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Gennaio 2022 - La linea verticale

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24/01/2022 08:09 #57274 da Bibi
Risposta da Bibi al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Graziella mi serve un bellissimo assist per la consueta domanda che intendevo farvi a fine mese, ovvero: cosa avete imparato da “La linea verticale”? 

Sentitevi liberi di rispondere oppure no.   Raccogliamo i vostri pensieri e li pubblichiamo sui social, magari questa lettura e quello che ne abbiamo ricavato possono essere d'aiuto a qualcuno.  

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30/01/2022 18:50 #57467 da callmeesara
Risposta da callmeesara al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Con enorme "ritardo" , ho finito di leggere il libro proprio ora e colgo l'occasione per rispondere a questa domanda posta da Roberta posta qualche giorni fa. 

Vi giro la domanda. Cos’è la linea verticale?  

Per me la linea verticale è la presa di coscienza nell'andare avanti nonostante le difficoltà che la vita ti pone. Inoltre, secondo me, la linea verticale ci aiuta a ricordare di non avere paura quando si incontro le suddette difficoltà perché tutti noi siamo capaci di affrontarle, a partire dal "più debole" al "meno debole". Per riprendere sempre un pensiero evidenziato da Roberta è che secondo me, il parallelismo fatto dall'autore tra il titolo e il test di gravidanza, sia stato fatto per farci capire questo concetto. Dal primissimo momento in cui ci presentiamo al mondo, fino all'ultimo secondo della nostra vita, noi dobbiamo essere pronti ad affrontare tutte le avversità. Come ha detto Luigi:"Ora ho dei nuovi desideri: voglio essere centrato, voglio stare in piedi, voglio vivere in asse su una linea verticale. Non voglio avere paura, perché la paura ti mangia e non serve a niente. (...) Voglio guardarmi intorno e voglio vivere tutto quello che è possibile, con generosità e vitalità."

Voi avete imparato qualcosa da questa esperienza raccontata? Io non credo!

Io credo di aver imparato qualcosa da questo libro, ovvero: non ci dobbiamo mai arrendere e continuare a lottare quando stiamo soffrendo e, se non si sta soffrendo, di essere gentili con chi sta provando dolore. Mi ha imparato che, ogni persona incontrata e/o incontrerò nella mia vita, soprattutto coloro che hanno lottato, con i loro consigli non possono far altro che aiutarmi a crescere e avere più consapevolezza delle cose.Come si è potuto notare a me il libro mi ha fatto davvero riflettere. Mi ha anche aiutato nel apprezzare il lavoro dall'infermiera e, in generale, di chi lavora nell'ambito della medicina. Col Covid-19 l'avevo capito, ora l'ho apprezzato. Dalle parole del libro, ho potuto vedere quanto impegno e fatica c'è dietro a questo lavoro, a partire dal trattare bene un paziente a non provare empatia. Colgo l'occasione per ringraziare tutti voi per aver raccontare tutte le vostre esperienze, soprattutto grazie ad Alice e a Miriam per aver seguito questa lettura sia dal punto di vista di chi lavora nel settore sia dal punto di vista da estranee a questo mondo. Grazie a Davide di aver proposto questo libro, se non l'avesse forse non avrei potuto capire il significato della parola lottare. Grazie a Pier che nonostante tutto ha preso coraggio e si è unito, ti ripeto che questo ti ha fatto onore. E di nuovo, grazie a voi e ai vostri commenti, ogni mese mi date tanti spunti di riflessione e occasioni per crescere. Per la mia crescita da lettrice, siete speciali. 

“Tu sei la mia amica geniale, devi diventare la più brava di tutti, maschi e femmine.”
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31/01/2022 10:38 #57486 da rand
Risposta da rand al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Commento anch'io in extremis. Molte cose sono già state dette, quindi cercherò di essere sintetico.

