Perché pentita Graziella? Io ti ringrazio per avermi stimolato a leggere un autore che fino ad oggi non avevo mai avuto il coraggio di leggere.
Per me il libro è bello, ma certo non può dirsi di facile lettura.
Tra la prima e la seconda parte ho preferito più la prima, fosse solo per il fatto che mi ha spinto a maggiori riflessioni. Ci aggiorniamo alla terza parte, sono curiosa di conoscere i tuoi appunti.
Lo sai aspetto Novel 67. Lui ha già letto parecchio di Dostoevskij. In quanto a questo preciso romanzo, penso che come prima lettura di uno scrittore così sfaccettato, era meglio iniziare da "Povera gente" il suo primo vero successo, e di gran lunga con meno pagine. Lorenzo ha parlato delle donne di Dostoevskij come delle donne moltoooo agitate, io direi molto russe. Un romanzo che rileggerò è "Delitto e castigo" di una modernità e attualità eccezionale. Per concludere ha ragione Pier, i "Fratelli Karamazov" è il migliore, l'ultimo dei suoi romanzi. Dovrai leggerlo secondo me, hai la vita davanti.
Io ho pensato molto a questo "Adolescente" e forse è un libro metafora, il giovane pasticcione, ancora immaturo, forse è il popolo russo? Tesi questa molto azzardata da parte mia. Eppure al di là dei fatti in se, che a volte sono anche gustosi, ci deve essere qualcosa che mi sfugge. Io ho letto anche la Postfazione della Prina, chiara, abbordabile, intelligente, ma ancora mi sfugge qualcosa.
Anticipo alcuni temi fra le pagine. Versilov ama molto la moglie, cosa che viene fuori verso la pagina 513. Come pure a pag. 505 quando Dostoevskij parla per bocca dello stesso Varsilov:
"Si ragazzo, te lo ripeto che non posso non rispettare la mia nobiltà. Da noi s'è formata da secoli un tipo culturale superiore ancora mai visto altrove che non esisteste nel mondo intero, colui che soffre per tutti gli altri. E' il tipo russo, ma siccome è preso dallo strato culturale superiore del popolo russo, io, dunque ho l'onore di appartenervi. Racchiude in se il futuro della Russia. Eccetera.
In queste poche righe non puoi non ravvisare l'orgoglio degli scrittori russi per la propria terra, per la propria cultura, per la propria nazione. Ogni russo che si rispetti, a quel tempo e anche prima si recava all'estero, l'Europa, l'Italia, partivano con un mito e tornavano pensando che "L'anima russa, quella vera" era pur sempre una gran cosa. E ancora:
Solo la Russia non vive per sé, ma per il pensiero, e converrai amico mio, che si tratta di un fatto memorabile che sia già da un secolo che la Russia non vie decisamente per sé, ma solo e unicamente per l'Europa! E loro? Oh, loro sono destinati a terribili tormenti prima di raggiungere il regno di Dio"
Confesso che ascoltavo in preda a un grande turbamento: (Arkadij) persino il tono del suo discorso mi spaventava, anche se non potevo non essere sbalordito dai suoi pensieri."
Vedi Francesca, spero di averti chiamata con il nome giusto, come in questo romanzo, che pur Dostoevskij scrive per vendere, lui vive dei proventi dei suoi libri, ci sono parecchie pagine completamente filosofiche, roba da saggistica, ma lui deve appunto "vendere" senza rimetterci la faccia e mantenendo uno standard alto. Il suo pensiero è quasi unico, ogni tanto fa polemica con Tolstoj che lui chiama sempre il "conte", Tolstoj e conte, ed è ricco, ma nonostante tutto data l'età lo si può considerare uno che è venuto dopo di Dostoevskij. Non per questo Tolstoj è da meno, ma ha il vantaggio di essergli contemporaneo in un'età più giovane e godrà di una vita molto lunga. "Guerra e pace" è un grande capolavoro, che ti prende dall'inizio alla fine e ti lascia per tutto il due libri con il fiato sospeso.
Dostoevskij è un uomo che vive dentro di se dei grandi turbamenti, è un nevrotico, uno che fino in fondo non riusce a risolvere dentro di sé le sue ambiguità, ambivalenza.
Solo dopo aver sperperato tutti i suoi guadagni giovando, a un certo punto promette alla moglie che non giocherà più e manterrà.
Anche la sua credenza in Dio è sempre messa a dura prova dalla sua ambivalenza non risolta tra religione e ateismo.
Abbiamo di fronte quindi un uomo molto complesso, con questa capacità di scrivere e di inventare. Se tu avrai pazienza ed arriverai alla fine ti stupirai di che garbuglio il nostro è stato capace di mettere assieme.
Dostoevskij si porta dietro la servitù della gleba, i servitori del padre, ritiratosi nei suoi possedimenti minimi per altro, che viene ucciso dalla servitù pare per molestie a una contadina e che ci ricorda tanto il padre dei fratelli Karamazov.
Insomma, te l'ho già detto, hai una vita davanti, se vuoi approfondire l'autore.
Aspetto. Mattia P. che era partito così bene, Gavi, e lo svento latore della bandiera inglese.
Buona notte a tutti.