Mercoledì, 31 Dicembre 2025

Novembre 2021 - L'adolescente

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08/12/2021 13:00 #55973 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Novembre 2021 - L'adolescente

p.p.s, qualcuno si sente di dare una piccola descrizione riassuntiva dei personaggi meno citati? Per es. Bohring. Qualcosa di semplice, ma che potrebbe essere utile alla fruizione del romanzo.



 
Provo ad esserti di aiuto, Bjoring, è il promesso sposo di Katerina, figlia dell'aziano principe Sokolskij presso cui Arkadij lavora. Non aggiungo altro non vorrei spoleirare.
 
Grazie Nautilus!
Si, avevo capito che c'era questa relazione con Katerina, ma per esempio avevo dimenticato il rapporto con Sokolskij. Comunque se uno volesse dire di più, anche su altri personaggi, si può anche mettere sotto spoiler.

Io sono giunto al primo capitolo della terza parte (nel post precedente avevo scritto erroneamente di aver terminato la terza parte, ma in realtà era la seconda).
Attenzione: Spoiler!


 

"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"

Carlos Ruiz Zafon

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27/12/2021 17:25 #56413 da gavi
Risposta da gavi al topic Novembre 2021 - L'adolescente
Ho concluso in ritardo la lettura di questo libro certamente non facile, per via forse della trama il cui sviluppo si snoda lungo un groviglio di pensieri e sentimenti in apparenza confusamente ordinati ma che uno sguardo dall'alto sul finale ne rivela ai miei occhi la profondità. Più che suggerirmi l'idea di tormento interiore adolescenziale, questo disordine come esso è sviluppato mi appare a tratti più vicino a uno stato d'animo maturo. Questa quantomeno è la sensazione che avverto, sebbene consapevole del fatto che la maturità dei giovani in quell'epoca fosse diversa da quella attuale.

Condivido molto di quanto si è qui sottolineato, sulla peculiarità dei temi toccati e dei tratti psicologici dei personaggi, intensi, in linea d'altronde con la forza e la densità della sua scrittura che ha bisogno però di un approccio diverso e un certo stato d'animo per affrontarla al meglio, trarne ispirazione, e che una sola lettura non è peraltro sufficiente per coglierne l'intensità.
Almeno questo vale per me.

Davide74 ha sottolineato un punto interessante:
"Tutti i personaggi, con l'esclusione forse di Kraft, sono dominati da una qualche forma di egoismo di cui non riescono a liberarsi e che macchia anche i sentimenti più nobili."
È vero, però due personaggi mi sento di sottrarli a questo giudizio: Sof'ja e Macar Ivanovic, due volti che mi appaiono invece coerenti e guidati da una purezza d'animo che li accompagna fino in fondo. Due figure nelle quali intravedo un'anima spirituale forte, un rimedio alle pulsioni buie attraverso cui si muovono e vivono alcuni suoi personaggi, un argine per non cadere vittima dei propri demoni, esperienza che affronta Versilov alla fine. Questo personaggio peraltro mi ha molto incuriosito, persino più di Arkadji, e trascinato con sé in un viaggio intimo nel quale dopo aver sprofondato ed essersi smarrito riemerge in chiusura aggrappandosi a Sof'ja, per lui un'ancora di salvezza. Questa prospettiva mi sembra collegarsi chiaramente con quella visione dicotomica verso cui l'uomo dostoevskjiano si dipana: da un lato il tormento psicologico, dall'altro la forza salvifica in quel Cristo fatto uomo verso cui tendere la rotta.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Graziella, Mattia P., Marialuisa, Davide74

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27/12/2021 19:32 #56416 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Novembre 2021 - L'adolescente
Mi sei piaciuto molto. Buon anno. 
Leggi i fratelli Karamazov, vale veramente la pena. 
Ci sarai con la maratonatura di Tolstoj su Anna Karenina? 
Un romanzo che all'epoca è stato molto attaccato dal pubblico. Dostoevskij lo ha difeso ritenendolo il più grande capolavoro del 900. 

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)

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27/12/2021 21:58 - 27/12/2021 22:06 #56417 da gavi
Risposta da gavi al topic Novembre 2021 - L'adolescente

Mi sei piaciuto molto. Buon anno. 
Leggi i fratelli Karamazov, vale veramente la pena. 
Ci sarai con la maratonatura di Tolstoj su Anna Karenina? 
Un romanzo che all'epoca è stato molto attaccato dal pubblico. Dostoevskij lo ha difeso ritenendolo il più grande capolavoro del 900. 
Grazie, e soprattutto per averlo proposto! Ricambio gli auguri!
Per la maratona ci sto ancora pensando perché l'inizio dell'anno è per me un periodo abbastanza intenso con il lavoro e ho già in progetto d'iniziare il Don Chisciotte a febbraio. Mi prendo ancora del tempo prima di decidere. 
Ultima Modifica 27/12/2021 22:06 da gavi.

