Martedì, 04 Novembre 2025

Ottobre 2020 - Uccideresti l'uomo grasso?

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20/10/2020 21:59 #46311 da Piripicchio
Risposta da Piripicchio al topic Ottobre 2020 - Uccideresti l'uomo grasso?

MAttia p: Siamo in una posizione di equilibrio riflessivo, ha detto Rawls, quando il nostro insieme di credenze relative ai principi e le nostre credenze sui singoli casi hanno raggiunto una sorta di coerenza.

Questa mi pare la definizione ottima di individuo "perfettamente etico". Spiega in poco una buona fetta del problema.

MAttia p: Mi piace pensare che così come è presente un'innata predisposizione all'acquisizione del linguaggio (cosa ormai abbastanza supportata dalla letteratura scientifica) possa esserci anche una predisposizione alla moralità


E' esattamente quello che penso anche io. La predisposizione credo che sia piuttosto evidente.
Se guardiamo la questione da distanza: l'etica può essere la proprieta di un dato messaggio di innescare una azione "collettiva univoca". Siamo sicuramente predisposti ad essere attivati da determinati messaggi. Il messaggio come causa di un effetto fisico, se vogliamo. credo che in filosofia si parli di enunciati performativi, quelli che predispongono all'azione (ma vado a memoria spero di non dire cagate...).

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20/10/2020 22:38 #46312 da Piripicchio
Risposta da Piripicchio al topic Ottobre 2020 - Uccideresti l'uomo grasso?

guidocx84 ha scritto: Però ti chiedo una cosa: supponendo che, come dici te, l'uomo riuscisse davvero a costruire una IA che sia COMPLETAMENTE identica all'essere umano, replicandone ogni singolo aspetto del suo cervello, come collocheresti l'essere umano rispetto a questa IA allora? Cioè come dovrebbero convivere? Quale sarebbe il ruolo dell'essere umano nel futuro? Dammi una risposta cercando di non sconfinare nella fantascienza però! :laugh: ;)

Ti rispondo in ritardo!
Penso principalmente che l'uomo non avrà mai l'interesse a creare una IA "concorrente". Lo scenario alla Blade Runner è interessante ma poco realistico, le macchine serviranno sempre a qualcosa di preciso. Macchine che dubitano e sono preda di emozioni semplicemente non avrebbero scopo se non in un ottica evolutiva. Prospettiva in cui soccomberemmo indegnamente.

Ma mettiamo che il mio aspirapolvere si innamori di me.

non so perche ma:
RImando alla puntata di futurama in cui Bender fa un incubo dove nella sequela si zeri e uno alla fine sogna il numero 2 e si sveglia urlando.

Credo che difronte alla presenza di una coscienza simile alla nostra ma con la potenza di calcolo e memoria di un calcolatore odierno, la cosa più naturale credo sia quella di staccarle la spina.
Sarebbe la cosa più simile ad una divinità in senso classico. Non potremmo misurarci con loro.
Pensa poi che al giorno d'oggi queste coscienze sarebbero tutte collegate in rete.

Qualcuno si ricorda il maestro delle marionette di Ghost in the shell?

Invece credoche:
Gli esperimenti e le digressioni sulla IA rappresentino la possibilità di razionalizzare l'uomo.
Di problematizzarlo. Ci da l'occasione di prendere robe tipo l'emotivita e chiedersi a cosa servano e come sarebbe possibile formalizzarla e di conseguenza capirla meglio.

Nessuno vuole veramente creare coscienze al silicio se non per dimostrare al mondo di aver capito il funzionamento della nostra e subito dopo premere il tasto OFF.

PS. ho finalmente capito come funzionano le citazioni sul forum. A proposito di intelligenza...
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21/10/2020 02:47 #46315 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Ottobre 2020 - Uccideresti l'uomo grasso?

Piripicchio ha scritto: Invece credoche:
Gli esperimenti e le digressioni sulla IA rappresentino la possibilità di razionalizzare l'uomo.
Di problematizzarlo. Ci da l'occasione di prendere robe tipo l'emotivita e chiedersi a cosa servano e come sarebbe possibile formalizzarla e di conseguenza capirla meglio.

Nessuno vuole veramente creare coscienze al silicio se non per dimostrare al mondo di aver capito il funzionamento della nostra e subito dopo premere il tasto OFF.


