Mercoledì, 05 Novembre 2025

"Ritratto di signora" di Henry James

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22/03/2018 14:43 #35429 da Graziella
Risposta da Graziella al topic "Ritratto di signora" di Henry James
ho trovato molto interessante una critica apparsa sul Corriere della Sera da Pietro Citati:
www.corriere.it/cultura 16_febbraio_citati-henry-james-ritratto-signora
Mi pare che questo articolo mette d'accordo un po' tutti noi che abbiamo letto il romanzo. Scappiatemi dire fer favore cosa ne pensate.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)

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22/03/2018 15:04 #35430 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Ritratto di signora" di Henry James
Hey il Link che hai postato non funziona, ma credo sia questo l´articolo: www.corriere.it/cultura/16_febbraio_06/c...8-fa096d82f9d2.shtml

Giusto?

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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22/03/2018 15:26 #35432 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Ritratto di signora" di Henry James
A me Citati piace tantissimo U.U. E questo articolo non fa eccezione, penso sia un´analisi molto ben fatta.
Inoltre rispecchia molte delle sensazioni/interpretazioni che ho già riportato:
Novel, per me Isabel all´inizio è proprio così:
Tutti i personaggi sono incantati dall’ardore vitale di Isabel: dall’amore incontenibile che nutre per il mondo: dalla curiosità, dal desiderio, dalla brama di conoscenza e di esperienze: dal dono di imbeversi nelle anime e nelle cose; dalla mobile sinuosità di una mente, che sembra non conoscere limiti. Desidera essere libera: felice ogni istante, abolendo la sofferenza. Nessuno ha l’immaginazione più pronta nell’inventare fantasie e teorie e sogni eroici, ai quali talvolta nulla di reale corrisponde. Se rifiuta la proposta di matrimonio di Lord Warburton, che pure le piace moltissimo, è perché le sembra di limitare la sua esplorazione della vita. Chiede sempre troppo: non può rinunciare a niente; o, per meglio dire, questo ardore appassionato la spinge a non accettare niente, a volere sempre di più di quello che gli uomini e il mondo le offrono. Come ogni eroina romantica, rifiuta tutti i calcoli, le recite, le previsioni: addirittura la forma, sebbene la sua grazia naturale la faccia diventare maestra di ogni eleganza.

Mentre nella seconda parte è così: Ora è giù, a terra, con le ali spezzate, per sempre incapace di volare. Se era stata incostante, errabonda e capricciosa, ora vive prigioniera delle convenzioni, delle ferree convenzioni, che applica con uno stile impeccabile. Se aveva rifiutato il dolore, ora la sua esistenza non è che umiliazione, sofferenza, soffocazione. [..] Se aveva contemplato il mondo con grandi occhi aperti, riempiendolo del loro splendore, ora lo osserva di nascosto, come una spia. Se era stata soavemente quieta, ora è inquieta, esageratamente attiva, sarcastica, indifferente a tutto quel che fa. Il marito l’ha ferita nel profondo, sottraendole la sua forza di metamorfosi, che le permetteva di cambiar vita, pensieri, sentimenti.

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22/03/2018 15:36 #35433 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic "Ritratto di signora" di Henry James
Anch'io apprezzo molto Citati. Almeno quando riesco a comprendere ciò che lui cerca di spiegarci delle cose che non comprendiamo in certi libri. :laugh:

Qui però è più interessante capire cosa ne pensa ognuno di noi della lettura che ha fatto. E questo senza timore che un Pier (ma lui lo conosciamo e sappiamo che fanfarone sia) o un Citati (alla cui arguzia ci inchiniamo) possano ribaltare il nostro pensiero.

Siamo qui per confrontarci! ;)

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
Tanti anni nel Club e nemmeno una medaglia!

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22/03/2018 18:40 #35442 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic "Ritratto di signora" di Henry James

bibbagood ha scritto: ...però anche interpretando in questo modo il finale, non mi sembra si riscatti per la passività dimostrata precedentemente: torna a Roma da Pansy, ma poi?


Sul "poi" James in effetti non si sbilancia. E il finale aperto mi pare possa dare adito a qualsiasi possibilità e interpretazione, per cui ci può stare anche quella di Citati :) .

