@elis, uno spunto interessante per ricordarci che i lavori umili sono necessari e nobilitanti,e che tutti dovremmo aver più rispetto per ciò che la terra ci da ogni giorno.
@muchentuchen che fine degnamente indegna! che meraviglia quei posti, spero di visitarli presto.
IL FIGLIO DEL CIMITERO - Neil Gaiman
un libro letto tanti anni fa e di cui non ricordo bene la pagina "pescata", ma presumo che qui il piccolo Bod voglia onorare il ricordo di un caro "coinquilino" il cui nome forse era stato precedentemente oggetto di scherno
sarebbe evidente quindi che i genitori adottivi, anch'essi defunti e abitanti del cimitero, avessero saputo dare al ragazzo una sana educazione, per quanto concerne gente che fu, e che in quel mondo di fantasia continuava ad essere.
l'estratto:
Quando era andato al capanno per riportare i jeans, aveva preso una piccola falce che stava appesa al muro e con quella si gettò sul cespuglio di ortiche della fossa dei perduti, mandò per aria le ortiche, sferzò e falciò finché per terra non rimasero che delle stoppie che pungevano i piedi. Dalla tasca estrasse il grosso fermacarte di vetro variopinto a colori vivacissimi, il vasetto di vernice e il pennello. Intinse il pennello nella vernice e con cura tracciò, sulla superficie del fermacarte, le lettere: E.H. e sotto aggiunse: noi non dimentichiamo
Era quasi giorno. Mancava poco all'ora di andare a letto e sarebbe stato saggio non fare più tardi per un bel po' di tempo. Bod mise il fermacarte sul terreno che era stato un cespuglio di ortiche, lo depose nel punto dove supponeva che si trovasse la testa di Elizabeth. Ammirò per qualche secondo il lavoro fatto, oltrepassò la cancellata e si mise in cammino, molto più sollevato. — Niente male — disse una voce impertinente dalla fossa dei perduti. — Davvero niente male.