Concordo in pieno! :woohoo:

Risposta esauriente e condivisibile, almeno per quel che mi riguarda ;)

Nel mio precedente post facevo riferimento al capitolo 11. Bellissimo! La degna conclusione della seconda parte del libro secondo me.

"Alcuni studiosi sostengono che gli esseri umani hanno un innato senso morale universale: e, per sostenere questa affermazione, citano prove ricavate dalla carrellologia".

Il paragrafo "NATI MORALI" (:laugh:) ci parla proprio di Chomsky, dei suoi esperimenti e delle sue deduzioni. L'analisi che lo studioso fa sui bambini in effetti rivela comportamenti naturali incredibili sull'essere umano.
Chomsky fondamentalmente afferma che la semplicità con cui i bambini acquisiscono il linguaggio è dovuta al fatto che "in qualche modo siamo programmati per parlare una lingua". In effetti è incredibile se ci pensate. La curva di apprendimento all'inizio è altissima.

Mio cognato è americano e quando con mia sorella hanno parlato con la pediatra in merito alla lingua che avrebbero dovuto parlare in casa, la pediatra non ha avuto dubbi: parlategli da subito in inglese, tanto quando poi andrà a scuola o frequenterà zii e nonni parlerà italiano. Sarà un po' complicato all'inizio ma inizierà le scuole elementari già sapendo due lingue! :laugh: :laugh: :laugh:

Ora, io ho 36 anni e vorrei da sempre imparare lo spagnolo (ad averci il tempo...). Secondo voi, quanto tempo impiegherei per impararlo considerando che conosco già due lingue (italiano e inglese)?
Ecco, mettiamo questo dato in proporzione al tempo che impiega un bambino, che parte da zero, ad imparare due lingue e secondo me non possiamo stupirci di quanto sia bella la "macchina" essere umano :laugh:

E qui mi riallaccio a quello che ha detto Mattia P. sul caso esempio di Piripocchio (bambino nella giungla con i lupi): probabilmente da grande avrebbe molta difficoltà e sarebbe lento nell'apprendimento, però anche io sono convinto che ce la farebbe... faticando ma ce la farebbe ;)

Sempre nel capitolo 11 ho trovato interessante anche il parallelo tra lingua e morale. Ci si chiede se i bambini hanno le stesse intuizioni morali degli adulti e si arriva alla tesi che ci siano delle regole astratte profonde ed universali (come diceva Vanna, una di queste è non fare male ad un innocente).

Qualcuno diceva che i bambini sono "la voce della verità".
Nel cattolicesimo si ritiene che "se non ritorneremo come bambini non entreremo mai nel regno dei cieli".

Tutti questi esempi per dire che forse quanto ipotizzato in merito alla innata moralità di ciascuno di noi può avere un senso. Il problema è che poi cresciamo, viviamo le nostre esperienze, veniamo gradualmente a contatto con persone e culture ed eventi della vita che ci cambiano e a sviluppare ognuno un diverso senso morale (sempre questione di condizioni al contorno).

Interessante anche l'esperimento fatto da Mikhail in merito all'ordinamento con cui vengono presentati i due problemi di carrellologia (ramo deviato e uomo grasso).
Si scopre infatti che cambiando i fatti relativi alle intenzioni delle persone ed i fattori al contorno che potrebbero influenzale tali intuizioni (es. si introduce l'aspetto sentimentale del conoscente sul binario), il tutto possa cambiare. Ed è normale secondo me per quanto detto sopra! Addirittura saperne il nome potrebbe influenzarci. Per questo motivo gli esperimenti di carrellologia cercano di essere avulsi da ogni qualsivoglia informazione che potrebbe in qualche modo toccarci al punto da far variare le nostre intenzioni.

Divertenti i quattro esempi (The Italian Job, Cannibalismo in alto mare, L'assassino anonimo del traghetto, Dilemma maltese): ognuno ci spiega qualcosa raccontando episodi molto particolari che catturano l'attenzione del lettore, alleggerendo un po' lo stile da "saggio letterario" a cui siamo abituati in alcuni tratti più specialistici del libro.

Si parla di "azioni scusabili" quando la sorte degli individui viene migliorata e quella di nessuno viene peggiorata. Il marinaio sarebbe comunque molto di fame. Il ragazzo sarebbe comunque morto affogato. Il problema però, e l'autore fa benissimo secondo me a precisarlo, è che "nell'accettare (se lo facciamo) che il caporale non aveva agito immoralmente, stiamo ammettendo che ci sono alcune occasioni in cui uccidere qualcuno intenzionalmente non è sbagliato".

