Recupero il libro di ieri che è "Nanà" di Zola. La pagina 103 si apre con una madre che parla a un uomo circa le sorti della figlia uscita dal collegio e che fa cadere gli uomini come pere cotte, tra cui credo anche l'uomo in questione. Dopo di che ci spostiamo a tavola e l'autore descrive una serie di portate ma, soprattutto, il gossip maschile che ha luogo in quel momento sulle fanciulle (e le loro madri) presenti a quell'evento.
Non è una pagina particolarmente interessante, però ci fa notare che è proprio vero che alcuni uomini sono comarelle mancate... accadeva nell'Ottocento come anche oggi!
Il libro di oggi è, invece, "L'esclusa" di Luigi Pirandello. A pagina 138 c'è un dialogo tra Marta, la protagonista accusata ingiustamente di aver tradito il marito e per questo ripudiata ed evitata dai paesani, e un tale Gregorio. Non ho ancora letto il libro ma già si capisce che Gregorio e Marta si incontrano e si innamorano dopo che la donna è stata accusata senza colpa. L'uomo, che in queste pagine sembra sincero, chiede a Marta di andare con lui e lasciare tutto e tutti. La donna tentenna perché ciò si ritorcerebbe contro la madre e la sorella; scopriamo, inoltre, che il marito si riprenderebbe la moglie (guarda caso dopo che sa che c'è qualcun altro che la ama) perché ha capito di averla accusata ingiustamente, Marta però non ha intenzione di tornarci insieme (e vorrei ben dire!).
— E dàlli con la diffidenza! Marta, perdio, non vedi che il mio dolore è sincero? Non puoi volerlo: ma tu devi, adesso! Che vuoi fare?
— Non lo so... non lo so... Venire con te, sì, io sì, potrei ormai: sono perduta... Ma la mamma? mia sorella? Sai che vivono di me... Posso trascinarle nell'obbrobrio? Non intendi questo? Non sai chi è mia madre?
— E allora? — domandò Gregorio con voce irritata, cercando di rialzarsi dall'avvilimento con la forza della ragione. — Non intendi che non c'è più altro scampo? O con me, o con lui, con tuo marito!
Marta si levò in piedi, alteramente.
— No! — disse. — Quest'ultima viltà, no! non la commetterò mai!
[...]
— Ti tendo la mano... la respingi... Hai pure ascoltato ciò che ho detto di là al Blandino. Se tuo marito fosse morto, t'avrei fatta mia... Qual'altra prova potrei darti dell'onestà delle mie intenzioni? Ma tu vuoi per forza vedere in me uno... uno che si sia approfittato della tua sciagura! Ebbene, no! io non sono quello che tu mi stimi. [...]
Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.
Otello - William Shakespeare