Mercoledì, 05 Novembre 2025

Il vademecum del buon club del libro

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02/10/2015 06:15 #19158 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Il vademecum del buon club del libro

guidocx84 ha scritto: Poiché ho notato che anche qui sul Club del Libro è una pratica che capita quella di proporre nella rosa dei tre titoli libri che, chi li propone, ha già letto, volevo sapere cosa ne pensate a tal proposito.
Ora, mi domando: perché, avendo 3 crediti a disposizione, dovrei spenderli per proporre la lettura di un libro che ho già letto privandomi della possibilità di "viaggiare" insieme agli amici? E' come se invece di andare in viaggio in compagnia, andassi in viaggio da solo e l'anno dopo seguissi sui social l'andamento dello stesso viaggio fatto però dalla mia compagnia senza di me :laugh: :laugh: Continuo con la metafora del viaggio Novel! :laugh: :laugh: ;)

Si apra il dibattito! :laugh: :laugh: :laugh:


Premetto che a me piace leggere ma anche rileggere. E nell'anno trascorso insieme a voi (il 4 ottobre è priorio un anno esatto) ho spesso riletto, come libri del mese, libri che avevo già letto in vari momenti della mia (abbastanza lunga) vita.

Quando ho fatto le mie tre proposte le ho fatte con questa logica, due su tre erano libri che avevo già letto ma che molto volentieri avrei riletto insieme a voi.

La metafora del viaggio è efficace però voglio dire se c'è qualcuno che mi accompagna in un posto che già conosce perché già visitato magari il mio viaggio sarà più proficuo o semplicemente perderò meno tempo a cercare i posti che so interessarmi... :P :P :P

Il rischio a parer mio nel mettere la regola ferrea di proporre solo libri che non si è letto è di "buttare" il proponente verso i libri di riconosciuta "affidabilità" come i classici o libri che hanno avuto una particolare successo o risonanza. Insomma si cercherebbe di ridurre al minimo i rischi di cattive sorprese.

Invece credo che le proposte dovrebbero fare ANCHE (non SOLO ovviamente) riferimento alle scoperte di ognuno di noi, scoperte che ci piace condividere con altri ed occasione di una bella rilettura condivisa per chi appunto propone.

E' solo la mia idea... :laugh: :laugh: :laugh:

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
Tanti anni nel Club e nemmeno una medaglia!

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02/10/2015 10:50 #19178 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Il vademecum del buon club del libro

pierbusa ha scritto: Invece credo che le proposte dovrebbero fare ANCHE (non SOLO ovviamente) riferimento alle scoperte di ognuno di noi, scoperte che ci piace condividere con altri ed occasione di una bella rilettura condivisa per chi appunto propone.


E stavolta tocca a me, quotare Pier (non ci siamo messi d'accordo, eh ... :lol: ).

E' vero: il rischio che dietro questa scelta (di proporre cioè libri già letti) si celi un po' di narcisismo c'è, così come esiste il pericolo che le scelte risultino alla fine indotte o "pilotate".
D'altra parte, per chi propone, c'è anche il rovescio della medaglia: c'è anche il rischio, infatti, che ai lettori il libro, una volta letto, non piaccia. E così l'ego del narcisista subirebbe la legge del contrappasso.

Ma il puro desiderio di mostrare agli altri ciò che a noi è piaciuto (e dunque forse anche un po' di noi stessi), mi sembra legittimo, soprattutto se si vuol stimolare la discussione anche in fase di votazione e se si vuole avere un "collante", ossia qualcuno che faccia da guida e riferimento durante la discussione.
E comunque ci sarebbe anche un'altra eventualità, da tenere in considerazione: potrei infatti proporre libri che in precedenza non mi avevano del tutto convinto, o che ora ricordo solo confusamente, ma per i quali attendevo solo un'occasione per una rilettura ...

Io ho già la tendenza a ripetere i viaggi che più mi son piaciuti: se trovassi degli amici, non esiterei a spendere i miei crediti per unirmi a loro, anche se la meta finale io appunto già l'ho vista. Ma se prima avevo viaggiato da solo, ora viaggerò in compagnia: e non è detto che le sensazioni saranno le medesime ;) .

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02/10/2015 11:55 #19185 da Blue
Risposta da Blue al topic Il vademecum del buon club del libro
Anche io concordo con Pierbusa e Novel67.
Perché privarsi del piacere della rilettura di un libro che ci ha appassionato e della possibilità di discuterne con persone che potrebbero apprezzarlo o meno, ma fornire interessanti spunti di riflessione o semplicemente un punto di vista diverso.
Magari all'epoca della prima lettura non si è avuta questa possibilità.
In fondo è per questo che ci ritroviamo nel club.