Degna di nota è anche la decostruzione delle azioni fatta da Mikhail in MEZZI, FINI ed EFFETTI COLLATERALI.

Insomma, tanta, tanta, tanta carne al fuoco. Siamo a pagina 120 e solo il materiale letto ed analizzato fino ad ora potrebbe darci da discutere per mesi... inizio a capire come mai la filosofia è odiata da molti... farla alle superiori deve essere stato tremendo per tanti ragazzi e ragazze ma, presa in pillole e senza costrizioni (cosa che ovviamente da studenti non possiamo permetterci) secondo me è interessante per i processi mentali che ti attiva... :)

«Heaven goes by favor. If it went by merit, you would stay out and your dog would go in.» Mark Twain

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22/10/2020 09:14 - 22/10/2020 09:23 #46322 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic Ottobre 2020 - Uccideresti l'uomo grasso?

Piripicchio: Chomsky nei suoi studi se non ricordo male riporta esempi di persone che, in uno stato totale di isolamento, sono sopravvissute senza mai imparare una lingua (bambini lupo, feral kids...non ricordo i termini precisi). Se non sbaglio passato un periodo in cui il cervello è predisposto all'acquisizione di un linguaggio diventa praticamente impossibile impararne una. Questi bambini di fatto non avevano e non impararono mai a parlare. Ricordo di aver letto a scuola di come i bambini lupo, nonostante l'aspetto non avessero praticamente nulla di umano.


Kheper e Guido affermano che si può imparare una lingua anche da adulti, anche se è più difficile, e sono d'accordo. Dagli studi più recenti sembra che l'elevata capacità di imparare dei bambini sia dovuta al fatto che sono completamente coinvolti in quello che fanno, che per loro è il loro lavoro, la loro vita, mentre noi studiamo inglese mezz'ora ogni tanto e speriamo di impararlo.

“When you’re a kid all you’re working at is acquiring a language, and you don’t have anything to get in the way of that. When you’re an adult and you already have a language, the one you already know filters sounds and you get substantial interference from it.” (Lisa Davidson)

Però nei caso di questi feral children, che non conoscevo, a loro manca proprio la capacità di linguaggio verbale, non devono semplicemente imparare un'altra lingua.

Vanna: per il momento mi sembra impossibile che vengano programmati dei robot che possano addirittura fare scelte etiche


Secondo me dipende da cosa vogliamo intendere con scelte etiche. Se intendiamo che le scelte hanno alle spalle dei principi astratti stabiliti all'interno della società per consentire la convivenza di tante persone all'interno della stessa, allora basta fornire questi principi alle macchine. E per loro la regola sarà sempre quella, non saranno condizionati dalle emozioni umane. Se invece vogliamo intendere proprio le sfaccettature di giudizio che sono condizionate da tutti quei fattori di cui hai parlato (ormoni, sostanze chimiche), non so se sarà possibile creare una IA così, vedremo.. Ma quali dei due modi di ragionare è più morale? Quello rigido che vale per tutti o quello in cui vi sono "azioni scusabili"?

Guido: Si parla di "azioni scusabili" quando la sorte degli individui viene migliorata e quella di nessuno viene peggiorata. Il marinaio sarebbe comunque molto di fame. Il ragazzo sarebbe comunque morto affogato. Il problema però, e l'autore fa benissimo secondo me a precisarlo, è che "nell'accettare (se lo facciamo) che il caporale non aveva agito immoralmente, stiamo ammettendo che ci sono alcune occasioni in cui uccidere qualcuno intenzionalmente non è sbagliato".

Mattia P: Mi piace pensare che così come è presente un'innata predisposizione all'acquisizione del linguaggio (cosa ormai abbastanza supportata dalla letteratura scientifica) possa esserci anche una predisposizione alla moralità. La speranza è che tale predisposizione abbia, come anche evidenziato da Margarthe, un valore adattivo che ci porti, in ultima istanza, a preservare la vita umana.


è una bella speranza. Io non sarei propensa a credere che esista una moralità di base, se non alcuni principi legati ai processi evolutivi e di adattamento che possono sembrare moralità, come il cercare di evitare la violenza, proteggere i propri familiari e conoscenti; anche la volontà di salvare i bambini per primi, penso sia più legata al nostro istinto di massimizzare la "fitness", (in ecologia il "successo riproduttivo, vale a il riuscire a generare il maggior numero possibile di discendenti così da diffondere i propri alleli nelle generazioni successive").

