1984 di Orwell è come sarebbe stato il mondo se avesse trionfato il totalitarismo.
Il mondo nuovo (Huxley) è come sarebbe stato il mondo se avesse trionfato la democrazia (o plutocrazia).
Orwell credo non abbia bisogno di presentazioni.
A chi non l'ha letto consiglio anch'io di leggerlo insieme a "la fattoria degli animali", anzi per chi non ha mai letto Orwel credo sia meglio partire con la fattoria e poi passare a 1984. Bellissimi entrambi.
Il mondo nuovo è invece il "fratello minore" di 1984, a mio parere molto più plausibile che possa avverarsi OGGI rispetto a 1984, vi riporto un passo del libro :
1984", di George Orwell era un'ottima proiezione nel futuro di un
presente che conteneva lo stalinismo, e di un passato prossimo che
aveva visto il fiorire del nazismo. "Il nuovo mondo" fu scritto prima
che Hitler salisse al potere in Germania, e quando il tiranno russo
non si era ancora avviato sulla sua strada. Nel 1931 il terrorismo
sistematico non era ancora un fatto attuale e ossessivo, come fu poi
nel 1948. Letto nel 1948,
"1984" sonava tremendamente plausibile. Ma, dopo tutto, i tiranni sono
mortali, e le circostanze mutano. Certi avvenimenti attuali,
gli ultimi progressi della scienza e della tecnologia, hanno
tolto di peso dal libro di Orwell qualche tetra verosimiglianza.
La guerra nucleare, ovviamente, annullerebbe le profezie di chiunque.
Ma,ammesso che per il momento le Grandi Potenze evitino di distruggerci,
dobbiamo ritenere più probabile qualcosa che somigli al "Mondo nuovo"
e non qualcosa che somigli a "1984".
Alla luce delle ultime scoperte sulla condotta animale in genere, e
umana in particolare, è chiaro che, a lunga scadenza, il controllo è
meno efficace se ricorre al castigo della condotta indesiderata,
anziché indurre la condotta desiderata mediante premi; è chiaro che un
governo del terrore funziona nel complesso meno bene del governo che,
con mezzi non-violenti, manipola l'ambiente e i pensieri e i
sentimenti dei singoli, uomini donne e bambini. Il castigo pone un
temporaneo arresto alla condotta indesiderata, ma non contiene
permanentemente la tendenza della vittima a tale condotta. Non solo: i
sottoprodotti psicofisici del castigo possono rivelarsi indesiderabili
quanto il comportamento indesiderato per cui l'individuo ha avuto il
castigo. Infatti la psicoterapia affronta proprio le conseguenze
debilitanti o antisociali dei castighi, nel passato dell'individuo.
La società descritta in "1984" è una società controllata quasi
esclusivamente dal castigo e dal timore di esso. Nel mondo immaginario
di Huxley il castigo è raro e di solito mite. Il governo
realizza il suo controllo, quasi perfetto, inducendo sistematicamente
la condotta desiderata, e per far questo ricorre a varie forme di
manipolazione pressoché non-violenta, fisica e psicologica, e alla
standardizzazione genetica.
la dittatura di Stalin, modello "1984", e quindi superata,
ha ceduto il posto a una forma di tirannia più aggiornata. Almeno ai
livelli più alti della società gerarchica, l'induzione della
condotta desiderata comincia a sostituirsi ai vecchi metodi di
controllo mediante castigo della condotta indesiderata. Tecnici,
scienziati, insegnanti, funzionari di Stato sono ben retribuiti, se
lavorano bene, e sono tassati moderatamente: questo è un continuo
incentivo a far meglio, per cavarne premi sempre maggiori. In certi
settori son liberi di pensare, e di fare più o meno quello che
vogliono. Il castigo li attende solo quando oltrepassano i limiti
prescritti, per invadere il campo dell'ideologia e della politica.
Proprio perché hanno avuto una certa misura di libertà professionale,
scienziati e tecnici hanno conseguito successi così ragguardevoli. A
quelli che stanno alla base della piramide non toccano i
privilegi concessi alla minoranza di chi ha avuto o fortuna o
particolari doti di natura. Hanno magri salari e, sotto forma di
prezzi alti, pagano una porzione di tasse sproporzionatamente alta.
Estremamente ristretto è il settore in cui possono fare quel che
vogliono
Frattanto forze impersonali, da noi incontrollabili, paiono spingerci
tutti quanti nella direzione dell'incubo del "Mondo nuovo": una spinta
impersonale che i rappresentanti delle organizzazioni politiche e
commerciali consapevolmente accelerano. Esse hanno perfezionato nuove
tecniche per manipolare, nell'interesse d'una minoranza, i pensieri e
i sentimenti delle masse.
A mio parere questi due libri andrebbero letti insieme.
Accompagnati da altri tre saggi sul tema :
Psicologia delle folle di Gustave Le bon
Propaganda di Edward Bernays
L'opinione pubblica di Walter Lippman
La fabbrica del consenso di Noam Chomsky.
Questi autori non sono dei pazzi paranoici, teorici della cospirazione e dei complotti o appassionati di dietrologia spicciola.
Gustave le Bon è stato il primo ad intuire che oltre alla psicologia del singolo esisteva una psicologia delle masse.
Edward Bernays è stato l'inventore delle pubbliche relazioni, diede forte impulso all'uso della psicologia del subconscio nella pubblicità al fine di manipolare l'opinione pubblica e quindi le vendite ed i consumi.
Walter Lippman è stato un'altro importante teorizzatore delle pubbliche relazioni.
Noam Chomsky invece è stato definito dal New York “probabilmente il piú grande intellettuale vivente”.
Infine vi posto un breve video del nostro Pasolini con una breve riflessione sul parallelismo fra manipolazione delle masse in fascismo e manipolazione in democrazia :
Spero possano aiutarvi. ciaoo