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07/10/2015 23:29 #19516 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Il vademecum del buon club del libro
Consiglio la lettura in allegato.

File allegato:

Nome del file: la-lettura...arco.pdf
Dimensione del file:229.23 KB


Letta per la prima volta stasera, a 5 anni dalla creazione del Club del Libro... ho i brividi... :laugh: :laugh:

Cosa ne pensate? :cheer:

«Heaven goes by favor. If it went by merit, you would stay out and your dog would go in.» Mark Twain
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17/10/2015 19:17 - 17/10/2015 19:18 #19969 da EmilyJane
Risposta da EmilyJane al topic Il vademecum del buon club del libro
Commento finalmente il documento anche se è già un po' che l'ho letto.
Davvero molto interessante, a tratti un pochino ostico, ma offre davvero tanti spunti.

Riporto qui il passaggio che mi ha colpito più di tutto:

La lettura solitaria scopre, a volte anche con stupore, che sa farsi anche ascolto delle letture altre, e lo fa non per caritatevole e politicamente corretto spirito solidale, ma per proprio interessato tornaconto, per il guadagno che ne ricava. Proviamo a sintetizzarlo, a contabilizzarlo, questo guadagno:
- un'altra lettura è possibile: nel gruppo il lettore scopre, a volte con il travolgente ritmo di una rivelazione,
che ciò che egli ha letto può essere letto da un altro punto di vista, e che queste due o più letture lungi
dall'escludersi si completano a vicenda;
- ecco i libri che avrei sempre desiderato leggere ma non sapevo nemmeno che esistessero: nel gruppo il
lettore fa conoscenza di libri che non conosceva e questi libri non sono solo consigliati da lettori affini, sono
già direttamente sulla loro pelle sperimentati, deglutiti, incorporati;
- io leggo perché ti rispetto, io ti rispetto perché leggo: nel gruppo si impara, a prezzo di qualche tentennamento, che a fondamento della lettura sta il rispetto dell'integrità della libertà e dell'inviolabilità
dell'altra persona che ci legge accanto e, per estensione, questo atteggiamento di apertura etica si applica a
tutti i restanti problemi dell'umanità e del pianeta;
- alla lettura sommo l'ascolto: in una società in cui si è persa (per effetto del rumore e dell'egoismo) ogni
capacità di ascolto, e in cui la stessa competenza di lettura si è drammaticamente separata dalla capacità di
ascolto, il gruppo insegna l'importanza dell'ascolto per ogni buona lettura
- io non basto alla mia lettura: da un lato il lettore rompe la solitudine e trova un senso aggiuntivo (non
sostitutivo) nella lettura degli altri; dall'altro questa uscita dall'isolamento porta con sé anche l'uscita
dall'autarchia, comporta il riconoscimento dell'impossibilità di un'autosufficienza del lettore solitario;
- l'orgoglio di leggere: nel gruppo il lettore trova i propri simili, spesso mimetizzati e irriconoscibili nei
travestimenti della vita quotidiana e lavorativa, può fare outing, uscire allo scoperto, sbattere in faccia alla
società degli ignoranti che sanno tutto, dei sempre ben informati, degli arrivisti e degli arrivati, la sapienza
che deriva dalla consapevolezza di non sapere (e più si legge più ci si accorge di non sapere, e di essere
felici di non sapere);
- lego ergo sum: nel gruppo si attua la costruzione della soggettività del lettore, ossia il lettore elabora
la coscienza e la conoscenza di se stesso attraverso la lettura e il confronto con la lettura degli altri;
- leggendo sento e penso: nel gruppo l'esperienza di lettura attinge ad entrambi i canali attivati dalla lettura,
criticità e pathos, affermandone l'uguale dignità e la forte compenetrazione, non esistendo un pensiero
scevro da emozioni o un'emozione totalmente acefala;
- leggo e poi rileggo ancora: la rilettura si afferma come una sorta di onda lunga resa necessaria dalla
stessa piena del piacere del testo e il gruppo fomenta e instilla il ricorso alla rilettura, spingendo il lettore a
riprendere in mano il libro dopo averlo letto e discusso;
- tengo traccia delle mie letture: la lettura verso cui ci spinge il gruppo è qualcosa di diverso da una lettura che si esaurisce nel momento del suo prodursi, è una lettura costretta a tener traccia del suo percorso, a
riconoscere il testo, e una volta riconosciutolo, comunicarlo ad altri. Questo risultato è molto difficile da
ottenere per il lettore solitario, sia per mancanza di motivazione che per mancanza di strumenti. Ed è in
questo cammino che la lettura praticata dal e nel gruppo mostra il suo punto di massimo distacco
dall'oralità e di massima vicinanza con la scrittura


