Sono arrivata alla parte settimana capitolo XV.
Anche io ho trovato la parte sesta un po´ povera di spunti, come se la narrazione si fosse dovuta fermare per farci entrare un po´ nella quotidianità delle due coppie.
Ho trovato all´inizio un po´ strana l´improvvisa attenzione alle elezioni, improvvisamente tanti nomi, tante fazioni, e non riuscivo bene a capire cosa stesse succedendo, visto che da una parte mi sembra l´argomento fosse stato introdotto in modo troppo frettoloso e scorresse tutto troppo velocemente, dall´altro mi sembra si stesse dilungando troppo su una parte la cui importanza non capivo cosa cavolo centrasse. Ma quando la situazione si appiana un po´, mi sembra di capire che la scena politica serva a capire meglio i diversi stili di vita di Vronskij e Levin, e un po´ di Oblonskij. Vronskij sembra vedere in queste situazioni una occasione per affermare la sua virilità, mentre per Levin sembra tutto abbastanza inutile e confusionario; e per Oblonskij é soltanto un altro divertimento .
Riguardo a Levin, penso Tolstoj descriva bene in questa parte come ci si abitui molto velocemente a un cambio di contesto, abituandosi a trovare normali cose che fino a pochi giorni prima ci sembravano assurde.

bibbagood post=58343 userid=1044

ha scritto:

bibbagood post=58305 userid=1044 tra le altre cose, per un qualche motivo incomprensibile se non la dipendenza a piangersi addosso è gelosa della bambinaia (cosa che conferma l´assenza di amore, visto che almeno speriamo concordiamo che gelosia e amore son due cose che non possono stare insieme), ma niente, sta là e se lo tiene per sè, a prova di quanto persino la gelosia sia annoiata.

Bea non sarei così categorica, se la gelosia significa morbosità nei confronti dell'altro, togliere spazio, libertà, aria alla persona che si dice di amare allora concordo, non è amore. Ma una sana gelosia, perché secondo me esiste, può convivere con l'amore. A me Levin sembra paranoico, vede rivali in amore ovunque ma non penso che tra lui e Kitty non ci sia amore, sono all'inizio del loro matrimonio, probabilmente Levin è un insicuro, è stato rifiutato da Kitty alla prima proposta, credo che con il tempo la sua gelosia si placherà

Attenzione: Spoiler!

tanto è vero che dopo l'incontro tra Kitty e Vronskij capisce che la moglie non prova nessun sentimento per l'altro e si rasserena e si pente anche di aver avuto con Vronskij un comportamento maleducato

 

Sí, ma invece il sentimento di gelosia di Anna mi sembra dettato dal bisogno di possesso e dalla paura di ritrovarsi di nuovo sola. Come dicevamo all´inizio, a me sembra che al posto di Vronskij potrebbe continuare ad esserci chiunque, lei ha semplicemente bisogno di qualcuno che la tenga in considerazione. Il fatto che quando fa tornare Vrosnkij perchè dopo 5 giorni ancora non è tornato e dice che anche se vede che lui è arrabbiato e scontento, lei è contenta perchè l´importante è che lo abbia sotto i suoi occhi, ed è meglio averlo infelice e arrabbiato accanto che saperlo felice ma lontano da lei mentre lei si annoia....bo. E che addirittura si irrita con la figlia che non è stata abbastanza male ed è guarita troppo presto, così da non rappresentare un´arma veramente utile per giustificare la necessità di riavere Vronskij a casa....mah.
Se volete posso smettere di giudicare, visto che evidentemente siamo su linee di pensiero diverse. Ma sinceramente quel che trovo bello delle letture condivise è confrontarsi sulle varie opinioni che ci facciamo dei personaggi, e se non si può dir nulla perchè sennò vuol dire giudicare, bo, non ne capisco sinceramente molto il senso

