Innanzitutto premetto che non ho letto il libro, perché era da un po' che non frequentavo il club e me lo sono persa, così come il meeting con la dottoressa Zenon e ne sono molto rammaricata, ma sicuramente aggiungerò questo libro alla mia readlist.
Ho dato un'occhiata alle slides postate da guido nel resoconto del meeting di ottobre e ai vostri numerosi e interessantissimi commenti.
Questo è uno di quei casi in cui a mio parere un club della lettura che accenda un simile confronto sia fondamentale, oltre che altamente stimolante. Un momento indubbio di crescita personale.
Perdonate la lunga premessa 

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Leggendo i commenti e le slides mi sono fatta un'idea sommaria e direi che di questo tema probabilmente si possa discutere all'infinito.
Tutto ciò che coinvolge l'etica e la morale non è di facile interpretazione e raramente si giunge a conclusioni univoche. Secondo il mio parere il caso estremo della leva e dell'uomo grasso, seppur situazioni improbabili nella vita reale, ci fanno soffermare proprio su cosa implicherebbe una simile eventualità e come questa sia palesemente più ampia e come senza accorgercene in misura minore si presenti nel quotidiano nella vita di molti, più di quanto noi ci aspettassimo.
Ad esempio nel campo sanitario, in cui io lavoro, e dove purtroppo simili dilemmi si presentano e vanno affrontati. Immaginate appunto un periodo come quello che stiamo vivendo a causa del Covid-19.
Inoltre con l'evoluzione e le nuove tecnologie se ne presentano di nuovi, quanto da voi fatto presente, nel campo della robotica. Tutte cose a cui non avevo pensato prima.
Un altro settore è quello giuridico che è abbastanza ampio.
Persino la Chiesa si schiera, dicendo che scegliere il male minore per salvare la vita di se stessi o di molti sacrificando qualcun altro sia accettabile in casi di estrema necessità.
Pensando al "tu cosa faresti?" il mio primo pensiero è stato "come posso decidere chi sacrificare? Chi sono io per decidere se la vita ha valore in termine di numeri e una valga meno dell'altra?"
Questo lo dice la mia parte razionale, ma se fossi lì accanto alla leva a dover decidere prenderebbe il sopravvento la parte istintiva e con molta probabilità potrei deviare il percorso o restare a guardare paralizzata dalla paura.
Ciò non toglie, come ho già detto, che queste situazioni si presentano e probabilmente potrebbe toccare anche a noi un giorno dover prendere decisioni di questo genere, quindi analizzarle per tempo può aiutare a sviluppare un pensiero che sia quanto più possibile vicino a ragioni etiche e prossimo alla nostra morale.
E proprio sulla scia di questi pensieri che si innescano ulteriori riflessioni (ed ecco perché simili dibattiti sono a mio parere un modo di far luce e riaccendere le coscienze. Grazie ancora club del libro!) e mi viene in mente l'opera di Hannah Arendt, "la banalità del male", in cui si analizza il concetto di male, di responsabilità, di umanità e di coscienza. Fa pensare a quanti avrebbero potuto agire  salvando la vita anche di pochi uomini e questo di certo sarebbe stato meglio in confronto alla scelta di non salvarne neanche una.
Si può, infatti, essere responsabili non solo per colpa o dolo ma anche per omissione ( non necessariamente serve un tribunale per decretarlo e seppur simili scelte non sempre sono punibili è poi la nostra coscienza a condannarci e con cui ahimè si convive per tutta la vita).
A questo proposito ricordate il dialogo finale del film Schindler's list?
Lo riporto :
ITZHAK STERN: E’ in ebraico, un verso del Talmud. Dice: “Chiunque salva una vita, salva il mondo intero”.
OSKAR SCHINDLER: Avrei potuto farne uscire altri, avrei potuto salvarne altri… Non lo so, se soltanto io… avrei potuto salvarne altri…
ITZHAK STERN: Oskar, ci sono 1100 persone che sono vive grazie a lei. Le guardi…OSKAR SCHINDLER: Se avessi avuto più denaro…Ho… ho buttato via tanto di quel denaro, lei non ha idea …se soltanto io…
ITZHAK STERN: Ci saranno altre generazioni per quello che lei ha fatto.
OSKAR SCHINDLER: Non ho fatto abbastanza.
ITZHAK STERN: Ha fatto tanto invece…
Giunta a questo penso che scegliere il male minore non sia immorale, ma forse un dovere etico.
Mi farebbe piacere continuare questo dibattito e ricevere la vostra opinione su quanto ho espresso ..vi attendo, grazie!