Mercoledì, 05 Novembre 2025

Settembre 2023 - Le correzioni

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16/09/2023 14:56 #64225 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic Settembre 2023 - Le correzioni

"Sto dicendo, Melissa, che i figli non dovrebbero andare d'accordo con i genitori. Tuo padre e tua madre non dovrebbero essere i tuoi migliori amici. Nel rapporto genitori-figli dovrebbe esserci qualche elemento di ribellione. È così che si definisce la propria identità individuale."

Siete d'accordo? Io per niente. Comunque lui stesso è la dimostrazione lampante che la sua è una teoria sbagliata!


Ahah, io in realtà sono d'accordo sulla parte "tuo padre e tua madre non dovrebbero essere i tuoi migliori amici". E anche che ciascuna generazione si definisce grazie al contrasto con quella precedente, tanto che pure io sinceramente per quel poco che abbiamo conosciuto Melissa mi sembrava irreale, quasi robotica. Mentre "i figli non dovrebbero andare d'accordo con i genitori" mi sembra un'iperbole. Penso semplicemente che genitori e figli, non appena questi ultimi sono arrivati all'età adulta, debbano rapportarsi il più possibile alla pari. Superata appunto la fase di ribellione ci vuole una sintesi, e per acquisirla bisogna abbandonare i giochi di potere e concentrarsi sul cooperare, come una squadra.

Maaa sono l'unica che durante il capitolo "In mare", invece, ha visto Enid sotto una nuova luce? Ha passato un matrimonio davvero infelice, privo di amore. Come personalità non è il massimo, d'accordo, ed è sicuramente  manipolatoria (con la figlia dà il peggio di sé, forse per la proverbiale rivalità femminile) d'altronde sembra non aver ricevuto proprio né un grammo d'amore né di considerazione, pur essendo dispostissima a darne in cambio. È la deprivazione ad avere irrigidito i suoi tratti caratteriali. Non mi stupisce che insista tanto per avere i figli i nipoti a casa per un ultimo Natale: nel modo sbagliato, cerca di riempire i buchi. Se ci pensate ad Alfred ha dato tanto, e non ha ricevuto niente in cambio. Nel momento della sua vita in cui poteva cominciare a rilassarsi, con la vecchiaia, il marito è diventato un nuovo buco nero che prende energia, le toglie il sonno... 

Chiaramente tutti stanno affrontando la situazione in maniera sbagliata, ma tutti sono stati deprivati. Di Alfred ancora non siamo andati in fondissimo ma nel capitolo "In mare" capiamo che "durezza" è il suo secondo nome, non immagino un'infanzia molto diversa da quella dei suoi figli, anzi con probabilità ancora più dura.

 Il resto della narrazione mi sembra a tratti troppo descrittivo, avrei fatto volentieri a meno, ad esempio, di tutto quel discorso economico riguardo la compagnia Axon, e i personaggi non mi sembrano così ben caratterizzati, non so, al momento proseguo solo per curiosità onestamente.


Sì, spesso è tutto tanto anche per me: in quei momenti mi lascio semplicemente cullare dalle parole, non cerco neanche di capire tutto, e pazienza. Quello che veramente mi prende è il ritmo del romanzo! È come essere dentro una spirale di pensieri impazziti. I personaggi li trovo molto ben caratterizzati, però credo che sia difficile soffermarsi su di essi proprio per questi movimenti continui, perché loro stessi sono un flusso e le angolazioni cambiano spesso.

Maria Chiara | Redattrice editoriale e per il Web | Social: @lettereminute
Anch'egli sarebbe invecchiato, anch'egli un giorno sarebbe dovuto morire [...]. Ma oggi egli era giovane, era un bambino, il nuovo Siddharta, ed era pieno di gioia. (Siddharta, Herman Hesse)

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17/09/2023 09:14 - 17/09/2023 09:16 #64230 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Settembre 2023 - Le correzioni
Ciao a tutti.Sono giunto a buona parte del secondo capitolo (pag. 210 sul cartaceo).A me sta piacendo molto. Certo, è chiaramente una discesa agli inferi delle relazioni umane, con tanto di gironi distinti per le varie tipologie di disagio.

