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Per me la linea verticale è la presa di coscienza nell'andare avanti nonostante le difficoltà che la vita ti pone. Inoltre, secondo me, la linea verticale ci aiuta a ricordare di non avere paura quando si incontro le suddette difficoltà perché tutti noi siamo capaci di affrontarle, a partire dal "più debole" al "meno debole". Per riprendere sempre un pensiero evidenziato da Roberta è che secondo me, il parallelismo fatto dall'autore tra il titolo e il test di gravidanza, sia stato fatto per farci capire questo concetto. Dal primissimo momento in cui ci presentiamo al mondo, fino all'ultimo secondo della nostra vita, noi dobbiamo essere pronti ad affrontare tutte le avversità. Come ha detto Luigi:"Ora ho dei nuovi desideri: voglio essere centrato, voglio stare in piedi, voglio vivere in asse su una linea verticale. Non voglio avere paura, perché la paura ti mangia e non serve a niente. (...) Voglio guardarmi intorno e voglio vivere tutto quello che è possibile, con generosità e vitalità."Vi giro la domanda. Cos’è la linea verticale?
Io credo di aver imparato qualcosa da questo libro, ovvero: non ci dobbiamo mai arrendere e continuare a lottare quando stiamo soffrendo e, se non si sta soffrendo, di essere gentili con chi sta provando dolore. Mi ha imparato che, ogni persona incontrata e/o incontrerò nella mia vita, soprattutto coloro che hanno lottato, con i loro consigli non possono far altro che aiutarmi a crescere e avere più consapevolezza delle cose.Come si è potuto notare a me il libro mi ha fatto davvero riflettere. Mi ha anche aiutato nel apprezzare il lavoro dall'infermiera e, in generale, di chi lavora nell'ambito della medicina. Col Covid-19 l'avevo capito, ora l'ho apprezzato. Dalle parole del libro, ho potuto vedere quanto impegno e fatica c'è dietro a questo lavoro, a partire dal trattare bene un paziente a non provare empatia. Colgo l'occasione per ringraziare tutti voi per aver raccontare tutte le vostre esperienze, soprattutto grazie ad Alice e a Miriam per aver seguito questa lettura sia dal punto di vista di chi lavora nel settore sia dal punto di vista da estranee a questo mondo. Grazie a Davide di aver proposto questo libro, se non l'avesse forse non avrei potuto capire il significato della parola lottare. Grazie a Pier che nonostante tutto ha preso coraggio e si è unito, ti ripeto che questo ti ha fatto onore. E di nuovo, grazie a voi e ai vostri commenti, ogni mese mi date tanti spunti di riflessione e occasioni per crescere. Per la mia crescita da lettrice, siete speciali.Voi avete imparato qualcosa da questa esperienza raccontata? Io non credo!
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E' interessante il tuo punto di vista però dove citi che avresti preferito che Amed morisse mi pare scoperto, lasciato in sospeso. Manca qualcosa che ne motivi il perché. Non so azzardo una risposta. Magari per rendere più tragica una storia che appare leggera per il tono ironico con cui si snoda? Sarebbe interessante lo sviluppo di questo punto. Magari se hai voglia di dirci di più appagheresti quantomeno la mia curiosità e credo quella di qualcun'altro.Commento anch'io in extremis. Molte cose sono già state dette, quindi cercherò di essere sintetico.
Facendo un'analogia con il concetto di "allineamento" nei giochi di ruolo, le varie opinioni in questo topic mi sembrano distribuite su due dimensioni: il distacco/immedesimazione e la qualità positiva/negativa delle emozioni suscitate dalla lettura. Ecco, io sono un "immedesimato positivo". Ho vissuto un'esperienza simile (ma decisamente meno tragica) per un intervento subìto alcuni anni fa, e mi sono rivisto in tantissime situazioni: la confusione pre-intervento, la frustrazione da interazione con medici/infermieri, le contraddizioni tra gli stessi medici, la tristezza del cibo, ecc., tutte cose che poi ho rivisto interiormente in chiave tragicomica e che non mi suscitano brutti ricordi (a parte i primi 2-3 giorni post-intervento, sui quali non mi dilungo ma che mi hanno insegnato veramente che la testa è la cosa più importante per guarire e gestire la malattia).
Per me è stata una lettura piacevole (ovviamente, da osservatore non coinvolto nel dramma della malattia), che mi ha ricordato delle situazioni assurde, paradossali ma a posteriori divertenti, e che mi ha confermato come alla fine tutti viviamo più o meno le stesse esperienze. Forse, se avessi potuto cambiare qualcosa nella storia, avrei preferito che Amed morisse veramente.
Se a qualcuno piace il genere "libri angoscianti che ti fanno sorridere e riflettere", consiglio "L'ultima lezione" di Randy Pausch.
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Ciao gavi! La mia sensazione era semplicemente che mancasse l'elemento e l'esperienza della morte nella vita in ospedale. Nel massimo rispetto della sensibilità di tutti, per me la storia è fondamentalmente "divertente" e non cerco in essa l'elemento tragico; piuttosto, cerco più o meno inconsciamente la soddisfazione del riscontro della mia esperienzadove citi che avresti preferito che Amed morisse mi pare scoperto, lasciato in sospeso. Manca qualcosa che ne motivi il perché. Non so azzardo una risposta. Magari per rendere più tragica una storia che appare leggera per il tono ironico con cui si snoda?
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Ciao Rand, ti ringrazio molto per aver reso evidente il tuo pensiero sul punto. Coprendo ora chiaramente la tua prospettiva che mi ha dato da pensare di quanto sia davvero ricco il modo di osservare e leggere la realtà che ci circonda.
Ciao gavi! La mia sensazione era semplicemente che mancasse l'elemento e l'esperienza della morte nella vita in ospedale. Nel massimo rispetto della sensibilità di tutti, per me la storia è fondamentalmente "divertente" e non cerco in essa l'elemento tragico; piuttosto, cerco più o meno inconsciamente la soddisfazione del riscontro della mia esperienza
(rido per la banalità della motivazione) e soprattutto l'elemento del realismo, e per questo non si può prescindere dalla morte in ospedale.
Poi si può dire che la morte è implicitamente presente "fuori" dal libro, ma per me la vita dell'autore è irrilevante alle considerazioni sulla storia.
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Votate la foto più bella per Scatti del mese di Agosto? Tema: La pietra di Luna! Venghino siori
Avete votato per il libro del mese di Settembre? Avete tempo fino al 16, vi aspetto qui!
Palermo a Settembre?
Non tutti insieme è... buahahahah!
Qualcuno vorrebbe leggere il romanzo "Lady Macbeth" di Isabelle Schuller?
Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum
Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie
Ciao Ludofrog, per contattare il gruppo di Lecce, scrivi in questo TOPIC
Ciao a tutti! Chi posso contattare per avere delle info sui prossimi incontri dei Pasticciotti Letterari? Grazie ✨
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