Mercoledì, 31 Dicembre 2025

Novembre 2021 - L'adolescente

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14/11/2021 14:22 - 14/11/2021 14:24 #55547 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Novembre 2021 - L'adolescente
Visto che siamo in tema di estimatori di Dostoevskij riconosciuto da parecchi scrittori del '900, mi permetto di aggiungere ancora qualcosa, tratto appunto dalle considerazioni fatte da Proust, in una conversazione con Albertine, nel roamnzo "La Prigioniera"

“la donna di  Dostoevskij particolare quanto una donna di Rembrandt, che non sono delle cortigiane di Carpaccio, ma delle Betzabea di Rembrandt, con il suo viso misterioso la ci bellezza gentile si muta bruscamente, come se avesse recitato la commedia della bontà, in una terribile insolenza. Questa bellezza nuova e terribile di una casa, quella bellezza nuova e mista di un viso di donna, ecco ciò che D. ha creato di unico al mondo, e gli accostamenti che i critici letterari possono fare tra lui e Gogol’ o tra lui e Paul de KocK, non hanno alcun interesse, essendo esterni a questa bellezza segreta. [….]Quanto a Dostoevskij, non l’avevo abbandonato quanto vi era parso mettendomi a parlare di Tolstoj, che lo ha molto imitato.In Dostoevskij c’è il concentrato, ancora contratto e scontroso, molto di ciò che troverà sviluppo in Tolstoj. C’è in Dostoevskij quella tetraggine anticipata dei primitivi che i discepoli rischiareranno. “

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
Ultima Modifica 14/11/2021 14:24 da Graziella. Motivo: ho messo a posto il testo graficamente.
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14/11/2021 17:17 #55557 da vanna
Risposta da vanna al topic Re:Novembre 2021 - L'adolescente

Graziella ha scritto: Dall'introduzione di Igor Sibaldi al romanzo "Dalle memorie del sottosuolo" :Nota n. 6 dell’introduzione:Una delle tesi favorite di Dostoevskij era la filiazione del socialismo dal cattolicesimo, entrambi intesi come due forme di negazione della libertà individuale. “L’attuale socialismo francese è in sostanza la più fedele e coerente continuazione dell’idea cattolica, é il suo pieno e definitivo coronamento, la sua conseguenza inevitabile elaborata da secoli! E infatti il socialismo francese non significa nient’altro che l’unione degli uomini con la violenza: questa è un’idea che risale già all’antica Roma, e che è stata più tardi fatta propria integralmente dal cattolicesimo.” (Andrzej Walichi, citando questo brano da Il diario di uno scrittore, nel suo volume Una utopia conservatrice – Torino 1973 pp. 532-537 – ne inquadra la tesi nell’ambito dell’ideologia slavofila e russofila dell’epoca).


Graziella io ho capito che Dostoevskij da giovane per aver frequentato un circolo socialista di ispirazione francese del noto Fourier fu condannato a morte ,ma la pena venne commutata in anni di lavori forzati in Siberia, inizio' a manifestarsi in lui l' epilessia.In seguito a questi fatti consolidò ancora di più la sua fede in Dio e si allontanò dal socialismo non condividendo più l' idea di rivoluzione che portava solo violenza e non la libertà ed inoltre il socialismo erà intriso di ateismo , di questa dottrina gli rimase l' attenzione verso le classi povere,i derelitti e gli ultimi. Mosso da un odio profondo verso la civilizzazione europea moderna,capitalista e materialista, indicava la via di un autentico progresso nell'adesione ai valori del popolo russo,alla sua fede religiosa autentica ed al suo semplice senso di giustizia. Dostoevskij riteneva che al popolo russo fosse affidata una missione sacra,quella di pacificare il mondo.
Ne L' adolescente fino ad ora mi sembra che Arkadij non sia un socialista ma per le azioni che compie ed i sentimenti che prova più vicino ad un populista cristiano.


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14/11/2021 20:12 - 14/11/2021 20:27 #55566 da Bibi
Risposta da Bibi al topic Re:Novembre 2021 - L'adolescente
Sono al quinto capitolo (concluso) della prima parte, procedo lentamente ma con piacere.
La scrittura di Doestoevskij mi affascina terribilmente e tutto il divagare di Arkadij mi trasporta inesorabilmente da una pagina all'altra, non importa se non si arriva subito al punto, mi piace perdermi nei suoi discorsi e vedere dove vuole portarmi. Probabilmente da nessuna parte, eppure continuo ad ascoltare questo adolescente con tanta curiosità. Vi dirò di più, quando sento di aver perso un pezzo rileggo con piacere i capitoli per non perdermi nessun passaggio. 