Ecco, mi è sembrato davvero bello fare parte di tutto questo dopo aver letto questi punti, su cui magari già mi capitava di riflettere ma vederli nero su bianco e scritti così accuratamente è un'altra cosa. ;)

Altri passaggi che ho molto apprezzato, nelle note:

Occorrerà anche iniziare a dire che siamo un po' tutti lettori sia di Proust che della Steel. Ossia che la classificazione un po' facile per etichette di qualità dimentica che in momenti diversi leggiamo testi diversi, che ogni testo risponde a una sua funzione, e che non c'è nulla di male nell'utilizzare, a seconda dei bisogni di lettura, ora l'uno ora l'altro.
Stiamo parlando come lettori, non come critici. Qui sta la radice biblioterapeutica della lettura e del gruppo di lettura.
Vi sembra ragionevole sostenere che il diclofenac vale di più del nimesulide? Dipende se avete il colpo della strega o un'infiammazione.

:laugh:
La riabilitazione del cosiddetto lettore comune, sottraendolo alla visione diminuente della Woolf (VIRGINIAWOOLF, Il lettore comune, Genova, Il Melangolo, 1995) e delle società letterarie dell'Ottocento e del primo Novecento (quelle che nascevano contro il lettore comune), è in effetti uno degli aspetti più interessanti dell'attività dei gruppi di lettura.
A volte coloro che li frequentano sono persone che non hanno alle spalle degli studi e svolgono lavori manuali, ma attraverso la lettura hanno sviluppato notevoli capacità critiche e intellettuali. E' un grande merito dei gruppi di lettura aver riconosciuto le loro qualità e le loro competenze (a differenza della scuola, delle istituzioni culturali e del mondo del lavoro) e aver creato un ambito in cui anche il loro punto di vista può contare.


Beh, trovo quest'ultimo passaggio davvero speciale, il fatto che siamo tutti liberi lettori, che non conta quello che abbiamo fatto nella vita ma solo quello che sentiamo mentre leggiamo e che le opinioni di tutti sono ugualmente valide, mi sembra davvero davvero bello. Non siamo critici e non vogliamo esserlo, la lettura è fatta di emozioni e ci affidiamo a quelle, oltre al senso critico che appunto abbiamo e che sviluppiamo anche grazie al gruppo.

Beh, in questo momento mi sento di dire un bel GRAZIE a tutto il gruppo, nonostante alcuni momenti di incomprensioni o di scoraggiamento, da quando vi ho scoperto è sempre piacevole essere qui con voi! :blush:

"Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato" (Il signore degli anelli - Tolkien)
Ultima Modifica 17/10/2015 19:18 da EmilyJane.

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17/10/2015 19:33 #19970 da EmilyJane
Risposta da EmilyJane al topic Il vademecum del buon club del libro
Volevo poi riportare la mia esperienza al gruppo di lettura (fisico) della biblioteca a cui finalmente ho deciso di partecipare (trattando Jane Eyre non potevo mancare): è stata un'esperienza positiva nel complesso e senz'altro ci tornerò ma è molto diverso da come siamo abituati qui sul forum.
Intanto saremo stati circa una trentina di persone (davvero tante mi sembra), età media sui 50 anni, ma diverse signore sui 60 e oltre. Gli uomini erano forse un quarto rispetto alle donne (anche meno).
L'incontro dura circa 1 ora e mezza, compreso però un piccolo rinfresco finale con te e pasticcini: essendo questo il primo incontro dell'anno mezzora è andata via solo per spiegare il funzionamento del gruppo e il tema che sarà trattato quest'anno. Poi la discussione sul libro si è svolta soprattutto tra poche persone che prendevano spesso la parola, tutti gli altri sono rimasti a bocca asciutta o per propria volontà (come me) o perchè comunque avrebbero fatto fatica visto che ci sono certe persone che tendono ad imporsi ed il tempo è breve.
A questo proposito riporto un altro pezzetto del documento di Guido che ci sta a pennello:

Per quanto riguarda l'educazione all'ascolto praticata dai gruppi di lettura, ELLEN MOORE e KIRA STEVENS osservano come l'attesa di voler-dover prendere la parola in un gruppo a volte possa sottrarre attenzione
all'ascolto degli interventi degli altri, perché uno è concentrato su quello che vuole dire e sulla cattura del momento giusto per dirlo, e come sia quindi compito dei coordinatori anche quello di stabilire un clima in cui questo meccanismo non possa attecchire.


