Riportiamo in auge questo thread, al vincitore del Nobel per la letteratura vinto l'anno scorso, Kazuo Ishiguro. Ho deciso di leggere, seguendo il consiglio di Sara, partendo dal suo primo romanzo, il breve "Un pallido orizzonte di colline".

Vi saprò dire.

Nel frattempo qualcuno di voi, ha già letto qualcosa dello scrittore giapponese? Impressioni? Pareri?

Il primo impatto, leggendo questo primo romanzo scritto da Ishiguro, è l'enorme differenza di cultura con quella occidentale. Una differenza, un divario che sembra già insorgere nel rapporto tra il padre (emblema dell'amore per la propria Nazione, in cui l'onore e la disciplina sono valori imprescindibili per la salvaguardia della società) ed il figlio (che da ragione al padre più per inerzia che per convinzione).

Tra gli episodi che mi ha colpito di più, sicuramente l'incredulità e lo scalpore suscitato dalla reazione del padre, nell'apprendere che un amico del figlio è stato costretto ad ammettere che sua moglie aveva votato un partito diverso alle elezioni politiche. Segno di una società fortemente patriarcale.

Sullo stile dello scrittore, direi un romanzo che si sta facendo molto apprezzare.

Il tuo messaggio mi ha invogliato così ho pescato dallo scaffale Un pallido orizzonte di colline e ho iniziato anch'io a leggerlo. Ci sentiamo appena sarò un po' più dentro alla storia.

Grande!!!

Visto che sono un po' avanti, faccio anche un po' di spoiler!!!

VFolgore72 ha scritto:

Grande!!!

Visto che sono un po' avanti, faccio anche un po' di spoiler!!!

Cattivone!
Nel frattempo ho finito questo bel libro. Tu che mi dici? Sembrava sempre di arrivare più vicini a capire qualcosa e invece mi ha lasciata con più dubbi di prima. Ora non riesco a usare lo spoiler perciò torno a commentare più in là. Intanto è interessante questo senso di cambiamento e anche di vuoto che affrontano i protagonisti in questa Nagasaki post bomba atomica. Il confronto tra passato e modernità è pure interessante, non sembra tanto diverso dall'Italia negli anni '60-' 70 stando a quello che spesso mi raccontano i miei suoceri: le donne sottomesse che cominciano a cercare l'indipendenza, le lavatrici, vivere con i suoceri anche dopo sposati....
Comunque decisamente più nipponico questo primo romanzo di Ishiguro rispetto agli altri due più famosi che ho letto.


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A me questo libro mi è garbato parecchio, nonostante ha lasciato più dubbi che mai. Certo che un suo fascino è stato l'uso dello sbalzo temporale, raccontando episodi passati per poi tornare al presente in modo diciamo nemmeno lineare.

Tanti i quesiti, a partire dalla bambina Mariko, personaggio inquietante oltre che incompreso , fino ad un finale "aperto" ma non del tutto insoddisfacente, anzi. Insomma merita.

Si d'accordissimo con te, un libro di gran fascino!

Mariko è certamente inquietante ma mi fa pure molta tenerezza invecce Sachiko è insopportabile,
E quanto antipatico è il bambino cicciotto e saputello che incontrano durante la gita?

EmilyJane ha scritto:

E quanto antipatico è il bambino cicciotto e saputello che incontrano durante la gita?

Infatti! Non poteva morire lui?



Comunque, appena trovo un po' di spazio, darò il via alla lettura del secondo romanzo di Ishiguro. Ti unisci anche tu?

VFolgore72 ha scritto:

Comunque, appena trovo un po' di spazio, darò il via alla lettura del secondo romanzo di Ishiguro. Ti unisci anche tu?

Dipende da cosa scegli...e magari se facciamo passare un pochino di tempo almeno



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