Facendo un'analogia con il concetto di "allineamento" nei giochi di ruolo, le varie opinioni in questo topic mi sembrano distribuite su due dimensioni: il distacco/immedesimazione e la qualità positiva/negativa delle emozioni suscitate dalla lettura. Ecco, io sono un "immedesimato positivo". Ho vissuto un'esperienza simile (ma decisamente meno tragica) per un intervento subìto alcuni anni fa, e mi sono rivisto in tantissime situazioni: la confusione pre-intervento, la frustrazione da interazione con medici/infermieri, le contraddizioni tra gli stessi medici, la tristezza del cibo, ecc., tutte cose che poi ho rivisto interiormente in chiave tragicomica e che non mi suscitano brutti ricordi (a parte i primi 2-3 giorni post-intervento, sui quali non mi dilungo ma che mi hanno insegnato veramente che la testa è la cosa più importante per guarire e gestire la malattia).

Per me è stata una lettura piacevole (ovviamente, da osservatore non coinvolto nel dramma della malattia), che mi ha ricordato delle situazioni assurde, paradossali ma a posteriori divertenti, e che mi ha confermato come alla fine tutti viviamo più o meno le stesse esperienze. Forse, se avessi potuto cambiare qualcosa nella storia, avrei preferito che Amed morisse veramente.

Se a qualcuno piace il genere "libri angoscianti che ti fanno sorridere e riflettere", consiglio "L'ultima lezione" di Randy Pausch.
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31/01/2022 13:58 - 31/01/2022 13:59 #57490 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Mi sono data del tempo per rispondere a questa domanda ma ora è anche tempo di risposte ;) .
Il libro di Torre mi ha rovesciato a testa in giù e dato uno scossone e così facendo via via sono riaffiorati ricordi, paure che non sono in grado di tenere a bada e i fallaci equilibri sono saltati. Perché questo libro mette difronte alla verità e a me è servito per affrontarla. 
Dovremmo essere più grati per ciò che abbiamo perché non sempre si è tanto fortunati da avere una seconda occasione e Torre lo sapeva. 
Ho compreso poi l'importanza del lottare e quanto la volontà sia forte nel volerci tenere verticali.
Sono giorni che una canzone continua a ripartire nella mia mente e credo sia un po' la sintesi di ciò che resta
 "È una regola che vale in tutto l'universo
Chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso
E anche se il mondo può far male
Non ho mai smesso di lottare
È una regola che cambia tutto l'universo
Perché chi lotta per qualcosa non sarà mai perso
E in questa lacrima infinita
C'è tutto il senso della mia vita"
(F. Mannoia)

 Ad ogni modo leggere questo libro mi ha fatto rivivere e vedere alcune cose dall'esterno nella loro comicità e ha reso tutto può semplice e accettabile come parte dell'ordine naturale delle cose :)

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”

(Francesco Petrarca)
Ultima Modifica 31/01/2022 13:59 da Giami23.
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31/01/2022 15:00 #57491 da gavi
Risposta da gavi al topic Gennaio 2022 - La linea verticale

Commento anch'io in extremis. Molte cose sono già state dette, quindi cercherò di essere sintetico.

Facendo un'analogia con il concetto di "allineamento" nei giochi di ruolo, le varie opinioni in questo topic mi sembrano distribuite su due dimensioni: il distacco/immedesimazione e la qualità positiva/negativa delle emozioni suscitate dalla lettura. Ecco, io sono un "immedesimato positivo". Ho vissuto un'esperienza simile (ma decisamente meno tragica) per un intervento subìto alcuni anni fa, e mi sono rivisto in tantissime situazioni: la confusione pre-intervento, la frustrazione da interazione con medici/infermieri, le contraddizioni tra gli stessi medici, la tristezza del cibo, ecc., tutte cose che poi ho rivisto interiormente in chiave tragicomica e che non mi suscitano brutti ricordi (a parte i primi 2-3 giorni post-intervento, sui quali non mi dilungo ma che mi hanno insegnato veramente che la testa è la cosa più importante per guarire e gestire la malattia).

Per me è stata una lettura piacevole (ovviamente, da osservatore non coinvolto nel dramma della malattia), che mi ha ricordato delle situazioni assurde, paradossali ma a posteriori divertenti, e che mi ha confermato come alla fine tutti viviamo più o meno le stesse esperienze. Forse, se avessi potuto cambiare qualcosa nella storia, avrei preferito che Amed morisse veramente.

Se a qualcuno piace il genere "libri angoscianti che ti fanno sorridere e riflettere", consiglio "L'ultima lezione" di Randy Pausch.

