Il Giardino dei Finzi-Contini, pubblicato nel 1962 da Einaudi, fu inserito successivamente in una più ampia raccolta, “Il Romanzo di Ferrara”, di cui rappresenta il terzo volume : nella mia biblioteca ho appunto una copia di questo tomo più ampio, edito nel 1974 da Mondadori, e la pag.125 riguarda in realtà un’altra opera di Bassani (Dentro le mura). Quindi ho preso in esame la pag.125 non del testo che racchiude l’intera raccolta, bensì della sola opera in questione, ipotizzando come pagina 1 il frontespizio del terzo volume (pagina 399 de “Il Romanzo di Ferrara”).L’io narrante fa parte della comunità ebraica di Ferrara, fra il 1929 ed il 1939, ed è amico dei due figli del prof. Ermanno Finzi-Contini, Alberto e Micol, di quest’ultima essendone anche segretamente innamorato.I Finzi –Contini accolgono il protagonista con affetto e partecipazione, tanto da integrarlo nell'ambiente familiare, e nella villa, il cui giardino fa spesso da scenario alle vicende narrate nel romanzo; e proprio nella pagina che ci occupa si racconta della prima volta in cui il protagonista viene invitato a cena : “…E’ inevitabile che il ricordo della mia prima cena a casa Finzi-Contini – eravamo ancora in gennaio mi pare – tenda un poco a confondersi, in me, coi ricordi delle molte altre cene a cui partecipai, nel corso dello stesso inverno, alla magna domus…”. Lo sfondo è quello dell’incipiente antisemitismo e delle leggi razziali; in tal senso : “… rammento altresì che quasi subito, non appena ci fummo seduti a tavola, Alberto prese l’iniziativa di riferire la storia della mia recente estromissione dalla Biblioteca Comunale, e che una volta di più mi colpì lo scarso stupore suscitato nei quattro vecchi da tale notizia……il prof. Ermanno, presomi sottobraccio, mi propose di approfittare d’allora in poi liberamente, come e quando volessi, dei quasi ventimila libri di casa, parte notevole dei quali - mi disse -, riguardava la letteratura italiana del pieno e tardo Ottocento. “.Tutto il romanzo è intriso di una serena malinconia, i protagonisti, chi più chi meno, sono presaghi degli eventi assurdi ed atroci che sconvolgeranno la comunità israelitica di Ferrara e dell’Italia tutta, ma ciò nonostante la vita quotidiana scorrerà fluida e pacata per quanto possibile : all’interno di tutto ciò si dipanerà l’amicizia fra Alberto e l’io narrante, nonché l’amore non corrisposto di quest’ultimo per Micol e le speranze disilluse degli anni giovanili.Bello ritornare su queste pagine.