Chip usa il sesso, e gli altri, come una terapia, una droga, per curare la propria insicurezza. C’è una fase in cui vorrebbe incarnare e praticare i rigidi valori morali dei genitori, ma diventa palese come più che averli interiorizzati li ha subiti. E non appena si presenta la valvola di sfogo “Melissa”, tutto il suo disagio rompe gli argini e straripa. Già la scelta del nome del personaggio non è certamente casuale. E l'autore lo rende esplicito quando, non ricordo chi, lo chiama "Cheep" che in inglese si può tradurre, anche in senso dispregiativo, come "economico, a basso costo, di poco valore".

Mi piace il modo di scrivere di Franzen, ci trovo qualcosa della letteratura distopica alla Breadbury. Inserisce nel romanzo degli elementi del mondo moderno, la tecnologia, la politica, l’economia, la cultura, che denotano una grande cura e attenzione per tutti quegli elementi che caratterizzano la società attuale. Poi, come avete già notato, Franzen riesce a trasmetterti quell’angoscia che è propria dei vari personaggi angosciati e angosciosi o quella depressione o quella paranoia che è propria di quelli con queste caratteristiche. Mi ha colpito, per esempio, come sia in grado di dipingere la rigida e svalutante personalità di Enid nella scena in cui si appresta a conoscere Julia. Il suo modo subdolo di mascherare il suo desiderio di inquadrare e giudicare Julia, attraverso domande apparentemente lecite e amichevoli, ma le cui intenzioni sono smascherate da ciò che effettivamente pensa (in corsivo).

Sicuramente un romanzo che è una miniera di spunti di riflessione. Interessante quella già emersa sulla pubblicità e il giudizio critico. Ovviamente, guai a rinunciare al pensiero critico. Si farebbe il gioco di coloro che nella nostra società sono avvezzi a mistificare per i propri interessi più o meno leciti. Ma chiaramente, è inutile anche la critica semplicemente distruttiva. La critica guidata dall’invidia fatta solo per nuocere non porta certamente a una crescita.

Ci sarebbe tanto da commentare perché le pagine sono tante e anche i temi. Per ora chiudo con un pensiero sulla faida tra Gary e Caroline. La parte che più mi colpisce e addolora e la manipolazione dei figli per attaccare e indebolire il partner. Una realtà che, purtroppo, è ben lungi dall’essere presente solo nei romanzi. Quando un figlio arriva poi a rendersi conto di come e quanto è stato usato per fini non sempre nobili, che ferite possono aprirsi nella relazione con il genitore manipolante in termini di fiducia e affetto?

Ho iniziato solo qualche giorno fa, ma le pagine scorrono velocissime. Spero di raggiungervi presto per stare al passo con i vostri commenti. A presto.

"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"

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17/09/2023 14:04 - 17/09/2023 14:05 #64231 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic Settembre 2023 - Le correzioni
Grazie per il contributo, Giuseppe, come sempre una lettura attentissima! Colgo il tuo spunto per rilanciare una considerazione deprimente (così, tanto per stare a tema).

Ci sarebbe tanto da commentare perché le pagine sono tante e anche i temi. Per ora chiudo con un pensiero sulla faida tra Gary e Caroline. La parte che più mi colpisce e addolora e la manipolazione dei figli per attaccare e indebolire il partner. Una realtà che, purtroppo, è ben lungi dall’essere presente solo nei romanzi. Quando un figlio arriva poi a rendersi conto di come e quanto è stato usato per fini non sempre nobili, che ferite possono aprirsi nella relazione con il genitore manipolante in termini di fiducia e affetto?