E' interessante il tuo punto di vista però dove citi che avresti preferito che Amed morisse mi pare scoperto, lasciato in sospeso. Manca qualcosa che ne motivi il perché. Non so azzardo una risposta. Magari per rendere più tragica una storia che appare leggera per il  tono ironico con cui si snoda? Sarebbe interessante lo sviluppo di questo punto. Magari se hai voglia di dirci di più appagheresti quantomeno la mia curiosità e credo quella di qualcun'altro.
Grazie.
Ringraziano per il messaggio: davpal3

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31/01/2022 16:56 - 31/01/2022 17:01 #57500 da pallina
Risposta da pallina al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Ciao a tutti!
Ho impiegato più tempo a leggere i vostri commenti che a leggere il libro, ma ne è valsa la pena in entrambi i casi.

Come scritto anche da altri, quando ho iniziato a leggere il libro avevo ben in mente la scena dei David di Donatello in cui la piccola Emma, in maniera stoica per una bambina, ha ritirato il premio al posto del suo papà e quindi ho seguito la lettura con un retrogusto amaro, perchè sapevo come andava a finire. Ma stranamente, questo sensazione è andata via proprio alla fine del libro, quando Luigi lascia l'ospedale pieno di fiducia per il domani che lo aspetta, capendo che è importante fare "un passo alla volta" e non scapicollarsi per ottenere ciò che vogliamo, che sia qualcosa di futile o qualcosa di vitale importanza. Mi ritrovo tantissimo nella maggior parte dei commenti fatti dagli altri utenti al libro, per cui evito di ripeterli qui. Rispondo però a Robi: questo libro mi ha insegnato, ancora di più, quanto siano importanti la pazienza e la positività (esclusa la positività al Covid eh eh ) nella vita. Non è detto che nessuna delle due cose alla fine ti salvi, ma sicuramente permettono di vivere con più serenità il proprio percorso lungo o breve che sia.

Penso proprio che adesso vedrò la serie tv nata parallelamente al libro. E piccola curiosità: Mattia Torre ha davvero lasciato disposizioni per il suo funerale, che sono state pienamente rispettate dalla moglie; non ha avuto un funerale tragico, ma le sue ceneri sono state esposte con un bicchiere di vino accanto!

Infine, ringrazio i lettori che hanno condiviso con noi le loro esperienze di vita e faccio tanti auguri di pronta guarigione a Pier! (Anzi, spero che nel frattempo tu sia guarito)
Ultima Modifica 31/01/2022 17:01 da pallina.
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31/01/2022 18:34 #57504 da rand
Risposta da rand al topic Gennaio 2022 - La linea verticale

dove citi che avresti preferito che Amed morisse mi pare scoperto, lasciato in sospeso. Manca qualcosa che ne motivi il perché. Non so azzardo una risposta. Magari per rendere più tragica una storia che appare leggera per il  tono ironico con cui si snoda?

Ciao gavi! La mia sensazione era semplicemente che mancasse l'elemento e l'esperienza della morte nella vita in ospedale. Nel massimo rispetto della sensibilità di tutti, per me la storia è fondamentalmente "divertente" e non cerco in essa l'elemento tragico; piuttosto, cerco più o meno inconsciamente la soddisfazione del riscontro della mia esperienza :D (rido per la banalità della motivazione) e soprattutto l'elemento del realismo, e per questo non si può prescindere dalla morte in ospedale.

Poi si può dire che la morte è implicitamente presente "fuori" dal libro, ma per me la vita dell'autore è irrilevante alle considerazioni sulla storia.
Ringraziano per il messaggio: Giami23, davpal3, gavi, elis_

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01/02/2022 10:23 - 01/02/2022 10:24 #57530 da gavi
Risposta da gavi al topic Gennaio 2022 - La linea verticale

Ciao gavi! La mia sensazione era semplicemente che mancasse l'elemento e l'esperienza della morte nella vita in ospedale. Nel massimo rispetto della sensibilità di tutti, per me la storia è fondamentalmente "divertente" e non cerco in essa l'elemento tragico; piuttosto, cerco più o meno inconsciamente la soddisfazione del riscontro della mia esperienza :D (rido per la banalità della motivazione) e soprattutto l'elemento del realismo, e per questo non si può prescindere dalla morte in ospedale.


Poi si può dire che la morte è implicitamente presente "fuori" dal libro, ma per me la vita dell'autore è irrilevante alle considerazioni sulla storia.

