Cri_cos ha scritto: "Se c'è qualcuno che ne sa un po' di legge: non agire sarebbe considerato omissione di soccorso? O al contrario intromettersi potrebbe farci avere una condanna per omicidio?"
Esprimo il mio parere tecnico da legale , anche se non tratto la materia penale , la morte della persona o delle persone non saranno addebitate al soggetto che si trova vicino al ramo e poter deviare il treno ma a colui o a coloro che hanno legato le persone al binario . Nel caso l'agente dovesse decidere di deviare il percorso naturale del treno perché decide in quel momento di salvare più vite, o perché tra le persone legate c'è un parente o una persona a lui molto vicina e quindi provocherebbe la morte dell'altro uomo potrebbe applicarsi una esimente (circostanza che toglie la punibilità al fatto considerato reato ) come lo stato di necessità (art.54cp) "Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo." La disposizione introduce il concetto di proporzionalità tra il fatto commesso e il pericolo evitato . Si può ragionare , in termini giuridici, sul concetto di proporzione .
Sinceramente non ho mai letto sentenze dove si esaminasse la decisione di un soggetto di compiere un delitto per evitare un male peggiore .
E un caso su cui ragionarci
Stasera passo al capitolo 3
Che contributo interessante!! Grazie mille!

È quel condizionale sul "potrebbe applicarsi una esimente" che non mi convince

Ipotizzando il caso semplice, ovvero che non ci sia alcun legame tra chi può deviare il percorso del treno azionando lo scambio e le persone legate sui binari, a chi spetterebbe la decisione finale sulla mia eventuale colpevolezza? Al giudice?
Comunque in entrambi i casi (che si decida di intervenire o meno), mi pare di capire che non si configuri in alcun caso l'omissione di soccorso. È corretto?
State facendo tutti esempi molto calzanti di "male minore". Penso all'esempio dei medici durante la pandemia da Covid-19 che ha fatto Vanna che è anche attuale! Non è scontato che non sia davvero accaduto nel mondo che un medico abbia dovuto prendere questa decisione... un altro ottimo spunto!
Penso anche all'esempio fatto da Greta sugli aspetti di natura ambientale.
Tutta questa pappardella per dire che forse riflettere su queste cose può essere utile anche alla vita quotidiana, senza bisogno che ci sia una situazione di vita o di morte diretta, e che pensandoci tutti ci verrebbero in mente molti altri ambiti.
Concordo! E questa applicabilità a numerosi contesti della vita quotidiana mi sprona ancor di più a voler affrontare seriamente l'argomento!
Ho completato la lettura del capitolo 3 e anche io, come Alessandra, l'ho ritenuto un po' noioso. L'ho scorso velocemente (ritenendolo quasi una "distrazione" dall'argomento principale), anche se devo dire che serve per fissare l'ambito storico e temporale in cui è nato il dilemma del carrello ferroviario.
Il riferimento all'episodio della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki penso che renda molto bene l'idea di "male minore" che stiamo affrontando.
Il presidente USA Truman disse di aver sganciato la bomba per forzare alla resa i giapponesi e accelerare la fine della guerra e così accadde effettivamente. Però mi è rimasta impressa la frase: "
Scegliere di uccidere l'innocente come mezzo per raggiungere i propri fini era pur sempre omicidio" (Anscombe).
"
Tutta la furia contro l'atto di Truman di premere il bottone atomico è legata al concetto di "intenzione". Truman aveva intenzione di uccidere dei civili innocenti?"
Tornando all'esempio del ramo deviato, qualora decidessimo di azionare la leva, non lo faremmo comunque con l'intenzione di uccidere il singolo, ma con l'intenzione di salvare cinque persone. Questo credo che debba contare signor giudice!
Io comunque sono consapevole del fatto che non ci sia una risposta vera: per quanto si possa cercare di rendere oggettive e trasparenti le decisioni, biologicamente il nostro cervello è fatto per agire in base alle esperienze, quindi ci saranno sempre delle componenti soggettive. Ci sono moltissimi strumenti ideati per le valutazioni (io ne conosco in ambito ambientale), però il problema di fondo è sempre quello: sono persone che attribuiscono i pesi e l'importanza dei diversi fattori in gioco.
Esatto! Ed ecco perché questo dilemma non è stato mai risolto oggettivamente! È impossibile!