La domanda da un milione di dollari per me è: siamo sicuri che se ne accorge, il figlio, di essere manipolato? Io propendo di sì, almeno in caso di figlio moderatamente intelligente. E in generale, gli istinti raramente mentono. Ma la nostra psiche gioca sempre in difesa, e ammettere che un genitore ti sta usando spesso è troppo per la psiche infantile; in età adulta le difese sono cristallizzate e tanti saluti.

Non so voi che esperienze avete avuto guardandovi attorno, ma io ho conosciuto o persone che se ne sono rese conto, e sono ancora di due cuori (da un lato tendono a giustificare o a credere al genitore, sminuendo se stessi; dall'altro si ribellano, ma non riescono a staccarsi del tutto e stanno a mezzo, macerandosi molto) oppure si sono totalmente alleati col genitore manipolatorio creando delle fazioni in casa. La famiglia in questi casi diventa il terreno di un vero e proprio gioco di potere.

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17/09/2023 19:05 #64236 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Settembre 2023 - Le correzioni

Bibi post=64222 userid=1269Ieri ho terminato il capitolo Il fallimento che si intona benissimo col protagonista.. 

 che disastro che è Chip! Anche a fine capitolo, chissà in che guaio è andato a cacciarsi!

Dunque, anche io mi trovo d'accordo col pensiero generale. Chip è un personaggio che fa abbastanza schifetto per la sua perversione, ma diciamolo però che Melissa non ha nemmeno provato a sottrarsi. Anzi mi è sembrato che non vedesse l'ora. Avete avuto anche voi questa impressione? 
Tra l'altro quando 
Attenzione: Spoiler!


Poco prima tra i due avviene una piccola discussione sul rapporto tra genitori/figli, Chip dice a Melissa: "Sto dicendo, Melissa, che i figli non dovrebbero andare d'accordo con i genitori. Tuo padre e tua madre non dovrebbero essere i tuoi migliori amici. Nel rapporto genitori-figli dovrebbe esserci qualche elemento di ribellione. È così che si definisce la propria identità individuale."

Siete d'accordo? Io per niente. Comunque lui stesso è la dimostrazione lampante che la sua è una teoria sbagliata! 
 

Melissa non sono riuscita molto a inquadrala, non ho capito se è semplicemente incredibilmente superficiale e pensava fosse tutto un gioco oppure se fin dall'inizio avesse una sorta di piano.

Sul rapporto genitori-figli non sono d'accordo neanche io, secondo me è giusto che vi siano dei ruoli e a volte veramente se si è molto legati si arriva ad avere un rapporto molto morboso e di reciproca dipendenza, ma questo non vuol dire che è bisogna avere un rapporto conflittuale con i genitori solo perché tali.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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17/09/2023 19:19 #64237 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Settembre 2023 - Le correzioni

lettereminute post=64225 userid=6958
Maaa sono l'unica che durante il capitolo "In mare", invece, ha visto Enid sotto una nuova luce? Ha passato un matrimonio davvero infelice, privo di amore. Come personalità non è il massimo, d'accordo, ed è sicuramente  manipolatoria (con la figlia dà il peggio di sé, forse per la proverbiale rivalità femminile) d'altronde sembra non aver ricevuto proprio né un grammo d'amore né di considerazione, pur essendo dispostissima a darne in cambio. È la deprivazione ad avere irrigidito i suoi tratti caratteriali. Non mi stupisce che insista tanto per avere i figli i nipoti a casa per un ultimo Natale: nel modo sbagliato, cerca di riempire i buchi. Se ci pensate ad Alfred ha dato tanto, e non ha ricevuto niente in cambio. Nel momento della sua vita in cui poteva cominciare a rilassarsi, con la vecchiaia, il marito è diventato un nuovo buco nero che prende energia, le toglie il sonno... 
 