. È un romanzo e tutte noi abbiamo gli stessi elementi per farci una opinione e un giudizio, non è che alcune di noi non possono giudicare perchè non sanno veramente cosa ha vissuto Anna o gli altri personaggi. Nel giudicare Anna non giudico tutte le donne con le loro storie che possono aver lasciato il marito o che sono gelose, bensí giudico la situazione di Anna. Ovviamente lo faccio con i miei occhi e quindi con la mia esperienza limitata, e sicuramente chi ha vissuto altre esperienze penserà che non posso capire veramente Anna; ma questo succede per qualsiasi libro, è ovvio che ognuno si crea una opinione in base alle proprie esperienze e non capisco perchè ciò improvvisamente sia sbagliato. Io non penso che Anna rappresenti tutte le donne, il 99% delle donne che ho conosciuto sono anni luce da lei, mentre magari le donne conosciuto da silviaArki sono molto simili a lei e trovo quindi giusto e sensato che possiamo vedere il personaggio di Anna in modo diverso; nel mio giudizio mi riferisco esclusivamente a quello che Tolstoj mi ha trasmesso parlandomi della sua storia e non giudico donne che possono aver vissuto esperienze simili e di cui non conosco minimamente la storia. Ma vabeh, posso limitarmi a lasciare commenti solo sullo stile, le questioni sociali e cose simili, cose da dire ce ne sono sicuramente lo stesso

Penso che tutti vorremmo che tu continuassi a commentare, le nostre, le tue opinioni sono l'anima di questo club, anzi le opinioni divergenti sono utilissime non solo per confrontarci tra noi ma anche per analizzarci ognuno interiormente. Il fatto che non ti piaccia Anna o comunque ti piaccia meno rispetto ad altri lettori, almeno ai miei occhi, non rende meno interessanti i tuoi commenti e te lo dice una a cui Anna piace ma che da Anna è distante anni luce, se mi dovessi descrivere, ahimè, mi descriverei forse più come Kitty, ed è forse per questo che Anna mi piace tanto
A parte gli scherzi, sono d'accordo con te nel ritenere quello di Anna non più amore nei confronti di Vronskij ma una vera e propria ossessione. Se ricordi in tempi non sospetti, alla lettura dei primi capitoli, sostenevo che per Anna Vronskij era l'espediente per uscire dalla gabbia del suo matrimonio, o lui un altro sarebbe stato la stessa cosa e continuo a pensarlo. Anna è una donna meravigliosa almeno ai miei occhi, lei lo sa di piacere a tutti, in particolare agli uomini, ma in fondo conquista anche le donne, vuole l'approvazione per la scelta che ha fatto, perché in fondo lei è abituata ad essere una numero uno e la sua nuova condizione di donna che ha lasciato il marito e vive con l'amante da cui ha avuto una figlia, la relega in una posizione che non le si addice.

elis_ post=58331 userid=6006Parte sesta


Sono al capitolo 23, non ho avuto particolari spunti di riflessione finora, noiosetta la parte iniziale, in cui si parla di Levin (che mi piace sempre meno) e della caccia, non mi esprimo più di tanto nemmeno sul suo matrimonio (mi trovo pienamente d'accordo su quanto già detto da Novel e Francesca) giovane e immaturo così come i due sposi, dico solo che onestamente preferisco la relazione di Anna e Vronskij, che mi sembra più matura e più profonda, onestamente. Mi è piaciuto l'approfondimento su Dolly, sui suoi pensieri di donna e di mamma ma soprattutto quelli riguardanti Anna e su come abbia provato a mettersi nei suoi panni. Molto bello anche il loro confronto, toccanti le ragioni di Anna per cui non vorrebbe avere altri figli, però non capisco perché rifiuta il divorzio.

Alice se ricordi quando Anna decide di lasciare Karenin per partire all'estero con Vronskij e il marito si convince a concederle il divorzio, lei rifiuta per una questione di principio, perché lui le vuole concedere il divorzio addossandosi la colpa e Anna questo non lo vuole accettare, poi come dice Lorenzo vedrai cosa accadrà in merito al divorzio.

