Mattia P. ha scritto: E’ proprio vero, forse a queste scelte bisognerebbe essere preparati, quasi istruiti come si fa nei corsi antincendio, in cui di fronte a un determinato allarme non devi stare troppo a riflettere, ma come un automa devi lasciare tutto e dirigerti alla più vicina uscita di emergenza.
Ciao Mattia! Secondo me hai colto uno degli aspetti più interessanti su cui potremmo dibattere a fondo:
il saper decidere e come allenarci a farlo, per evitare di trovarci impreparati nel momento in cui siamo chiamati a prendere una scelta.
Te lo dico senza alcuna particolare competenza in materia ma semplicemente perché il libro che vi ho consigliato e che stiamo leggendo insieme, mi è stato consigliato a mia volta in occasione di un webinar che seguii qualche mese fa dal titolo: "
Decidere con intelligenza emotiva", a cura della Dott.ssa Luciana Zanon.
Avevo già sentito parlare del dilemma etico del carrello ferroviario da un mio amico videogiocatore che mi parlò di un gioco, chiamato
Prey, che iniziava ponendo al videogiocatore proprio le domande che stiamo affrontando qui (
gamecrate.com/prey-runaway-trolley-ethics-story-ending/16214
).
Quando, grazie al webinar, ho scoperto dell'esistenza di un saggio sull'argomento, ho deciso che lo avrei letto e che lo avrei fatto con voi! Sogno avverato!
Durante il webinar ho appreso alcune nozioni basilari abbastanza interessanti sull'argomento "intelligenza emotiva", che meriterebbero ore ed ore di approfondimenti...
Sintetizzando il più possibile ed attingendo agli appunti che presi in quell'occasione, ho imparato che (cito dalle slide della Dott.ssa):
"
Decidere vuol dire scegliere l'opzione migliore in una situazione in cui le possibilità sono molteplici. Comunemente si ritiene che il processo attraverso cui si arriva alla decisione sia di tipo razionale e, semplificando molto, segua queste tappe fondamentali: 1) conoscere la situazione; 2) conoscere le differenti possibili scelte; 3) conoscere le conseguenze di ogni possibile scelta; 4) scegliere l'opzione migliore."
Questo in generale è vero
però non è sempre questo il processo che ci aiuta a decidere. Ci sono molti altri elementi che inconsapevolmente entrano in gioco nel momento in cui siamo chiamati a decidere.
Un esempio che faceva la Dott.ssa durante il webinar è questo: stiamo guidando e un motorino improvvisamente ci taglia la strada.
Secondo il modello riportato sopra, dovremmo fare molti calcoli prima di decidere di frenare. Invece, a volte senza neanche accorgercene,
freniamo immediatamente e magari dalla
paura per l'incidente scampato sentiamo il nostro cuore battere a mille.
Freniamo immediatamente: azione istintiva.
Paura: emozione.
Questo vuol dire che
istinto ed
emozioni ci fanno prendere delle decisioni in maniera rapida, senza coinvolgere minimamente la corteccia celebrale, che è la parte più evoluta del nostro cervello solitamente predisposta a scelte di tipo razionale.
La Dott.ssa spiegava che questo non accade solo in situazioni "semplici" dove le possibilità di scelta sono molto ridotte (come ad esempio frenare o non frenare nel caso di cui sopra). In realtà emozioni ed istintività sono presenti anche in eventi complessi ed incidono moltissimo.
Ecco perché è importante conoscerle per saper decidere in maniera migliore, più consapevole.
La razionalità non è l’unica chiave che spiega il nostro modo di ragionare.
Tutto questo è normale perché il nostro cervello è simbolicamente diviso in due emisferi cerebrali, conosciuti come destro, "emotivo" o "intuitivo", e sinistro, "razionale".
Noi dobbiamo allenarci ad usarli entrambi.
Vi pubblico un filmato di animazione che rende benissimo l'idea.
Perché tutta questa digressione? Cosa ha in comune con la carrellologia?
Tornando al nostro problema del carrello ferroviario, la maggior parte di noi attiverebbe lo scambio, sacrificando la vita di una sola persona per avere la vita salva di altre cinque persone. Ma di fronte agli esempi che troviamo nel capitolo 4 (di cui parlerò più approfonditamente in seguito), come quello che prevedere di togliere gli organi funzionanti ad una persona per distribuirli ad altre cinque persone per salvargli la vita, siamo evidentemente molto più coinvolti più rispetto a spostare un meccanismo che fa spostare la locomotiva. La decisione non può essere solo una decisione razionale ma influisce l'emotività.
E siccome ciascuno di noi utilizza i "due cervelli" in modo diverso, è normale che qualcuno scelga di agire in un modo, qualcuno in un altro, come è normale che ci sia addirittura qualcuno come te che potrebbe non riuscire a prendere una decisione!
I temi etici come questo coinvolgono molto l'aspetto emotivo di ciascuno di noi secondo me...
Vi lascio un altro link interessante:
www.lucianazanon.it/passi-decidere-bene/