Ecco quindi che, secondo me, il forum ovvia molto a questo problema e,come avevo già detto qualche messaggio fa, qui ognuno è libero di prendere la parola, non ci sarà mai qualcuno costretto a stare zitto perchè non c'è tempo o non trova il momento giusto in cui inserirsi.

Un altro svantaggio del gruppo biblioteca è che i libri vengono scelti dalla coordinatrice che però ha lei stessa le "mani legate" visto che le scelte devono ricadere su libri facilmente reperibili in gran numero tramite il prestito interbibliotecario, di modo da dare a tutti la possibilità di leggere, anche a chi non può comprare il libro. Se da un lato la cosa è molto bella e nobile, dall'altro limita tantissimo le scelte.

Vabbè, quindi se uno ha la possibilità di seguire un gruppo fisico e pure di stare qui sul forum, io direi che le deve cogliere entrambe, non facciamoci mancare nulla. :cheer: Ma soprattutto rimaniamo sempre sul forum che offre moltissime opportunità ;)

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17/10/2015 21:17 #19972 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Il vademecum del buon club del libro

EmilyJane ha scritto: Volevo poi riportare la mia esperienza al gruppo di lettura (fisico) della biblioteca a cui finalmente ho deciso di partecipare (trattando Jane Eyre non potevo mancare): è stata un'esperienza positiva nel complesso e senz'altro ci tornerò ma è molto diverso da come siamo abituati qui sul forum.
Intanto saremo stati circa una trentina di persone (davvero tante mi sembra), età media sui 50 anni, ma diverse signore sui 60 e oltre. Gli uomini erano forse un quarto rispetto alle donne (anche meno).
L'incontro dura circa 1 ora e mezza, compreso però un piccolo rinfresco finale con te e pasticcini: essendo questo il primo incontro dell'anno mezzora è andata via solo per spiegare il funzionamento del gruppo e il tema che sarà trattato quest'anno. Poi la discussione sul libro si è svolta soprattutto tra poche persone che prendevano spesso la parola, tutti gli altri sono rimasti a bocca asciutta o per propria volontà (come me) o perchè comunque avrebbero fatto fatica visto che ci sono certe persone che tendono ad imporsi ed il tempo è breve.
A questo proposito riporto un altro pezzetto del documento di Guido che ci sta a pennello:

Per quanto riguarda l'educazione all'ascolto praticata dai gruppi di lettura, ELLEN MOORE e KIRA STEVENS osservano come l'attesa di voler-dover prendere la parola in un gruppo a volte possa sottrarre attenzione
all'ascolto degli interventi degli altri, perché uno è concentrato su quello che vuole dire e sulla cattura del momento giusto per dirlo, e come sia quindi compito dei coordinatori anche quello di stabilire un clima in cui questo meccanismo non possa attecchire.


Ecco quindi che, secondo me, il forum ovvia molto a questo problema e,come avevo già detto qualche messaggio fa, qui ognuno è libero di prendere la parola, non ci sarà mai qualcuno costretto a stare zitto perchè non c'è tempo o non trova il momento giusto in cui inserirsi.

Un altro svantaggio del gruppo biblioteca è che i libri vengono scelti dalla coordinatrice che però ha lei stessa le "mani legate" visto che le scelte devono ricadere su libri facilmente reperibili in gran numero tramite il prestito interbibliotecario, di modo da dare a tutti la possibilità di leggere, anche a chi non può comprare il libro. Se da un lato la cosa è molto bella e nobile, dall'altro limita tantissimo le scelte.

Vabbè, quindi se uno ha la possibilità di seguire un gruppo fisico e pure di stare qui sul forum, io direi che le deve cogliere entrambe, non facciamoci mancare nulla. :cheer: Ma soprattutto rimaniamo sempre sul forum che offre moltissime opportunità ;)


Letto, sottoscritto e...approvato!!! :laugh: :laugh: :laugh:

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18/10/2015 11:00 #19975 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Il vademecum del buon club del libro
Ho atteso un po’ a commentare questa relazione, per paura che vi si scorgesse solo un intento polemico. Ora però approfitto di chi mi ha preceduto :) per evidenziare un passaggio che ho sempre creduto fondamentale, per la buona riuscita delle nostre maratone. Ed è il completamento del brano che è già stato riportato.

