guidocx84 ha scritto: ... non mi stancherò mai di dirlo: per me la lettura è come un viaggio. C'è a chi piace viaggiare in compagnia (io sono uno di quelli) o chi preferisce viaggiare da solo. Oppure c'è chi ha sempre viaggiato in compagnia che ad un tratto, o ogni tanto, ha voglia di viaggiare da solo... e viceversa.... Tutto normale... e dipende anche dal viaggio 
Bravo, Guido: bella metafora! E allo stesso modo ho molto apprezzato il post di Niggle, che sottolinea l'intimità del rapporto tra libro e lettore, che può estrinsecarsi in condivisione ma che può ugualmente rimanere silenzio.
Ciò si sposa perfettamente con la conclusione del nostro Admin, secondo cui "ognuno deve sentirsi libero di partecipare alle attività del club come meglio crede. Poi ovviamente è giusto discuterne ma questo non vuol dire che si debba poi fare univocamente in un modo o nell'altro".
Su questo sono assolutamente d'accordo. Però io, forse sbagliando, ho inteso questo
thread come una discussione sulle modalità di partecipazione ad un GdL, non ad un forum.
Pertanto concordo ancora con Guido quando scrive ...
guidocx84 ha scritto: Relativamente ai ritmi di lettura però possiamo farci poco: ognuno ha i suoi e non è giusto forzarli... pena il disinnamoramento per la lettura.
... però al contempo avrei anche qualcosa da obiettare. Gli utenti che approdano sul forum, ci arrivano dopo aver viaggiato più o meno a lungo da soli: mi sembra pertanto giusto consentir loro di accedere ai vari topic aperti in precedenza, così che essi possano intervenire portandovi il loro bagaglio d'esperienza e gli altri, eventualmente, replicare a loro volta.
Un gruppo di lettura presuppone invece la scelta - da parte degli iscritti - di fare un viaggio tutti insieme: qui il numero e l’identità dei partecipanti sono già definiti all'inizio, così come gli obiettivi e le scadenze. Ecco allora che bisognerebbe trovare un'andatura (ritmo di lettura) media, cui tutti dovrebbero cercare di adeguarsi. E allo stesso modo, quell'equilibrio tra silenzio e condivisione dovrebbe senz'altro risolversi a favore della seconda: ci sarà forse chi parlerà di più e chi meno, però la mia iscrizione al GdL presuppone non solo un interesse per la voce del libro, ma anche per quella dei lettori. Chi si iscrive dev'essere dunque consapevole che viaggiando su altri ritmi, o mantenendo ad oltranza il proprio riserbo, priva gli altri della propria compagnia, cioè di un qualcosa su cui gli altri pensavano di poter far conto. Insomma, tanto valeva continuare a viaggiare per conto proprio, no?
Questa è la mia visione di un GdL: ma non avendone avuto praticamente esperienza, è possibile che sia forse troppo utopistica.