Infatti Mattia di tratta di salvare gli ECOSISTEMI e la BIODIVERSITA' senza i quali la vita su questo pianeta TERRA per l'essere umano diventa molto problematica. E ancor più problematica l’esistenza delle nostre società moderne e ipertecnologiche. Si tratta di fare un passo indietro (nelle tecnologie inquinanti) per dare un futuro all'umanità.

Come SINGOLI esseri pensanti possiamo anche mandare a quel paese i posteri ma come portatori di un DNA specifico abbiamo l'obbligo di salvaguardare la nostra specie dall'estinzione e lo possiamo fare solo salvaguardando gli ecosistemi e le loro biodiversità.

Ammesso che non sia già troppo tardi...

Tornando ad essere presentemente seria vorrei comunicare ai miei compagni di lettura la seguente cosa:
Dal capitolo VI, II, Incomincia fino alla fine del Capitolo VII un dialogo molto interessante fra Arkadij e la sua famiglia, continuata poi nella sua cameretta, con il padre. Trentaquattro pagine che mi hanno coinvolto in modo totale. Quindi ho pensato che per leggere questa raffinatezza psicologica fra padre e figlio, anche se nelle pagine precedenti di ero sentita un bel po' spaesata, era valsa pur la pena, non "strappare le pagine" come avrebbe voluto e non potuto fare Pier. 
Quando ho incominciato il primo libro della "Ricerca del tempo perduto", mi ricordo che continuavo a brontolare con mio marito, come se lo avesse scritto lui o me lo avesse consigliato, perchè volevo chiudere quel primo romanzo e non solo, ma parlavo malissimo di Marcel Proust, poi improvvisamente mi si è "aperta una finestra nel cervello" e un po' con l'aiuto dei miei due compagni di lettura sono andata fino alla fine di "Dalla parte di Swann" che poi ho letto ancora due volte. 
E'così, non ce n'è! I romanzi di Dostoevskij sono dei capolavori, lo sanno tutti e lo dicono tutti. alcuni possono piacere meno, altri di più, ma sono fatti soggettivi perchè oggettivamente sono dei capolavori, basta vedere come tanti altri scrittori si sono presi la briga di parlarne. Ne cito solo due: Freud 1927 con il suo "Dostoevskij e il parricidio" ( in Opere, Boringhieri vol. 10) e Proust nella "la Prigioniera" , il Narratore parla a lungo con Albertine una vera e propria  lezione su Dostoevskij, Albertine ascolta e partecipa molto interessata alla discussione.
 

Mi sono unita alla lettura del libro del mese, ho letto pochissime pagine, quindi sulla trama non posso dire ancora nulla, però sento la necessità impellente di dire Ma come scrive bene Dostoevskij!
Non credo che la mia sia suggestione di fronte ad un grandissimo scrittore, né sono il tipo di persona che dice di un libro che è un capolavoro perché tutti lo acclamano come tale. Non so se L'adolescente sarà per me un bel libro, però dalle prime pagine posso dire che la scrittura di D. è estremamente scorrevole, facile alla lettura (parlo di stile). A dire la verità a me la storia del piccolo Dolgorukij è piaciuta, ho trovato ironica la sua presentazione e quella della sua famiglia, che dire poi sulle spiegazioni date per il suo cognome?
Insomma, spero di non ricredermi andando avanti. Il mio stupore sulla bella scrittura del D. è determinato dal fatto che i russi non li ho mai letti (fatta eccezione per Cechov e Gogol), provando un'avversione non so da cosa determinata, forse dalle atmosfere cupe che mi sono immaginata riferite a certi tipi di scrittori.
E' giunto però il momento di recuperare ora con il libro del mese e a gennaio con la maratona per Anna Karenina.
Ultima considerazione sull'edizione che sto leggendo, l'ultima della Feltrinelli (aprile 2021). Avrei gradito che le note fossero poste a piè di pagina piuttosto che doverle andare a cercare in fondo al libro.

Nautilus, mi sei di conforto!
Condivido appeno le tue considerazioni. 
Per le note a piè di pagina, che anch'io andavo reclamando già anni fa mi è stato detto che in editoria le note a piè di pagina vengono messe appunto lì solo nei saggi, mentre nella narrativa vengono poste infondo.
"Lo sa il Diavolo, perchè": messe in fondo al libro sono una vera e propria tortura, spezzano continuamente il ritmo della lettura.
Lì poi in quell'edizione la Prina ne ha messe veramente tante. 
Pensa che io ho dovuto rileggermi per la seconda volta tutta la Recherche perché dell'edizione Oscar di Mondadori, con la traduzione di Giovanni Raboni (quella più stimata da tutti i critici), non c'erano le note, ne in fondo al volume ne a piè di pagina, note che secondo me il quel caso era necessario leggerle. Così ho messo da parte l'avarizia, e mi sono comprata l'edizione "lussuosa" dei Meridiani (Mondadori) stesso traduttore, ma completa di note poste in fondo al volume. Che fatica!!!

