Martedì, 04 Novembre 2025

Gennaio 2022 - La linea verticale

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05/01/2022 18:23 #56740 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Elis condivido anch'io ogni parola del tuo post 
 

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”

(Francesco Petrarca)
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05/01/2022 18:30 - 05/01/2022 18:31 #56741 da nautilus
Risposta da nautilus al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Terminata anch'io la lettura e ho deciso di far leggere questo libro a mio marito, che teme sempre di avere qualche male brutto e puntualmente mi chiede di fargli prescrivere analisi. È convinto che morirà giovane ma secondo me lo dice per esorcizzare il tema morte.
Veniamo a me! Vi confesso che ho un bruttissimo rapporto con le malattie gravi. Non appena sento che qualcuno che conosco ha un tumore mi chiudo a riccio e piango. Ho paura di affrontare il tema. Forse perché fortunatamente non l'ho dovuto affrontare veramente. Quando succederà non so proprio quale sarà la mia reazione. Spero di avere la forza di Elena.
Il libro comunque lascia spazio alla speranza e questa è veramente una nota positiva, anche se il percorso per Luigi sarà lungo e incerto.
Sono contenta di aver sorriso tante volte leggendo e poi il romano mi ha fatto sentire a casa. Il Te pisto di Giusy mi ha ricordato la mia mamma e di tutte le volte che io e mia sorella l'abbiamo fatta arrabbiare.

MEMENTO AUDERE SEMPER
Ultima Modifica 05/01/2022 18:31 da nautilus.
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05/01/2022 19:08 - 05/01/2022 19:10 #56742 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
E' incredibile ma leggendo questo libro si riesce anche a sorridere. Ad esempio quando subito dopo l'intervento di Luigi un altro paziente di nome Marcello gli anticipa particolari dell'intervento. E si sorride anche in tanti altri momenti.

E' successo anche a me quando dopo l'intervento di amputazione ad una gamba di mio fratello (non era più possibile salvarla visto il progredire del tumore osseo) mi è stato chiesto dall'ospedale di andare in una agenzia di pompe funebri per l'inumazione dell'arto perché l'ospedale (taccio di quale regione) era sprovvisto di impianto di "smaltimento". Mio fratello qualche giorno dopo mi chiese dove avevo "sistemato" la sua gamba. Io mi rifiutai di raccontargli la nuda verità così incominciai a tergiversare e cercare di cambiare discorso.Le sue domande però diventavano pressanti così decisi di inventarmi tutto di sana pianta. L'effetto di quella narrazione paradossale fu che ridemmo in quella stanza di ospedale fino alle lacrime...parlando della sepoltura della sua gamba. Piangevamo si ma per il gran ridere. Esorcizzando così il dolore e la pena. Piccola digressione: quando andai in cerca dell'agenzia di pompe funebri per inumare la gamba amputata con me c'era nostro cugino mio coetaneo. E la sua compagnia fu un grande appoggio morale che ebbi durante tutta la lunga malattia di mio fratello. Nove anni dopo la sorte di mio fratello toccò anche a lui il 1°Gennaio 2016.

Era giusto per ridere...

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
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Ultima Modifica 05/01/2022 19:10 da pierbusa.
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06/01/2022 11:56 - 06/01/2022 11:58 #56749 da Bibi
Risposta da Bibi al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Volevo scansare questo libro con tutte le mie forze. Sono una sostenitrice dei libri dolorosi ma una cosa è leggere un romanzo, un'altra è leggere un libro sapendo che l'autore ha lo stesso vissuto del protagonista e sapendo che il tema centrale è la malattia.

L'ho letto veloce come ha fatto Pier, come fosse un cerotto da strappare in un unico colpo secco, eppure, nonostante gli sforzi, è stato inevitabile in alcuni punti soffermarsi a pensare, a riflettere, a immedesimarsi nella storia, quindi ho fatto l'unica cosa che potevo fare, mi sono fermata, mi sono seduta a tavolino con le mie paure e abbiamo letto insieme questo libro.

