Sabato, 06 Settembre 2025

TAPPA 2 - Parti dalla 5 alla 8

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01/03/2022 13:50 #58228 da Graziella
Risposta da Graziella al topic TAPPA 2 - Parti dalla 5 alla 8
Appunto ogni individuo Va compreso e non giudicato.  Difficile compito che dovrebbe interessare ognuno di noi. Molto difficile perché è  molto più comodo giudicare, soprattutto con un metro a volte non sempre obiettivo.
Sull'amore e sulle varie forme, sono stati scritti fiumi di teorie in saggi alla portata anche dei lettori non specialisti. 
Tolstoj ci riserva ancora importanti pagine su Anna. Spero che nessuno di voi conosca il finale. Ed è lì che vi aspetto.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
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01/03/2022 13:50 #58229 da silviArki
Risposta da silviArki al topic TAPPA 2 - Parti dalla 5 alla 8

bibbagood post=Tuttavia secondo me c´ è anche il pericolo che il genio così venga "indottrinato" e un po´ "represso", che sia più difficile cercare di creare opere originali se si è sommersi di input a cui rifarsi. Il rischio é anche che tutti gli artisti di quel campo in un determinato periodo facciano un po´ tutte cose uguali, proprio perchè ricevono tutti la stessa impronta educativa.

non sono d'accordo sul fatto che un artista possa risultare limitato nelle sue creazioni in seguito allo studio di chi l'ha preceduto, anzi secondo me è il contrario. Se parliamo di genialità questa si sviluppa in seguito allo studio dei maestri che ci sono stati nel passato, si studia la loro tecnica ed il modo di esprimersi (qualsiasi esso sia. pittura, letteratura, ...) per svilupparne idee nuove ed andare avanti. Un esempio semplice che tutti conosciamo Giotto che supera il maestro Cimabue.Giotto rendei propri personaggi maggiormente realistici nell'espressione e con l'aiuto di architetture sullo sfondo introduce per la prima volta la prospettiva nella pittura. In tal modo crea una scena e non soltanto una piatta immagine come era stato fino ad all'ora. Questo è solo un esempio, ma senza un precedente non si può sviluppare un'idea nuova....anche in matermatica o fisica, non solo in campo artistico.

"Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma"

(Cesare Pavese, Il mestiere di vivere)
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01/03/2022 13:57 #58230 da silviArki
Risposta da silviArki al topic TAPPA 2 - Parti dalla 5 alla 8
Io lo conosco il finale 

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01/03/2022 15:21 #58238 da Graziella
Risposta da Graziella al topic TAPPA 2 - Parti dalla 5 alla 8
Silvia, perfetto sugli artisti, e meglio di te può dirlo? Sono perfettamente d'accordo. Così come la letteratura, le scienze.

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01/03/2022 15:59 #58241 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic TAPPA 2 - Parti dalla 5 alla 8

silviArki post=58229 userid=6944

bibbagood post=Tuttavia secondo me c´ è anche il pericolo che il genio così venga "indottrinato" e un po´ "represso", che sia più difficile cercare di creare opere originali se si è sommersi di input a cui rifarsi. Il rischio é anche che tutti gli artisti di quel campo in un determinato periodo facciano un po´ tutte cose uguali, proprio perchè ricevono tutti la stessa impronta educativa.

non sono d'accordo sul fatto che un artista possa risultare limitato nelle sue creazioni in seguito allo studio di chi l'ha preceduto, anzi secondo me è il contrario. Se parliamo di genialità questa si sviluppa in seguito allo studio dei maestri che ci sono stati nel passato, si studia la loro tecnica ed il modo di esprimersi (qualsiasi esso sia. pittura, letteratura, ...) per svilupparne idee nuove ed andare avanti. Un esempio semplice che tutti conosciamo Giotto che supera il maestro Cimabue.Giotto rendei propri personaggi maggiormente realistici nell'espressione e con l'aiuto di architetture sullo sfondo introduce per la prima volta la prospettiva nella pittura. In tal modo crea una scena e non soltanto una piatta immagine come era stato fino ad all'ora. Questo è solo un esempio, ma senza un precedente non si può sviluppare un'idea nuova....anche in matermatica o fisica, non solo in campo artistico.

Sí, infatti, è la stessa conclusione a cui sono arrivata io e per cui ho cambiato idea in corso di lettura; all´inizio mi non ero d´accordo perchè mi sembra che il messaggio che passasse fosse che il talento sia esclusivamente dipendente da una adeguata istruzione, è secondo me non è in assoluto cosí, nel senso che l´educazione non basta per riuscire a creare opere di talento. Però sicuramente un talento innato può realizzarsi al meglio se ne gli vengono dati gli strumenti, ovvero come dicevo se riesce tramite questi strumenti a crearsi un pensiero critico con cui rapportarsi agli esempi passati e contemporanei e con più consapevolezza anche alla propria arte.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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02/03/2022 10:53 #58250 da silviArki
Risposta da silviArki al topic TAPPA 2 - Parti dalla 5 alla 8
ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER SU FINALE DEL LIBRO
Attenzione: Spoiler!