Come dice meglio Piripicchio: l'etica può essere la proprieta di un dato messaggio di innescare una azione "collettiva univoca". Siamo sicuramente predisposti ad essere attivati da determinati messaggi. Il messaggio come causa di un effetto fisico, se vogliamo.

Sono fattori istintivi che noi abbiamo trasformato in principi morali. Io penso che se vogliamo vivere in una società con dei principi dovremmo rassegnarci al fatto che molti di questi non hanno nessun senso dal punto di vista biologico/evoluzionistico. Ormai abbiamo uno stile di vita così lontano da quello "naturale", che possiamo scegliere i nostri principi, senza sentire il bisogno di un fondamento scientifico degli stessi.. Che ne pensate? I diritti umani, per dire, per me fondamentali ma che senso biologico avrebbero?

Guido: inizio a capire come mai la filosofia è odiata da molti... farla alle superiori deve essere stato tremendo per tanti ragazzi e ragazze

Dipende molto da come è fatta. Io ho avuto due professori diversi: il primo partiva dai principi filosofici per farci ragionare sulle cose pratiche della vita, e avevamo il via libera nei ragionamenti, anzi lui cercava di spingerci a farli; l'altro voleva che imparassimo i concetti e basta, e non ci dava un collegamento con la realtà. Naturalmente il primo l'ho adorato e ricordo ancora le sue lezioni, del secondo mi è rimasta solo qualche caricatura e l'immagine di lui che si disperava per la nostra ignoranza :woohoo:

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

Ultima Modifica 22/10/2020 09:23 da Margarethe.
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22/10/2020 22:37 #46334 da Piripicchio
Risposta da Piripicchio al topic Ottobre 2020 - Uccideresti l'uomo grasso?

Guidocx84: Qualcuno diceva che i bambini sono "la voce della verità".
Nel cattolicesimo si ritiene che "se non ritorneremo come bambini non entreremo mai nel regno dei cieli".

Tutti questi esempi per dire che forse quanto ipotizzato in merito alla innata moralità di ciascuno di noi può avere un senso. Il problema è che poi cresciamo, viviamo le nostre esperienze, veniamo gradualmente a contatto con persone e culture ed eventi della vita che ci cambiano e a sviluppare ognuno un diverso senso morale (sempre questione di condizioni al contorno).


Magari passo per rompicoglioni ma non credo che sia dimostrabile che la moralità sia innata.
Mentre sicuramente la propensione ad emergere un comportamento etico ha una base biologica
Per cui mi verrebbe da dire che, se da una parte i bambini apprendono presto, con il linguaggio, che:
regola --> comportamento
Il loro modo di collegare i due aspetti è solamente un derivato dell'apprendimento. Hanno appreso perfettamente ma a "pappagallo", (Nel dubbio prendete un bambino e fategli leggere qualcuno dei post di questa discussione e vediamo se ci capisce qualcosa.)

Questo dimostra che non c'è nulla di spettacolare nel meccanismo etico. Anzi di come sia antico e piuttosto elementare.

Mentre ben altra cosa è la riflessione nel il tentativo di spiegarlo.

Guidocx84: Il problema è che poi cresciamo, viviamo le nostre esperienze, veniamo gradualmente a contatto con persone e culture ed eventi della vita che ci cambiano e a sviluppare ognuno un diverso senso morale (sempre questione di condizioni al contorno).


Ma, secondo me, non è il problema è la forza dell'etica nell'individuo adulto, ovvero il fatto che da grandi necessitiamo di una verifica, un controllo che incrocia enunciati etici ed esperienza personale, razionalità. mi verrebbe da dire che è attraverso questa frizione che diventiano adulti. L'adulto è colui che, come citava Mattia P, vive tutta la sua esistenza cercando coerenza tra credenze personali e principi etici.
Se "ritornassimo come bambini" la nostra esperienza sarebbe molto meno ricca di sfumature,
date anche dalla necessaria mancanza di fede che richiede la messa in discussione degli enunciati etici imparati in gioventù.
il bambino è per necessità dogmatico, l'adulto dogmatico è infantile.
Ritornare all'innocenza dell'infanzia sarebbe una noia assoluta.
Per come la penso io almeno.
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22/10/2020 23:07 - 22/10/2020 23:08 #46335 da Piripicchio
Risposta da Piripicchio al topic Ottobre 2020 - Uccideresti l'uomo grasso?