Sono solo cinque capitoli ma ho già appuntato un po' di argomenti: il desiderio di conoscere il padre, la speranza che non sia quello che viene descritto, la sua fantomatica idea che mi ha fatto sorridere e che allo stesso tempo mi ha dato l'impressione che Arkadij non sia poi così tanto immaturo.
Cerco di spiegarmi e per farlo mi servo di una frase: "la segreta coscienza del potere è assai più piacevole dell'aperto dominio."
Ho riflettuto su questo: una tipologia di ragazzino di oggi ambisce alla fama, al potere, alla ricchezza, a mostrarsi famoso, ricco e potente, ma difficilmente credo che riuscirebbe a ritrovarsi nella frase che ho citato. Oggi essere potente e famoso e non mostrarlo equivale a non esserlo, sei solo ed esclusivamente quello che mostri. Mentre una mente più matura riesce già ad elaborare il concetto della citazione che potrebbe riassumersi in "so quello che valgo e non ho bisogno di mostrarlo".
Attenzione: Spoiler!


Una cosa in cui non mi sono trovata d'accordo con Arkadij è
Attenzione: Spoiler!
Personalmente agisco al contrario, se ho un'idea, un principio, qualcosa in cui credo cerco di saperne il più possibile per vedere se il mio credo è un credo giusto, senza il timore di vedermelo smontato. 

Alla fine del capitolo cinque si parla ancora della sua idea e mi è piaciuta la morale del discorso riportata già da Mattia.P, ve la riporto nell'edizione Einaudi: "La storia con lo studente mia aveva rivelato che l'<<idea>> poteva farmi giungere fino a un ottenebramento completo delle impressioni e sviarmi dalla realtà quotidiana. La storia di Arinuška invece m'aveva rivelato il contrario, e cioè che nessuna <<idea>> è capace di prendere possesso in noi, in ogni caso di me, fino al punto d'impedirmi di fermarmi a un tratto dinanzi a qualche fenomeno importante e di sacrificare a esso, in una sola volta, tutto ciò che attraverso anni di fatica avevo già fatto per l'<<idea>>. Entrambe le deduzioni erano esatte."

Ho riflettuto anche sul discorso denaro: "Il denaro, certo, costituisce un potere dispotico, ma nello stesso tempo la più alta uguaglianza, e in questo sta tutta la sua forza. Il denaro livella tutte le disuguaglianze".
Cosa ne pensate al riguardo? Io credo sia una triste, bruttissima realtà che esiste da sempre.

Per concludere questo primo commento vi rivelo che non vedo l'ora di leggere ancora dell'inciucio di Versilov e la figlia del vecchio principe. 
Ultima Modifica 14/11/2021 20:27 da Bibi.
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15/11/2021 12:26 #55571 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Re:Novembre 2021 - L'adolescente
Grazie Bibi, mi è molto piaciuto il tuo post. Io sono molto avanti, proprio perchè questo adolescente che racconta e vive mi affascina e sono curiosa pagina per pagina cosa succederà ancora. Ho superato la metà del libro.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)

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16/11/2021 16:14 #55584 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Re:Novembre 2021 - L'adolescente
CAPITOLO OTTAVO (VI sottocapitolo)
In queste successive pagine si compie la tragedia di AlKadij, quella che tutti i lettori di Dostoevskij sono ormai abituati ad aspettarsi. 
Alkadij  va nella sala da gioco dove c'è la roulette, ci va con i soldi del principe.
"volai alla roulette, come se in essa vi fosse concentrata tutta la mia salvezza, la via d'uscita"

CAPITOLO NONO

Alkadij, viene buttato fuori dalla sala da gioco, e qui D. ricorda molto il suo "Il giocatore", con l'accusa di aver rubato dei rubli. Egli vaga nella notte, ma tutto ciò che gli sta attorno non lo riconosce più come suo.
"La città, i passanti, il marciapiede sul quale correvo - tutto ciò già non era più mio."
Su di lui pesa addosso il fatto di essere stato accusato come ladro. Mentre cammina e riflette al suo passato si scopre un masochista, uno che aveva sempre preferito sottomettersi passivamente all'offesa che poteva arrivargli dagli altri. Lo avevano chiamato ladro e lui subito si era sentito tale.
"Touchard mi picchiava e voleva dimostrare che ero un servo e non figlio di un senatore, ed ecco  che subito io stesso entravo nella parte del servo"
Povero ragazzo facilmente plagiabile!!!!
Ora mi rivolgo in particolare a Pier, uno dei miei compagni di lettura della Recherche. Ritrovo parecchio in queste pagine di Dostoevskij , il nostro Narratore proustiano. Così come il Narratore, va alla ricerca di fatti passati mediante quella che lui chiama la memoria involontaria, Arkadij, in queste pagine, per una terribile botta in testa ha un Flachback, legato a un suo passato di quando forse dodicenne, si trovava nel già più volte nominato istituto Touchard. 
Questa volta l'oggetto rievocativo sono il suono delle campane.
Attenzione: Spoiler!