Ciao Rand, ti ringrazio molto per aver reso evidente il tuo pensiero sul punto. Coprendo ora chiaramente la tua prospettiva che mi ha dato da pensare di quanto sia davvero ricco il modo di osservare e leggere la realtà che ci circonda.

Io ad esempio contrariamente a te non riesco a immaginare la morte di Amed o di chiunque altro perché penso che il messaggio dell’autore in quel contesto fosse un altro: dare speranza, fiducia, per combattere un male subdolo che il più delle volte, sì, ti accompagna alla morte, ma che può essere sconfitto, allontanando così lo spettro della morte che è sempre in agguato e Torre lo fa abilmente ricordandoci che è pronta in ogni momento a colpirci. Perché i malati oncologici lo sanno e vivono ogni momento della loro vita come se fosse l’ultimo.

Io credo che l’autore qui abbia narrato un calvario dal quale deve germogliare una speranza, una chance di potercela fare, bisogna essere ottimisti in quei momenti, non abbandonarsi alla disperazione, e la morte raccontata come tu ti saresti forse atteso credo avrebbe reso vano lo sforzo di fare quel passo avanti, uno alla volta, che Luigi ha capito di compiere. La mente umana in quei momenti ha una capacità straordinaria di guarire il male più forte dei farmaci. I medici ti invogliano a essere forte, ottimista e fiducioso perché sanno che è la prima medicina per iniziare a guarire.

Il primo lettore di questo libro a cui credo Torre si sia ispirato è proprio se stesso, e in generale il malato oncologico che ha bisogno di sentirsi dire che può farcela, che ha una speranza, e non di morire.

Grazie Rand, davvero! 
Ultima Modifica 01/02/2022 10:24 da gavi.

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01/02/2022 13:04 #57539 da rand
Risposta da rand al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Grazie a te per la contro-risposta :) Penso che la tua interpretazione sia sicuramente più in linea con le intenzioni dell'autore, e da quel punto di vista concordo che è meglio lasciare l'elemento della morte nella storia come "aleggiante" ma non necessariamente presente.

Istintivamente io ho approcciato il libro in un modo diverso, e quindi non l'ho visto dalla stessa prospettiva. Devo dire anche che non sapevo/ricordavo che l'autore fosse poi morto, e l'ho scoperto leggendo i commenti sul forum. Forse questa consapevolezza avrebbe influenzato il modo in cui ho percepito la storia. Dicevo, un paio di post fa, che consiglio "L'ultima lezione" di Randy Pausch, che racconta una storia analoga e che lessi sapendo che l'autore poi fosse morto. Credo che di aver vissuto quel libro come forse molti altri hanno vissuto questo, e di averne tratto simili insegnamenti e riflessioni.
Ringraziano per il messaggio: gavi

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08/02/2022 21:18 #57805 da Annalisa*
Risposta da Annalisa* al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
In grande ritardo sui tempi lascio qualche impressione che temo non sarà tanto originale dato che molti hanno scritto prima di me. In autonomia non avrei mai scelto di leggere un libro come quello scritto da Mattia Torre sia per gli argomenti trattati (in genere apprezzo di più i classici) sia per lo stile utilizzato. Un ringraziamento, quindi, da parte mia a chi lo ha proposto (far parte di un club di lettura serve proprio a questo, credo). Dunque, nella prima parte del romanzo mi ha colpita la frase di pagina 39 sulla solitudine: "La solitudine. Puoi avere tutti gli amici del mondo, la famiglia più calorosa e amorevole, i colleghi di lavoro più premurosi ed attenti, ma quando sei in ospedale, sei solo. Con i tuoi sintomi e i tuoi pensieri". E' così, davvero, nonostante le visite si è soli a riflettere sul proprio stato di salute e a temere per questo. Mi ha colpita poi il legame amicale che Luigi stringe con Amed, sintomatico quando i due si dicono di preferire l'uno la televisione dell'altro : "I due si sorridono leali e continuano a guardare l'uno il televisore dell'altro". Cosa mi ha lasciato la lettura di questo libro? Che la vita ci sorprende sempre nel bene e nel male.

"Leggere è sognare per mano altrui"
Fernando Pessoa
Ringraziano per il messaggio: davpal3, nautilus

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