Sostiene il relatore che un gruppo di lettura ha come elemento caratterizzante la condivisione della lettura. “Condivisione, però, non è, come abbiamo detto, lettura collettiva. E’ piena tesaurizzazione della lettura privata e riporto ad altri, nella misura in cui ciò è possibile, del guadagno, dell’emozione, dello scacco, anche, che la lettura ha determinato in noi”.

Dunque, la condivisione è allo stesso tempo il mezzo d’espressione ed il fine del GdL. Ed essendo quest’ultimo nient’altro che il “proprio interessato tornaconto”, è chiaro che stiamo parlando di un fine puramente egoistico.

Ecco, qui io ho ripensato alla nostra recente esperienza. A mio avviso noi “maratoneti”, insistendo tanto (me compreso) sul rispetto delle scadenze come dimostrazione del nostro spirito di solidarietà, rischiamo a volte di perdere un po’ di vista lo scopo precipuo della nostra partecipazione: il tornaconto personale.

Ora, poiché una maratona - per definizione - presuppone un percorso dilatato nello spazio e nel tempo, io penso sia necessario che lungo la strada ognuno lasci periodicamente traccia del proprio passaggio. Non per se stessi, ma per gli altri, che solo così potranno “contabilizzare” in qualche modo il proprio guadagno.

Ovviamente, questa traccia non potrà risolversi nello specificare la pagina cui si è arrivati in quel momento: infatti non condividiamo cose o numeri, bensì impressioni. E poiché è solo tramite la condivisione delle nostre impressioni che è possibile tenere in vita il gruppo, non bisognerà abituarsi a considerare tale pratica “obbligatoria”, anziché facoltativa, come spesso abbiamo detto e ripetuto?

Quest’obbligo non dovrebbe infatti essere vissuto in senso coercitivo: in fondo, la partecipazione ad una maratona nasce da una libera scelta. Poi potremo anche stabilire tutte le regole o indicazioni che vorremo, ed esigerne sempre il dovuto rispetto oppure modificarle di volta in volta. Ma lo scopo è l’unica cosa che non potrà mai cambiare e su cui ritengo si debba essere pienamente intransigenti, l’uno con l’altro.

Probabilmente la nostra esperienza in materia è ancora troppo acerba; ma in ottica futura penso che su questo avremo modo di riflettere ancora e con maggior consapevolezza.

Senza contare poi che il relatore considera le maratone cosa ben diversa da un GdL :ohmy: : ma per non dilungarmi troppo, preferisco ora fermarmi qui ...
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18/10/2015 11:21 #19978 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Il vademecum del buon club del libro

Novel67 ha scritto: Quest’obbligo non dovrebbe infatti essere vissuto in senso coercitivo: in fondo, la partecipazione ad una maratona nasce da una libera scelta. Poi potremo anche stabilire tutte le regole o indicazioni che vorremo, ed esigerne sempre il dovuto rispetto oppure modificarle di volta in volta. Ma lo scopo è l’unica cosa che non potrà mai cambiare e su cui ritengo si debba essere pienamente intransigenti, l’uno con l’altro.

Probabilmente la nostra esperienza in materia è ancora troppo acerba; ma in ottica futura penso che su questo avremo modo di riflettere ancora e con maggior consapevolezza.

Senza contare poi che il relatore considera le maratone cosa ben diversa da un GdL :ohmy: : ma per non dilungarmi troppo, preferisco ora fermarmi qui ...


Concordo pienamente con Lorenzo. Non mi piace solo la parola "obbligo" la sostituirei con "auspicabile". Il fine della condivisione è quello di "socializzare" le impressioni di lettura di ognuno di noi. Sarebbe auspicabile che ciò avvenisse per tutti i partecipanti ad una maratona. Se qualcuno si tirasse indietro e non condividesse le proprie impressioni avrebbe usato la maratona solo come stimolo alla lettura e non come stimolo alla condivisione. ;)

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18/10/2015 12:33 #19986 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Il vademecum del buon club del libro

pierbusa ha scritto: Non mi piace solo la parola "obbligo" la sostituirei con "auspicabile".


Facciamo allora "obbligatoriamente" auspicabile? :lol: ...

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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

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Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

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Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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