In realtà nel capitolo "In mare" la mia non sopportazione nei suoi confronti ha raggiunto livelli ancora più alti Durante la crociera si dimostra ancora di più il suo egoismo, la voglia di apparire, il fatto che non ha avuto la vita che voleva e quindi le spetta di diritto una crociera lussuosa, chissene importa se non ha il minimo senso e se probabilmente non è veramente quel che vuole e di cui avrebbe bisogno, l'importante è darsi arie. Sicuramente il marito è stato pessimo, ma guardando come si comporta con i figli non mi sembra sia una vittima; lei era alla ricerca di un marito ricco e che non morisse a breve, poteva andare bene più o meno chiunque, le importava semplicemente avere una bella casa e non restare subito vedova a causa della guerra. Questo era il suo pensiero prima che conoscesse Al, quindi si, non mi sentirei di dire che è così a causa del marito.

Oltre alla conferenza lunga di cui parla elis_, nel capitolo "In mare" ho trovato noiosa e troppo lunga la parte delle allucinazioni di Al e della visita dal medico di Enid per le pillole, sono parti che avrei tagliato volentieri anche io.

Riguardo alla manipolazione di Caroline verso i figli contro il marito, i due figli sicuramente non se ne accorgono, sono del tutto succubi della madre; tuttavia la madre non adotta questi comportamenti in modo velato (come invece fa Enid), bensì in modo esagerato (per quello qualche commento fa avevo scritto che secondo me Caroline non ne è perfettamente consapevole, bensì soffre di qualche disturbo psichico e della personalità), quindi mi stupisce che almeno il figlio grande, che ha mi sembra 14 anni, sia cosí cieco. anche perchè mi sembra di aver capitolo che la situazione si sia evoluta nel tempo arrivando a questo punto e che non sia stato sempre cosí, quindi mi sarei aspettata che forse il figlio più piccolo fosse più succube, mentre invece è decisamente il più sveglio e sembra voler far finta di niente

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19/09/2023 09:08 #64244 da elis_
Risposta da elis_ al topic Settembre 2023 - Le correzioni

bibbagood post=64215 userid=1044

Ma Enid batte anche la moglie di Gary, per me al momento al secondo posto. Enid è consapevolmente manipolatrice, trovo brutta l'insistenza per la storia di natale, vertere sui sensi di colpa che forse è l'ultimo natale col padre, e sfruttare il nipote per tirarlo dalla sua parte e dire a Gary che lui recherebbe un dispiacere al figlio se non gli permettesse di passare il natale che desidera tanto dai nonni. Mentre la moglie è manipolatrice, ma mi sembra abbia forti problemi psichici, non credo si renda conto di come usi i figli come arma per i suoi giochi mentali ed è angosciante vedere come i figli siano del tutto soggiogati. Non riesco a capire perché Gary abbia continuato a starci insieme così a lungo, è malata e un danno per lei, per lui e soprattutto per i figli.


Concordo nel considerare Caroline al secondo posto come personaggio peggiore della storia, credo che abbia sicuramente qualche turba psichica però che in fondo sia pienamente consapevole del manipolare i figli al fine di far soffrire e isolare Gary, anche perchè Gary sembra essere un buon padre e lo fa star male avere i figli schierati contro, il che inevitabilmente lo porta all'obiettivo di Caroline e cioè trattare meglio la moglie. Non so se il figlio maggiore si renda conto di essere manipolato, non credo, partendo dal presupposto che tendenzialmente i figli maschi sono più legati alla mamma, penso che sia convinto che il padre trascuri la madre, lo vede con i suoi occhi perchè Caroline si rende vittima e quindi penso sia spontaneo cercare di difenderla. Credo che Gary sia fortemente compromesso dall'educazione ricevuta da parte di Enid, non lascia la moglie perchè sa che economicamente sarebbe sfavorevole (se non ricordo male lo accenna, c'è un passaggio in cui pensa per un momento al divorzio) ma soprattutto perchè sarebbe un affronto alla sua educazione e a tutto ciò che la madre ha cercato di trasmettergli, a me ha colpito un po' infatti quando inveisce contro Enid perchè dice che adesso lo condanna per tutto ciò che ha ma che è stata lei a insegnargli a desiderare. Al momento, all'inizio del capitolo "In mare", per me nessuna pietà per Enid mi dispiace   capisco la necessità e il desiderio di passare un ultimo Natale insieme a casa loro ma non ne giustifico i mezzi con cui vuole ottenerlo.

