il suo sgomento. Si può anche considerare che nella prima parte della storia è anche un po' travolto dagli eventi, succede tutto molto in fretta. Sul campo di battaglia ha modo di riflettere e le conclusioni gli sembrano impossibili da ignorare. Alla fine, Cristiano era insicuro quanto Cirano: quante volte ripete che non è bravo a parlare, che ha paura del rifiuto, si sente insomma inadeguato. E quel che Rossana gli dice, purtroppo, non fa che spargere il sale sulla ferita. Mi è sembrato inoltre che tra lui e Cirano si sia sviluppato un rapporto di amicizia vera, o se non altro di stima: Cirano asserisce più volte che Cristiano gli piace, e non per far piacere a Rossana. Cristiano a sua volta, dopo aver fatto un po' lo sbruffone per autodifesa, gli confessa di tenerlo in alto riguardo.
A proposito di Rossana va poi detto che si distingue da molte altre protagoniste femminili per la sua intraprendenza. Questo di lei mi ha colpito: non esita ad approfittare delle occasioni che intravvede ed è spesso motore degli eventi, non come musa ispiratrice, ma proprio perché "fa cose": dichiara per prima il suo amore per Cristiano, e prega il cugino di intercedere per lui; con l'astuzia ottiene di rimandare, almeno per un po', la chiamata dei cadetti al fronte; con una mossa sola, si sbarazza del pretendente sgradito e sposa Cristiano, un uomo che le piace; si fa largo fino al fronte, portando viveri ai cadetti. Infine, anche se può sembrare banale, non si suicida alla morte dell'amato (mossa classica nelle tragedie): si ritira in convento, sì, ma la sua vita non è finita. Ha il coraggio di vivere il suo dolore e anche di ammettere quando ha sbagliato, come si vede nel suo ultimo dialogo con Cristiano. In definitiva è una protagonista femminile che mi ha sorpresa, specie per l'epoca. Forse perché per gran parte è una commedia, un genere in cui i personaggi femminili hanno un po' più di spazio di manovra. Ma è solo un'ipotesi.
Certo, ci sono artifici inverosimili, come quando appunto riesce a contrabbandare i viveri ai francesi e gli spagnoli la fanno passare senza dire ba, però come già osservato ci sono anche altre discrepanze, come il fatto che la voce di Cirano non smascheri mai la sua identità. Ma la storia è bella, quindi ce li facciamo andar bene!