Margarethe ha scritto: Piripicchio: Chomsky nei suoi studi se non ricordo male riporta esempi di persone che, in uno stato totale di isolamento, sono sopravvissute senza mai imparare una lingua (bambini lupo, feral kids...non ricordo i termini precisi). Se non sbaglio passato un periodo in cui il cervello è predisposto all'acquisizione di un linguaggio diventa praticamente impossibile impararne una. Questi bambini di fatto non avevano e non impararono mai a parlare. Ricordo di aver letto a scuola di come i bambini lupo, nonostante l'aspetto non avessero praticamente nulla di umano.

Kheper e Guido affermano che si può imparare una lingua anche da adulti, anche se è più difficile, e sono d'accordo. Dagli studi più recenti sembra che l'elevata capacità di imparare dei bambini sia dovuta al fatto che sono completamente coinvolti in quello che fanno, che per loro è il loro lavoro, la loro vita, mentre noi studiamo inglese mezz'ora ogni tanto e speriamo di impararlo. “When you’re a kid all you’re working at is acquiring a language, and you don’t have anything to get in the way of that. When you’re an adult and you already have a language, the one you already know filters sounds and you get substantial interference from it.” (Lisa Davidson) Però nei caso di questi feral children, che non conoscevo, a loro manca proprio la capacità di linguaggio verbale, non devono semplicemente imparare un'altra lingua.


Mi sa tanto che ho scritto male come la penso.
Chomsky dimostra che un cervello ha un periodo di tempo piuttosto preciso, durante l'infanzia, per sviluppare proprietà di manipolazione simbolica superiore: utilizzare una lingua umana.
Se si "canna" quel periodo l'individuo non impara a parlare.
Gli adulti che hanno sfruttato questa "finestra" temporale hanno attive e funzionanti tutte le aree cerebrali coinvolte nel processo.
A questo punto possono impararne anche sessanta di lingue.

Fatto personale.
Da ragazzo ho lavorato per alcuni anni con i sordomuti, assemblavo pc con periferiche particolari in un negozio per disabili.
Ora, la generazione di sordomuti degli anni 40, quelli sfortunati, avevano vissuto in situazioni in cui la loro disabilità, semplicemente, non poteva essere trattata. Ne ho conosciuto alcuni

Risultato: imparavano pochissimi vocaboli e in ogni caso solamente grazie al loro sforzo immane nel cercare di comunicare con l'esterno. Alla fine riuscivano, da ragazzi a fare magari un corso di linguaggio dei segni e con quello recuperavano un poco.

La mia impressione era che, nonostante fossero persone intelligenti e creative, molti aspetti del ragionare umano gli fossero preclusi. I mezzi con cui riuscivano a comunicare erano talmente poveri che capire e farsi capire, anche per scritto era un problema grosso. sto parlando di persone molto anziane, con i giovani la cosa è completamente diversa e in prospettiva quasi risolta.

Ricordo ad esempio come non coniugassero i verbi ma utilizzassero quasi sempre l'infinito, nel mandare messaggi scritti.
E io rimugino sul fatto che magari la lingua sia responsabile anche della percezione del tempo...
Se non avessimo modo di rappresentare linguisticamente il passato o il futuro, mi domando, avvertiremmo il tempo nello stesso modo?
Avere il tempo futuro con cui esprimerci ci permette semplicemente di comunicare i nostri propositi oppure sta alla base della nostra possibilità di farne, di propositi per il futuro?
e con questa MEGA pippa mentale vi saluto..
Ultima Modifica 22/10/2020 23:08 da Piripicchio.
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23/10/2020 00:16 #46336 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Ottobre 2020 - Uccideresti l'uomo grasso?

Piripicchio ha scritto: Avere il tempo futuro con cui esprimerci ci permette semplicemente di comunicare i nostri propositi oppure sta alla base della nostra possibilità di farne, di propositi per il futuro?
e con questa MEGA pippa mentale vi saluto..