Finisce la SECONDA PARTE del romanzo che si fa sempre più intrigante e interessante. Quindi consiglio agli amici del club che magari data la pubblicità negativa che è stata fatta a questo romanzo di credermi sulla parola quando dico che passate le prime cento pagine o anche di più, il racconto ingarbugliato si dipana e ancora una volta possiamo avere il piacere di non leggere un "mattonazzo" come qualcuno lo definirebbe, ma un bellissimo romanzo pieno di personaggi e di fatti che vengono descritti con una sapienza psicologica incredibile.
Ancora alcune righe tratte dal romanzo a proposito della memoria:
"Qualsiasi uomo, chiunque egli sia, probabilmente conserva in sé un qualche ricordo di qualcosa che gli è successo, che considera  e che lo ha portato a considerare qualcosa di fantastico, di insolito, di una predizione, di un presentimento"

 

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16/11/2021 16:53 #55587 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Re:Novembre 2021 - L'adolescente

CAPITOLO OTTAVO (VI sottocapitolo)
In queste successive pagine si compie la tragedia di AlKadij, quella che tutti i lettori di Dostoevskij sono ormai abituati ad aspettarsi. 
Alkadij  va nella sala da gioco dove c'è la roulette, ci va con i soldi del principe.
"volai alla roulette, come se in essa vi fosse concentrata tutta la mia salvezza, la via d'uscita"

CAPITOLO NONO

Alkadij, viene buttato fuori dalla sala da gioco, e qui D. ricorda molto il suo "Il giocatore", con l'accusa di aver rubato dei rubli. Egli vaga nella notte, ma tutto ciò che gli sta attorno non lo riconosce più come suo.
"La città, i passanti, il marciapiede sul quale correvo - tutto ciò già non era più mio."
Su di lui pesa addosso il fatto di essere stato accusato come ladro. Mentre cammina e riflette al suo passato si scopre un masochista, uno che aveva sempre preferito sottomettersi passivamente all'offesa che poteva arrivargli dagli altri. Lo avevano chiamato ladro e lui subito si era sentito tale.
"Touchard mi picchiava e voleva dimostrare che ero un servo e non figlio di un senatore, ed ecco  che subito io stesso entravo nella parte del servo"
Povero ragazzo facilmente plagiabile!!!!
Ora mi rivolgo in particolare a Pier, uno dei miei compagni di lettura della Recherche. Ritrovo parecchio in queste pagine di Dostoevskij , il nostro Narratore proustiano. Così come il Narratore, va alla ricerca di fatti passati mediante quella che lui chiama la memoria involontaria, Arkadij, in queste pagine, per una terribile botta in testa ha un Flachback, legato a un suo passato di quando forse dodicenne, si trovava nel già più volte nominato istituto Touchard. 
Questa volta l'oggetto rievocativo sono il suono delle campane.
Attenzione: Spoiler!

Finisce la SECONDA PARTE del romanzo che si fa sempre più intrigante e interessante. Quindi consiglio agli amici del club che magari data la pubblicità negativa che è stata fatta a questo romanzo di credermi sulla parola quando dico che passate le prime cento pagine o anche di più, il racconto ingarbugliato si dipana e ancora una volta possiamo avere il piacere di non leggere un "mattonazzo" come qualcuno lo definirebbe, ma un bellissimo romanzo pieno di personaggi e di fatti che vengono descritti con una sapienza psicologica incredibile.
Ancora alcune righe tratte dal romanzo a proposito della memoria:
"Qualsiasi uomo, chiunque egli sia, probabilmente conserva in sé un qualche ricordo di qualcosa che gli è successo, che considera  e che lo ha portato a considerare qualcosa di fantastico, di insolito, di una predizione, di un presentimento"


 
Questo tuo post mi è assai piaciuto Graziella perché il parallelo tra Proust e Dostoevskij mi sembra davvero calzante. Le risonanze tra diversi romanzi quando si colgono sono davvero interessanti e piene di sorprese.

