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SINOSSI

Ha una borsa prodigiosa, arriva con il vento e fa cose molto, molto strane: è Mary Poppins, la bambinaia più famosa di tutti i tempi.

RECENSIONE

Se avete amato il film Disney, probabilmente avrete dei problemi con la versione originale. Prima di tutto, Mary Poppins non è tanto una tata come potremmo intenderla noi, ma una di quelle governanti-istitutrici tanto in voga in Inghilterra nelle famiglie benestanti. Il loro ruolo è quello di allevare i ragazzi, insegnar loro le buone maniere e ciò che serve nella vita, molto più di quanto farebbero i genitori che, invece, sono parecchio assenti nell'educazione dei figli. Mary Poppins è tutto questo e la Travers ce la presenta molto attenta in questo ruolo ma anche severa, scontrosa, vanitosa e magica. È difficile crederlo, eppure è questa la vera Mary Poppins e una volta superato l'ostacolo dei ricordi disneyiani, il libro risulta godibile. Non sono tante le storie comuni al film ma è anche normale, inoltre il lungometraggio fa riferimento anche agli altri libri della saga. Tra le storie più belle di questo primo libro, ricordo quella dei fratellini Barbara e Giovannino e poi quella del compleanno allo zoo. In quest'ultima, secondo me, la Travers fa una forte critica allo sfruttamento degli animali ad opera dell'uomo. Mary Poppins arriva in casa Banks trasportata dal vento dell'Est proprio quando c'è bisogno di lei e, allo stesso modo, andrà via quando cambierà il vento. Non sarà un addio, ma un arrivederci! Sicuramente è un libro per bambini e ragazzi perché è il target che lo apprezzerà di più. Il problema si pone con gli adulti che conoscono il film: le due Mary Poppins sono davvero molto diverse e all'inizio sarà difficile da digerire questa differenza. Credo, però, che gli originali vadano sempre "conosciuti", pertanto consiglio la lettura.

[RECENSIONE A CURA DI MULAKY]