Margarethe ha scritto: Avete notato qual è l'anello mancante del ragionamento che stiamo facendo? Parliamo di obiezione di coscienza ma l'inchiesta ci dice che pochi sono obiettori veri, per etica o religione.
Scusa Greta, mi sfugge dove, all'interno dell'inchiesta, è riportato che "
pochi sono obiettori veri, per etica o religione" come da te indicato.
Ci sta che io abbia letto in maniera disattenta o frettolosa l'articolo ma mi pareva che l'inchiesta dicesse che etica o religione non solo gli unici motivi.
La proporzione tra questi due motivi e gli "altri" però non mi pare che sia riportata, né in valore assoluto, né in percentuale. Forse questa è l'unica mancanza di questa importante inchiesta.
Dove hai letto che sono "pochi"?
Per il resto, sono d'accordo con te sul fatto che l'obiezione di coscienza non dovrebbe essere utilizzata come mezzo per migliorare il sistema sanitario e che quanto evidenziato in merito alle carenze sistemiche dovrebbe essere analizzato e risolto a prescindere dal tasso di obiettori.
Tant'è che
la locuzione obiezione di coscienza indica la possibilità di rifiutare di ottemperare a un dovere, imposto dall'ordinamento giuridico o comunque contrario alle convinzioni di una persona, da parte di chi ritiene gli effetti che deriverebbero dall'ottemperanza contrari alle proprie convinzioni etiche, morali o religiose. (fonte: Wikipedia)
Però non generalizzerei...
Quando dici:
Però in altri reparti i medici e gli infermieri non si rifiutano di agire perché non hanno gli strumenti, ma fanno quel che possono.
è chiaro... però negli altri reparti medici non si trovano a dover uccidere un feto, bensì a perseguire in tutti i modi la vita. Quali sono i dilemmi etici, morali o religiosi che vedi negli altri reparti ospedalieri? Perché mi sembra che la generalizzazione non regga.
Ricordo che il diritto all'eutanasia non è previsto dal nostro ordinamento giuridico.
Forse (e dico forse), in questo caso particolare, se il fine è quello di fare chiarezza su una situazione che necessita attenzioni importanti per essere gestita al meglio e sanata in tutte le sue falle, il mezzo dell'obiezione di coscienza può essere parzialmente giustificabile.
Al contempo però i medici che decidono di intraprendere questa strada per "altri" motivi, dovrebbero essere i primi ad attivarsi affinché i problemi siano risolti, invece di "adagiarsi" sulla possibilità che lo Stato gli ha dato di opporsi al trattamento.
Mattia P. ha scritto: Piccolo aneddoto personale. Grazie alla legge che abolisce la leva obbligatoria e ai molti rinvii per motivi di studio o evitato il servizio di leva. Ritengo importantissimo il servizio delle forze armate, ma non essendo molto favorevole all'uso delle armi (per la mia persona intendo), penso che avrei sicuramente fatto l'obiettore di coscienza.
Idem! Avrei fatto esattamente lo stesso! Me la sono cavata con un solo rinvio per gli studi universitari che poi ho completato. Però se non avessi deciso di continuare gli studi, sarei stato sicuramente un obiettore di coscienza anche io