Sono andato abbastanza avanti con la lettura, sono intorno al sesto volume. Per adesso l'ho sospesa per fare spazio al Libro del Mese ma la riprenderò a breve. Devo dire che quest'ultimo è arrivato al momento giusto perché stavo iniziando proprio a sentire l'esigenza di mettere un attimo in pausa questa lettura che stava iniziando a mettermi un po' in difficoltà. Le ragioni? Le evidenzio in grassetto in questo vecchio commento di Erica che condivido.

EmilyJane ha scritto:

Secondo il mio punto di vista la Eliot non ha quell'impeto, quella passionalità che caratterizza altre scrittrici come per esempio le sorelle Brontë e non gioca neppure sul patetico-sentimentale (in senso buono) stile dickensiano; è più mentale, è forse un po' prolissa, non è magari di immediato impatto ma si insinua sotto pelle piano piano.

Pur essendo un po' prolissa, devo dire che generalmente il romanzo scorre abbastanza bene e consente al lettore di scoprire gradualmente i personaggi, le loro idee e ambizioni. In alcuni capitoli però diventa pesante e l'attenzione cala. Secondo me dipende anche un po' dai personaggi a cui inevitalmente il lettori si appassiona. Sono così tanti, e gli episodi che li coinvolgono sono così alternati, che la lettura ha alti e bassi, a seconda dei personaggi alla cui storia si è più interessati.

Certo che a Dorothea è andata proprio male con Casaubon...

Comunque rileggere i vostri vecchi commenti è molto interessante e parecchio divertente... soprattutto quando incappo nei commenti di Vanna! 

vanna ha scritto:

Grande noia....proprio come vivere in provincia a quell'epoca!

Continuo con la lettura

Qualche giorno fa ho terminato l'ascolto di questo libro.

Devo ammettere che, come anticipato nel mio post precedente, non è stato per niente facile arrivare alla fine. Se non avessi optato per l'audiolibro, confermo che lo avrei sicuramente abbandonato.

L'ho trovato molto lontano dalle mie corde e quindi il parere che ne sto dando risente fortemente dei miei gusti letterari.

A tratti l'ho trovato troppo prolisso, quasi noioso, anche se devo ammettere che non è stato sempre così. Ci sono stati capitoli che ho apprezzato maggiormente e altri invece che non finivano mai.

Il libro rende chiaramente l'idea della società inglese del 1800 e quindi, sotto questo punto di vista, se si è appassionati del genere, è indubbiamente interessante.

Nell'epilogo, in cui si racconta cosa accadrà ai vari protagonisti negli anni a seguire, questo aspetto viene esplicitato mediante la definizione frammenti di vita, che mi è rimasta impressa perché credo descriva perfettamente il contenuto di questo testo. Il libro sarebbe potuto continuare per pagine e pagine, un po' come accade oggi con le serie televisive come Downtown Abbey, in cui i frammenti di vita di famiglie del tempo vengono rappresentati attraverso anni e anni di storia.

In definitiva, questo libro è pur sempre una delle pietre miliari della letteratura inglese. Quindi sono comunque contento di essere riuscito a portarlo a termine