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03/03/2022 07:52 #58275 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic TAPPA 2 - Parti dalla 5 alla 8
Terminata anche io la quinta parte.
Anna si riprende decisamente sul finale, anche se il suo cambiamento improvviso sottolinea ancora di più l´apatia che l´aveva caratterizzata nelle pagine precedenti. Si arriva al punto, prevedibile, in cui rinfaccia Vronskij della sua infelicità, sottolineando, a mio parere, la totale assenza d´amore in un simile rapporto. Tornando a Pietroburgo si deve confrontare con quel che è diventata la realtà per lei, finora forse non aveva pienamente afferrato quali sarebbero state le conseguenze del suo voler provare a cambiare vita. Quindi da che la bambina tanto carina le faceva dimenticare Serioza, adesso è Serioza il bambino preferito, mentre chissene importa della bambina, per la quale non si può provare amore Vista la volubilità di questi suoi sentimenti, mi chiedo se questo cambiamento sia veramente dovuto ad un attaccamento al figlio o se il figlio è semplicemente il simbolo della vita che ha perso e che adesso le sembra migliore di quella che ha attualmente.
Se Anna si è ripresa, Vronskij continua ai miei occhi a peggiore sull´ onda della superficialità ed egoismo. Anche da parte sua non vedo amore, quel che caratterizza il rapporto da ormai tanti capitoli è secondo me la completa assenza di comunicazione, il totale disinteresse a comunicare con l´altro, e alla fine della quinta parte si nota ancora di più. Anna come al solito non ha il coraggio di dire a Vronskij cosa effettivamente la tormenta, e Vronskij non è minimamente interessato a sapere cosa fa Anna e perchè ha quella espressione, anzi, ne è infastidito perchè non vuole che dopo tutto quello a cui lui ha dovuto rinunciare lei si metta anche a far problemi. Prima dell´incontro con Serioza Anna dice che non voleva parlarne a Vronskij, perchè "sapeva che a lui, malgrado che egli fosse la causa principale dell´infelicità di lei, la questione del suo incontro con il figlio sarebbe apparsa la cosa meno importante. Sapeva che egli non avrebbe mai avuto la forza di capire tutta la profondità della sue sofferenze[..]". Ecco, io continuo a pensare che io e chi di voi invece parla di storia d´amore stiamo leggendo due libri diversi....

Karenin invece continua qui a confermare una parte del suo carattere, ovvero il farsi condizionare dall´apparenza, adesso anche guidato da chi pensa di aprirgli gli occhi sulla realtà. Qui si capisce forse un po´ da dove viene questo suo atteggiamento, mi sembra infatti che possa esser cosi ossessionato dall´opinione degli altri perchè "si è fatto da solo", ed è quindi insicuro, teme di non appartenere veramente a quel ceto a cui è riuscito ad arrivare e quindi di perder tutta la stima e l´importanza sociale raggiunte con anni di gavetta.

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03/03/2022 08:04 #58276 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic TAPPA 2 - Parti dalla 5 alla 8

elis_ post=58218 userid=6006

Anna in questi capitoli mi è apparsa fragile, molto instabile, isterica, sull'orlo di una crisi di nervi, spero sinceramente che non crolli.


 

Fin dal primo momento Anna è stata descritta come una donna fortemente emotiva, pur quanto possa essere condivisibile o meno il suo carattere, se ci si riflette sù ha sempre un fondamento, comunque è una donna che vive non pochi tormenti, come ha detto Novel, e li sente tutti, al massimo! Anzi, ti dirò, adesso più che mai mi è apparsa meno fragile, mi sembra che finalmente stia prendendo qualche decisione e affrontando le situazioni (va a trovare il figlio, decide di andare a teatro, si confronta con vronskij riguardo i suoi dubbi) piuttosto che crogiolarsi nella sua situazione.

Anche secondo me Anna si è rivelata isterica o se preferite emotiva già in altri momenti, rivelando la sua instabilità emotiva, ma anche io ho apprezzato molto come nel finale della quinta parte finalmente ragiona e decide di prendere finalmente un po´ in mano la sua vita e fare quel che ritiene giusto, senza farsi trasportare passivamente da circostanze ed emozioni. Se la fa soffrire non vedere Serioza e dover vivere nascosta, allora decide che deve reagire e che é stufa di essere infelice, mi è piaciuto molto quello che è ai miei occhi un cambio notevole nel suo modo di comportarsi.

