Ciao! Volevo dirvi che, a dispetto dei miei tentennamenti, sono riuscita a chiudere la seconda tappa in tempo e perciò mi appresto ad entrare nella terza.  

Ho avuto un buco di qualche ora e me lo sono goduto, recuperando tutti i capitoli che si sono concentrati soprattutto sulle travagliate vicende di Valentine de Villefort e Maximilien Morrel, una bella coppia, non c'è che dire. Sono convinta che ad un certo punto il Conte ci metterà lo zampino, per aiutare Morrel, e i nostri amanti se la caveranno. Ma per ora ci ha pensato Nonno Noirtier, che nella mia classifica personale dei personaggi per ora stravince a mani basse. Un personaggio originalissimo, incredibile come riesca ad incidere sugli eventi senza muovere un dito. 

Ma entrando nella terza tappa, di cui per ora ho letto solo un capitolo, è rientrato in scena Caderousse, che inconsapevolmente si sta avvicinando al raggio d'azione di Montecristo. E sospetto che non farà una bella fine, dato il modo in cui si è giocato l'opportunità che Dantès gli ha dato non appena evaso (sotto mentite spoglie).

Un'altra vicenda di cui aspetto con ansia gli sviluppi è la combinazione del matrimonio tra le famiglie Danglars e Cavalcanti: Danglars ha girato le spalle a Moncerf non appena ha fiutato un partito più ricco per la figlia, ma questo partito è una sagoma di cartone... e soprattutto Eugenie non mi sembra accomodante come Valentine. Confido che quella ragazza mi darà delle soddisfazioni, mandando a stendere tutti quanti. O almeno spero.

Ho letto una ventina di capitoli e le vicende vanno avanti con suspence,nonostante l' intreccio aggrovigliato la trama scorre bene. Certe volte ho l' impressione di leggere una favola scandita da qualche evento luttuoso,ma tutto sommato estraniarsi dalla realtà e farsi sedurre da un mondo lontano ed immaginifico non può che far bene allo spirito

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Beatrice condivido le tue osservazioni e anch'io arrivata a più di mille pagine non vedo l' ora di finire per leggere altro.
È una fiction che non finisce mai ma soprattutto un corposo feullitton che deve tenere desta l' attenzione di un lettore semplice e facilmente impressionabile con azioni mirabolanti e se anche irreali e con incongruenze,poco importa.La prima parte,leggendo anche qualche recensione, è la più accettabile ,quella della prigionia e della ritrovata libertà, il resto è monopolizzato dal conte supereroe che ti trasporta in una realtà alternativa estraniandoti da quella vera per immergerti in una favola che alla fine vorrà dimostrare ed insegnare al lettore del popolo ciò che è bene e ciò che è male.Per come procede la vicenda la morale del libro dovrebbe essere questa,se ti comporti bene e vivi onestamente sarai ricompensato, se ti comporti male alla fine pagherai ,una visione se vogliamo cristiana ,basti pensare a quante volte viene invocato Dio e il nostro eroe prende il suo posto per punire i malvagi.


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Finito anch'io, ed alla fine il nostro eroe, come ha sottolineato Beatrice, continua ad interpretare lo stesso ruolo di Deus ex machina , addirittura si assiste ad un evento straordinario