Affermando che Anna rappresenta tutte le donne non mi sarei mai permessa si insinuare che tutte tradirebbero il marito, sia mai !!!!
Ma il suo personaggio come viene rappresentato da Tolstoj è in netta contrapposizione a tutti gli altri personaggi femminili. A Dolly, madre amorevole ma con un marito lascivo che sta portando la famiglia alla miseria, che però dopo il loro incontro a Mosca comincia a porsi delle domande sulle proprie scelte e sulla propria vita, non rinnegandole ma ammirandone la scelta ed il coraggio, perché sicuramente anche di questo trattasi, della cognata.

Anna vive nella vergogna e nell’umiliazione. L’amore tra lei e Vronskij vive sotto continue minacce: da quelle di Karenin, che a un certo punto vorrebbe impedire a Anna di vedere il figlio e rifiuta il divorzio, a quelle di una società ipocrita che condanna la relazione extraconiugale a una gelosia che diventa sempre più lacerante. Il suo essere piena d’angoscia, di sensi di colpa e di ossessioni, è una caratteristica tipica dell’animo femminile ed in questo rappresenta tutte le donne. Anna condanna sé stessa nel momento stesso in cui si innamora e in qualche modo si perde ma non aveva alternative, l’amore non si comanda e la esaurisce dall’interno fino a farla scivolare nell’autodistruzione. In alcuni momenti può sembrare sull’orlo della pazzia, la maggior parte degli uomini la definirebbe “isterica” ma in realtà sta soltanto reprimendo i suoi sentimenti.

Lo stesso Karenin non capisce l’unica cosa che sarebbe necessario capire: per riconquistare Anna non gli è richiesto di trasformarsi in un santo cristiano ma semplicemente di amarla. E, invece, lui è uomo completamente incapace di amare, è l’opposto di Anna e questa è la sua personale tragedia da cui derivano tutte le altre. In contrapposizione Vronskij: l’altra metà della mela di Anna, uomo seducente e fascinoso, che secondo me ama Anna con tutto se stesso suo malgrado. I due sono fatti apposta per trovarsi e rovinarsi.

Vorrei concludere con una frase che Tolstoj fa dire alla Karenina

Io penso, disse Anna sfilandosi un guanto, che se ci sono tanti ingegni quante teste, ci sono tanti generi d'amore quanti cuori.

Vorrei difendere il povero Karenin, nonostante tutti i suoi numerosi difetti, io non credo che sia completamente incapace di amare, penso che abbia solo un modo diverso di viverlo, ma soprattutto esprimerlo e dimostrarlo. Sicuramente non corrisponde allo stereotipo dell'uomo affascinante che fa perdere la testa (anche se la contessa Lidia Nonricordocomesichiama non sarebbe d'accordo con me ), ma in fin dei conti per ora è stato anche l'unico a dimostrare amore verso la bimba di Anna e Vronskij

silviArki post=58348 userid=6944
Io penso, disse Anna sfilandosi un guanto, che se ci sono tanti ingegni quante teste, ci sono tanti generi d'amore quanti cuori.

Che meraviglia! Non so se l'ho già letta e se l'ho letta mi è sfuggita, voglio sapere capitolo e pagina

nicoletta post=58349 userid=2041 
ma in fin dei conti per ora è stato anche l'unico a dimostrare amore verso la bimba di Anna e Vronskij

Anch'io ho apprezzato tanto l'affetto di Karenin per la piccola Anna, lì ho capito che dovevo smettere di giudicare i personaggi di questo romanzo perché Tolstoj li salva tutti e alla fine anch'io sono sicura che farò lo stesso.

ha scritto:

silviArki post=58348 userid=6944
Io penso, disse Anna sfilandosi un guanto, che se ci sono tanti ingegni quante teste, ci sono tanti generi d'amore quanti cuori.