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03/03/2022 08:11 #58277 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic TAPPA 2 - Parti dalla 5 alla 8
Nella prima tappa avevamo parlato dell´importanza del francese nella società russa di quel tempo, e di quanto se da una parte ciò potesse significare e permettere apertura verso l´esterno, dall´altra è anche un simbolo sociale, la lingua della classe ricca. Nel capitolo II della parte sei questo viene espresso chiaramente, quando le donne (Kitty, Dolly, la madre, la njanja) sono in cucina a cuocere i lamponi, e Tolstoj scrive che parlano in francese in modo tale che la njanja non potesse capirle.Secondo me Tolstoj si prendeva abbastanza a cuore questa questione del linguaggio come barriera sociale, criticandolo apertamente.
 

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03/03/2022 16:45 #58283 da nautilus
Risposta da nautilus al topic TAPPA 2 - Parti dalla 5 alla 8
Terminata la parte sesta
In questa parte si è approfondita la figura di Levin che rimane per me uomo troppo rude, ma indubbiamente mi è diventato un pochino più simpatico. Sopporta pazientemente l'irruzione del fattore Scerbackij e devo dire che questa non è cosa di poco conto, ma al contempo fa scenate di gelosia alla povera Kitty che sono al limite della paranoia; il suo comportamento rende la vita difficile alla moglie che deve stare attenta anche a come muove gli occhi. Mi sono ripromessa di non giudicare, visto che Tolstoj questo ci vuole insegnare, però devo dire che questa gelosia non mi sembra così sana, limita la libertà di Kitty.
Ho trovato molto divertenti le pagine sulla battuta di caccia, immaginavo appunto il rude e burbero Levin in compagnia dell'ambiguo Veslovskij   La sua cacciata poi è stata esilarante.
Apprezzo comunque il desiderio di Levin di voler stare sempre insieme a Kitty e di non cercare svaghi lontani da lei come invece fanno Oblonskij e Vronskij. Un altro aspetto che ho apprezzato di Levin è anche la sua ingenuità che si è manifestata totalmente durante le elezioni; lui è completamente all'oscuro dei giochi di potere, al di fuori di ogni meccanismo politico, è una persona semplice, che non fa troppi calcoli.
La parte sesta è molto incentrata anche su Anna. Leggere di lei per me è uno strazio. Sarebbe facile giudicarla colpevole, puntarle il dito contro. Ho provato ad immedesimarmi in questa donna. Ha fatto una scelta d'amore, ha lasciato il marito che non amava per l'uomo che ha riacceso le sue speranze di felicità. Giusto, sbagliato? Non sta a noi appunto giudicare. C'è un figlio di mezzo, non tutte le mamme avrebbero avuto il coraggio di lasciarlo, perché di gran coraggio si tratta. Qui si apre un dilemma grande come una voragine, inseguire egoisticamente la propria felicità di donna o preservare la serenità dei figli? E' una domanda che non trova risposta, almeno io non riesco a darla, razionalmente propenderei per preservare i figli, ma messa concretamente di fronte alla scelta non saprei. Sta di fatto comunque che Anna, che una scelta l'ha fatta, non è felice e questo forse era inevitabile.
E' bellissima, forse ora più che mai, ma la sua bellezza non deriva dalla sua serenità, che è solo apparente e questo Dolly alla fine lo capisce. In realtà Anna cura maniacalmente il suo aspetto fisico perché crede che la bellezza sia l'unico modo per tenere Vronskij per sempre. Vronskij è l'uomo per cui ha messo in discussione tutta la sua vita e per cui ha abbandonato il figlio, inevitabilmente il suo uomo è diventato l'essenza del suo vivere. Anna ha paura di perderlo. Se lui la lasciasse dovrebbe ammettere di aver fatto la scelta sbagliata, ma soprattutto di aver sacrificato invano il figlio. E' chiaro che lei vive il senso di colpa di aver abbandonato il piccolo Sereza, tanto che non riesce a voler bene alla figlia che vive con lei (io penso che sia solo questo il motivo per cui sia così distaccata dalla piccola Annie, altrimenti è inspiegabile che una mamma non voglia bene alla propria figlia). Anna vive costantemente in un equilibrio precario, non riesco a provare per lei un sentimento diverso dalla pietà.
Si costringe ad essere costantemente bella, affascinante, interessante per tenere a sé Vronskij. A parte lui nulla le suscita interesse, né la figlia, né la bellissima dimora in cui vivono, la sua ossessione è Vronskij che ovviamente si sente soffocare da questo amore malato pur essendo innamorato di Anna. 
Mi piange il cuore leggere di una donna bella e intelligente che interiormente si sta consumando come una candela.

MEMENTO AUDERE SEMPER
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