La cosa che ho apprezzato di più è il tratto tragicomico presente per tutto il libro. Mi è piaciuto perché non si discosta dalla realtà. Non è un dolore forzato o montato ad arte quello che traspare dalle pagine, è un dolore reale che inevitabilmente si trasforma in commedia. Sfido chiunque a non aver vissuto situazioni tragicomiche. È la vita in sé ad essere tragicomica.. a prescindere da tutto e in proporzioni diverse per ogni situazione.

L'incipit sul funerale è molto bello. Non ve lo nego, mi è capitato di pensare ogni tanto al mio funerale (ho già dato disposizioni al mio fidanzato, non si sa mai ) un po' perché, come il marito di Francesca, esorcizzo il tema autodiagnosticandomi malattie che forse nemmeno esistono e immaginandomi scenari funesti, altre volte perché le circostanze (un ragazzo morto in motorino al centro del paese, la cronaca nera in tv, i racconti dei conoscenti...) mi spingono a farlo. Ci penso, mi impanico, mi deprimo e poi mi rispondo con una frase di Siani che mi fa sempre ridere: "si adda murì, more". Giusto per ricordarmi che la mia morte non dipende da me. Che non possiamo farci niente e che la morte è una conseguenza inevitabile della vita.

In realtà, proprio perché sono una persona ansiosa e alla morte ci penso, col tempo ho accumulato in testa un “pacchetto" di frasi per fronteggiare la paura pronte all’uso tratte da libri, film e serie tv. Evito di scrivervele perché rischierei di andare off topic ma se siete curiosi ve le rivelerò.   

Tornando al libro, i personaggi mi sembrano tutti ben caratterizzati nonostante le poche pagine per descriverli, allo stesso modo l’ambientazione. Leggendo riuscivo a vedere chiare le immagini, ad immaginarmi le voci e i visi dei personaggi, come se fosse un film.

Mi hanno fatto morire dal ridere Marcello e la guaritrice: “e tu però, aggiunge lei, paga in nero, no tasse. Io guarire te. Ma no tasse.” Anche in qui la situazione è tragicomica: penso alla gente che non sa più dove aggrapparsi e sborsa fior di quattrini a santoni e guaritori.

Molto bella la frase di Elena sulla resilienza, (una parolona che ultimamente spopola dai tatuatori! ) e anche quella già citata da Alice.

Mi è piaciuto il parallelismo che l’autore fa tra il titolo e “la linea verticale del test di gravidanza”. Un dettaglio che mi spinge a pensare che la linea verticale non è altro che la vita. La dimostrazione di essere vivi.

Vi giro la domanda. Cos’è la linea verticale?  

Concludo con una frase che aggiungerò a quelle pronte all’uso di cui vi parlavo sopra: “Voglio essere centrato, voglio stare in piedi, voglio vivere in asse su una linea verticale. Non voglio avere paura, perché la paura ti mangia e non serve a niente.

Grazie a chi ha avuto il coraggio e la forza di condividere il loro dolore con il Forum, siete preziosi.  
Ultima Modifica 06/01/2022 11:58 da Bibi.
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06/01/2022 12:47 #56754 da elis_
Risposta da elis_ al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Con "linea verticale", secondo me, l'autore intende appunto la vita ma non solo, è la contrapposizione alla linea orizzontale quindi stare sdraiati, e da sdraiati non si sta solo da morti ma anche, come abbiamo potuto vedere, da malati. La linea verticale è la vita, la forza di reagire, stare in piedi, eretti e non permettere a niente di piegarci.
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06/01/2022 15:24 #56762 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Gennaio 2022 - La linea verticale

elis_ post=56754 userid=6006Con "linea verticale", secondo me, l'autore intende appunto la vita ma non solo, è la contrapposizione alla linea orizzontale quindi stare sdraiati, e da sdraiati non si sta solo da morti ma anche, come abbiamo potuto vedere, da malati. La linea verticale è la vita, la forza di reagire, stare in piedi, eretti e non permettere a niente di piegarci.