Faccio una parentesi. Graziella non mi mettere tra quelli che hanno fatto "pubblicità negativa" all'Adolescente, ho contribuito a renderlo il libro del mese e ho iniziato a leggerlo fin da subito. Ci sono però libri  che faccio fatica a portare a termine VORACEMENTE e questo è uno di quelli. Certi capitoli li devo rileggere più volte se voglio davvero capirli. E magari poi staccare e intervallare con altre letture per evitare un effetto "saturazione".
Tutto questo non dipende dal fatto che sia o non sia un capolavoro o che io posso o non possa ritenerlo tale ma più prosaicamente dai miei limiti, dal fatto che in questo momento le mie letture sono interstiziali, ritagliate tra una faccenda e l'altra. Quindi se voglio davvero rendere onore a questo libro non posso pensare di leggerlo ASSOLUTAMENTE entro i limiti della lettura condivisa. Lo finirò quando potrò e riuscirò e sarà sempre una gran bella cosa condividere con voi le emozioni che mi suscita e che vi suscita.

Detto questo essendomi già spoilerato il libro seguo la discussione con grande attenzione e anche se sono un po' indietro nella lettura...vi seguo lo stesso, anzi illuminate il mio cammino lungo capitoli e capitoletti!

P.S. Comunque il vero protagonista del libro, come già detto, mi sembrano i rubli...

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
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16/11/2021 17:25 - 16/11/2021 17:27 #55588 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Re:Novembre 2021 - L'adolescente
Ho terminato il VII capitolo e devo dire che mi ha molto emozionato perche D. è veramente bravo a descrivere quel momento (o un momento) nella vita che forse, anche nella nostra cultura, segna il passaggio all’età adulta. Mentre in passato e in altre culture vi erano dei riti che determinavano l’ingresso netto nella condizione di uomo adulto (per es., riti tribali o il bar mitzvah ebraico), oggi è forse più difficile stabilirlo con precisione. Penso che un dialogo sul tipo di quello tra Arkadij e Versilov possa essere un buon indicatore di questa transizione.

C’è un momento nella vita in cui nel parlare a un nostro genitore di ciò che più ci sta a cuore senza più paura o timore reverenziale, ma viceversa in modo schietto e sincero è sicuramente un chiaro segno psicologico di una certa maturità. Mi ha emozionato, nel leggere il confronto tra Arkadij e Versilov, ricordare mia mamma o mio babbo inizialmente increduli di fronte a “questo sconosciuto” che è in grado di difendere la sua posizione con validi argomenti, ma che gradualmente si fanno forza e prendono coscienza della mia nuova condizione. Ricordo la fatica, in principio, nel farmi prendere sul serio e poi il senso di potenza e di rinascita a nuova vita quando i loro volti tradiscono la resa al dato di fatto. E da qui le basi per l’emergere di una relazione totalmente nuova.

"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"

Carlos Ruiz Zafon
Ultima Modifica 16/11/2021 17:27 da Mattia P..
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16/11/2021 17:35 #55589 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Re:Novembre 2021 - L'adolescente

Ho terminato il VII capitolo e devo dire che mi ha molto emozionato perche D. è veramente bravo a descrivere quel momento (o un momento) nella vita che forse, anche nella nostra cultura, segna il passaggio all’età adulta. Mentre in passato e in altre culture vi erano dei riti che determinavano l’ingresso netto nella condizione di uomo adulto (per es., riti tribali o il bar mitzvah ebraico), oggi è forse più difficile stabilirlo con precisione. Penso che un dialogo sul tipo di quello tra Arkadij e Versilov possa essere un buon indicatore di questa transizione. C’è un momento nella vita in cui nel parlare a un nostro genitore di ciò che più ci sta a cuore senza più paura o timore reverenziale, ma viceversa in modo schietto e sincero è sicuramente un chiaro segno psicologico di una certa maturità. Mi ha emozionato, nel leggere il confronto tra Arkadij e Versilov, ricordare mia mamma o mio babbo inizialmente increduli di fronte a “questo sconosciuto” che è in grado di difendere la sua posizione con validi argomenti, ma che gradualmente si fanno forza e prendono coscienza della mia nuova condizione. Ricordo la fatica, in principio, nel farmi prendere sul serio e poi il senso di potenza e di rinascita a nuova vita quando i loro volti tradiscono la resa al dato di fatto. E da qui le basi per l’emergere di una relazione totalmente nuova.
 
Mattia queste stesse pagine hanno creato in me le stesse tue emozioni di cui avrei voluto parlare e altro di cui preferisco in genere non parlare. Diciamo che in modo particolare tra me e mio padre non c'è mai stato un vero rapporto compiuto padre-figlio. Io ero una "competenza" di mia madre. Lui era quello che "portava a casa" e ciò doveva bastare. Insomma non ho avuto un padre in senso affettivo se non in modo putativo nella figura di un mio zio. Quindi dialoghi come quelli che abbiamo letto e che tu citi sono stati per me un sentiero inesplorato. Negli ultimi anni della sua vita poi mio padre è stato completamente afasico, non avrebbe potuto esprimersi anche volendo.