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28/12/2021 14:42 - 28/12/2021 14:44 #56437 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Novembre 2021 - L'adolescente
Terminato questo romanzo, per me il primo, di Dostoevskij.

Come molti di voi, l’ho trovato a tratti difficile per i molti personaggi e le intricate relazioni tra loro. Tuttavia, nell’ultima parte l’intrigo si chiarisce e la narrazione crea anche quella suspense che accresce l’interesse a proseguire velocemente nella lettura. Ho trovato una scrittura peculiare per la sua chiarezza e per il modo di meta-comunicare con il lettore (con i vari avvisi sul prestare attenzione a certi particolari, l’accenno ad alcuni avvenimenti di cui l’autore avrebbe parlato in seguito e addirittura vicende di cui dichiara che non avrebbe approfondito).

Verso la fine ribadisce più volte che il suo resoconto è un memoriale.

A tal proposito è interessante la definizione di memoriale: 
1. Scritto sommario dedicato all'esposizione di fatti e considerazioni essenziali, spec. su questioni importanti e controverse, spesso redatto a giustificazione del proprio operato.

2. Raccolta di memorie relative alla vita e all'attività di un personaggio illustre.

Leggendo tale definizione è interessante vedere come D. vi si attiene. Infatti omette molti fatti, le vicende narrate sono importanti (almeno per lui) e controverse ed egli ha effettivamente, per tutto il romanzo, un tono in cui cerca spesso di giustificarsi. La scrittura, quindi, in primo luogo mi ha fatto apprezzare questo romanzo.

Secondariamente, mi sono piaciute molto anche la caratterizzazione e la complessità di alcuni personaggi. Lo stesso Arkadij, Versilov, il vecchio Makàr, ma anche Tatjana Pavlovna (molto bello l’epilogo del suo rapporto con Arkadij).

Anche a me ha colpito molto questo passaggio:

Tuttavia porrei come precetto per ogni persona evoluta di rendere immancabilmente felice in qualche modo almeno una creatura, ma praticamente, cioè realmente; così come imporrei per legge, oppure come corvée, a ogni contadino, di piantare almeno un albero nel corso della propria vita, vista la distruzione dei boschi che sta avendo luogo in Russia; d’altronde, un albero solo non basterebbe, si potrebbe anche ordinare che ne piantassero uno all’anno.

A parte l’attualità della parte relativa all’importanza dei boschi (di recente anche in parrocchia c’è stata una iniziativa tipo “adotta un albero”), mi ha colpito molto la prima parte che ho sentito molto mia in quanto persona sposata. Il matrimonio, in pratica, realmente, come vocazione. Fare realmente e praticamente felice quella persona che abbiamo scelto. Questo, per quanto mi riguarda, può esser sufficiente a dare senso e pienezza a una vita. Se poi si riesce a far felice più di una persona (per esempio figli o altri mediante altre vocazioni) è tutto grasso che cola…

Altro passaggio che sicuramente fa riflettere è il seguente:

L’uomo piccolo vive nell’indigenza, gli manca un tozzo di pane, non ha di che mantenere i figlioli, dorme sulla paglia pungente, eppure ha il cuore sempre allegro, leggero; egli pecca ed è rozzo, ma il suo cuore è sempre leggero. Mentre l’uomo grande si ubriaca, si rimpinza di cibo, sta seduto sopra un mucchio d’oro, ma in cuore ha sempre soltanto tristezza. Alcuni hanno studiato tutte le scienze, e in loro non c’è che tristezza. E io penso che quanto più intelletto si acquista, tanto più cresce la noia. Basta pensare poi a questo: si insegna da quando esiste il mondo, e che cosa sono riusciti a insegnare di buono, perché il mondo fosse il soggiorno più bello e allegro e ripieno di ogni gioia? E dirò un’altra cosa: non hanno la grazia, e nemmeno la desiderano; sono tutti perduti e ciascuno loda soltanto la propria perdizione, e non pensa a rivolgersi verso l’unica verità: ma vivere senza Dio è soltanto una sofferenza. E così accade che proprio ciò che ci illumina noi lo malediciamo, e noi stessi lo ignoriamo. E a che pro? L’uomo non può neppure esistere senza inchinarsi; un simile uomo non sopporterebbe se stesso, né nessun altro uomo ci riuscirebbe. E se rinnegherà Dio, si inchinerà a un idolo, di legno o d’oro, o del pensiero.