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20/09/2023 18:32 - 20/09/2023 18:34 #64249 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Settembre 2023 - Le correzioni

lettereminute post=64231 userid=6958Grazie per il contributo, Giuseppe, come sempre una lettura attentissima! Colgo il tuo spunto per rilanciare una considerazione deprimente (così, tanto per stare a tema).

Ci sarebbe tanto da commentare perché le pagine sono tante e anche i temi. Per ora chiudo con un pensiero sulla faida tra Gary e Caroline. La parte che più mi colpisce e addolora e la manipolazione dei figli per attaccare e indebolire il partner. Una realtà che, purtroppo, è ben lungi dall’essere presente solo nei romanzi. Quando un figlio arriva poi a rendersi conto di come e quanto è stato usato per fini non sempre nobili, che ferite possono aprirsi nella relazione con il genitore manipolante in termini di fiducia e affetto?


La domanda da un milione di dollari per me è: siamo sicuri che se ne accorge, il figlio, di essere manipolato? Io propendo di sì, almeno in caso di figlio moderatamente intelligente. E in generale, gli istinti raramente mentono. Ma la nostra psiche gioca sempre in difesa, e ammettere che un genitore ti sta usando spesso è troppo per la psiche infantile; in età adulta le difese sono cristallizzate e tanti saluti.

Non so voi che esperienze avete avuto guardandovi attorno, ma io ho conosciuto o persone che se ne sono rese conto, e sono ancora di due cuori (da un lato tendono a giustificare o a credere al genitore, sminuendo se stessi; dall'altro si ribellano, ma non riescono a staccarsi del tutto e stanno a mezzo, macerandosi molto) oppure si sono totalmente alleati col genitore manipolatorio creando delle fazioni in casa. La famiglia in questi casi diventa il terreno di un vero e proprio gioco di potere.

Ciao a tutti.

Grazie Maria Chiara, anche i tuoi contributi son sempre pieni di insight e invitano spesso alla riflessione.

Per quanto riguarda la domanda che hai posto, io penso che soprattutto nei casi dei bambini più piccoli è difficile per loro rendersi conto di essere manipolati. Talvolta non ci accorgiamo di esserlo nemmeno da adulti, se il manipolatore è abbastanza astuto! Se comunque tale consapevolezza non è presente a livello conscio, essa può manifestarsi in termini di un disagio al quale non si riesce nemmeno a dare un nome (fintanto che appunto non si arriva alla scoperta). Come nel romanzo, in cui i figli di Caroline si sentono importanti nella loro alleanza con la madre, può esserci questa fase di esaltazione da paladino della giustizia che però può andare incontro a una disillusione fortissima, a un certo punto. È chiaro che la casistica è varia e la disparità di impegno genitoriale tra i due genitori può essere enorme (vedi il libro autobiografico di Moehringer), ma un genitore è sempre una parte di te con cui devi fare i conti (nel bene e nel male). Mi vengono in mente tante storie di figli e figlie abbandonate da padri di cui poi essi vanno in cerca, vogliono conoscere, etc. Tema delicato e difficile questo, perché interessa lo sviluppo di una persona e quindi comportamenti e atteggiamenti vanno commisurati all’età. A un figlio già abbastanza maturo, per esempio, non si può negare una presa di posizione nei confronti di un genitore assente o irresponsabile. Penso ne abbia il diritto. Insomma, è complicato.