 

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
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17/11/2021 10:48 #55593 da nautilus
Risposta da nautilus al topic Re:Novembre 2021 - L'adolescente

C’è un momento nella vita in cui nel parlare a un nostro genitore di ciò che più ci sta a cuore senza più paura o timore reverenziale, ma viceversa in modo schietto e sincero è sicuramente un chiaro segno psicologico di una certa maturità. Mi ha emozionato, nel leggere il confronto tra Arkadij e Versilov, ricordare mia mamma o mio babbo inizialmente increduli di fronte a “questo sconosciuto” che è in grado di difendere la sua posizione con validi argomenti, ma che gradualmente si fanno forza e prendono coscienza della mia nuova condizione. Ricordo la fatica, in principio, nel farmi prendere sul serio e poi il senso di potenza e di rinascita a nuova vita quando i loro volti tradiscono la resa al dato di fatto. E da qui le basi per l’emergere di una relazione totalmente nuova.
 
Mattia hai descritto benissimo questo momento di passaggio. Ho un figlio adolescente e leggendo il dialogo tra Arkadij e Versilov mi è tornato alla mente il dialogo difficile che a gennaio di quest'anno ho avuto con il mio ragazzo. Per un genitore non è facile comprendere a pieno l'evoluzione di un figlio. Sono passata ad avere un bimbo che pendeva dalle mie labbra, che mi guardava ogni volta che qualcuno gli diceva qualcosa per capire se quella fosse la verità, perché per lui la verità la conoscevo solo io ad un ragazzo ribelle, che voleva imporre ad ogni costo le sue idee, che mi contestava tutto, che non accettava più un mio consiglio. Poi è arrivato il momento di rottura, mio figlio mi ha parlato a muso duro, mi ha detto di accettarlo per come era diventato, che dovevo dimenticare il bambino di un tempo, che tanto non avrei potuto fare nulla, che potevo urlare e punirlo tanto lui sarebbe andato per la sua strada. Non sto a dire la mia reazione, sicuramente esagerata, perché non riconoscevo più il mio bambino. Comunque ho ceduto o meglio mi sono rassegnata, ho cambiato disposizione di animo, l'ho guardato con occhi diversi, sono stata ad aspettare (nel mentre mio figlio ha fatto diverse cretinate, fortunatamente tutte recuperabili) ed ora dopo dieci mesi da quel duro dialogo, come per magia il nostro rapporto si è ricostruito. L'adolescente ha assunto un atteggiamento più maturo, riesce a discernere ciò che giusto e ciò che è sbagliato talmente bene che mi stupisco; io mi sono ammorbidita e siccome ho visto che fa bene non metto più becco su quello che fa, accettando anche i suoi errori, tanto quelli sono inevitabili, anche in età adulta. Credetemi però che è veramente dura sentirsi parlare da un figlio in maniera critica, ma soprattutto sentirsi dire che ciò che fai per lui in realtà a lui crea malessere e quindi ha bisogno di affrancarsi da te. E' un passaggio doloroso ma necessario per diventare adulti.
Guardo quindi con molto affetto il nostro Arcadij e con curiosità la sua evoluzione.

MEMENTO AUDERE SEMPER
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17/11/2021 11:05 #55594 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Re:Novembre 2021 - L'adolescente
Nautilus non dimentichiamo che in questo libro non stiamo discutendo di un rapporto tra padre e figlio in una situazione "normale". Il padre e la madre di Arkadij lo hanno lasciato per anni, negli anni più importanti della sua crescita, in mano di terzi per poter continuare il loro menage del tutto atipico. Arkadij non si sta ribellando alla figura paterna ma la sta ricostruendo dalle fondamenta l'Adolescente è la narrazione di questo processo che porterà Arkadij pian piano dall'odio all'ammirazione verso la figura del padre biologico di cui non porta nemmeno il cognome (con tutte le sofferenze che questo gli ha comportato). 

Il confronto genitori-figli è normale e ognuno di noi lo ha vissuto da figlio( e qualche altro da genitore) e succede anche che possa essere drammatico ma la grandezza di Dostoevskij sta nel restituirci una vicenda paradossale (figlio che è nato da una relazione extraconiugale lasciato da far crescere ad altri) che porta ad un altro paradosso (dal senso di abbandono all'affetto verso la figura paterna). Se non mettiamo l'accento sul paradosso rendiamo l'Adolescente un libro banale, quasi scontato.

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