guidocx84 ha scritto: Mastroianni parla di virtù. Io aggiungerei almeno anche empatia, diplomazia, intuito, fantasia, creatività.
La sfera "emozionale" conta parecchio nel prendere decisioni come quelle che stiamo analizzando leggendo questo Libro del Mese e difficilmente una IA potrà colmare questo gap con l'essere umano.
L'esempio della fetta di torta che la mamma dovrà dividere tra due figli mi pare invece molto calzante perché, di fronte alla medesima scelta, l'IA (a meno che non gli venga richiesto esplicitamente dalla mamma di fare diversamente), probabilmente dividerebbe razionalmente la torta in parti uguali. Cosa che la mamma, utilizzando l'emotività tipica degli esseri umani, invece potrebbe non fare se vedesse uno dei suoi due figli particolarmente triste ed abbattuto. Oppure, come dici, potrebbe propendere per non dare la torta a nessuno dei due e regalarla al senza tetto che abita sotto il ponte vicino a casa sua.
In entrambi i casi, la mamma prende decisioni lasciandosi guidare non solo dalla razionalità ma anche dall'emotività. Cosa che la IA non potrà mai fare secondo me. Per questo non capisco il tuo intervento. Al netto della parola "virtù" che magari può tornarti o non tornarti nel contesto in cui la utilizza Mastroianni.
Guido, la questione è che, a mio modesto parere c'è una forma di atteggiamento magico nei confronti di termini come  
empatia, diplomazia, intuito, fantasia, creatività.
Dobbiamo metterci d'accordo su cosa si intende per creatività ad esempio.
Cosa cambia tra un essere umano che compone un pezzo secondo certi paradigmi e un software che fa altrettanto?
Se ti facessi sentire uno di questi brani e tu non sapessi individuare quello creato dalla macchina, il tuo concetto di creatività cambierebbe?
Poi altra domanda che ti faccio: perchè siamo disposti a ritenere riproducibile la "ragione" e non il resto delle proprietà del cervello?
L'empatia è un dispositivo di adattamento ambientale.
Un organismo che riconosce tramite l'osservazione, e la comunicazione verbale e non, una simmetria emotiva (i neuroni che si occupano di questo processo vengono chiamati "specchio" per questo motivo) con un altro organismo.
Se vedo una persona vicina soffrire, aree del cervello legate alla percezione del dolore verranno attivate in modo piu o meno intenso.
Non dico che la cosa sia semplice, contesto solamente che siano aspetti umani esclusivi e irriproducibili.
La mamma taglia la torta in parti diseguali perchè 
ha informazioni di contesto che glielo permettono ed ha la possibilità di valutarle. dargli un peso  più o meno decisivo.
Non vedo perchè un software non possa fare altrettanto sulla base delle stesse informazioni.
Quello che contesto è l'idea che gli esseri umani abbiano fantastiche proprietà metafisiche.
Ora il cervello o è una macchina (complessa e misteriosa) o non lo è.
Se lo è allora i suoi funzionamenti devono essere riproducibili, prima o poi.
Se non lo è allora siamo nel campo del misticismo e allora tutti hanno ragione o torto a seconda delle stelle.
guidocx84 ha scritto: Come fanno le macchine ad essere "in prospettiva perfettamente etiche" se sono programmate da esseri umani che non lo sono?
Questa è facile. 

Come fanno delle macchine a fare calcoli astronomici a velocità elettroniche se sono costruiti da uomini che non ci riescono?
Come fanno delle macchine a captare le collisioni delle particelle subatomiche se noi non riusciamo neanche a mettere a fuoco le lettere dell'oculista? E le macchine che volano o che spostano tonnellate?
guidocx84 ha scritto: Se di fronte al ramo deviato noi stessi non riusciamo a decidere se azionare la leva o no, come possiamo pretendere di insegnarlo ad una macchina che dobbiamo programmare noi?
Ma non è vero che 
non riusciamo a decidere.
La questione è sulla presunta 
qualità etica di alcune delle decisioni, ci manda in tilt l'aspetto etico delle diverse possibilità.
Ma una volta che abbiamo codificato per convenzione una regola etica, cosa che facciamo da millenni con vari codici (da hammurabi ai civili e penali), altrettanto convenzionalmente possiamo programmare una macchina per comportarsi in modo perfettamente etico, secondo il periodo storico e i codici vigenti.
(si questa parte è detta veramente male, ma sono stanco...spero di essere stato più chiaro nella parte prima sennò addio....)
Scusa se mi sono dilungato o se alcune cose sono suonate brusche, non ce l'ho con nessuno.
Mi rendo conto che mi sfugge il dono della sintesi ma credo che la questione sia a fondamento di tutta la discussione anche sull'etica.
Vado a letto!