aggiungo qualche spunto di riflessione a quelli lasciati da Max e Pier....
alle letture proposte io aggiungerei Fahrenheit 451 di Bradbury e Un'arancia a orologeria di Burgess...
e aggiungerei anche due film: Arancia meccanica e Quarto potere...
...secondo me è interessante partire da alcune indicazioni bibliografiche....
Orwell nasce in India, vive in Inghilterra, combatte in Spagna...insomma Orwell è essenzialmente un europeo che vive il colonialismo e l'imperialismo inglesi, che vive i regimi totalitari europei, che è affascinato dalle idee rivoluzionarie e poi è deluso dal regime sovietico...
in 1984 si può trovare un po' di tutto questo...e, secondo me, la sua visione è assolutamente pessimistica...è come se dicesse "l'unica via per spazzare la dittatura è la rivoluzione...ma questa non ha speranza di riuscita"
uno spiraglio di speranza, invece, è presente nel finale di Fahrenheit 451...
ma Bradbury è uno statunitense nato e vissuto in una democrazia in piena fase di maturazione (del 1951 ad esempio è la regola sul limite al numero di mandati dei presidenti USA, ma dello stesso periodo è la cd. caccia alle streghe)...
in sintesi, Bradbury ci ammonisce sul fatto che democrazia non è sinonimo di libertà, ma questa deve essere coltivata giorno dopo giorno
in entrambi i casi sono molto interessanti le parti sui mezzi di comunicazione di massa...
concentriamoci sul televisore e sulla stampa
a) in Orwell gli scritti sono periodicamente manomessi e adattati alla versione ufficiale, in Bradbury è la scrittura stessa ad essere bandita
b) la scena dei due minuti di odio mi ricorda molto i filmati che arrivano dalla Corea del Nord....oltre questo però, in entrambi i romanzi, la televisione è presentata spesso come un rumore fastidioso e insopportabile...mi sembra un'efficace figura per dire che lo scopo è far dimenticare quanto detto il giorno prima e che nella confusione le sole opinioni a prevalere sono quelle più faziose e urlate (questo vale sia per le dittature che per le democrazie...io ci trovo molte analogie anche con il nostro attuale sistema di comunicazioni)
infine...un'ultima cosa, secondo me, molto interessante che avvicina Bradbury e Orwell, la democrazia statunitense e la realtà europea del primo novecento
Orwell critica la pretesa dei regimi totalitari, e in particolare di quello comunista, di voler controllare e influenzare l'intera vita dei propri cittadini-sudditi...l'idea di un controllo totale e ferreo sulla vita dei cittadini arriva da lontano, almeno dall'inizio del secolo, da Lenin, il quale nello sviluppo di questa sua idea ha come punto di riferimento, tra gli altri, Henry Ford, e il cd. fordismo (non dimentichiamo negli anni successivi alla grande depressione del 1929 per combattere la crisi Ford adottò la politica del "lavora solo chi è sposato e va in chiesa tutte le domeniche)