Che meraviglia! Non so se l'ho già letta e se l'ho letta mi è sfuggita, voglio sapere capitolo e pagina

parte II, cap VII

Karenin E' un uomo che non sa assolutamente amare, secondo me: è troppo preso dal suo IO rispettabile, dal come si guarda in continuazione. Karenin é un uomo privo della capacità di amare. 
Ama forse il figlio, che tratta come se fosse una pratica da sbrigare? 
Si, davanti alla bimba piccola di Anna, si intenerisce, è ovvio! Ma niente più. Tutto il suo comportamento  è di conseguenza alla sua aridità affettiva. Sottolineo affettiva, che non vuole solo dire amore o amare. 

bibbagood ha scritto: Se volete posso smettere di giudicare, visto che evidentemente siamo su linee di pensiero diverse. Ma sinceramente quel che trovo bello delle letture condivise è confrontarsi sulle varie opinioni che ci facciamo dei personaggi, e se non si può dir nulla perchè sennò vuol dire giudicare, bo, non ne capisco sinceramente molto il senso

. È un romanzo e tutte noi abbiamo gli stessi elementi per farci una opinione e un giudizio, non è che alcune di noi non possono giudicare perchè non sanno veramente cosa ha vissuto Anna o gli altri personaggi. Nel giudicare Anna non giudico tutte le donne con le loro storie che possono aver lasciato il marito o che sono gelose, bensí giudico la situazione di Anna. Ovviamente lo faccio con i miei occhi e quindi con la mia esperienza limitata, e sicuramente chi ha vissuto altre esperienze penserà che non posso capire veramente Anna; ma questo succede per qualsiasi libro, è ovvio che ognuno si crea una opinione in base alle proprie esperienze e non capisco perchè ciò improvvisamente sia sbagliato. Io non penso che Anna rappresenti tutte le donne, il 99% delle donne che ho conosciuto sono anni luce da lei, mentre magari le donne conosciuto da silviaArki sono molto simili a lei e trovo quindi giusto e sensato che possiamo vedere il personaggio di Anna in modo diverso; nel mio giudizio mi riferisco esclusivamente a quello che Tolstoj mi ha trasmesso parlandomi della sua storia e non giudico donne che possono aver vissuto esperienze simili e di cui non conosco minimamente la storia. Ma vabeh, posso limitarmi a lasciare commenti solo sullo stile, le questioni sociali e cose simili, cose da dire ce ne sono sicuramente lo stesso

Bea mi spiace che si sia creato qualche fraintendimento ma, ti prego, non smettere mai di commentare e di esprimere la tua opinione, è proprio questo quello che arricchisce la lettura condivisa e la rende così bella! Con le vostre opinioni mi avete dato punti di vista differenti dal mio, spingendomi quindi a riflettere e guardare le cose da un'altra prospettiva, e trovo che sia la cosa più bella che si possa fare tra esseri umani, la cosa che più apprezzo del club, le vostre opinioni mi fanno crescere e ve ne sarò sempre grata. Ovviamente è futile scegliere una "fazione" e difenderla a spada tratta ma non mi sembra che sia questo il caso, per esempio io e Francesca ci siamo scherzosamente pungolate fin dall'inizio riguardo Vronskij e, pensa, alla fine l'ha avuta vinta lei e ne sono contenta! semplicemente ognuno ha le proprie idee, derivanti dal proprio vissuto, ma questo non deve separarci, anzi, tutto il contrario. Anna è un personaggio molto controverso, lo stiamo notando, ma credo che proprio le differenti opinioni ci possano permettere di vederla a 360 gradi perché ognuno di noi si focalizza su una sfumatura, chiaro che poi uno può anche rimanere della propria idea e va bene così, purché ci sia rispetto dell'opinione altrui. Proprio in questi ultimi capitoli che ho letto mi sono ritrovata a pensare "cavoli mi sa che aveva ragione Bea" quindi non smettere mai di dire la tua, adoro cambiare idea e mettermi alla prova!