Questa, visto l’orario, è decisamente una “Marzullata”! :D :D :D

Scherzo è, non te la prendere mi raccomando ;)

Domani leggo più approfonditamente quello che hai scritto. Ora cado come un bambino stanco cade... nel letto! :D ;) :P

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23/10/2020 00:16 - 23/10/2020 13:49 #46337 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Ottobre 2020 - Uccideresti l'uomo grasso?

"Mi sa tanto che ho scritto male come la penso.
Chomsky dimostra che un cervello ha un periodo di tempo piuttosto preciso, durante l'infanzia, per sviluppare proprietà di manipolazione simbolica superiore: utilizzare una lingua umana.
Se si "canna" quel periodo l'individuo non impara a parlare.
Gli adulti che hanno sfruttato questa "finestra" temporale hanno attive e funzionanti tutte le aree cerebrali coinvolte nel processo.
A questo punto possono impararne anche sessanta di lingue."


@ a tutti gli interessati.
Prima di tutto mi compiaccio con tutti i partecipanti di questa fervida discussione per l'impegno e le conoscenze che dimostrano.
Così siamo arrivati a Chomsky e tirandolo un po' per i capelli a Itard e Seguen, che hanno trovato molto tempo fa un bambino abbandonato nella foresta, il famoso Bimbo lupo. Itard e Seguen ci hanno fatto su un vera e propria teoria. Ripresa anche dalla nostra Maria Montessori, in modo però diverso, chiamando la mente del bambino "assorbente" con delle fasi. Peer quanto riguarda il bimbo di Itard e Seguen pare che non parlasse non perchè era vissuto da solo nella foresta (cosa peraltro vera) ma perchè era un bimbo deficiente fin dall'origine e che i genitori avevano abbandonato nella foresta proprio perchè nato deficiente.
Per quanto riguarda Chomsky, russo mi par di ricordare, e non va dimenticato l'altro russo importantissimo che ha scritto un bel libro sull'apprendimento del bimbo in generale. Purtroppo non ho sottomano il libro, può essere che lo abbia regalato alla biblioteca della scuola il giorno che sono andata in pensione. Peccato perchè è un saggio veramente importante sull'apprendimento del linguaggio.
Comunque al di là delle teorie psico pedagogiche sullo sviluppo mentale e dell'intelligenza dei bambini da zero a sei anni, posso dirvi per esperienza personale che effettivamente ci sono dei "periodi" delle "fasi" (in questo caso vedi Piaget) in cui la nostra mente è mooolto più ricettiva all'apprendimento che non nell'età adulta. E' chiaro che l'apprendimento deve consistere in "cose" che il bambino può capire e questo dipende dalla sua età. Io scrivo basandomi sui mie ricordi e sulla mia esperienza di insegnate.
Altra cosa è la morale e l'etica dei bambini diciamo dai 3 ai 6 anni e successivi. Qui le cose si devono basare sull'esperienza e consiglierei a chi ne volesse sapere qualcosa senza improvvisare troppo di andarsi a vedere Anna Freud, pedagogista e altro, figlia del famoso padre.
Io da filosofa, quale mi sento, non credo che l'uomo sia molto cambiato da quando andava in giro con la clava e viveva nelle caverne. Siamo cambiati certo un po' ma neppure tanto. L'uomo ha fatto tante scoperte e ha creato tante cose, ha rivoluzionato i mezzi di produzione, ha raggiunto un altissimo grado di conoscenza tecnologica. E' un'ovvietà questo. ma non ha ancora imparato a tenere a bada le sue emozioni, cioè la sua emotività, che gli gioca tutti i giorni dei brutti scherzi.
N.B. Chi fosse interessato a saperne di più sui così detti bimbi lupo o bimbi o sull'apprendimento cognitivo e verbale dei bambini, me lo faccia sapere che vedo nella mia libreria se ho ancora qualche cosa.
Comunque bella discussione, dateci dentro!!!!!!!:woohoo: :woohoo: :woohoo: :woohoo:

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
Ultima Modifica 23/10/2020 13:49 da guidocx84. Motivo: Corretto tag quote
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23/10/2020 08:13 #46338 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Ottobre 2020 - Uccideresti l'uomo grasso?
Grazie per il tuo intervento Graziella.
Non sapevo del tuo passato da insegnante.

Questa mattina, per l’appunto, scorrendo il feed Facebook sono incappato in questo articolo:

www.greenme.it/vivere/speciale-bambini/f...ofia-bambini-scuola/

Al che, da una successiva ricerca su Google, ho trovato questo:

www.filosofiaconibambini.it/cosa-facciamo/

L’argomento è interessante.

