A dicembre vorrei leggere "La vegetariana" di Han Kang, premio Nobel 2024. Qualcuno si vorrebbe unire? Beatrice ha già espresso il suo consenso, quindi non lasciateci soli!
Trascrivo la sinossi:
«Ho fatto un sogno» dice Yeong-hye, e da quel sogno di sangue e di boschi scuri nasce il suo rifiuto radicale di mangiare, cucinare e servire carne, che la famiglia accoglie dapprima con costernazione e poi con fastidio e rabbia crescenti. È il primo stadio di un distacco in tre atti, un percorso di trascendenza distruttiva che infetta anche coloro che sono vicini alla protagonista, e dalle convenzioni si allarga al desiderio, per abbracciare infine l'ideale di un'estatica dissoluzione nell'indifferenza vegetale. La scrittura cristallina di Han Kang esplora la conturbante bellezza delle forme di rinuncia più estreme, accompagnando il lettore fra i crepacci che si aprono nell'ordinario quando si inceppa il principio di realtà – proprio come avviene nei sogni più pericolosi.

Mi aggiungo anch'io!

Io sarei  interessata... mi incuriosisce a dire il vero più  l'autrice  che  la trama  del romanzo in sé... forse se non fosse stata vincitrice del premio Nobel non l'avrei  neanche notata...
sono dubbiosa anche perché: 
- ho letto recensioni  contrastanti....qualcuno  definisce il romanzo  troppo "crudo"  
- in genere non amo  particolarmente   gli autori  orientali... 
- ho un Atavico  dissidio interiore con questa scelta di vita che nasce da un  mio desiderio "teorico" di condividere la scelta non supportato da una volontà  di  realizzazione  "concreta"...
Pertanto sarei attratta dalla lettura, ma  sono anche un po' timorosa...
Ci penserò ...

Anche io avevo intenzione di leggerlo, mi unisco a voi volentieri! 

Dal momento che molti degli interessati leggeranno anche il libro del mese, direi di iniziare questa lettura su per giù dal 10 in poi   Ovviamente potete leggere e commentare quando volete, ma come lettura condivisa darei questa data come inizio orientativo. 
@Marialuisa, anche io ho sentito commenti contrastanti e anche tra i positivi molti fanno presente proprio la "crudezza" e il senso di disagio che trasmette il libro. Però essendo un libro molto chiacchierato sono curiosa di farmi una mia opinione e quindi dai, prova a unirti anche tu e al massimo lo abbandoni ma almeno ti sarai fatta un'idea più precisa 
 

Ciao a tutti! Penso di iniziare a leggere il libro oggi o al massimo domani   

Ho iniziato oggi la lettura e ho già terminato la prima parte, la storia è effettivamente un po' strana così come lo sono i personaggi ma non mi dispiace, anzi, mi ha appassionata. Detesto il marito già dalle prime pagine, dice di volere una vita tranquilla e mediocre ma in realtà vuole accanto una persona accondiscendente che sì, lo lasci in pace, ma che faccia anche quello che dice lui senza troppe storie. La storia del reggiseno poi mi ha mandata su tutte le furie, assurdo che voglia costringere la moglie a indossare un reggiseno nonostante lei dica che le dà fastidio!
La svolta del vegetarianesimo mi sembra proprio una sorta di liberazione per la donna, sembra come se finalmente abbia alzato la testa e abbia deciso per sé stessa, finalmente prende una decisione pur facendo arrabbiare gli altri, proprio riguardo alla scena del reggiseno mi ha colpito il paragone che fa quando dice di avere un peso sul petto, esattamente come quando indossa il reggiseno, si sente costretta e soffocata da qualcosa che nemmeno sa bene cos'è ma sa per certo che adesso la carne la disgusta e ha preso la decisione di non mangiarla più, così come di non indossare più il reggiseno. L'altra cosa che mi ha colpito molto è come nessuno parli con questa donna, nessuno le ha mai chiesto il perché di questa scelta, tutti invece decidono di imporle le proprie decisioni. È una storia dal sapore di solitudine, ma in questa solitudine la protagonista sceglie almeno di tenere fede alle sue convinzioni, al contrario del marito che invece fa di tutto pur di ritardare il rientro a casa perché ha la sensazione di convivere con una sconosciuta, senza che faccia il minimo sforzo per provare a conoscerla.

Una curiosità che mi è sorta aldilà della trama sono i nomi: mi sembrano dei nomi composti e alcuni di loro sono simili, sarà una specie di patronimico come quelli russi? Qualcuno sa come funziona in Corea?

Anche io ho iniziato. Ho letto una decina di pagine e la storia mi ha preso subito, è molto particolare e a tratti inquietante e mi incuriosisce sapere come procede.
Non mi sbilancio sulle ragioni a base della scelta della donna, perché voglio leggere di più.
La scelta di non portare il reggiseno è il sintomo di una esigenza di libertà che si collega con la scelta vegetariana? Chi lo sa

 

ha scritto:

Una curiosità che mi è sorta aldilà della trama sono i nomi: mi sembrano dei nomi composti e alcuni di loro sono simili, sarà una specie di patronimico come quelli russi? Qualcuno sa come funziona in Corea?

Come regola generale, i coreani possiedono un nome composto da tre caratteri cinesi, che vengono pronunciati con tre sillabe coreane. La prima di queste costituisce il cognome, mentre le seguenti due formano il nome.
In Corea ci sono pochissimi cognomi "originali" (poi per effetto della globalizzazione ne sono stati importati altri; ma i cognomi coreani mi pare siano circa 300, numero bassissimo considerata la popolazione). Questo problema ha reso necessario, col tempo, distinguere tra clan di appartenenza, così che persone con lo stesso cognome sapessero di non avere dei legami di parentela tra loro. Per questa ragione, molto spesso la prima sillaba del nome è una particella indicante il clan, e la seconda sillaba è il nome vero e proprio. Ecco spiegato perché molte persone hanno nomi simili tra loro.

P.S. Spero di iniziare la lettura domani! 

Buongiorno!
Ho iniziato la lettura questa mattina e il commento a caldo è: Quanto è irritante il modo in cui il marito denigra la moglie? Ottime le motivazioni che lo hanno portato a sposarla, non c'è che dire.
Per quanto riguarda la storia del reggiseno: io come lei 
Comunque la mia impressione è ottima, sono molto curiosa di proseguire e capire cosa si celi dietro il cambiamento improvviso (sono sicura sia metafora di qualcosa di più profondo).