Per quanto riguarda la domanda sull’amicizia tra genitori e figli, penso che molto dipenda da cosa si intende per amicizia. Io, come Maria Chiara, sono d’accordo con l’affermazione di Chip e aggiungo che una qualche discontinuità (che non deve per forza assumere la connotazione di un conflitto) tra genitori e figli ci debba essere. Un semplice motivo (ma ce ne sono tanti) potrebbe essere il fatto che i genitori essendo molto coinvolti affettivamente con i propri figli sono spesso i meno adatti a fare la “parte” degli amici. È come una specie di conflitto di interessi.

Sono a metà del capitolo “in mare” e devo dire che questo romanzo, pur nella sua durezza, mi sta appassionando. Se vogliamo, è come una specie di enigma, di giallo relazionale, in cui gradualmente l’autore ci svela le origini della profonda tristezza e sofferenza che avvolge un po' tutti i personaggi. In questo capitolo si indaga più in profondità su Enid e Alfred, ma anche sull’infanzia dei loro figli, che ci consente quasi una loro psicoanalisi virtuale, mediante il confronto tra la loro vita da adulti e quella infantile. Ne emerge, per esempio, un Chip che ha subito la rigidità e disfunzionalità genitoriale da bambino che lo portano, da adulto, a prendere la maggiore distanza possibile dai suoi genitori con uno stile di vita dissoluto e immorale. Viceversa, Gary sposa talmente tanto i valori e le imago paterna e materna che si propone di compiacerli in tutto e di diventare il figlio modello. Questo però, da adulto, si traduce in una mania di perfezionismo che probabilmente lo portano alla tanto declamata depressione.

Sono rimasto piacevolmente colpito (seppur nel disgusto della descrizione) dalla bravura dell’autore nella descrizione dell’esperienza soggettiva simil-psicotica di Alfred alle prese con i suoi problemi di incontinenza notturni. Penso che esperienze del genere (in termini psicologici), ahimè, non siano infrequenti quando si arriva a una certa età e per di più si hanno delle patologie. Fa pensare a quei sogni disturbati quando si ha la febbre alta in cui si mischiano aspetti lavorativi, familiari e contingenze del momento presente. Veramente bravo Franzen a rendere l’idea.

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Carlos Ruiz Zafon
Ultima Modifica 20/09/2023 18:34 da Mattia P..
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25/09/2023 15:56 #64267 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic Settembre 2023 - Le correzioni
Azz, Enid ormai è in testa alla classifica dell'odio!   Non fraintendetemi, anche a me sta parecchio anticpatica, se c'è una cosa che non sopporto poi è il comportamento manipolatorio, specialmente con i figli, che per ovvie ragioni sono "in tuo potere"... credo che i genitori manipolatori dicano molto su se stessi, col loro comportamento: le proprie ferite sono più importanti del benessere del figlio, che andrebbe incoraggiato ad essere se stesso, non un prolungamento o una compensazione. Enid è una rappresentazione perfetta del caso.

Tuttavia, sono rimasta colpita dal fatto che non sia riuscita a suscitare la vostra pietà nella descrizione del suo matrimonio con Alfred. Ok, l'ha scelto e sposato facendosi i suoi conti, ma questo è tipico di una generazione in cui i matrimoni erano soprattutto un affare pratico. Nemmeno Alfred mi sembra abbia perso la testa per lei. Ma non avete provato pietà nel sapere come l'ha trattata durante tutti questi anni? A me ha colpito molto la totale assenza d'amore, anzi il rifiuto ostinato di riservarle qualsiasi tipo di tenerezza. Abbiamo capito che Alfred è un represso: le sue fantasie sessuali sono incontrollabili perché non si azzarda a mettere in pratica nulla, approccia sempre la moglie nel sonno, quando è (o sembra) inerme... Enid ha più iniziativa, ma sembra quasi venire punita per questo. Io mi sono fatta l'idea che con un compagno più affettuoso, che le avesse dato considerazione, non si sarebbe inasprita tanto.