Si può essere d’accordo o meno, però ha il pregio di far riflettere. Pensavo per esempio a quegli studi socio-psicologici che si sono presi la briga di misurare la felicità in varie parti del mondo. In genere emerge che i livelli più alti di felicità si associano a elevati livelli maggiori di povertà materiale. Tra i vari video natalizi che girano mi è rimasto impresso quello di un villaggio africano dove trenta-quaranta bambini di tutte le età ballavano (in modo anche coreografico) e cantavano un canto natalizio (in un clima estivo) un po' in spagnolo, un po in inglese e suonando con strumenti fatti delle cose piu improbabili come secchi di vernice e bottiglie di plastica. Gioia da tutti i pori, nessuno che stava a guardare, tutti vogliosi di fare festa! Fa riflettere… Quanti dei nostri bambini, si sarebbero invece isolati col cellulare?
Ci sarebbe poi tutto il discorso su quanto l’istruzione ci rende o meno felici. Io estenderei il discorso alla consapevolezza. L’istruzione ci rende più consapevoli di certi aspetti della vita che poi non si possono più ignorare e talvolta generano sofferenza (inutile?). È difficile spiegarlo. Un esempio banale (e parziale) potrebbe essere quello della consapevolezza che in altre parti del mondo la vita è terribile (vedi i profughi afgani). Per concludere, giudizio assolutamente positivo su questo romanzo.

Grazie ancora a Graziella per averlo proposto e per essere sicuramente riuscita con la sua passione a trasmettere l’importanza e la profondità del signor D. con il quale penso ci rincontreremo presto: ho già la versione cartacea di Crime and Punishment regalatami dalla mamma (mia amica) del traduttore per la Penguin, il prof. Oliver Ready.

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Carlos Ruiz Zafon
Ultima Modifica 28/12/2021 14:44 da Mattia P..
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30/12/2021 21:17 - 30/12/2021 21:20 #56509 da Bibi
Risposta da Bibi al topic Novembre 2021 - L'adolescente
Ho terminato la seconda parte del libro, sono molto in ritardo ma per fortuna i Libri del Mese non hanno scadenza! 

Ammetto che la mia attenzione è un po'  calata per via dei numerosi intrecci personali dei protagonisti.. gente incinta, quello che vuole quella ma finisce per accontentarsi dell'altra ma torna sui suoi passi e si denuncia e quindi non sposa nessuno, l'altra che sposa il vecchio, il triangolo Arkadij/Katerina/Versilv che essenzialmente, adesso, non so se esiste oppure no...  diciamo che mi sono un po' persa, tuttavia ho trovato anche in questa seconda parte dei temi interessanti. 

È ancora forte il rapporto di amore/odio tra Arkadij e Versilov. Arkadij sta vivendo un momento particolare, ha messo da parte la sua idea per dedicarsi al gioco d'azzardo, tema direi principale delle seconda parte e tema vissuto in prima persona da Dostoevskij. L'ho visto un po' smarrito, in balia di questi personaggi che gira e rigira mentono tutti. Dalla frase che Arkadij pronuncia al primo capito "Ma se mi amava tanto, perché non mi arrestò sulla via del disonore? Una sola parola detta da lui sarebbe bastata a trattenermi" percepisco ancora una volta quanto Arkadij desideri veramente una figura paterna accanto, che lo guidi, che lo metta nella giusta direzione e non so se Versilov è la persona adatta, temo di no. Non riesco a fidarmi pienamente di Versilov. È uno di quei personaggi che comprenderò soltanto a lettura ultimata. 

Una riflessione importante mi è venuta mentre leggevo i capitoli finali, quando Arkadij rimane vittima del pensiero altrui e viene additato come ladro. L'idea che gli altri pensino una cosa di noi che non è vera può distruggerci. Ho provato a immedesimarsi in Arkadij e non so come mi comporterei in una situazione simile. Mi batterei per dimostrare la mia verità ma tante volte non basta,  a volte la gente vede di te solo quello che vuole vedere. 

Proseguo con la terza e ultima parte del romanzo che mi accompagnerà dall'anno vecchio a quello nuovo. Che onore!   
 
Ultima Modifica 30/12/2021 21:20 da Bibi.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Mattia P., Bovarishka

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23/01/2022 20:00 #57260 da Bovarishka
Risposta da Bovarishka al topic Novembre 2021 - L'adolescente
Ho finito il libro con una grande fatica, non ve lo nascondo, sarà che non riuscivo a immedesimarmi in nessuno dei personaggi in quanto non me ne piaceva nessuno... Poi vi assicuro che pur leggendolo in originale la vicenda di tutte le parentele e chi è sorella/fratello di chi non mi risultava facile per niente   . Tutto il libro potrebbe essere povero Arkadij che continua a sbattere la testa contro i muri al buio. Ma forse mi dispiaceva così tanto leggere della sua impulsività (assolutamente comprensibile considerando l'età e altre circostanze) proprio perchè mi ci riconoscevo alla fine e sentivo le sue umiliazioni come proprie.
Insomma, non lo consiglierei come il primo libro di D. da leggere ma nello stesso tempo provo un tipo di orgoglio di aver completato questa impresa
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Avatar di Panadia Panadia - 30/12/2025 - 23:45

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Scusatemi ieri ho sbagliato ed addirittura confuso il giorno l'incontro era il 28 e non il 29. Quindi vorrei prepararmi per il prossimo mi dite dove posso trovare le informazioni, grazie.

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