Nel quinto capitolo del l'Adolescente ho trovato una perla:

Non mi serve il denaro o, meglio, non sono i soldi a essermi necessari; non lo è neanche la potenza; a me serve soltanto quello che si può ottenere con la potenza e che non si può in alcun modo avere senza di essa: quella solitaria e tranquilla consapevolezza della propria forza. Ecco la più completa definizione di libertà, per la quale così si batte il mondo! La libertà! Ho scritto finalmente questa grande parola… Sì, la solitaria consapevolezza della propria forza è qualcosa di attraente e magnifico. Ho la forza, e sono tranquillo. Le saette sono nelle mani di Giove, eppure lui è tranquillo; lo si sente spesso tuonare? Allo sciocco sembra che stia dormendo. Ma piazza al posto di Giove un qualche letterato o una sciocca baba di campagna, e non sarà che lo scoppiare di un tuono dopo l’altro!

LA LIBERTA'! Cioè il contrario della schiavitù ecco a cosa dovrebbero servire i soldi! E la libertà definita come "Quella solitaria e tranquilla consapevolezza della propria forza!".

Ad avercene di queste consapevolezze e ancor prima di questa forza. E poi della capacità di amministrarla. E' questa capacità che ci rende LIBERI!

Ci sentiamo forti pur nella evidente debolezza della natura umana e spariamo un "tuono dopo l'altro" come se quel frastuono potesse coprire tutti i nostri limiti. Dopodiché ce ne rendiamo conto - siamo pur sempre esseri intelligenti - piangiamo un po'...e riprendiamo a tuonare. Come un temporale che non si vuol arrendere ai raggi del sole!

Poche righe tante riflessioni...

pierbusa post=55441LA LIBERTA'! Cioè il contrario della schiavitù ecco a cosa dovrebbero servire i soldi! E la libertà definita come "Quella solitaria e tranquilla consapevolezza della propria forza!".

La libertà è il dono più grande che un individuo possa avere. Consapevolezza della propria forza! Quando un individuo è forte? Quando conosce! Solo la conoscenza rende forte e consapevole un individuo. Nell'ignoto s'insidia la sottomissione, per essere liberi bisogna bramare la conoscenza.
Scusate l'OFF TOPIC, ma il tema della libertà mi appassiona sempre.

Anch'io avevo notato "la perla" nel V capitolo di cui parla Pier. Lui è molto bravo a trovare queste cose. Meno male!
La libertà e la forza si ottengono con la conoscenza. Dio ha mandato via da Paradiso Terrestre Adamo ed Eva, perchè avevano mangiato dall'albero della conoscenza. Li scaccio prima che essi trovassero l'albero della vita e questo Dio non lo voleva, già abbastanza arrabbiato che avessero trovato l'albero della conoscenza. Da quel giorno milioni di intellettuali  hanno cercato di approfondire la loro conoscenza chi con buoni risultati, chi con mediocri risultati. 
Altra cosa è la forza, la forza di sopportare anche la conoscenza, non è facile. 
Su tutto il pezzo citato da Pier ci voglio ritornare, non è facile per me capire subito, io ci metto un po', a seconda degli argomenti.
Sono contenta però che oltre alla noia Pier abbia saputo trovare in questo libro qualcosa che lo ha fatto riflettere. 
Proseguiamo, con calma, magari alla fine grideremo AL CAPOLAVORO!!!!! O magari no!

Sto leggendo il IV capitolo della Prima Parte e confermo che è un bel leggere dal punto di vista della scrittura (secondo me è anche molto brava la traduttrice e le note molto utili), non vedo l'ora però di arrivare al V capitolo dove pare si dipani la matassa, almeno spero leggendo i vostri commenti. La molla che mi spinge a leggere è conoscere la famosa "idea" del protagonista, il suo segreto. Speriamo di non rimanere delusa.

Sono a metà del capitolo 10. Ora sono proprio dentro al racconto. Immancabilmente ritrovo i temi e le situazioni care a Dostoevskij. Ora senza più alcuna esitazone vado avanti come un tReno e proprio cOme se fossi su un treno Dove si fanno le più gustose letture, vado avanti. Vi troveremo sperò al capolinea.  Chi scenderà da un racido,  chi da un direttissimo e chi da un accellerato. Ma ci troveremo tutti spero in una bellica sala d'aspetto tutta per noi Dove poter scambiare le proprie opinioni.

hO FINITO di leggere la PRIMA PARTE. Sono ai primi sotto  capitoli della SECONDA.
Il romanzo si mantiene interessante: colloqui fra padre e figlio che si sono molto avvicinati affettivamente, un'amicizia con un certo principe sfaccendato ma con molti soldi. Credo che per postare qualcosa di interessante bisogna continuare a leggere.