Riporto però anch'io questo passaggio: Ora è giù, a terra, con le ali spezzate, per sempre incapace di volare. Se era stata incostante, errabonda e capricciosa, ora vive prigioniera delle convenzioni, delle ferree convenzioni, che applica con uno stile impeccabile. Se aveva rifiutato il dolore, ora la sua esistenza non è che umiliazione, sofferenza, soffocazione. [..] Se aveva contemplato il mondo con grandi occhi aperti, riempiendolo del loro splendore, ora lo osserva di nascosto, come una spia. Se era stata soavemente quieta, ora è inquieta, esageratamente attiva, sarcastica, indifferente a tutto quel che fa. Il marito l’ha ferita nel profondo, sottraendole la sua forza di metamorfosi, che le permetteva di cambiar vita, pensieri, sentimenti.

Ebbene: "incostante, errabonda e capricciosa", così come quella vitalità, curiosità e immaginazione che pure inizialmente contraddistinguevano la protagonista, sono segni inequivocabili di un carattere forte e determinato? E resistenza (più o meno) passiva è sinonimo di mancanza di coraggio?

Io non nego che vi sia una differenza di vedute e (in parte) di comportamenti tra la Isabel di inizio libro e quella della seconda parte. Trovo però che il carattere si forgi ed emerga quando è davvero messo alla prova. Il carattere di Isabel non coincide con le aspirazioni giovanili; però - a mio avviso - si rivela forte proprio nella sopportazione. Che non significa poi arrendevolezza: proprio quel finale lascia infatti aperto uno spiraglio ad una ribellione più aperta e decisa alle "ferree convenzioni", che certo non sarebbero state spezzate trovando rifugio presso Caspar Goodwood o Lord Warburton ...
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22/03/2018 19:04 #35443 da VFolgore72
Risposta da VFolgore72 al topic "Ritratto di signora" di Henry James
Dal mio punto di vista, il finale è tutt'altro aperto. Per me Isabel torna dal marito a capo chino.

”NON RINNEGARE, NON RESTAURARE”

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26/03/2018 23:02 #35497 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Ritratto di signora" di Henry James

Novel67 ha scritto: [
Ebbene: "incostante, errabonda e capricciosa", così come quella vitalità, curiosità e immaginazione che pure inizialmente contraddistinguevano la protagonista, sono segni inequivocabili di un carattere forte e determinato? E resistenza (più o meno) passiva è sinonimo di mancanza di coraggio?

Io non nego che vi sia una differenza di vedute e (in parte) di comportamenti tra la Isabel di inizio libro e quella della seconda parte. Trovo però che il carattere si forgi ed emerga quando è davvero messo alla prova. Il carattere di Isabel non coincide con le aspirazioni giovanili; però - a mio avviso - si rivela forte proprio nella sopportazione. Che non significa poi arrendevolezza: proprio quel finale lascia infatti aperto uno spiraglio ad una ribellione più aperta e decisa alle "ferree convenzioni", che certo non sarebbero state spezzate trovando rifugio presso Caspar Goodwood o Lord Warburton ...


Non so, il confronto con te sicuramente mi sta portando a rivalutarla e a cercare di capire di più quello che può nascondersi dietro i suoi comportamenti e le sue scelte. Ma la tua visione rimane per me troppo romantica, perchè a me non sembra che lei "sopporti", come dici tu, ma che invece si lasci scivolare addosso la sua vita, con indifferenza: per quanto mi riguarda, è arrendevolezza.
Tuttavia concordo che è un personaggio più complesso di quel che può apparire dalla storia piatta del libro, vive un'evoluzione, una crescita, e forse è anche questo indice di personalità, ovvero la capacità di definirsi tramite le esperienze che la vita pone davanti. Se all'inizio il suo intento è fare più esperienze possibili, con il bisogno di acquisire il più possibile senza soffermarsi ad eleborare, nella seconda parte c'è questa eleborazione. Peccato che per quanto mi riguarda l'elaborazione dell'esperienza rimanga limitata al pensiero senza tradursi in azione.

Facendo il confronto con le altre due opere che ho letto di James, trovo molti punti in comune con Washington Square e nessuno con Giro di vite. La protagonista di Washington Square sembra essere l'abbozzo di quel che diventerà Isabel Archer. Le famiglie sono diverse, le vicende anche cosi come il finale, ma anche in quest'altra opera la figura femminile, con la sua personalità, è il fulcro della storia.

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