Finito anche io da ormai circa una settimana e ho avuto la stessa sensazione dall´inizio alla fine: bello bello bello! Un libro così lungo che non mi ha stufato un istante, che mi faceva desiderare che arrivasse il rpima possibile la pausa a lavoro per poter riprenderlo in mano, o che non potevo non tiararlo fuori per leggere anche solo qualche paragrafo stando ferma nel traffico: insomma, un mattone da cui non mi sarei staccata un attimo.
Ho già dato le mie impressioni sui personaggi, quindi non mi dilungo: confermo solamente la bellezza della loro caratterizzazione, anche per i personaggi meno simpatici.
Si simpatizza persino con Buldstrode, proprio perchè, come hanno sottolineato Anna ed Erica, tramite lui si affronta il problema della meschinità di alcuni ambienti, della forza dei pettegolezzi che possono distruggere una vita di lavoro. Buldstrode non è arrogante, si vergogna del suo passato e il suo dolore principale è rivolto alla moglie. La quale si afferma come incarnazione della fedeltà, dell´ideale "nella buona e nella cattiva sorte", nel sentirsi un tutt´uno con il proprio compagno. Un donnina presentata all´inizio quasi come superficiale, che si rivela una ddonna dal carattere, dai sentimenti forti e decisi (ha dubitato solo pochi istanti sul da farsi). Se la si paragona poi a Rosamond....
Puro di sentimenti anche Fred, cui non sono mai importate le apparenze, dal momento che sono altri i valori a guidarlo. Il suo mettersi in discussione, la sua insicurezza, il suo impegno...incredibile sia il fratello di quella arpia

Non l´ho trovato pesante anche perchè la Eliot non si dilunga troppo sulle circostanze storiche, che riesce in ogni caso a descrivere per far sì che la narrazione si un tutt´uno con il periodo in cui si svolga, ma senza cadere in dilungamenti che allontano dalla storia.
Darò anche io una possibilità a Il mulino sulla floss