Concordo con te, Alice. A mio avviso la linea verticale indica la voglia di vivere e sopravvivere, di “stare alzati”, nonostante le avversità. C’è una parte molto carina in cui Luigi si chiede “ma che vuol dire metterci la testa?”, che devi fare, diventare vegano ?  in fondo io credo che voglia dire desiderare di vivere, il che naturalmente non è sufficiente e non dá la garanzia di non morire (come nelle parole di Pino il vecchio), ma è necessario. 
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06/01/2022 16:22 - 06/01/2022 16:25 #56765 da Davide74
Risposta da Davide74 al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Buonasera a tutti,

ho cominciato il libro con un certo scetticismo, superato dopo poche pagine, perché, come altri, tendo a evitare le letture che possono ricordarmi esperienze dolorose.
Torre è un acuto osservatore delle dinamiche lavorative e ricostruisce l'ambiente ospedaliero con un linguaggio asciutto, arricchito da elementi dialettali e modi di dire che caratterizzano simpaticamente i personaggi. Non gli sfugge però che i gesti e le frasi ripetute a ogni occasione, anche se comici, mascherano conflitti e frustrazioni.
Luigi, il protagonista, ma forse anche l'autore, si deve adattare così alla vita del reparto affidandosi all'ironia e alla propria perspicacia. Generalmente non è facile!
I toni fantastici e surreali di alcuni passaggi poi, alleggeriscono la narrazione e offrono spunti di riflessione. Uno su tutti, che preferisco nascondere sotto lo spoiler:
Attenzione: Spoiler!

Un saluto! 
Ultima Modifica 06/01/2022 16:25 da Davide74.
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06/01/2022 16:39 #56766 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Gennaio 2022 - La linea verticale

elis_ post=56754 userid=6006Con "linea verticale", secondo me, l'autore intende appunto la vita ma non solo, è la contrapposizione alla linea orizzontale quindi stare sdraiati, e da sdraiati non si sta solo da morti ma anche, come abbiamo potuto vedere, da malati. La linea verticale è la vita, la forza di reagire, stare in piedi, eretti e non permettere a niente di piegarci.

Nella copertina del libro la linea verticale posta in evidenza e quella dell'asta che regge la flebo.

Potrebbe essere una metafora della vita che noi bipedi svolgiamo in verticale tranne quando stiamo male (o dormiamo) momenti in cui ci orizzontalizziamo. Ma nasciamo anche da una "fessura" in verticale...

Il titolo è sicuramente una metafora della volontà di stare dritti di non piegarci di fronte alle avversità. O meglio di non spezzarci perché piegarsi al momento tante volte si deve finché non passa la tempesta, la resilienza implica il non cedere, il non schiantarsi.

Il libro è quindi un inno alla resilienza. Ognuno di noi è resiliente in maniera diversa, c'è chi riesce ad andare avanti comunque e c'è chi invece non trova la forza per farlo o una via di mezzo.

Adoro i libri brevi quando fanno della brevità la loro forza. Hanno un impatto sul lettore spesso maggiore di tomi ben più corposi.

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06/01/2022 17:34 #56768 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Io avevo intenzione di iniziare il libro nel finesettimana, ma avendo dovuto passare recentemente molto tempo in ospedale e cercando di dimenticare il prima possibile quel periodo, leggendo i vostri commenti non so quanto sia una buona idea approcciarmi già ora ad un tema simile   

A parte ciò, sto trovando la discussione molto interessante, soprattutto data la brevità del testo; si vede che è un libro adatto da leggere in condivisione!

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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06/01/2022 17:40 #56769 da silviArki
Risposta da silviArki al topic Gennaio 2022 - La linea verticale
Ho appena terminato di leggere il libro e quello che scrivo sono le prime sensazioni a caldo. L'ho letto in un giorno e mezzo ma non perché mi abbia coinvolta positivamente ma per il dolore che provoca. Purtroppo ho perso in pochi mesi mia mamma per un tumore due anni fa, secondo me l'ironia che traspare in alcuni punti del libro lo può rendere più coinvolgente per molti ma non per me. Alla fine il paziente non sempre è un'entità che sottosta alle regole del reparto come traspare in alcune parti del libro, ma questo esula dalla recensione. Concludendo non lo consiglierei a chi ha subito perdite importanti

"Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma"

(Cesare Pavese, Il mestiere di vivere)
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Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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