 In questo capitolo si indaga più in profondità su Enid e Alfred, ma anche sull’infanzia dei loro figli, che ci consente quasi una loro psicoanalisi virtuale, mediante il confronto tra la loro vita da adulti e quella infantile. Ne emerge, per esempio, un Chip che ha subito la rigidità e disfunzionalità genitoriale da bambino che lo portano, da adulto, a prendere la maggiore distanza possibile dai suoi genitori con uno stile di vita dissoluto e immorale.


Bellissima l'immagine di una psicoanalisi virtuale! Io sono rimasta molto colpita dalla scena della cena, con Chip messo in punizione "per sbaglio" quasi tutta la notte. Mi sono segnata un breve brano che mi ha colpita particolarmente.

Le luci di St. Jude si stavano spegnendo una dopo l'altra.
E se si restava seduti a tavola abbastanza a lungo, per punizione, o rifiuto, o semplicemente per noia, non ci si alzava più. Una parte di sé rimaneva lì per tutta la vita.


A chi il romanzo sta piacendo, sono contenta! A chi non sta piacendo, capisco che possa essere pesantuccio. A chi piace, ma farebbe volentieri a meno di tutte le divagazioni, consiglio di mettersi in lista "Crossroads", secondo me costruito ancora meglio e meno dispersivo (avrei fatto a meno di qualche passaggio anche lì, ma molto meno).

Maria Chiara | Redattrice editoriale e per il Web | Social: @lettereminute
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27/09/2023 11:49 - 27/09/2023 11:56 #64273 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Settembre 2023 - Le correzioni
Ciao a tutti,

ho terminato il capitolo “Il Generator” e devo dire che Denise non ha sfigurato rispetto agli altri componenti famigliari in termini di turbinio psico-emotivo e della complicata vita che esso le causa.
Può esserci, nelle sue scelte di vita, un rapporto irrisolto nei confronti del padre che comunque mi sembra sia la sua figura affettiva di riferimento? Il momento in cui riceve la sua approvazione alla fine del periodo di lavoro nella compagnia del padre mi sembra indicativo del suo bisogno di compiacerlo. E il suo atteggiamento stacanovista nel lavoro in seguito, mi sembra un continuo tentativo di apparire “all’altezza di lui”.

Ho trovato un po’ forzata la parte di Chip in Lituania e mi sono chiesto cosa penserebbe un lituano nel leggere il romanzo. Mi sembra faccia molto leva su alcuni stereotipi. E anche la parte sulla storia di Robin Passafaro gioca sullo stereotipo della mafia italoamericana. Tuttavia, secondo me si può inserire il tutto in uno stile volutamente ironico e surreale dell’autore che cerca come può di calmierare il tenore drammatico di tutto il resto. Come ho già detto, a me questo stile simil-distopico piace. E non mi dispiace nemmeno lo stile a volte un po’ prolisso. Le pagine continuano a scorrere a meraviglia.

Nello scambio di email tra Denise e Chip mi è sembrato di cogliere un rapporto speciale tra i due (in particolare lei sembra volergli molto bene) del quale però non si accenna in precedenza. Mi piacerebbe che nell’ultimo capitolo venisse approfondito. Ma potrebbe essere solo che lei faccia pressioni sul fratello solo per compiacere il desiderio dei genitori. Mi aspetto comunque un ultimo capitolo degno dei precedenti.

Crossroads sicuramente in reading list!

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Carlos Ruiz Zafon
Ultima Modifica 27/09/2023 11:56 da Mattia P..

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28/09/2023 19:57 #64278 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Settembre 2023 - Le correzioni
Anche io ho terminato il capitolo "Il generator", che mi ha preso forse un po'di meno, o più che altro non mi è piaciuta la seconda parte

Attenzione: Spoiler!


In realtà io avevo già avuto al sensazione che Denise e chip fossero molto legati, già nel primo capitolo si fa riferimento al fatto che Denise gli presta moltissimi soldi e continua a credere in lui. Ma bo, mi sembra comunque assente nella vita di Chip.

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Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

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Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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