Mi stupisce e mi affascina l’idea di portare i più piccoli “per mano” in un mondo che non conoscono e che risulta complicato da “navigare” anche per gli adulti.

Piripicchio diceva: facciamo leggere questo topic ad un bambino e vediamo cosa ne ricava. Magari questo approccio non sarebbe quello giusto per parlare di filosofia con un bambino ma il lavoro di cui ho trovato evidenza stamani dimostra che non è impossibile portare all’attenzione dei più piccoli certi argomenti, ovviamente adattando le modalità con cui gli vengono presentati certi argomenti.

Credo peraltro che quel tipo di confronto possa essere utile non solo per i bambini ma anche per gli adulti stessi che vengono coinvolti in tale processo.

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23/10/2020 16:12 #46339 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Ottobre 2020 - Uccideresti l'uomo grasso?
@ GUIDO. Scusa il tutto maiuscolo, mi è scappato!
letto il tuo intervento. non ho visitato il sito "filosofia con i bambini", per due motivi:
a) non mi piace apprendere cose su argomenti che io ritengo importanti, su internet, sia esso google o Wikipedia, che consulto solo per date, avvenimenti, data di nascita e di morte di qualche personaggio. b) non ho molto tempo davvero!!!!!:( :( :(

Alle proposte di Pinturicchio (spero di aver segnato giusto il "soprannome" che lui si è dato) dico : io bambini dovrebbero venir "istruiti" con le fiabe, meglio quelle dei F.lli Grimm, che a partire dai 4 anni possono essere comprese dai bambini meglio se raccontate e non lette da un adulto disposto a farlo. Fra adulto e bambino in questo modo si crea qualcosa di molto di più che una "presa per la mano", provare per credere.
Inoltre le fiabe, si badi bene, non le favole, cercate se avete voglia la differenza che è fondamentale, (vedi il Mondo incantato, di Bruno Bettelheim.
Anche la lettura di Pinocchio di Collodi, dai sei anni in poi è un ottimo "educatore" dei sentimenti e della vita futura per un bimbo che si affaccia alle istituzioni scolastiche per la prima volta, dove non sempre trova quello che gli serve, ma spesso gli vengono propinati schede tipo test, giochini tipo settimana enigmistica.
Non proseguo, perché non voglio spostare la vostra discussione su un campo che potrebbe essere per voi minato.
Prometto che appena ho tempo cerco il tizio russo, colonna di tutta la moderna educazione linguistica.
;) ;) ;)
Le mie proposte vi sembreranno vetuste, vi ho sentito parlare di robot, macchinari vari per questo e per quello, ma credetemi, sono attualissime, purtroppo buttate nel cestino dalle generazioni venute su con i Teletabis, e altri cartoni animati che ho avuto occasione di seguire 16 anni fa con la mia nipotina, che stranamente però alla domanda serale, eravamo in camper, "cosa ti racconta la nonna stasera", ha risposto per trenta giorni a fila, "Cappuccetto rosso". Mia nipote fa la terza liceo linguistico, ha tutti dieci, ed è entrate in una squadra a livello agonistico per la corsa. Ha un alto livello etico.
Non sarà mica una mosca bianca, spero, anzi non lo è sicuramente.:ohmy: :ohmy: :ohmy:
Scusate la personalizzazione.

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(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)

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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

Buongiorno! Se qualcuno avesse ancora problemi di login, dovete prima cancellare la cache del pc/smartphone, ricaricare la pagina, riaccettare i cookies e poi fare il login ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 27/10/2025 - 19:21

Ciao Cristina, in che senso? Oggi sei riuscita a scrivere sul forum :-/ scrivimi una mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) con l'errore che ti esce quando provi a fare cosa ;)

Avatar di Cri_cos Cri_cos - 27/10/2025 - 15:37

Ciao a tutti non riesco ad accedere al forum ne con pc ne con il cellulare :(

Avatar di mulaky mulaky - 27/10/2025 - 09:21

Siamo di nuovo ONLINEEEEEEE!!! :D

Avatar di guidocx84 guidocx84 - 20/10/2025 - 16:44

Ciao Marialuisa! Sezione "News & Eventi" del sito: ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 16/10/2025 - 21:24

Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

Avatar di monteverdi monteverdi - 14/10/2025 - 12:55

Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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